E’ ora di rilanciare il Codice etico per la buona politica di Avviso Pubblico
Autore : Redazione
Ha colpito molto l’opinione pubblica l’arresto del Presidente della Regione Liguria, che non vogliamo commentare, ma solo prendere la notizia, ultima di una serie che riguarda amministrazioni locali di diverse parti d’Italia, come occasione per una riflessione su un tema di cui ci occupiamo da anni: la trasparenza sui finanziamenti elettorali e il conflitto di interessi che si può creare tra decisori politici e finanziatori/imprenditori privati.
I finanziamenti regolarmente registrati non sono un reato, il reato scatta se viene dimostrato lo scambio tra il finanziamento al politico e l’utilità che il politico stesso elargisce in qualità di amministratore pubblico al suo finanziatore, operando scelte che non si basano sull’interesse generale ma su un accordo illecito.
La soluzione che metterebbe al riparo da ogni rischio e conflitto è quella, da tanti e da tempo sollevata e sempre ignorata, di adottare delle regole stringenti e trasparenti ai finanziamenti elettorali.
Un principio di opportunità e di buon senso, sarebbe quello che i candidati non possano accettare finanziamenti da soggetti privati che svolgano attività economiche che dipenderanno dalle loro decisioni, quando diventeranno amministratori pubblici.
Dal 2016, dopo le note vicende di “Mondo di mezzo” a Roma, Carteinregola aveva messo a punto la Carta della Candidata e del Candidato trasparente (1), un documento che da allora abbiamo riproposto ai candidati di varie tornate elettorali, con alterne fortune, specialmente per la parte che riguardava proprio la trasparenza dei fondi elargiti dai sostenitori.
La nostra Carta del Candidato inizialmente prevedeva che i candidati si impegnassero a fornire una serie di informazioni all’elettorato durante la campagna elettorale e anche a sottoscrivere la Carta di Avviso Pubblico – Codice etico per la buona politica. Avviso Pubblico, una rete di enti locali che si impegnano per promuovere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, nello stesso periodo aveva lanciato “Sette principi per una politica credibile e responsabile” (2), un appello rivolto ai candidati delle elezioni amministrative, che l‘allora vice presidente Paolo Masini, consigliere comunale di Roma, commentava così: «Il rapporto perverso tra politica e malaffare prende avvio dalle e nelle campagne elettorali. Spesso i politici si trasformano in “candidati da riporto”, che restituiranno i fondi ricevuti per la propria campagna attraverso favori e delibere compiacenti, come gli stessi scandali di corruzione sottolineano da tempo. Con questo Appello, Avviso Pubblico vuole stringere sempre di più il campo d’azione del malaffare, proprio a partire dalle campagne elettorali, prima che sia tropo tardi“.
Da allora abbiamo poi più volte sollecitato diverse amministrazioni capitoline e regionali a sottoscrivere la Carta (3), anche perchè Roma e la Regione Lazio erano addirittura tra le amministrazioni promotrici, ma dopo la sua presentazione ufficiale in Campidoglio nel dicembre 2014 – ironia della sorte proprio durante la prima perquisizione nel palazzo in seguito alle indagini di Mondo di Mezzo – la Carta non è mai stata sottoscritta, nè dal Comune nè dalla Regione.
Oggi vogliamo riproporre la lettura di un passaggio della Carta, giunta alla versione 3.0 presentata nel marzo 2023 (4), che è a tutt’oggi aperta alle sottoscrizioni, sia dei singoli amministratori, sia degli enti locali. Speriamo che prima o poi anche la Capitale e la Regione decidano di adottarla.
10. FINANZIAMENTO DELL’ATTIVITÀ POLITICA
L’amministratore/amministratrice dichiara e pubblica annualmente tutte le fonti di sostegno e di finanziamento politico sia diretto che indiretto (ossia tramite associazioni, fondazioni, centri studi ed altri enti nei quali svolga un ruolo direttivo) della sua attività politica.
L’amministratore/amministratrice si astiene dal richiedere o dal ricevere finanziamenti e altre forme di sostegno alla propria attività politica da parte di concessionari o gestori di pubblici servizi, ovvero da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione, o che hanno domandato od ottenuto provvedimenti da essa nei cinque anni precedenti al termine del suo mandato, nell’ambito di procedimenti nei quali l’amministratore/amministratrice abbia svolto una funzione rilevante.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Vedi anche Manifesto per il finanziamento etico, trasparente e democratico della Politica italiana di The Good Lobby, Volt, Raise the Wind e Transparency International, in occasione degli Stati Generali del finanziamento alla politica italiana del 15 aprile 2024
Scarica la Carta di Avviso Pubblico 2023 il nuovo codice etico per la buona politica che fornisce regole in termini di trasparenza e modelli di comportamento auspicabili, ed è diventato una best practice per la Commissione europea in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione.
vedi anche The Good Lobby: il punto su “10 mosse per un’Italia meno corrotta” 4 gennaio 2024
10 maggio 2024
per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
NOTE
(1) VEDI Laboratorio per una Politica Trasparente e democratica – Carta della candidata e del candidato trasparente -22 Febbraio 2016Continua#
(2)Avviso pubblico: 7 principi per una politica credibile e responsabile-16 Marzo 2016Continua#
(3) vedi Avviso (pubblico) ai consiglieri -2 Luglio 2015 Continua#
Nuova macrostruttura: chiediamo nomine con criteri trasparenti e l’adesione di Roma alla Carta di Avviso Pubblico -6 Dicembre 2017NContinua#
Impegni dei candidati: difficile mantenerli (ma allora perchè prenderli?) -5 Novembre 2017Continua#
Vogliamo candidati trasparenti per la Regione Lazio-12 Febbraio 2018Nessun CommentoContinua#
(4) Vedi anche LA NUOVA CARTA DI AVVISO PUBBLICO PER UNA POLITICA PIÙ EFFICACE E CREDIBILE 27 Aprile 2023 Alberto Vannucci