Ecco come vede oggi la Metro a Roma una persona a ridotta mobilità
Autore : Redazione
di Mercurio Viaggiatore
Da molti anni la situazione degli impianti di traslazione (ascensori, montascale, scale mobili, tapis roulant) nelle stazioni delle Metropolitane di Roma è particolarmente critica.
Ad aprile scorso gli impianti funzionanti erano in tutto il 78% su tutta la rete (Metro A, B e C), ed ATAC si era impegnata a portarli al 91% entro Settembre. Obiettivo che però non pare raggiunto.
Sono numeri enormi se si pensa che gli impianti in totale sono circa 600, e quindi quelli fermi superano il centinaio e si concentrano per lo più su Metro A e B. Agli impianti “fuori servizio” si sommano inoltre quelli fermi per guasti temporanei o per mancanza personale di stazione: nel 2022 in Metro A e B ben 1 turno su 3 è risultato mediamente scoperto, mentre la Metro C ha gli impianti controllabili da remoto e non ha questo problema.
Nelle stazioni senza scale fisse o molto profonde, ATAC è costretta a chiudere intere stazioni se ci sono problemi agli impianti di traslazione, ed è una cosa realmente accaduta numerose volte.
Tutto questo crea margini di incertezza enormi, che allontana i cittadini dal trasporto pubblico o comunque causa gravi problemi specialmente a chi si sposta avendo delle difficoltà motorie (che possono essere anche temporanee come una distorsione alla caviglia o una gamba ingessata), alle persone con passeggino o con grosso bagaglio appresso, a chi ha una bicicletta (il cui accesso è consentito da regolamento ATAC solo tramite ascensori).
Un problema quindi su cui andrebbe posta la massima attenzione da parte delle Istituzioni.
Per fare un esempio in un giorno scelto a caso, nel grafico qui sotto è riportata la situazione della Metro A il 7 ottobre 2023 per un utente in carrozzina: solo 3 stazioni su 27 risultavano liberamente accessibili.
Salta subito all’occhio che tutta la zona centrale di Roma è preclusa alle persone con disabilità, e fatto ancor più grave, tra le stazioni inaccessibili c’è Termini , anche per la Metro B, da circa 6 mesi. La porta di ingresso alla città per tantissimi cittadini pendolari e turisti, che conta normalmente fino a 25 Milioni di accessi l’anno per entrambe le linee.
Le linee autobus di superficie che propone ATAC come alternative non possono essere ragionevolmente prese in considerazione: la 590 ad esempio ha la frequenza di 1 bus ogni ora, mentre in un ipotetico viaggio da Anagnina a Battistini una persona a ridotta mobilità dovrebbe cambiare ben 3 linee bus, e tra le più affollate di Roma. Impensabile per chiunque.
Ci sono stazioni fondamentali come Colosseo e Ottaviano-SanPietro (quest’ultima con 8-9 Milioni di ingressi l’anno, destinati a raddoppiare con il Giubileo 2025) che hanno solo il montascale azionabile su esigenza, ma sono prive di ascensori o scale mobili.
Ad oggi a Roma il diritto alla libertà di movimento presenta delle profonde scale di disuguaglianza, a partire dall’inadeguatezza dell’intero sistema di trasporto pubblico e nell’inaccettabile numero di ascensori, scale mobili e montascale fermi nelle stazioni.