Ecco i quattro interventi del PUP che la Delibera non taglia
Autore : Redazione
Non sono necessarie tante parole, per capire perchè sia per noi incomprensibile la scelta (dell’Assessora? del Segretariato? della Sindaca?) di non includere tra le espunzioni della Delibera 24/2017 questi quattro interventi solo “programmati”, cioè per cui non è mai stata stipulata una Convenzione con il Comune, e nemmeno emanata un’Ordinanza commissariale che ne autorizzasse la Convenzione.
Incomprensibile che da anni abbiano continuato a galleggiare negli uffici comunali dei progetti come questi, tra l’altro con rilevanti controindicazioni – almeno a stare ai documenti ottenuti con accesso agli atti qualche anno fa o presenti nelle controdeduzioni della Proposta di Delibera – senza che nessuno si alzasse per dire, definitivamente, NO.
E cogliamo l’occasione per ribadire con tutte le nostre forze che degli interventi che sono a tutti gli effetti opere pubbliche (dichiarazione dell’Autorità di Vigilanza sui contratti Pubblici/ANAC) e che hanno impatti così rilevanti, non dovrebbero essere portati avanti nelle segrete stanze degli uffici, ma dovrebbero essere oggetto di dibattito pubblico e di pubblicazione di ogni dettaglio, perchè i cittadini siano informati.
Intendiamoci, ci sono altre decine di interventi – convenzionati e non – che richiederebbero analoghe riflessioni e approfondimenti riguardo gli impatti e le controindicazioni.
Ma questi quattro sono davvero impressionanti.
E siccome abbiamo per forza di cose informazioni limitate e non tutte recenti, riproponiamo le schede dei nostri dossier, inserendo i dati in nostro possesso nel contesto temporale in cui li abbiamo raccolti, e li mettiamo a confronto con i dati trovati nella bozza di Delibera Improta del luglio 2015 (inviataci dall’allora Assessore alla Mobilità) e con quanto letto nella Proposta di Delibera Meleo (di cui ci è stata data copia alla Commissione mobilità il 12 maggio 2017). Ma soprattutto poniamo delle domande. A cui pensiamo che un’Amministrazione trasparente non dovrebbe aver paura di rispondere.
Con una premessa: dopo la fine dell’emergenza traffico e mobilità, nel 2012, il Piano urbano Parcheggi è di nuovo soggetto alla legge Tognoli (122/89) che, a fronte di varie facilitazioni economiche e normative, impone la realizzazione di parcheggi pertinenziali (cioè al servizio dei condomini possibilmente circostanti) e non di posti a rotazione. Quindi, se la legge (nazionale) non viene modificata, nessuno di questi parcheggi non convenzionati potrebbe essere destinato alla sosta tariffata, dato che dovrebbe comunque fare fede la legge vigente al momento della eventuale Stipula della Convenzione con il privato.
1) Difficile fare una classifica, ma cominciamo da quello che forse colpisce di più, perchè è un fazzoletto di terreno libero nel cuore del centro storico di Roma, a due passi da Piazza Barberini: Area compresa tra Via F. Crispi e Via Zucchelli (B1.4-159 ) (non convenzionato, non oggetto di ordinanza commissariale) [Nell’OC 129/2008 sono indicati 85 posti auto, e così nel riepilogo del 2015, ma abbiamo visionato un progetto, avanzato dalla società il 2 novembre 2010 (prot. 4592) che prevedeva 280 stalli auto suddivisi in 4 piani interrati. E in una nota della Soprintendenza del 28 ottobre 2010 si legge che “L’area… è di grande sensibilità archeologica e caratterizzata nel sottosuolo da numerose strutture, diversamente orientate, sicuramente relative a insediamenti connessi con la Via Salaria Vetus” “… l’area è stata negli ultimi 25 anni oggetto della presentazione di piani di recupero via via modificati, ma [questa Soprintendenza] già il 26/6/1985 esprimeva parere contrario alla creazione di piani interrati, a seguito del progetto presentato dal Comune, per interferenza con le quote archeologiche” [Analoghi pareri contrari venivano espressi dopo i sondaggi del 1997 per un progetto dell’AMA, poi nel 1998 e nel 2005. Nel 2006 vengono iniziati degli scavi che portano alla luce i reperti] “al di sotto dell’edificio esistente …parti di una domus repubblicana, con resti di finissimi mosaici policromi”. Le indagini venivano successivamente interrotte su disposizione della Direzione Lavori dell’AMA ed il cantiere è rimasto fermo a tutt’oggi”. [Tuttavia per la Soprintendenza]“…Appare del tutto improponibile la proposta di un parcheggio interrato multipiano e di conseguenza questo Istituto esprime parere contrario alla realizzazione del progetto presentato [del parcheggio interrato]”. Nell’area è presente anche un albero monumentale censito nel PRG. L’area è inoltre di proprietà dell’AMA che attualmente lo utilizza come deposito dei mezzi.
- Nella bozza di delibera Improta (luglio 2015) l’intervento riporta, nella colonna “causa di espunzione”: Proprietà area AMA Spa. Parere contrario MIBACT Soprintendenza Archeologica (nota del 9-11-2010).
- Nella proposta di Delibera Meleo, alle osservazioni del proponente che respinge l’improcedibilità perchè sarebbe imminente il rientro dell’immobile nella proprietà di Roma Capitale, le controdeduzioni degli uffici rispondono che l’attuale assetto proprietario dell’area non consente di procedere.
- Domande: Il parere negativo della Soprintendenza del 2010 che dichiarava che non si possono realizzare opere interrate è stato ritirato prchè la ditta è tornata al progetto degli 85 posti auto fuori terra? Ma davvero vogliamo costruire su una villa romana, su suolo pubblico, qualche decina di posti auto per i ricchi residenti che possono permetterselo (pure in area ZTL)? [la giunta Marino aveva in mente un recupero museale degli spazi in superficie]
2) Traforo/colle del Quirinale (B1.4-010) PA 800 (non convenzionato, non oggetto di ordinanza commissariale).
L’ intervento prevede lo scavo di un parcheggio da 800 posti auto sotto il colle del Quirinale con accesso dal traforo che collega via del Tritone e Via Nazionale (anche questo si troverebbe in una zona a traffico limitato.)
- Nella Bozza di Delibera Improta l’intervento, definito “in istruttoria” riporta, nella colonna “causa di espunzione”: Pareri preliminari MIBACT non favorevoli. Parere negativo Dip. Tutela Ambientale (nota del 16-03-2010). Nota Dip. Mobilità richiesta integrazioni del 3-06-2011, senza riscontro (segnalando problematiche legate anche alla situazione societaria)
- Nella proposta di Delibera Meleo apprendiamo che il proponente ha fatto ricorso al TAR per vizi vari nel procedimento, a cui gli uffici controdeducono con varie argomentazioni, tra le quali i pareri negativi del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, e del Dipartimento Ambiente
- Domande: la ditta proponente l’intervento (indicata anche nella ricognizione del Comune nel 2015 riepilogo-piano_parcheggi_del giugno 2015) è la stessa del PUP di Via Albalonga, poi espunto per inadempienza del proponente. Non sono sufficienti i pareri negativi – quello del Ministero dei Beni culturali – e l’idea di sventrare un colle di Roma, sotto la residenza storica del Presidente della Repubblica? E non ostano nemmeno motivi di sicurezza? E anche in questo caso, qual’è la pubblica utilità di un parcheggio di 800 box auto privati in una zona ZTL?
3) Lungotevere Castello (B1.4-028) PA 609*(non convenzionato, non oggetto di ordinanza commissariale).
L’ intervento prevede lo scavo nell’area compresa tra il Palazzo di Giustizia e Castel Sant’ Angelo, di fronte all’edificio storico dell’Associazione Nazionale dei Mutilati e invalidi di guerra, fino al Lungotevere. Nel giugno 2011, (OC 379 del 9 giugno 2011 OC 379_2011 via della Giuliana) i posti auto erano stati ridotti da 609 a 400, con la cancellazione di un piano interrato, in concomitanza con l’aumento dei posti auto nell’intervento di via della Giuliana, sempre assegnato alla stessa ditta. Ma nel riepilogo-piano_parcheggi_del giugno 2015 del Dipartimento Mobilità i posti indicati sono sempre 609. I parcheggi previsti nel progetto iniziale del 2012 erano disposti su tre piani, di cui 400 pertinenziali e 200 a rotazione, e si prevedeva nel primo e nel secondo piano anche un’ampia metratura per quelle che vengono definite “attrezzature pubbliche e commerciali”, la cui pubblica utilità, in una zona altamente urbanizzata, è tutta da dimostrare. Bisogna ricordare che l’area presenta notevoli problematiche idrogeologiche, che avevano comportato la rinuncia alla realizzazione del sottopasso di Castel Sant’Angelo pochi metri oltre. E il Palazzo di Giustizia, che ha già manifestato criticità fin dalla sua edificazione, si troverebbe con un altro scavo a pochi metri dalle sue fondamenta, e a pochi metri dallo scavo del megaparcheggio sotterraneo di 3 piani terminato qualche anno fa sul lato di Piazza Cavour.
- Nella Bozza di Delibera Improta l’intervento, riporta, nella colonna “causa di espunzione: Parte dell’area interessata non risulta di proprietà comunale (nota Dip. Patrimonio 20-08-2007).
- Nella proposta di Delibera Meleo, gli uffici controdeducono proposte alternative del proponente riaffermando che la proprietà non è del Comune di Roma
- Domanda: ma a pochi passi dal parcheggio di Piaza Cavour, i cui box non ci risultano tutti venduti, e a pochi passi dall’edificando parcheggio del Lungo Tevere dei Mellini, in avanzato stato procedurale, e a poche centinaia di metri dal mega parcheggio del Gianicolo, dov’è il pubblico interesse di sventrare un’area storica a ridosso del Tevere, per realizzare box privati e, probabilmente, spazi commerciali?
4) Tenuta della Chiavichetta (B1.4-026) PA 960 (non convenzionato, non oggetto di ordinanza commissariale). L’intervento prevede la realizzazione di quasi mille posti auto su due livelli interrati e un livello stradale (ma è stato avanzato, nel 2010, contestualmente un progetto per costruire anche tre manufatti di tipo turistico-ricettivo e commerciale e una stazione di servizio) in un’area interessata da numerosi vincoli paesaggistici: Fascia di rispetto del Fosso della Breccia (Protezione di corsi delle acque pubbliche), Zona di interesse archeologico e Riserva Naturale Statale del Litorale Romano (nota della Regione Lazio, Area urbanistica e beni Paesaggistici del Comune di Roma e progetti speciali (prot. 45171 del 30 novembre 2010) vincoli del PTPR che assoggetta l’area anche alla disciplina del “Paesaggio Naturale Agrario” (che non consente realizzazione di cubatura non residenziale ma solo interventi di adeguamento della rete viaria esistente) e “Reti infrastrutture e servizi”). Inoltre non è chiara l’utilità pubblica di un intervento, su suolo privato (non è chiaro neanche perché l’OC 129 del 2008 inserisce l’intervento nella sezione “C”, insieme agli interventi su suolo pubblico, e non nella sezione “D”, interventi su suolo privato) che si avvarrebbe delle facilitazioni della Legge Tognoli finalizzate a “promuovere la realizzazione di parcheggi nelle città per rendere più fluida la viabilità” inserito fuori dal contesto urbano, con posti auto che rischiano di essere al servizio degli edificandi albergo e centro commerciale, piuttosto che di edifici di cui dovrebbero diventare pertinenza.
- Nella Bozza di Delibera Improta l’intervento, riporta, nella colonna “causa di espunzione: “Parere negativo Commissione Riserva Naturale Statale del Litorale Romano dell’11-11-2011. Parere non positivo ANAS. Parere non positivo Autorità di Bacino Tevere. Parere non positivo MIBACT. Parere negativo Dip. Programmazione e Attuazione Urbanistica.
- Nella proposta di Delibera Meleo, gli uffici presentano le controdeduzioni alle osservazioni del proponente che aveva respinto la dichiarazione di improcedibilità in quanto il parere negativo sarebbe stato espresso in fase di revisione nell’ambito di approvazione del PTPR”, confermando dichiarando che in assenza di approvazione del PTPR il parere resta negativo. Però il PUP non viene espunto.
- Domanda: M anche dopo l’approvazione del PTPR, davvero si pensa di autorizzare la costruzione di quasi mille posti auto nell’agro romano, usando la legge Tognoli? E’ una cosa normale?
Domanda finale.
Non credono i nostri amministratori, che le informazioni come quelle delle nostre schede (e le risposte alle nostre domande) dovrebbero essere portate a conoscenza dei cittadini e soprattutto dei consiglieri capitolini che si accingono a votare una Delibera che stralcia alcuni interventi e non altri?
Se come proclamato da tutti urbi et orbi a proposito del FOIA (Libertà di accesso agli atti) “La trasparenza è accessibilità totale ai dati e ai documenti in possesso della pubblica amministrazione. Ha lo scopo di tutelare i diritti dei cittadini e di promuovere partecipazione e forme diffuse di controllo sulle attività delle istituzioni e sull’utilizzo delle risorse pubbliche” (che non sono solo il denaro), perchè, almeno un’amministrazione Cinque Stelle, non trova il coraggio di fare le sue scelte alla luce del sole, davanti ai cittadini?
Laboratorio Carteinregola
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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