Galleria hi tech (e piastra parcheggio) alla Stazione Termini
Autore : Redazione
Pubblichiamo alcune riflessioni di Luana Firmani, il giorno dopo lo scontro in Puglia tra due treni che viaggiavano su binario unico, ripensando all’inaugurazione di una delle due piastre avveniristiche costruite a cavallo dei binari della Stazione Termini di Roma.
Un’ operazione condotta da Grandi Stazioni, una società di cui fanno parte, oltre a Ferrovie dello Stato, grandi gruppi come Benetton, la Vianini di Caltagirone, Pirelli e altri (1), che prevede la realizzazione di due piattaforme, una che conterrà un parcheggio multipiano da 1.400 posti auto, l’altra – quella in parte inaugurata – con una galleria “servizi” di circa 6mila metri quadrati. Un investimento complessivo di 125 milioni di euro, dei quali 53 per la «piastra, finanziato da fondi pubblici e Grandi Stazioni insieme” (2). Era il marzo del 2010 quando fu dato il via ufficiale ai lavori alla presenza del Sindaco Alemanno, ma il progetto proviene dall’amministrazione Veltroni, in particolare “dall’Assessorato ai progetti speciali guidato da Claudio Minelli, in collaborazione con il dipartimento Urbanistica di Roberto Morassut, e con Grandi Stazioni che, grazie alla conduzione dei lavori, farà da General Contractor“(3).Il parcheggio sopra i binari è il primo in Europa nel suo genere, ma è anche decisamente in controtendenza con le politiche delle grandi città europee, che secondo uno studio pubblicato qualche tempo fa dall’Institute for Transportation and Development Policy (4), non solo stanno progressivamente limitando l’accesso delle auto nella città storica, ma hanno avviato anche una riduzione del numero assoluto dei parcheggi nelle città, soprattutto nel centro storico, dove “anziché ridurre il traffico, l’hanno aumentato fungendo da nuovi attrattori”. (AMBM)
GALLERIA HI TECH ALLA STAZIONE TERMINI, CE N’ERA BISOGNO?
di Luana Firmani
E’ così che il 28 giugno 2016 mi sono trovata a passare per la Stazione Termini che proprio quel giorno inaugurava a metà dell’opera la Terrazza Termini, dove era invitato d’onore il ministro dei trasporti Graziano Delrio (nessuna traccia della Sindaca Raggi). I nuovi spazi che ospitano su una superficie di 6.500 mq sopra i binari della stazione Termini i servizi primari di cui 4550 di food&beverage.
Ne sentivamo la mancanza di una “terrazza hi tech” con “una ricca attività di animazione , con musica, esibizioni live, break dance, cabaret e spettacolari esibizioni dei pizzaioli acrobatici?” (1) In una stazione che splende di servizi, si dovranno percorrere chilometri per raggiungere il 21bis, che non è un articolo ma un binario posto alla fine del binario 21, quasi alla stazione Tiburtina! In compenso si potrà mangiare alla Crostaceria, Mozzarella Bistrot, Fresco, Freetto ed Eccellenze della Costiera, da aggiungere ai ristoranti già presenti nella stazione. In pratica si tratta di un’operazione che non risolve problemi infrastrutturali, ma aumenta solo l’offerta commerciale!
Di fronte a una rete ferroviaria che, come abbiamo drammaticamente appreso, su molte tratte, specie nel centro sud, spesso gestite da privati, sono ancora a binario unico e spesso non garantiscono la sicurezza indispensabile, verrebbe da pensare che noi utenti siamo importanti soprattutto come clienti, quando spendiamo nei negozi di stazioni sempre più avveniristiche. E che la sicurezza dei passeggeri, come di quelli di Ruvo di Puglia, diventi una priorità solo dopo episodi che rivelano al mondo le tante realtà italiane ancora ferme al dopoguerra.
Luana Firmani
(1) > vai alla pagina di Grandi Stazioni
(2) Corriere della Sera 28 giugno 2016 Delrio inaugura la Terrazza Termini Nuova accoglienza, ristoro e servizi Il ministro: «Qui ci sono bellezza e genio italiani». E poi: «Sulla privatizzazione vedremo». Renato Mazzoncini, amministratore delegato delle Fs, interviene sull’eventualità di entrata in Atac: «Aspettiamo la nuova giunta, noi ci siamo»di MANUELA PELATI
(3) Repubblica, 19 marzo 2003 Termini, 70 milioni per il parking
(4) “Europe’s Parking U-Turn: From Accomodation to Regulation”, ITDP, 2011.
> leggi l’articolo Traffico: cosa può imparare l’Italia dal resto d’Europa del 4 dicembre 2011 http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/traffico-cosa-puo-imparare-litalia-dal-resto-deuropa
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