Giardino sul parcheggio di Via Giulia: la fine era nota
Autore : Redazione
Pubblichiamo l’articolo degli amici di Diario Romano, a proposito dello stallo dei lavori della sistemazione superficiale del parcheggio di via Giulia, dove da anni è stato promesso – come vedremo piuttosto incautamente – un “giardino barocco” con alberi alti e frondosi.
Noi, come Carteinregola, e prima ancora come Coordinamento dei comitati NO PUP, da sempre facciamo presente che il progetto del “sopra” di un parcheggio interrato deve andare di pari passo al progetto del “sotto”, poichè il progetto strutturale deve tenere presente lo spessore della zolla di terreno e il conseguente carico. Lo abbiamo talmente sostenuto che fin dal 2012 abbiamo inviato a Assessori e Commissioni Ambiente e Mobilità, ai responsabili degli uffici che si sono succeduti, a Agenzia Roma Servizi Mobilità, nonchè inviato nel tempo ai vari candidati che si presentavano alle elezioni comunali e municipali le nostre richieste relative la realizzazione dei parcheggi interrati (1), con delle precise prescrizioni per le sistemazioni superficiali a giardino con alberature; prescrizioni che sono poi confluite nel Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano (2), elaborato dall’amministrazione insieme a un coordinamento di associazioni di cui è stata parte molto attiva Carteinregola. Come se non bastasse, dal 2010 come Coordinamento dei Comitati NO PUP pubblichiamo le foto dei miseri resti degli alberelli messi a dimora sui coperchi di cemento in pochi centimetri di terra, e, per quanto riguarda la possibilità di realizzare un giardino barocco di Via Giulia, abbiamo anche messo più volte in dubbio che si potessero impantare le alberature che nei rendering risultavano di prima o seconda grandezza (3). Ma ci si chiede anche come sia possibile che gli stessi progettisti del Pup di Via Giulia non abbiano fatto presente fin dall’inizio – al processo partecipativo indetto dal I Municipio e in tutte le occasioni successive – che non si sarebbe potuto realizzare nessun “boschetto” con quel progetto della parte interrata che una Delibera di ben 8 anni fa della Giunta Marino (Assessore alla Mobilità Guido Improta) (4) aveva “sganciato”dal destino della parte fuori terra…
Anna Maria Bianchi Missaglia
14 luglio 2022
per osservazioni e precisazioni:laboratoriocarteinregola@gmail.com
Sempre bloccato il cantiere che dovrebbe realizzare il giardino barocco sopra il parcheggio. Ci sono problemi con gli alberi previsti dal progetto e il Dipartimento sta cercando una soluzione
A febbraio di quest’anno abbiamo fornito un aggiornamento sui lavori che stanno interessando la copertura superficiale del parcheggio interrato di via Giulia.
Per un resoconto della travagliata storia di questo parcheggio rimandiamo ad un nostro articolo del 2017, mentre sul progetto di copertura del parcheggio, con la realizzazione di un giardino barocco, ne scrivemmo ad ottobre 2021.
Nell’aggiornamento del febbraio scorso riprendemmo sostanzialmente un comunicato della concessionaria del parcheggio, la CAM Spa, la quale comunicava il completamento a novembre 2021 della sua parte dei lavori, ossia del muro di contenimento, e l’attesa che il Municipio I procedesse con l’intonacatura del muro (l’appalto al tempo era stato assegnato) e la realizzazione del giardino barocco.
Purtroppo sono passati cinque mesi e non si vede alcun progresso nei lavori, con l’area che continua a mostrare solo l’enorme e spoglio muro di contenimento.
Il motivo di tale stasi risiede apparentemente nella “scoperta” che il progetto del giardino barocco prevede alberature non compatibili con gli spazi e soprattutto le altezze messe a disposizione dalla struttura del parcheggio.
Va infatti ricordato che il progetto originario del parcheggio prevedeva una semplice copertura in cemento, senza la necessità di sostenere carichi particolari. Quando nel 2016 si decise di realizzare sulla sommità del parcheggio un giardino barocco, non si fecero, evidentemente, considerazioni adeguate sullo spessore e il peso del terreno necessario ad accogliere le essenze arboree. Ebbene pare che questo problema si sia evidenziato solo ora, comportando forse la necessità di eliminare la gran parte delle alberature previste dal progetto.
Risultando il progetto stravolto con l’eliminazione degli alberi più grandi, vi è la necessità di rivederlo o di trovare soluzioni alternative. Da qui lo stop ai lavori.
Il Dipartimento Mobilità punterebbe a trovare una soluzione dignitosa al progetto di giardino, così da poter mettere la parola fine ad una storia tanto lunga e travagliata.
Al momento si starebbero vagliando le soluzioni possibili per il giardino alle condizioni date dalle strutture esistenti e la speranza è che quanto prima si possano riprendere i lavori per la rifinitura del muro e quindi la realizzazione del giardino.
La nostra opinione è che si dovrebbe fare di tutto per completare in qualche modo il progetto, pur con le limitazioni date da una struttura non progettata per sostenere un giardino, prevedendo nel contempo una gestione adeguata dello spazio (l’ideale sarebbe copiare il sistema adottato in piazza Cavour, dove è il concessionario a curare il giardino soprastante).
Una volta messa la parola fine al progetto sarà comunque utile verificare le troppe cose che non sono andate come previsto, a partire dal progetto di giardino barocco che solo a distanza di anni dalla presentazione si è rivelato irrealizzabile sull’esistente struttura del parcheggio (e dire che negli anni cittadini e associazioni hanno a più riprese fatto presente i problemi di mettere alberi su una struttura non pensata per accoglierli).
La prima autorizzazione a costruire un parcheggio interrato a via Giulia risale al 2008, per cui a distanza di 14 anni ancora non si è riusciti a terminare l’opera. Vero è che altri progetti di parcheggi interrati in 14 anni ancora non hanno neanche iniziato gli scavi (ad esempio quello su lungotevere Arnaldo da Brescia), ma la storia di questo parcheggio dovrebbe fornire lezioni per non ricadere negli stessi errori in vista del nuovo Piano Urbano Parcheggi in preparazione presso il Dipartimento Mobilità.
Ricordiamo infine che nell’aprile 2010 le associazioni che si riconoscono nel Coordinamento Residenti Città Storica organizzarono un convegno pubblico in cui intervennero urbanisti, architetti, geologi ed ingegneri. Nel convegno fu affrontato l’intervento previsto in via Giulia sotto molteplici aspetti, arrivando alla conclusione che in un luogo tanto delicato non si poteva intervenire con un progetto limitato al parcheggio interrato, senza prevedere anche una sistemazione superficiale adeguata. I relatori del convegno firmarono quindi un appello all’allora Sindaco Alemanno chiedendo:
“… di voler procedere ad una sospensiva dei lavori di cantiere che permetta di individuare con la più ampia partecipazione della cittadinanza e della comunità scientifica, un programma di intervento adeguato in quest’area così delicata della Roma antica.”
L’idea che molti cittadini avevano, e che tutti gli studiosi coinvolti sposarono, era che fosse imperdonabile non cogliere l’occasione per dare finalmente una sistemazione complessiva a quell’area, quand’anche si fosse deciso dell’utilità di farci stare un parcheggio interrato. A distanza di dodici anni da quel convegno, non si può non convenire che la proposta delle associazioni fosse assolutamente ragionevole e avrebbe risparmiato lungaggini, sprechi di risorse ed un risultato finale subottimale.
Anche in quell’occasione i cittadini furono ignorati e l’amministrazione andò avanti per la sua strada, perseverando con un’impostazione i cui problemi ancora oggi appaiono irrisolti.
(…) LO SPAZIO PUBBLICO SOPRA I PARCHEGGIE’ DI TUTTI.
Non si devono più realizzare parcheggi sotto aree verdi con alberature di prima e seconda grandezza o alberi di pregio, che quindi comportino il loro abbattimento. Le sistemazioni che contemplano la realizzazione di un nuovo giardino pubblico sopra i parcheggi devono prevedere una zolla di almeno 2,5 m di terra per permettere la piantumazione di alberi di prima e seconda grandezza. I progetti di sistemazione devono comprendere elaborati dettagliati e capitolati con la minuziosa indicazione dei materiali utilizzati. La manutenzione dell’area pubblica superficiale deve essere effettuata dal Comune, a spese del condominio dei proprietari dei box.
(…) 1) l’impossibilità di impiantare alberature di alto fusto nella piazza. ll limite dello spessore del terreno sopra la copertura del parcheggio non può essere superiore al metro sia per ragioni strutturali (visto lo spessore già determinato del solaio) sia per ragioni di altezza complessiva del muro all’angolo tra via Bravaria e vicolo delle Prigioni che già raggiunge al netto 4 metri ai quali poi si debbono aggiungere 1 metro di terra e circa 1,20 metri di parapetto con cancellata per un’altezza complessiva superiore ai 7 metri che è già un’enormità. Ed allora, se per queste ragioni possiamo mettere solo 1 metro di terreno occorre sapere che in un metro di terra si possono piantare solo arbusti e cespuglietti. Ha senso allora parlare di giardino con piante di alto fusto ed addirittura di quinte arboree? Per il suo bel giardino lo studio Diener partiva da un parcheggio totalmente interrato e qui invece c’è un parcheggio che fuoriesce da tutte le parti partendo dal livello di via Giulia ed arrivando, come sopra scritto, a ben 4 metri netti sulla via Bravaria. E’ vero che sopra la parte archeologica si potrebbero impiantare alberi di medio fusto essendoci più spazio per la posa dello strato di terreno ma è pur vero che la Soprintendenza non si è mai espressa in favore della piantumazione sopra i resti archeologici. Infatti è vero che i reperti sono coperti da un telone impermeabile antiradice ma è pur vero che sopra quel telone si creerebbero pericolosissimi ristagni d’acqua in assenza di un elaborato sistema di drenaggio, con conseguenze sia per le radici delle piante soggette all’imputridimento che per gli stessi reperti archeologici che potrebbero essere raggiunti da acqua o microrganismi (…)
(3) VEDI Regolamento del Verde pubblico e privato e del Paesaggio Urbano in vigore dal 15 maggio 2021
Articolo 27. Dotazione di verde per aree parcheggio e per le aree carburanti
La dotazione a verde per le aree di parcheggio rientra tra gli interventi di ambientazione di infrastrutture, indicati dalle NTA del P.R.G. vigente all’art. 85, comma 1, lettera F. La dotazione a verde relativa alle aree degli impianti di carburante deve essere conforme al Regolamento degli impianti stradali di rifornimento energetico vigente, approvato con Deliberazione n. 26 del 17 marzo 2008 dal Commissario straordinario con i poteri del Consiglio Comunale.
Le aree a parcheggio e per impianto carburanti devono essere oggetto di specifico progetto che, a cura di un tecnico abilitato, preveda una quota della superficie da destinare a verde e alberature.
Le aree destinate a parcheggio sia a raso che interrato, devono essere di norma individuate in spazi già pavimentati. Quando ciò non risulti possibile deve essere tutelata l’originaria dotazione di terreni a verde e, per i parcheggi a raso, anche la dotazione di terreni permeabili.
Tra i criteri da osservare nella progettazione delle nuove aree va considerato che:
a) per ogni pianta deve essere garantita una superficie libera protetta con terra, prato o tappezzanti adeguate; inoltre l’area di parcheggio deve essere realizzata in pavimentazione permeabile e drenante;
b) le alberature devono essere distribuite in maniera tale da fornire un razionale ombreggiamento agli automezzi in sosta;
c) la superficie libera e il fusto delle piante devono essere adeguatamente protette dal calpestio e dagli urti, privilegiando la realizzazione di aiuole continue e non di aiuole singole.
In sede di collaudo, Roma Capitale verifica che i nuovi impianti di alberature su aree pubbliche o su aree private destinate a pubblico, rispettino, oltreché il progetto approvato, le disposizioni di cui al presente Regolamento e per le opere difformi intima al soggetto esecutore di procedere alle modifiche necessarie.
Nella scelta progettuale occorre privilegiare alberi con chioma ampia, folta e ombrosa, assenza di frutti voluminosi e pesanti, scarsa attitudine alle infestazioni da insetti che producono deiezioni zuccherine, rusticità e solidità dei tessuti meccanici. Sono escluse specie che rilasciano sostanze o frutti vischiosi o imbrattanti.
Gli eventuali spostamenti di alberature devono essere realizzati secondo le tecniche più accreditate dall’arboricoltura urbana con macchina trapiantatrice o sistema a piattaforma rigida, in funzione della grandezza delle piante da trapiantare, e solo quando non è possibile modificare il progetto dell’opera tutelando le preesistenze arboree.
La superficie a verde deve essere posta preferibilmente in rilievo rispetto al piano di calpestio e il colletto degli individui arborei protetto dagli urti mediante appositi dissuasori.
In caso di realizzazione di parcheggio o ristrutturazione a parcheggio di aree ricavate in spazi angusti e densamente urbanizzati, la superficie a verde deve essere, in toto o in parte, recuperata attraverso la previsione di verde pensile e/o verticale ai sensi dell’art. 23 del presente Regolamento.
I nuovi parcheggi interrati non possono essere realizzati sotto parchi, giardini e aree naturali di pregio e al di sotto degli alberi monumentali o di notevole interesse pubblico o di pregio. La progettazione della superficie esterna dei parcheggi interrati deve prevedere:
a) la realizzazione di aree verdi, qualora il contesto storico-architettonico lo consenta;
b) che il profilo del suolo, allestito in base alle buone pratiche di progettazione di aree verdi pensili, sia di profondità adeguata alla struttura delle specie vegetali previste: per piccoli arbusti non meno di 50 cm di terreno, per piccoli alberi non meno di 1 m, per alberi di seconda e prima grandezza non meno di 2 m, nel rispetto di quanto previsto dalla norma UNI11235/2015;
c) per i suoli di altezza minima pari ad un metro, la presenza di almeno 30 per cento di specie arboree sul totale delle specie impiantate.
I parcheggi a piano stradale, le cui coperture non siano utilizzate quali terrazzi abitabili o “attrezzati” con impianti di energia rinnovabile, devono essere preferibilmente ricoperti a verde, come previsto dalla lettera c), comma 1, art. 6 della L. 14 gennaio 2013 n. 10, ovvero, laddove non sia tecnicamente possibile, attraverso l’estensione orizzontale dell’inverdimento verticale attuato ai sensi della lettera d), comma 1, art. 6 della L. 14 gennaio 2013 n. 10 o dell’inverdimento delle recinzioni.
Le griglie ed i pozzi di aerazione dei parcheggi interrati devono essere posti alla massima distanza dalle aree attrezzate per la pubblica fruizione. I manufatti di servizio devono essere appositamente schermati con la vegetazione.
(4) Con Deliberazione della Giunta Capitolina n. 195 del 3 Luglio 2014 viene approvato il progetto di variante del PUP Largo Perosi-Lungotevere Sangallo (Via Giulia-Via della Moretta), “limitatamente ed esclusivamente alla sola parte interrata del progetto” e “con la sola esclusione delle sistemazioni di superficie e con le prescrizioni approvate in conferenza dei servizi”. La stessa delibera autorizza alla stipula dell’atto modificativo della convenzione. Per la sistemazione superficiale è previsto che un processo partecipativo a cura del Municipio I produca i relativi elaborati progettuali da rimettere al Dipartimento Mobilità, che potrà apportare le eventuali modifiche necessarie.