Giovanni Caudo risponde punto su punto ai giornali
Autore : Redazione
Giovanni Caudo nell’incontro con cittadinie comitati negli ex stabilimenti militari del Flaminio, a chiusura della sua esperienza da assessore (Foto Valerio Barletta)
“Nel tempo dell’inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario”
George Orwell
Di fronte a una campagna mediatica senza precedenti contro Giovanni Caudo (ma in realtà i precedenti ci sono: la serie infinita di velenosi articoli contro l’ex Sindaco Marino dell’estate scorsa) , ci sembra doveroso dare la parola all’ex assessore alla Trasformazione Urbana, che replica punto su punto alle quotidiane affermazioni e insinuazioni sui quotidiani romani. Certi che la magistratura farà piena luce sui fatti, da adesso in poi daremo il nostro contributo, come sempre, per fare buona informazione, distinguendo i fatti dalle opinioni, dalle fantomatiche indiscrezioni e dalle furbastre insinuazioni. E mettendo in ordine date e circostanze perchè diventi più chiaro chi ha fatto cosa. E anche portando alla luce i maligni sottotesti di cui la maggior parte dei lettori non si accorge nemmeno. Con un unico obiettivo: ricostruire la verità. Senza sconti, ma senza ingiustizie. E soprattutto coscienti che, quando poi le accuse si rivelano bolle di sapone, gli stessi giornali non danno mai lo stesso rilievo che avevano dato alle accuse sollevate. Lasciando così galleggiare per sempre il sospetto nella memoria delle persone. Un marchio infamante all’insegna del “sono tutti uguali” che Giovanni Caudo di sicuro non merita. (Anna Maria Bianchi Missaglia) [in calce l’appello di professori e urbanisti di Eddyburg Noi stiamo con Giovanni Caudo aggiornato al 29 febbraio)
(contro) Rassegna stampa del 4 Marzo 2016.
Anche oggi il Corriere della Sera e il Messaggero si occupano della “Giungla” dei Piani di Zona. Fulvio Fiano dà anche conto di un incontro organizzato nel XIV Municipio e promosso anche dal Comitato di Pian Saccoccia che si terrà il 16 Marzo prossimo e al quale ho dato la mia adesione a partecipare.
Ne approfitto oggi per tornare su due articoli di Repubblica del 26 e 28 febbraio*, per replicare sulla specifica questione del comprensorio di Grottaperfetta. (mi scuso per la lunghezza ma la vicenda è lunga)
Fosso e Fango
Il 26 febbraio nella cronaca di Roma di Repubblica un articolo a firma di Marino Bisso “Tangenti e mattoni un dossier segreto sul dirigente Fatello”. La domenica 28, sempre nella cronaca di Roma di Repubblica un articolo di Marino Bisso e Lorenzo D’Albergo “Tangenti e Mattoni a Roma …” si apre con la storia di sei antichi casali misteriosamente spariti. Due pagine centrali sotto la scritta “inchiesta”.
Nel primo articolo si legge:
1. “Un dossier sulla coppia Caudo-Fatello e sulla gestione dell’urbanistica nell’era del sindaco Marino. L’atto di accusa spunta in una relazione riservata, su cui indagano procura e corte dei Conti, firmata da un ufficio interno dell’VIII municipio e inviata in tempi non sospetti, il 5 ottobre 2015, alla prefettura.”
Grazie all’articolo apprendiamo che nell’VIII municipio ci sono “uffici” che producono dossier segreti sui dirigenti e sugli assessori di Roma Capitale. La notizia non è stata smentita dal Municipio.
2. “Sullo sfondo delle relazione riservata c’è la querelle violenta tra l’VIII municipio e l’assessore Caudo scatenatasi sulla lottizzazione di Grottaperfetta, ai confini del parco dell’Appia Antica, benedetta sotto il governo Alemanno e poi avviata durante la stagione del chirurgo dem“.
Falso. Non so cosa vuol dire “benedetto da Alemanno”, ma è certo che l’iter urbanistico è partito nel 1997 e si è definitivamente concluso, con tutti gli atti i pareri necessari per avviare i lavori, il 5 ottobre 2011 con la stipula della Convenzione urbanistica tra Roma Capitale e il Consorzio Grottaperfetta.
Io ero all’università. Presidente del Municipio era l’onorevole Massimiliano Smeriglio (2001 – 2006) e l’onorevole Andrea Catarci (2006 – oggi), Assessore all’urbanistica del Comune era l’On.Le Roberto Morassut (2001-2008) e l’avv. Marco Corsini (2008-2013).
3. “Oltre 400mila metri cubi concentrati su 23 ettari che prevedono la nascita di un nuovo quartiere: 32 edifici di sette piani con vista sull’Appia. Ma in origine, i fabbricati non superavano i 180mila metri cubi. Poi l’alleanza tra i più importanti palazzinari capitolini: da Mezzaroma a Marronaro, da Cerasi alla Aic. Da qui la nascita del Consorzio Grottaperfetta che è riuscito a rastrellare e sommare porzioni edificatorie fino ad arrivare agli attuali 400mila metri cubi“.
Falso. L’edificabilità di 400 mila mc è stata decisa il 31 maggio 2002: Legge Regione Lazio n°14 ampliamento della perimetrazione del parco Regionale dell’Appia Antica, con l’annessione del comprensorio di Tor Marancia, per un’estensione di circa 200 ettari. Tutto il comprensorio di Tor Marancia, viene ricompreso nel Parco dell’Appia, salvo l’area di Grottaperfetta. Contestuale Ordine del giorno approvato all’unanimità: nel caso in cui il Comune di Roma intenda procedere a compensazioni, sull’area di Grottaperfetta potranno essere localizzati 400.000 mc.
Nel 2002 io ero appena diventato ricercatore all’università. Presidente del Municipio era l’onorevole Massimiliano Smeriglio (2001 – 2006). Assessore all’urbanistica del Comune era l’On.Le Roberto Morassut (2001-2008).
4. “Lo scontro tra VIII municipio e assessorato all’Urbanistica comincia proprio dall’aumento di cubature che rischia di mettere a rischio il fosso delle Tre Fontane oltre a compromettere l’area archeologica e i casali vincolati“.
Falso. Non c’è stato nessun aumento di cubatura, vedi il punto precedente. E vedi anche, 28 marzo 2003: Delibera di Indirizzi al Sindaco n.53 concernente la compensazione edificatoria del comprensorio E1 Tor Marancia, attraverso la rilocalizzazione di una parte delle volumetrie in 15 Programmi di Trasformazione Urbanistica, tra cui quello di Grottaperfetta. La Delibera approva il piano urbanistico Grottaperfetta prevedendo una volumetria complessiva di mc. 400.000, di cui mc. 280.000 residenziali e mc. 120.000 non residenziali. E ancora 12 febbraio 2008: approvazione del NPrg con DCC 18 che, all’Art 19 ratifica quanto già introdotto nel piano adottato per il principio della compensazione e, per quanto riguarda il PTU Grottaperfetta, conferma le previsioni edificatorie del piano adottato.
Io nel 2008 ero all’università e quel piano l’ho criticato e avversato. Presidente del Municipio era l’onorevole Massimiliano Smeriglio (2001 – 2006) e l’onorevole Andrea Catarci (2006 – oggi). Assessore all’urbanistica del Comune era l’On.Le Roberto Morassut (2001-2008) e l’avv. Marco Corsini (2008-2013)
5. Sul Fosso di Tre Fontane, sulla sua esistenza o meno. Nel Luglio 2013 [QUANDO CAUDO DIVENTA ASSESSORE NDR] il quartiere era già in costruzione, l’iter di approvazione fu ultimato il 5 ottobre 2011, dopo circa 14 anni di atti e progetti con pareri rilasciati e approvazioni da parte di tutti i soggetti coinvolti e preposti al rilascio delle autorizzazioni (a nessuno è mai interessato prima il Fosso? Perché la battaglia per la salvaguardia del Fosso inizia nel gennaio 2014? e tutti gli anni precedenti?). L’impressione è che spesso si tirino fuori, da tutte queste carte, un cavillo, un pretesto, un allarme, forse nella speranza di ricominciare da capo o magari per raccogliere facili consensi elettorali. Non è una contrapposizione tra me e qualcun altro, ma è la necessaria salvaguardia del principio di legalità che non può essere utilizzato alla bisogna.
Roma Capitale si è affidata alla magistratura e a tutti i soggetti a cui compete esaminare i fatti e formulare un giudizio. A oggi, ogni pronunciamento dà ragione a quanto sostenuto dagli uffici di Roma Capitale.
Il dissequestro dell’area da parte del Giudice penale è avvenuto in quanto non sono stati commessi reati. Di poche settimane fa è la sospensione da parte del TAR dei provvedimenti assunti dal Municipio ad esito della verifica che lo stesso TAR ha affidato al Genio Difesa che ha accertato l’inesistenza del fosso nel tratto interno al quartiere ( scarica Relazione tecnica del delegato di Geniodife (CTU) Ing Ranucci_22 12 2015. Al momento le ragioni di Roma Capitale hanno avuto conferma.
*Tangenti e mattoni un dossier segreto sul dirigente Fatello Grottaperfetta, relazione in prefettura sulla lottizzazione. “Mai spostato e promosso dall’ex assessore Caudo”di MARINO BISSO http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/02/26/news/tangenti_e_mattoni_un_dossier_segreto_sul_dirigente_fatello-134277631/
Tangenti e mattoni a Roma, il “re” delle concessioni protetto dalla giunta MarinoCosì l’assessore Caudo bloccò la rotazione anticorruzione di Fatello Giallo sui Casali spariti nell’area della lottizzazione di Grottaperfetta di MARINO BISSO e LORENZO D’ALBERGO http://roma.repubblica.it/cronaca/2016/02/28/news/tangenti_e_mattoni_a_roma_il_re_delle_concessioni_protetto_dalla_giunta_marino-134408903/
La Repubblica 28 gennaio 2016 Roma, il Tar sul cantiere di Grottaperfetta : “Il fosso delle Tre fontane non è stato cementato Ma l’VIII Municipio non si arrende: “Se necessario ricorreremo al Consiglio di Stato” di PAOLO BOCCACCI
(> vai alla rassegna stampa del 26 febbraio sul sito Averweb
(> vai alla rassegna stampa del 28 febbraio sul sito Acerweb)
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> VAI A GROTTA PERFETTA- FOSSO TRE FONTANE CRONOLOGIA MATERIALI (IN COSTRUZIONE)
> vai a Storia di Tor Marancia e delle compensazioni
Da due giorni, dopo quasi 11, i giornali non si occupano di Giovanni Caudo. Così l’ex assessore all’urbanistica oggi approfondisce ancora la questione dei Piani di Zona, ma fa anche un primo bilancio della violenta campagna giornalistica di cui è stato bersaglio, che non considera tanto una questione personale, ma politica, per il suo impegno a favore di una “città libera dai ricatti, da qualsiasi parte vengano”.
Non è personale, è politica
di Giovanni Caudo
I Piani di zona sono in apertura della cronaca romana del Corriere, è una notizia che tocca la vita di migliaia di persone. Si capisce meglio, ora, la rilevanza politica della “giungla” dell’edilizia agevolata e anche quello che abbiamo fatto in pochi mesi, dopo anni di incuria. Alla delibera del 1972, citata dal Corriere della sera, si è aggiunto negli anni un coacervo di norme contraddittorie e di cavilli. L’incertezza normativa e “la paura di liti” non ci hanno fermato e con le sentenze del TAR dell’aprile 2015 si è stabilito un punto giuridico forte a tutela degli inquilini: il contributo pubblico va scomputato dal prezzo di vendita. Era solo l’inizio ora si deve continuare, in particolare affrontando il tema delle migliorie che gli inquilini pagano, talvolta senza neppure sapere di averle chieste.
Oggi è anche il secondo giorno, dopo quasi 11, in cui i giornali non si occupano di me. La notizia era che il mio nome compare nella proroga di una indagine per corruzione sulla vicenda di Palazzo Raggi. Tutte le autorizzazioni risalgono a prima del mio incarico, io sono intervenuto per sospendere la delibera di Alemanno, ho avviato l’annullamento e la riproposizione, a termini di legge, del piano di recupero. Ho chiesto al PM di essere ascoltato, confido che lo farà non appena avrà gli elementi, sono convinto che la magistratura è un argine all’illegalità e lavora per le persone oneste come me.
Ma su questa notizia è partita una vera e propria campagna che infanga la mia onorabilità e il mio lavoro come assessore della giunta Marino. Una questione personale, che in realtà si sta facendo politica.
Nel replicare a contenuti diffamatori mi sono affidato agli atti, alle delibere, alle cose fatte, ai dirigenti ruotati. La stessa cifra con cui ho svolto il mio mandato: perseguire l’interesse generale guardando al merito. La normalità, ma a Roma la normalità è rivoluzionaria. Quello che si vuole screditare è quindi un modo di lavorare. Si vuole piegare la libertà di dire no e il principio di legalità, si tratti degli inquilini dell’edilizia agevolata o di interventi privati legittimi ma avversati dai populismi. La libertà di un investitore privato ad investire, e di farlo parlando direttamente con l’Amministrazione, senza intermediari e senza chiedere il permesso ad altri. Una città libera dai ricatti, da qualsiasi parte vengano. Una città aperta al mondo, che sappia cogliere la sfida dell’innovazione e del cambiamento. Che sappia liberarsi dalla Rendita Capitale intesa come erogazione di denaro pubblico per opere che non finiscono mai. Che favorisca la creazione di ricchezza e il suo potenziale internazionale. Perché non chiedersi come mai gli investimenti esteri nell’immobiliare a Roma sono un decimo di quelli di Dublino? Mentre i cantieri pubblici (Vele di Calatrava, Metro C, Nuvola, Nuova Fiera di Roma) hanno divorato miliardi di euro di tutti noi e Roma 2024 sembra proseguire sulla stessa scia?
Non sono questi argomenti per un vero dibattito pubblico mentre si sceglie il candidato sindaco? Argomenti che avrebbero interessato il mondo imprenditoriale sano e i cittadini, altrimenti rassegnati a vedere i loro figli andare via. Ma la politica si tiene lontana dai temi reali. Mi chiedo allora perché stupirsi dello scarso entusiasmo attorno alle primarie?
> scarica la rassegna stampa del 3 marzo dal sito Acerweb
Premessa: una questione di cronologia
di Anna Maria Bianchi Missaglia
Significativo paragonare come due testate diverse affrontano oggi lo stesso tema, sempre i Piani di Zona, e una delibera scomparsa da un bel pezzo. Il Corriere della Sera propone un’inchiesta di Fulvio Fiano, in cui vengono ripercorse date e vicende a partire addirittura dal 1973, quando viene approvata la delibera 980 , che “contiene tutti gli strumenti per evitare il caos normativo attuale. Dalle tabelle dei prezzi, al calcolo delle sanzioni alle penali per i progetti incompleti” . “Una disciplina restata in vigore per quasi 30 anni e poi, un pezzo alla volta, smontata a partire dagli anni 2000. Sempre più spesso inapplicata, infine tacitamente cancellata. E oggi occultata perché, come scrive l’avvocatura capitolina in un documento ufficiale, «può ingenerare liti”. Scrive Fiano: “L’escalation di omissioni è raccolta in una denuncia su cui indaga il pm Paolo D’Ovidio, che venerdì scorso ha mandato la Finanza in Campidoglio per acquisire tutti gli atti. Tra i dirigenti su cui si concentra l’inchiesta, al momento senza indagati nè ipotesi di reato, c’è anche Antonello Fatello, il numero uno dell’Urbanistica già coinvolto nelle presunte tangenti su palazzo Raggi“. E le date vengono messe una dopo l’altra: “la battaglia comincia a Casal Monastero nel 2012….” dove Area 167, associazione di abitanti dei Piani di zona chiede di “«accedere al manuale operativo» al quale il Comune si attiene per disciplinare la materia. Uno strumento previsto dalla legge e in vigore in moltissime città italiane (…) e anche i verbali delle riunioni di fine 2012 tra avvocatura capitolina, dirigenti dell’Urbanistica, segretariato generale del Comune, consiglio notarile «in cui sarebbero state concordate linee operative da adottarsi» sui prezzi di vendita delle case popolari. La lettera è indirizzata al direttore del dipartimento Programmazione urbanistica, Errico Stravato, al direttore dell’Attuazione strumenti urbanistici, Fatello, e al direttore dell’Edilizia residenziale pubblica, Carla Caprioli. Nessuno di loro risponde.” E continua: tra marzo e aprile 2013 il difensore Civico della Provincia «invita le autorità competenti a provvedere con sollecitudine» alla richiesta”, a cui non viene dato seguito.
Invece nell’articolo del Messaggero la confusione temporale regna sovrana: il titolo “Piani di zona: ignorata la delibera anti truffe” lascia senza risposte chi volesse sapere “ignorata da chi” e “da quando”, perchè l’articolo non lo spiega. Parla di una delibera “precedente alla Giunta Marino” (hai voglia! è del 1973). E soprattutto collega la delibera che “avrebbe potuto risolvere la situazione” [delle illegalità dei piani di zona] e che “è rimasta inattuata“, alla ” Finanza che ha intenzione di indagare in Campidoglio“, lasciando il dubbio che l’inattuazione si riferisca, anzichè come spiegato dal Corriere, al periodo “a partire dagli anni 2000“, a quello molto più recente della Giunta Marino. O no?
In ogni caso, chiunque si confronti con il tema Piani di Zona si trova davanti una situazione complessa e starificata, dove i fronti del conflitto e dell’ illegalità sono molteplici e riguardano aspetti differenti (> vedi la nostra CRONOLOGIA E MATERIALI dei Piani di Zona). Il vero punto è chi ha fatto (o non ha fatto) cosa negli anni in cui svolgeva compiti amministrativi. E speriamo che la magistratura accerti al più presto le responsabilità, sanando una situazione intollerabile.
(contro) Rassegna stampa del 2 Marzo 2016
Il Corriere della Sera, con un articolo di Fulvio Fiano, si occupa delle inchieste sui PdZ: si denuncia la carenza di controlli e verifiche da parte del Comune da decenni, ma si dà conto anche delle sentenze del TAR favorevoli agli inquilini a seguito della pubblicazione delle tabelle dei prezzi massimi di cessione che l’amministrazione Marino ha notificato alle cooperative e alle imprese, di cui 141 tra Novembre 2013 e i primi mesi del 2014.
Anche il Messaggero sintetizza l’inchiesta.
Notizie per gli inquilini e per chi si vuole informare. Qui gli articoli.
vai a Corriere della sera 2 marzo 2016 Piani di zona Dal Tar 40 sentenze pro residenti sia sugli affitti che sulle vendite Dichiarata più volte illegittima la pretesa dei consorzi edili, in cui compaiono quasi tutti i maggiori costruttori romani, di bloccare il ricalcolo dei prezzi degli alloggi popolari dopo la pubblicazione delle nuove tabelle comunali di Fulvio Fiano
vai a Corriere della sera 2 marzo 2016 L’INCHIESTA Piani di zona, la delibera «nascosta» dal Comune: «Può causare liti» Adottata dal Campidoglio nel 1973per fissare i prezzi massimi di cessione degli alloggi sorti in edilizia agevolata , ha regolato le 112 aree per 30 anni ma poi, negli ultimi 13, è stata occultata a chiunque ne facesse richiesta di Fulvio Fiano
Vai alla pagina del sito del Comune di Roma 25 settembre 2015 Piani di zona, l’Assessore fa il punto
> Vai alla rassegna stampa del 2 marzo sul sito Acerweb
> Vai a PIANI DI ZONA – CRONOLOGIA E MATERIALI
PREMESSA: #TUTTACOLPADICAUDO
di Anna Maria Bianchi Missaglia
Oggi il Messaggero si occupa della piaga dei cosiddetti Piani di Zona (> vai a Piani di Zona, cosa sono), edilizia economica e popolare per costruire alloggi a prezzi calmierati, sia in proprietà che in locazione, destinati a soggetti con alcuni requisiti (come un reddito che non superi una certa soglia, non proprietari di alloggio adeguato, etc), insieme alle opere ed ai servizi complementari (le fognature, la rete stradale etc e anche scuole, centri sportivi, parcheggi, aree a verde etc). Una piaga perchè da tempo in molti casi l’iniziativa, promossa per aiutare le persone che non potevano permettersi una casa ai prezzi di mercato, ha virato nell’illegalità, come ricordato dalle autrici dell’articolo: quartieri fantasma ” dove sono stati tirati su i palazzi ma mancano le fogne, il gas , la luce. Oneri di urbanizzazione mai rispettati dai costruttori” e ” La Finanza adesso punta a chiarire perchè dopo oltre 10 anni i servizi minimi non siano stati realizzati”. Dieci anni fa era il 2006, ed era Sindaco Walter Veltroni. Poi dal febbraio 2008 al giugno 2013 Gianni Alemanno. Anche solo considerando questi 10 anni, quasi 8 anni sono passati senza interventi significativi o particolari vigilanze delle precedenti amministrazioni, e due anni e 4 mesi con vari interventi (anche se non certo risolutivi, visti i tempi dei ricorsi al TAR, delle sentenze etc) dell’amministrazione Marino e dell’assessore Caudo. A chi interessa, sul sito del Comune è messo nero su bianco in tempi non sospetti – settembre 2015 – tutto quello che l’assessorato ha fatto fin dal suo insediamento, comprese le denunce. Ma tutto questo non viene ricordato dal Messaggero, che non cita nessuna “responsabilità dell’amministrazione” che non sia quella della Giunta Marino, in barba alla cronologia. Adossando di fatto i presunti “mancati controlli” al solo assessore Caudo (ma chi doveva controllare mentre venivano “edificati palazzi senza le fognature e il gas” che fine ha fatto?), aggiungendo pure che i documenti inviati da Caudo a Piazzale Clodio nel luglio scorso “non hanno convinto la Procura”. Questo sarebbe desunto dal fatto che “le inchieste per truffa, delegate alla Guardia di finanza, sono andate e vanno avanti”. Cioè il fatto che fortunatamente qualcuno continui a indagare su un marciume che va avanti da ben più di dieci anni significa che Caudo non ha convinto la Procura ? Noi ci auguriamo che vadano avanti, le indagini, e speditamente, ma che vadano anche indietro, ricostruendo tutte le illegalità e le connivenze che per troppo tempo hanno spolpato la città e i suo cittadini. Che in un altro articolo, sul Corriere della sera, vengono ricostruite con maggiore precisione cronologica: infatti il giornalista Fiano ricorda che ” Sono 112 le nuove zone sorte ovunque nella Capitale negli ultimi 20 anni (70 con il primo Piano edilizia popolare, 42 con il secondo). Ma ad oggi, quando ormai i 75mila alloggi sono abitati, l’80% delle opere di urbanizzazione non risulta completata. Si tratta in alcuni casi di palazzi sorti a metà degli anni ‘90“.
Ma naturalmente, riprendendo un tormentone di successo, è #tuttacolpadiCaudo. (Anna Maria Bianchi Missaglia)
di Giovanni Caudo
1.Il Messaggero con un articolo di Michela Allegri e Valentina Ferrante “Piani di zona quella lettera di Caudo non convinse la Procura”
L’articolo informa il lettore che nel Luglio del 2015 ho inviato una lettera al Procuratore Pignatone relativa alla situazione della giungla dei Piani di Zona e all’applicazione dei prezzi massimi di cessione. Nell’articolo si dà conto della sentenza del TAR di aprile 2015 che ha dato ragione al Comune nell’applicazione dei prezzi massimi di cessione e della notifica da parte dell’ufficio edilizia sociale con la quale si intima agli operatori di applicare i prezzi ricalcolati. I fatti vengono raccontati negli interstizi del testo e senza attribuire la paternità alla giunta Marino che, in poco meno di due anni, ha messo mano a una giungla che si trascinava nell’illegalità da almeno dieci anni. Si riportano invece “opinioni” attribuite alla procura che sono sconfessate dalla meritoria attività di indagine in corso, ad esempio quella sulla Castore e Polluce avviata proprio su denuncia del sindaco Marino e mia e che coinvolge politici dell’amministrazione Alemanno.
(contro)Rassegna stampa del 29 Febbraio 2016
di Giovanni Caudo
Premessa: Della vicenda tirata in ballo sul Messaggero di oggi a cui risponde Caudo, si è occupata anche Carteinregola a suo tempo, (vedi gli articoli: Servizio TV svela i retroscena di una Delibera che Carteinregola ha contribuito a bloccare del 3 maggio 2015 e Delibera degli ambiti di riserva: ecco gli elenchi delle proposte selezionate durante la Giunta Alemanno del 24 maggio 2015) per cui siamo davvero sconcertati nel constatare come la realtà possa essere così travisata…
1. Il Messaggero con un articolo di Michela Allegri: “Licenze facili anche alle coop si indaga sull’ufficio di Fatello. Immobili fantasma nel mirino del PM il dipartimento urbanistica.”
La notizia è la truffa dei soci della cooperativa Castore e Polluce indotti a pagare quote alla cooperativa per un programma edilizio da realizzarsi nell’ambito del programma di housing sociale promosso da una delibera di Alemanno e Corsini nel 2008. Si tratta della delibera che prevedeva la potenziale edificazione di 161 nuove aree nell’agro romano per circa 2.300 ha e che abbiamo cancellato nell’Agosto del 2013.
La “giornalista” omette la notizia che sono stato io e il sindaco Marino a denunciare in procura la truffa perpetuata a danno dei soci e che i rilievi riguardano, semmai, politici e dirigenti del periodo di Alemanno. Così facendo può far intendere all’ignaro lettore che è l’azione della giunta Marino sotto indagine (basta ripetere la solita frase con i nomi di Caudo e di Fatello). Eppure non era difficile verificare la notizia: qui il comunicato stampa diramato dal Campidoglio il 4 maggio 2015:
URBANISTICA, ASSESSORATO: DOMANI IN PROCURA DENUNCIA CAMPIDOGLIO SU VICENDA COOP CASTORE E POLLUCE
Domani Roma Capitale presenterà denuncia contro ignoti alla Procura della Repubblica, a tutela dell’interesse pubblico e del buon nome dell’amministrazione capitolina, in merito alla vicenda delle cooperative del Consorzio Castore e Polluce. Come denunciato dal servizio della trasmissione televisiva “Le Iene”, i soci della cooperativa sono stati presumibilmente truffati con la promessa di ottenere una casa nell’ambito del programma di housing sociale promosso dalla giunta Alemanno. Questa mattina l’assessore alla Trasformazione urbana di Roma Capitale, Giovanni Caudo, ha incontrato una rappresentanza dei soci del coop del Consorzio Castore e Polluce, accompagnati dai loro legali, anche loro proseguiranno parallelamente le azioni legali a tutela dei loro interessi. Lo comunica, in una nota, l’assessorato alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale. (dal Campidoglio 4 maggio 2015)
(> vai alla rassegna stampa del 29 febbraio sul sito di Acerweb)
(contro)Rassegna stampa del 28 Febbraio 2016
di Giovanni Caudo
1. Il Messaggero. L’articolo ancora di Sara Menafra dal titolo: Il libro mastro delle tangenti “vi rivelo io i nomi e le cifre”, ci svela il nome del geometra che nel febbraio 2013 si rivolge agli investigatori per denunciare gli illeciti e consegnare la registrazione di alcune conversazioni. Il mio mandato di assessore è però iniziato il primo Luglio del 2013. Nell’articolo però si afferma che il libro mastro si riferisce a tangenti pagate negli ultimi due anni. Alla fine dell’articolo, come se ci fosse una continuità logica, la frase di rito che informa i lettori che io sono accusato (al momento in realtà solo indagato) per la vicenda di Palazzo Raggi. Repetita iuvant.
2. La Repubblica. L’articolo di Marino Bisso e Lorenzo D’Albergo “Mazzette e cemento” ecco le protezioni del “Re” delle licenze fa da apertura della cronaca di Roma. All’interno un’inchiesta ampia a doppia pagina. Cerchiamo di andare con ordine.
Questione Fatello.
a) “Antonello Fatello è l’intoccabile dirigente promosso dalla politica alla guida del più importante ufficio comunale: quello per il rilascio dei permessi a costruire.” L’ing Fatello fu nominato direttore all’edilizia e della UO permessi di costruire con l’ordinanza del sindaco n.163 del 27 giugno 2011, sindaco era Alemanno e assessore Corsini. L’ing Fatello è stato rimosso da quell’ufficio con ordinanza del sindaco n. 242 del 31 ottobre 2013, quando il sindaco era Ignazio Marino e l’assessore era Giovanni Caudo. Dunque chi ha promosso? e chi ha rimosso?
b) “Così l’assessore Caudo bloccò la rotazione anticorruzione di Fatello”. Come riferisce lo stesso articolo chiesi invece che la rotazione fosse solo spostata (non congelata come scrivono), come altre nella stessa ordinanza del Campidoglio, al primo dicembre. Cosa che poi è regolarmente avvenuta.
c) L’unico funzionario a essere stato “salvato”. Falso. Nell’ordinanza ci sono stati altri funzionari del comune per i quali si è deciso di postdatare la rotazione e o addirittura di rivederla anche nello stesso dipartimento dell’Urbanistica. I due “giornalisti” nascondono però che l’Ing. Fatello, come tutti gli altri funzionari del dipartimento, nell’ottobre del 2013 è stato da me rimosso dalla direzione dei permessi a costruire e spostato alla UO Riqualificazione diffusa (ordinanza n. 242 del 31 ottobre 2013) e capo dipartimento era la Dott.ssa Anna Maria Graziano, scelta da me nell’agosto del 2013. Nell’articolo invece lo si descrive ancora nella sua funzione precedente al mio incarico, all’ufficio dei permessi a costruire. Per avvalorare la “tesi della protezione” si omette che l’ing Fatello compare nell’ordinanza di rotazione nonostante non avesse maturato i tre anni ininterrotti nel medesimo incarico (nominato direttore del dipartimento di programmazione e attuazione urbanistica dal 31/10/2014, ordinanza n. 219 al 13 Agosto, da soli dieci mesi).
d) L’articolo prosegue con l’elenco dei soliti interventi edilizi (Zecca, Istituto Geologico, Palazzo Raggi) tutti avviati e conclusi nelle precedenti amministrazioni, alcuni addirittura avviati ai tempi di Veltroni, senza fare distinzioni temporali e di responsabilità. E senza dare conto delle mie repliche che la stampa ha già pubblicato nei giorni scorsi.
Grottaperfetta e Fosso di tre Fontane.
e) L’articolo poi riferisce di misteri su sei antichi casali “sbriciolati” su una mega lottizzazione urbanistica a favore dei costruttori e sul Fosso delle tre Fontane la cui esistenza o meno vede contrapposto me e il presidente Catarci. Per brevità e per aver trattato innumerevoli volte la questione rimando al sito di Carteinregola che dà conto in modo imparziale di tutte le voci e posizioni. [in realtà i nosrti articoli sulla vicenda non sono aggiornati (4), in quanto non abbiamo ancora trovato la relazione tecnica del CTU del TAR, che non appena disponibili e pubblicabili metteremo a disposizione dei nostri lettori. In calce il link a una lettera che chi scrive (Anna Maria Bianchi ) ha inviato al Presidente Catarci il 27 agosto 2016 (4) ]
Metto qui in calce però la lettera di replica al primo articolo pubblicato qualche giorno fa da La Repubblica e non ancora pubblicata:
Gentile direttore,
Su La Repubblica, Marino Bisso dà notizia di un dossier segreto che proviene dal VIII Municipio (presidente Andrea Catarci) sulla coppia Fatello-Caudo. Nell’articolo e, suppongo, nel dossier, si sostengono cose false che mi impogono di ricorrere al diritto di rettifica:
– l’ing. Antonello Fatello non è mai stato spostato. Falso:l’ing. Fatello è stato spostato da me nell’ottobre del 2013 dall’ufficio delle concessioni edilizie e dal condono e agli interventi di rigenerazione diffusa (toponimi, programmi integrati ecc..).
– Che avremmo autorizzato il progetto edilizio di Grottaperfetta (ex I60) per 400 mila metri cubi a sfregio di aree archeologiche, di un fosso ecc… . Falso: il programma in questione è stato autorizzato dalle giunte precedenti, risale addirittura a Veltroni, nell’Agosto del 2013 erano già avviati i lavori di costruzione delle strade e il cantiere era aperto.
– Che ho sostenuto contro tutti gli altri organi competenti e uffici la non esistenza del Fosso di Tre Fontane per consentire l’incremento di cubatura e favorire i costruttori. Falso: nessun aumento di cubatura è stato da me autorizzato o anche solo richiesto. Che il Fosso non esiste e non è vincolato è sostenuto dal Consulente tecnico d’Ufficio, Sapia, del PM Di Maio tanto che questi nel Giugno del 2015 ha dissequestrato l’area del fosso (sequestro richiesto dal Municipio) e lo sostiene, su incarico del TAR, il Consulente tecnico d’ufficio del Genio, Difesa, che a pag.8 della sua relazione consegnata il 21 dicembre 2015 scrive: “Nel tratto interessato nei provvedimenti gravati, quindi lungo via Aldo Ballarin all’interno del programma urbanistico Grottaperfetta, la traccia morfologica del Fosso non esiste.”
Immagino che i giornali (o chi li ispira) non si siano ancora stancati, ma io neppure. Quindi appuntamento a domani. (GC)
scarica la rassegna stampa del 28 febbraio dal sito di Acerweb
Siamo a disposizone per pubblicare repliche, commenti e osservazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Giovanni Caudo all’iniziativa “Spiazziamoli” 50 piazze contro le Mafie all’EUR organizzata da Carteinregola nel marzo 2015
(Contro)Rassegna Stampa del 27 febbraio 2016
di Giovanni Caudo
(oggi appare un’intervista a Caudo sul Corriere della Sera)
(La Repubblica pubblica la replica di Caudo controreplicandola* – (scarica la rassegna stampa del 27 febbraio dal sito di Acerweb)
1. Il Messaggero informa di come il “sistema Caudo” cancellava gli oneri per il megastore di Palazzo Raggi. Duemilioni 225 mila euro già ridotti a danno delle casse comunali per il versamento degli oneri sulla base di un accordo previsto nel 2012. Che dire? Che nel 2012 non ero neanche assessore e hanno sbagliato nome. L’articolo è firmato da ben due “giornaliste” Valentina Errante e Sara Menafra. Per oggi non c’è altro.
* qui il commento al commentod i repubblica: A proposito del commento dda parte del giornalista Bisso.
Faccio notare che:
– Il Dipartimento Urbanistica ha circa 450 dipendenti che svolgono funzioni diversissime e non vuol dire niente che un dipendente sia rimasto nello stesso dipartimento se non si dice cha ha cambiato completamente mansioni.
– Sul fosso c’è una “letteratura” lunga almeno due anni, io ho citato l’ultimo atto in ordine di tempo, 21 dicembre 2015 e ho riferito che il CTU del PM ha detto che non è vincolato. Pescando a caso in questa letteratura si può trovare quello che fa comodo e sostenere qualsiasi tesi, Per sciogliere queste questioni esistono le sedi opportune. Utilizzarle nel modo in cui sono state utilizzate fa solo confusione.
(Contro)Rassegna Stampa del 26 febbraio 2016
di Giovanni Caudo
1. Sul Corriere della Sera Fulvio Fiano si occupa della Truffa della cooperativa Castore e Polluce. “I buoni” diventano i dirigenti che sotto Alemanno hanno approvato il bando sugli ambiti di riserva che ha permesso alla Castore e Polluce di avviare la truffa. Nessuna notizia dell’incontro di circa un anno fa tra me e i soci truffati, della raccolta dei documenti e della denuncia portata alla procura. Su altri giornali è uguale: damnatio Marini e spazio alla restaurazione.(1)
2. Sempre sul Corriere della Sera Ilaria Sacchettoni e Fulvio Fiano si occupano in modo più ampio dello stesso tema. Anche qui nessuna notizia viene data che l’indagine è partita da una denuncia dell’amministrazione Marino.
Inoltre non avremmo fatto niente, e solo nel dicembre scorso avrei fatto una circolare!!! Nel dicembre? Ma ci avevano già mandato a casa!
La Sacchettoni e Fiano non danno nessuna notizia delle 141 lettere che ho fatto inviare a tutti gli operatori tra novembre 2013 (poche settimane dopo l’insediamento) e marzo 2014 con la comunicazione dei prezzi massimi di cessione (notizie di stampa già a suo tempo diffuse e comunicate). Nessuna notizia che 80 imprese e cooperative delle 141 ci hanno portato davanti al TAR dove abbiamo vinto 40 volte su 40 con sentenza esecutiva. E che grazie a questo “niente” molti inquilini dell’edilizia agevolata si sono visti abbassare (per la prima volta) l’affitto e e il prezzo di acquisto (2) .
Si sostiene poi che la mancata rotazione dell’ing Tonino Egiddi fu imposta dall’ACER. La verità è più semplice: l’ing Tonino Egiddi nell’Agosto del 2015 non ha ruotato perché l’avevo fatto ruotare io nell’ottobre del 2013 e la legge prevede che passino almeno tre anni prima di una nuova rotazione.
3. Su La Repubblica, Marino Bisso dà notizia di un dossier segreto che proviene dal VIII Municipio (presidente Andrea Catarci) sulla coppia Fatello-Caudo. Si sostiene che:
– l’ing Antonello Fatello non è mai stato spostato. Falso: l’ing Fatello è stato spostato da me nell’ottobre del 2013 dall’ufficio delle concessioni edilizie e dal condono e agli interventi di rigenerazione diffusi (toponimi, programmi integrati ecc..).
– Che avremmo autorizzato il progetto edilizio di Grottaperfetta (ex I60) per 400 mila metri cubi a sfregio di aree archeologiche, di un fosso ecc… .
Falso: il programma in questione è stato autorizzato dalle giunte precedenti, risale addirittura a Veltroni, nell’Agosto del 2013 erano già avviati i lavori di costruzione delle strade e il cantiere era aperto.
– Che ho sostenuto contro tutti gli altri organi competenti e uffici la non esistenza del Fosso di Tre Fontane per consentire l’incremento di cubatura e favorire i costruttori. Falso: nessun aumento di cubatura è stato da me autorizzato o anche solo richiesto.
Che il Fosso non esiste e non è vincolato è sostenuto dal CTU Sapia del PM Di Maio tanto che questo nel Giugno del 2015 ha dissequestrato l’area del fosso (sequestro richiesto dal Municipio) e lo sostiene, su incarico del TAR, il CTU del Genio Diesa che a pag.8 della sua relazione consegnata il 21 dicembre 2015 scrive: “Nel tratto interessato nei provvedimenti gravati, quindi lungo via Aldo Ballarin all’interno del programma urbanistico Grottaperfetta, la traccia morfologica del Fosso non esiste.”(3)
Che dire…, appuntamento a domattina.
Giovanni Caudo
Siamo a disposizone per pubblicare repliche, commenti e osservazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
scarica la rassegna stampa odierna (26 febbraio 2016) dal sito acerweb
(1) Sul tema avevamo scritto anche noi:
Il servizio televisivo delle Iene “Imprenditore confessa mazzette a Mafia Capitale” (1) ha svelato qualche settimana fa all’opinione pubblica i retroscena di un’operazione immobiliare del Consorzio Castore e Polluce, a …
Redazione –24 maggio 2015 Continua#
Il 30 aprile è andato in onda nel programma “Le Iene” il servizio di Giulio Golia “Imprenditore confessa mazzette a Mafia Capitale” su presunte tangenti, versate durante la precedente…
Redazione –3 maggio 2015 Continua#
(2) Anche di questo Carteinregola si è occupata e si sta occupando: vedi Pianidizona- cronologia e materiali (in aggiornamento) (in calce i comunicati dell’assessore Caudo sui Piani di Zona nel luglio e nel settembre 2015 *
(3) Sulla vicenda del Fosso Tre Fontane abbiamo scritto anche noi vari articoli, anche in seguito a sopraluoghi in loco. E la relazione del CTU del Genio della sua relazione consegnata il 21 dicembre 2015 riporta elementi che avevamo anche noi riscontrato…(a breve un articolo dedicato)
La Repubblica 28 gennaio 2016 Roma, il Tar sul cantiere di Grottaperfetta : “Il fosso delle Tre fontane non è stato cementato Ma l’VIII Municipio non si arrende: “Se necessario ricorreremo al Consiglio di Stato” di PAOLO BOCCACCI
25 febbraio 2015
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/16_febbraio_25/truffa-case-politici-indagati-coinvolta-coop-mafia-capitale-d2bdf3c8-db9f-11e5-b9ca-09e1837d908b.shtml
Corriere 25 febbraio 2015 L’INCHIESTATruffa sulle case, politici nel mirinoCoinvolta una coop di Mafia CapitaleSecondo l’accusa sono state costituite scatole vuote al solo scopo di drenare il denaro dei soci. Soldi poi usati per vacanze e regali. Sequestrati conti correnti e quote per cinque milioni di eurodi Redazione Roma
Giovanni Caudo: Era poco meno di un anno fa quando ho incontrato i soci della cooperativa Castore e Polluce che erano stati truffati. Diedi al sindaco Marino tutte le carte che le portó personalmente in procura. Con la cancellazione degli ambiti di riserva la truffa ordita anche dai politici nella consigliatura precedente venne alla luce.
24 febbraio l’intervista a Giovanni Caudo su Radio Roma Capitale
20 FEBBRAIO – LA REPLICA AL CORRIERE
L’articolo del Corriere del 20 febbraio 2016:Palazzo Raggi, indagato Caudo «Ma l’intervento l’ho bloccato io»Accusa di corruzione per l’ex assessore all’Urbanistica, uno dei fedelissimi di Marino. Il nome nelle intercettazioni, ma gli accertamenti sono solo all’iniziodi Ilaria Sacchettoni
Giovanni Caudo: Questa la mia replica all’articolo del Corriere.
Gentile direttore
Sulla vicenda di Palazzo Raggi, il Corriere della Sera, in cronaca di Roma e sul sito, in apertura di pagina, accosta il mio nome alla parola “tangenti” in modo incauto. È una scelta suggestiva quanto sconcertante che mi obbliga a far ricorso al diritto di replica.
Nel mio ruolo di assessore ho promosso, in pieno spirito di collaborazione con il lavoro della magistratura, la sospensione in autotutela della delibera del piano di recupero del mio predecessore e approvata dalla giunta Alemanno. Pertanto è anche grazie a me che è stato bloccato un intervento della precedente amministrazione che risultava illegale. Ho preparato poi la delibera di annullamento del piano di recupero e stavamo preparando la delibera di riproposizione nei modi e nei termini previsti dalla legge per un nuovo piano di recupero. Con il segretariato e l’avvocatura, per evitare richieste di danni al Comune da parte del privato, si stava valutando se i due atti dovessero essere contestuali o presentarli in momenti diversi. Poi l’esperienza amministrativa si è interrotta e il prefetto Tronca ha concluso l’iter della delibera di annullamento del piano di recupero, che avevo cominciato a preparare. Questo è tutto, come sempre nell’interesse generale e in totale trasparenza. Se qualcuno ha fatto il mio nome lo ha fatto millantando e senza alcun fondamento di verità e sarà da me perseguito in tutte le sedi.
Il lavoro della magistratura ha tutta la mia stima e collaborazione da sempre perché agisce a tutela delle persone oneste come me. (la replica è stata già pubblicata al link in testa)
19 febbraio 2016- Caudo a proposito delle Olimpiadi Roma 2024
Una delle immagini del lascito alla città delle Olimpiadi di Roma 2024, anche questa presentata nella famigerata riunione dell’11 settembre. Ecco cosa c’è di strano nel dossier di Roma 2024, c’è tutto quello che avevamo immaginato tranne questo. In compenso c’è il villaggio atleti a Tor vergata.
di Eddyburg 29 Febbraio 2016
Abbiamo espresso a Giovanni Caudo, già assessore alle Trasformazioni di Roma, la nostra solidarietà con un breve messaggio inviato alla sua pagina Facebook. Lo riproponiamo qui, aggiornato al 29 febbraio
Premessa
Non c’è da meravigliarsi troppo del tentativo di linciaggio mediatico di Giovanni Caudo. Lo strumento del lancio di manciate di fango sull’avversario è diventato un attrezzo consueto nella politica italiana. Nascondersi dietro le parole dette e non dette, le allusioni eteree, le mezze verità, mescolate alle bugie palesi, l’inclusione quasi distratta del nome di un innocente tra quelli di noti colpevoli: sono tutte tecniche ormai sperimentate della lotta politica in questa Italia immiserita.
E la crosta bipartisan degli interessi immobiliari è a Roma talmente consolidata che chiunque tenti di introdurre un po’ di legalità è subito destinato al massacro. Sfogliando all’indietro le pagine di eddyburg sono riemerse parole che abbiamo scritto non molti mesi fa, nel luglio dell’anno scorso. Le riportiamo interamente perché aiutano a capire:
«Chi, come noi, ha seguito e criticato passo per passo l’urbanistica romana degli anni di Francesco Rutelli e di Walter Veltroni sa bene che ben prima ancora di Gianni Alemanno il territorio romano era stato venduto alla speculazione dei padroni del cemento. Per chi volesse documentarsi, basterebbe digitare sul “cerca” di eddyburg le parole “pianificar facendo”, e poi magari quelle“diritti edificatori”, per rintracciare i numerosi articoli che raccontano in che modo la gestione dell’urbanistica romana sia stata appaltata agli “energumeni del cemento”. Un’analisi appena un po’ più approfondita consentirebbe di comprendere in che modo le consorterie poi battezzate “larghe intese” o “patto del Nazareno” abbiano dominato il governo del territorio nella Capitale, facendo di quest’ultima il laboratorio della peggiore stagione che la nostra Repubblica abbia conosciuto»
Chiunque avesse voluto turbare l’equilibrio di potere che gestiva questo “laboratorio” era destinato al linciaggio. Questa volta è toccato a Giovanni Caudo, di cui si è voluta colpire la rettitudine personale. Ma troppi la conoscono perché la mobilitazione a sua difesa non si faccia sentire. Come si sta facendo sentire, anche con questo appello di eddyburg (e.s.).
Noi stiamo con Giovanni Caudo
Esprimiamo sdegno per la vergognosa e infamante campagna di stampa contro Giovanni Caudo, ex assessore alla Trasformazione Urbana della giunta romana di Ignazio Marino. L’onestà personale di Caudo è fuori discussione e le sue iniziative in materia urbanistica sono state improntate da assoluta legittimità, avendo egli proseguito da amministratore pubblico indirizzi da anni elaborati in un’intensa attività di ricerca universitaria. E’ in corso un’indagine della magistratura su alcune vicende, peraltro risalenti agli anni di Alemanno, che coinvolgono il IX Dipartimento dell’amministrazione capitolina. E l’inchiesta merita il più assoluto rispetto. Ma da parte di alcuni settori dell’informazione sono partiti ingiustificati e disgustosi attacchi contro Caudo che rispondono solo agli interessi di potentati immobiliari e a una strategia che mira a impedire ogni possibilità di cambiamento e innovazione.
primi firmatari
Edoardo Salzano, direttore di eddyburg.it
Paolo Baldeschi, Università di Firenze
Roberto Camagni, Politecnico di Milano
Vezio De Lucia, urbanista
Maria Cristina Gibelli, Politecnico di Milano
Anna Marson, Università IUAV di Venezia
Enzo Scandurra, Università di Roma
Piero Bevilacqua, Università di Roma
Mauro Baioni, direttore della Scuola di eddyburg
Ilaria Boniburini, University of the Witwatersrand
24 febbraio 2016
Ulteriori adesioni
al 29 febbraio
Danilo Andriollo
Sandra Annunziata
Donato Belloni
Rossana Benevelli
Giorgia Boca
Alessandro Boldo
Alberto Calabrese
Carlamaria Carlini
Gabriella Corona
Giancarlo Cotella
Marco Cremaschi
Nicola Dall’Olio
Paolo Dignatici
Francesco Erbani
Stefano Fatarella
Elisabetta Forni
Georg Joseph Frisch
Paolo Grassi
Graziella Guaragno
Marco Guerzoni
Daniele Iacovone
Francesca Leder
Elettra Malossi
Leonarda Martino
Ugo Marelli
Cristina Marietta
Giulia Melis
Lodo Meneghetti
Barbara Nerozzi
Luca Nespolo
Pancho Pardi
Rita Paris
Camilla Perrone
Laura Punzo
Cristina Renzoni
Serena Righini
Maria Pia Robbe
Sandro Roggio
Rodolfo Sabelli
Maurizio Sani
Alfredo Scardina
Stefano Simoncini
Giancarlo Storto
Walter Tocci
Luigi Toscano
Norberto Vaccari
Lorenzo Venturini
Maria Rosa Vittadini
Massimo Zucconi
Ulteriori adesioni a: eddyburg@tin.it
Comunicato del 15 luglio 2015
PIANI DI ZONA, CAUDO – SABELLA: “VICINI A CITTADINI SU CANONI LOCAZIONE E PREZZI MASSIMI DI CESSIONE”
“Sull’applicazione dei prezzi massimi di cessione e dei canoni di locazione abbiamo trovato una giungla e una situazione in cui i cittadini sono stati abbandonati al loro destino. Oggi, abbiamo ripristinato controlli e verifiche a vantaggio dei cittadini come è previsto che debba fare l’amministrazione comunale a difesa di investimenti pubblici e dei romani che hanno diritto a una casa a prezzi moderati, e che pertanto sconti il contributo pagato dal pubblico per la costruzione. Tra Novembre 2013 e l’inizio del 2014 abbiamo notificato a cooperative e imprese le tabelle da applicare con i prezzi massimi di cessione. Alcuni operatori hanno contestato quello che per l’amministrazione era un dovere anche se non era stato fatto prima. Lo scorso marzo il TAR ci ha dato ragione e, dal 19 giugno, abbiamo riscritto a tutti gli operatori, inviando 107 lettere. Con queste chiediamo di documentare l’applicazione dei prezzi massimi di cessione secondo le tabelle del comune. Gli operatori hanno 30 giorni di tempo per regolarizzare la loro posizione, se non lo faranno si applicheranno le sanzioni previste dall’art. 14 della convenzione di cui alla delibera 173/2005 che arrivano fino alla nullità degli atti, nella parte eccedente, dei contratti di vendita e locazione. I cittadini del mondo dell’edilizia sociale, cooperative e imprese, avranno ora una situazione chiara e di maggiore garanzia quando comprano o affittano una casa nei quartieri della 167. Abbiamo anche denunciato alla Procura della Repubblica, sulla base di segnalazioni arrivate dai cittadini, alcune vicende e presunti comportamenti dubbi o irregolari. In attesa della definizione delle indagini e del pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato abbiamo interessato l’Avvocatura Capitolina per verificare se si possa immediatamente procedere con la risoluzione delle convenzioni per inadempimento contrattuale, dove possibile”. Lo comunicano in una nota gli assessori alla trasformazione urbana e alla legalità, rispettivamente Giovanni Caudo e Alfonso Sabella
comunicato del 23 settembre 2015 (> vai alla versione sul sito del Comune)
URBANISTICA. CAUDO: “DALLA PARTE DEI CITTADINI NELLA VERGOGNA DEI PIANI DI ZONA”
Nei Piani di zona per l’edilizia agevolata al nostro insediamento abbiamo trovato una giungla”, comunica l’assessore alla Trasformazione urbana Giovanni Caudo a proposito di articoli apparsi oggi nelle pagine di stampa locale. “La nostra azione è rivolta alla difesa dei diritti dei cittadini che accedono ai programmi di edilizia agevolata, e dell’interesse pubblico, in primo luogo dando piena collaborazione al lavoro della Procura, a cominciare dalla consegna degli atti, quando in essi si riscontrino elementi che suscitano dubbi o presunte irregolarità. I nostri uffici hanno inoltre attivato verifiche e controlli ed elaborato nuove tabelle dei prezzi massimi di cessione, notificate a cooperative e imprese, con 141 lettere, fra la fine del 2013 e il marzo 2014. Circa 80 imprenditori destinatari delle lettere con le nuove tabelle (sulla base dei quali si definiscono anche i prezzi di locazione) hanno fatto ricorso al TAR. Nelle 40 cause già discusse, il Tribunale amministrativo del Lazio ha dato ragione alla Amministrazione di Roma Capitale. Molti cittadini, sulla base delle sentenze del TAR, hanno potuto vedere riconosciuti i propri diritti, anche attraverso sentenze del Tribunale civile. Le tabelle con i prezzi massimi di cessione elaborate dagli uffici dell’Edilizia sociale di Roma Capitale sono state consegnate alla Regione e sono ora on line nel sito della Regione Lazio.
Gli operatori sono stati sollecitati più volte, a ridefinire i prezzi sulla base delle nuove tabelle. Allo stato attuale, sulla base delle 141 lettere inviate, sono 86 le procedure di autotutela concluse, 36 gli operatori che hanno dichiarato di avere approvato o rettificato il prezzo massimo di cessione definito nel mese di giugno 2013. Gli uffici stanno provvedendo alle verifiche. Per i circa 50 operatori che non si sono adeguati, si sta predisponendo la delibera per comminare le sanzioni previste dall’articolo 14 della convenzione di cui alla delibera 173/2005, sanzioni che possono arrivare alla revoca delle concessioni. Nelle lettere, quando mancanti, sono stati richiesti i piani economico-finanziari.
Per quanto riguarda le opere di urbanizzazione, è assolutamente vero che queste parti della città sono le più abbandonate e prive di servizi pubblici. Per questa ragione l’attività dell’assessorato si è concentrata, da un lato al passato, per i piani di zona elaborati sulla base delle vecchie convenzioni, dall’altro, al futuro, approvando un nuovo schema di Convenzione che minimizzi il rischio che vengano costruiti palazzi d’abitazione non serviti dalle opere di urbanizzazione.
Per il passato, va sottolineato che questi piani di zona sono stati progettati senza prevedere le risorse necessarie per le opere di urbanizzazione primaria e, soprattutto, secondaria (scuole, mercati rionali, centri polifunzionale etc.). A questa carenza di progettazione si è aggiunta, negli anni più recenti, la crisi economica che ha portato al fallimento molti operatori del settore. Per affrontare questi problemi abbiamo, dal novembre 2014, attivato un tavolo specifico su due delle realtà più drammatiche, Monte Stallonara e Castelverde, con la partecipazione dei comitati dei cittadini. A Monte Stallonara si è ottenuto, attraverso questo percorso, di concludere le opere del primo stralcio, tra le quali l’illuminazione pubblica. Nei prossimi 10 giorni, verrà firmata la Convenzione per l’ulteriore stralcio di opere pubbliche per un importo pari a 3 milioni di euro. Dal maggio 2015 è stato attivato un tavolo per monitorare le criticità di tutti i piani di zona e che coinvolge anche Acer, Lega cooperative, Agci, Confcooperative, Federlazio, Isveur, AMA e ACEA. Questo tavolo si riunisce con cadenza quindicinale. Il monitoraggio, che continua e affronta volta per volta le problematiche di tutti i piani di zona, ha finora, in particolare esaminato le criticità di Torresina, Pian Saccoccia, Monte Stallonara, Tor Cervara, Colle Fiorito, Ponte Galeria, Osteria del Curato, Castelverde. I problemi dei Piani di zona di Piansaccoccia, in particolare in relazione al III stralcio, sono stati affrontati, l’ultima volta, il 19 maggio scorso: si sta lavorando ad ottenere i pareri di nulla osta richiesti dalla Segreteria generale di Roma Capitale per sbloccare 2,7 milioni di euro.
Per il prossimo futuro, i piani di zona si basano sul nuovo schema di convenzione che impone che almeno il 50% dell’ammontare necessario alle opere pubbliche sia versato nelle casse del consorzio al momento della sua formazione e che le fideiussioni siano accese dal consorzio stesso e non dalla singole cooperative, che l’interlocutore per l’Amministrazione sia unico, il consorzio e non le singole cooperative o imprese”.
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Carteinregola implementa informazioni e propone alcune riflessioni sulle vicende legate al Fosso delle Tre Fontane e all’edificazione I-60, che non investono solo l’ambiente e il territorio, ma anche la serietà…-29 maggio 2014 Continua# (la pagina sarà al più presto aggiornata)
Ancora sul Fosso Tre Fontane
Il mistero si infittisce: il Mibact in data 16 giugno (scarica la nota mibac fosso delle tre fontane a proposito della Delibera Regionale di rettifica del PTPR (> vedi articolo La… –21 giugno 2014Continua#