Un articolo di Paolo Gelsomini che riassume il significato del termine “ciclovia” secondo la vigente normativa, le sue caratteristiche geometriche e i suoi punti di criticità e sintetizza il percorso del Grab, evidenziando macroprogetti, lotti e stralci per ogni area coinvolta con il supporto di piante illustrative del progetto del 2017
Caratteristiche e criticità del Grab
Il progetto del Grab ha esaurito una prima fase di consultazione della cittadinanza, mentre si stanno redigendo i progetti definitivi che entro l’inizio dell’estate dovrebbero essere oggetto di una Conferenza dei servizi.
La ciclovia, secondo il Decreto Ministeriale 30 novembre n.557, è “un itinerario che consente il transito delle biciclette nelle due direzioni dotato di diversi livelli di protezione determinati da provvedimenti o da infrastrutture che rendono la percorrenza ciclistica più agevole e sicura”.
Per una ciclovia di livello “minimo”, secondo il citato D.M. deve essere garantita una larghezza minima di 1,25 metri per ognuna delle due corsie contigue di marcia. Per le piste ciclabili in sede propria e per quelle su corsie riservate, la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 metro, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell’itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata.
Per una ciclovia di livello “buono” deve essere garantita una larghezza minima di 2,00 metri (ciclovia monodirezionale) e di 3 ,00 metri complessivi (ciclovia bidirezionale), salvo puntuali ed occasionali restringimenti che comunque non possono scendere al di sotto di 1 metro di larghezza.
Per una ciclovia di livello “ottimo”, nei tratti in sede propria deve essere garantita una larghezza minima di 2,50 metri (ciclovia monodirezionale) e 3,50 metri complessivi (ciclovia bidirezionale), salvo puntuali ed occasionali restringimenti che comunque non possono scendere al di sotto di 1 metro di larghezza.
In effetti le ciclovie sono infrastrutture prevalentemente extraurbane, di solito a carattere turistico. Nelle aree metropolitane, come nel caso del Grab, la ciclovia deve essere destinata anche agli spostamenti quotidiani di una mobilità alternativa all’automobile.
Il Grab ha ottenuto il finanziamento ministeriale con la condizione di rispettare la caratteristica di percorso turistico. Proprio per mantenere questa caratteristica il Grab passa attraverso ville storiche ed aree archeologiche come villa Ada e via dei Fori Imperiali/Colosseo/Appia Antica.
Questo è l’aspetto più delicato. Quando la caratteristica turistica viene assegnata ad una ciclovia urbana, si impone una attenta valutazione dell’impatto ambientale paesaggistico, archeologico, naturalistico.
Questo impatto non appare sufficientemente posto sotto esame, né sembrano pienamente affrontate le problematicità che potrebbero affacciarsi all’interno dei parchi e dell’area archeologica centrale dai Fori all’Appia Antica.
Un’opera importante come il Grab, che può offrire molte opportunità alla mobilità alternativa cittadina, non deve mettere a rischio il nostro patrimonio paesaggistico, artistico e naturalistico la cui integrità e tutela – ma anche fruizione – non può essere subordinata a nessuna valorizzazione urbana o uso turistico.
Un altro punto riguarda il rapporto pedone/ciclista che non sembra del tutto definito, soprattutto in quei tratti del percorso dove più facilmente potrebbero esserci interferenze pericolose sia per i pedoni che per i ciclisti.
Infine, vanno meglio definite le caratteristiche del Grab in relazione alla sua duplice funzione, quella turistica e quella trasportistica quotidiana. Infatti si spera che questa ciclovia non sia pensata solo per i turisti, ma anche per tutti quei cittadini che si spostano in bicicletta per brevi e medi percorsi e che hanno bisogno di collegarsi ad una rete di piste ciclabili esistenti, in corso di realizzazione o progettate, che affluiscono al Grab e/o di nodi di scambio del trasporto pubblico (stazioni ferroviarie o delle metropolitane, capolinea di tram e autobus ecc.).
Conclusioni
In seguito ad attenta lettura del percorso del Grab, delle quattro aree oggetto dei macroprogetti, dei sei lotti con relativi stralci nei quali è suddiviso il percorso Carteinregola ritiene di porre all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini alcuni punti.
Innanzitutto occorre assicurare al Grab anche una funzione trasportistica di mobilità alternativa all’uso dell’automobile per gli spostamenti quotidiani estendendo e consolidando la rete delle piste ciclabili che affluiscono al percorso principale anche da aree periferiche della città. Per favorire i collegamenti tra aree urbane occorre rendere funzionale anche lo scambio intermodale bici/metro/bus/tram/ferrovia.
L’uso turistico del Grab, più volte richiamato per rispettare la destinazione d’uso principale contenuta tra le finalità del finanziamento ministeriale, non deve fare sottovalutare l’impatto che la ciclovia può avere sul patrimonio archeologico-paesaggistico delle aree coinvolte che più che essere attraversate dovrebbero essere lambite o addirittura non toccate. Per questo, soprattutto nelle aree più esposte e più fragili, si chiede un attento parere della Soprintendenza.
La realizzazione della ciclovia è l’occasione per innescare dinamiche trasformative e di valorizzazione di aree strategiche, per ripensare il ruolo e la forma di assi stradali e di interi brani della città. Nell’attraversare tessuti e spazi aperti l’itinerario diventa esso stesso parte della trasformazione, e produce un effetto a cascata sulla qualità del suo intorno, dai limiti di volta in volta diversi. In tal senso sono stati individuati quattro Macroprogetti:
Macro Progetto “San Gregorio”:
la realizzazione della ciclovia prevede la riconfigurazione spaziale e funzionale dell’asse stradale di via di San Gregorio, sottraendo spazi importanti alla circolazione dei veicoli privati.
Macro Progetto “Parco delle Tombe Latine/Arco di Travertino”:
il passaggio della ciclovia ridisegna l’asse di via dell’Arco di Travertino, ne ripensa e riorganizza la sezione stradale con particolare attenzione al sistema degli spazi pubblici e delle aree di immenso valore storico-testimoniale che intercetta.
Macro Progetto Gordiani:
il passaggio della ciclovia trasforma e ridisegna via dei Gordiani in un nuovo asse stradale a cui spetta il ruolo di riconnessione ecologica tra tra il Parco di Villa De Sanctis e quello di Villa Gordiani.
Macro Progetto Guido Reni:
la ciclovia si fa parte integrante e caratterizzante della nuova piazza lineare prospiciente l’ingresso del MAXXI, trovando importanti sinergie con il progetto vincitore del concorso internazionale Flaminio.
STRALCIO 01: Viale Palmiro Togliatti L= 2365m Tipologico A
STRALCIO 02: Ponte Mammolo – Via Tiburtina L= 301m Tipologico A
STRALCIO 03: RISERVA NATURALE ANIENE Via Cicogna – Ponte Nomentano L= 5900m Tipologico B STRALCIO 04: Ponte Nomentano – Via Valsolda L= 221m Tipologico A
STRALCIO 05: RISERVA NATURALE ANIENE Via Valsolda – Via Prato della Signora L= 3110m Tipologico B STRALCIO 06: Prato della Signora L= 671m Tipologico A
STRALCIO 07: Via di Ponte Salario L= 113m Tipologico A