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GrIG: Luci (poche) e ombre (tante) della gestione del verde pubblico nel centro storico di Roma

Roma, Pincio, taglio Pini (aprile 2024)

Pubblichiamo un articolo dal gruppodinterventogiuridicoweb del 21 Maggio 2024 sugli abbattimenti di alberi nella Capitale. Purtroppo ancora una volta si evidenzia il grave vulnus paesaggistico apportato dal PTPR adottato e approvato definitivamente nell’aprile 2021 dalla Regione Lazio, che ha continuato ad escludere dalle tutele dei centri storici del Lazio proprio il centro storico – area UNESCO della Capitale, rimandando all’ “applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero” che “decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità”; prescrizioni di tutela che a distanza di 3 anni ci risultano non solo non definite, ma nemmeno avviate. E non sappiamo se abbia avuto qualche conseguenza una recente sentenza del TAR Lazio che ha stabilito che per la zona UNESCO l’autorizzazione paesaggistica è in ogni caso obbligatoria (*) (l’articolo non ricorda però che dal maggio 2021 a Roma è in vigore il Regolamento del verde pubblico e privato e del paesaggio urbano su cui tanto le associazioni ambientaliste si sono impegnate insieme all’Amministrazione e che continua ad essere bellamente ignorato). (AMBM)

Stanno giungendo le prime risposte alla specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti avanzata (14 aprile 2024) dall’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) riguardo il taglio di alcuni esemplari di di Pino (Pinus pinea) nello storico parco pubblico del Pincio, nel centro storico di Roma, notissimo in tutto il mondo.

Coinvolti il Ministero della Cultura, il Comune di Roma Capitale, la Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, la Regione Lazio, il Municipio I di Roma Capitale, i Carabinieri Forestale.

Roma, Pini, storia e cultura

Ora le prime risposte arrivano e delineano un quadro più carico di ombre che allietato da luci:

* il Comune di Roma Capitale – Dipartimento Tutela Ambientale ha comunicato (nota prot. n. 36743 del 13 maggio 2024) che il proprio Ufficio Giardini Villa Borghese (nota prot. n. 251 del 12 dicembre 2023) ha comunicato a sua volta alla Soprintendenza speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma il prossimo abbattimento di 49 alberi ad alto fusto (Platani, Querce, Pini, Tassi) perché “gravemente deperienti, classificati nella Classe di Propensione al Cedimento (CPC) ‘D’” in base alle sole analisi VTA (effettuate da tecnici della Soc. A. s.r.l.) nell’ambito dell’Accordo Quadro Verde Verticale – lotto 1 Villa Borghese.  Gli alberi sono nel sito del Pincio;

* con nota prot. n. 5338 del 27 febbraio 2024 sono stati comunicati gli “abbattimenti in via d’urgenza” (art. 27 del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.);

* in risposta dalla Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma è stata fornita la sola nota prot. n. 4033 del 15 giugno 2020, che si riferisce – con tutta evidenza – a tagli di alberi effettuati nel 2020;

* la Regione Lazio – Direzione generale Urbanistica, Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Politiche del Mare ha fatto presente (nota prot. n. 630416 del 14 maggio 2024) che non sono state richieste né emanate autorizzazioni paesaggistiche, essendo comunque il Comune di Roma Capitale delegato per i procedimenti di autorizzazione paesaggistica semplificata.  L’Area Vigilanza della medesima Direzione generale regionale ha specificato (nota prot. n. 620288 del 10 maggio 2024) che il Pincio rientra “all’interno dell’insediamento urbano storico sito Unesco – Centro storico di Roma e non risulta sottoposta ad altro vincolo paesaggistico”, per cui “ritiene che non ci siano i presupposti per l’adozione di provvedimenti sanzionatori di competenza regionale”, visto che in tale area “l’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità” (art. 44, comma 19°, delle norme tecniche di attuazione del piano territoriale paesistico regionale);

* la Regione Lazio – Direzione generale Ambiente, Cambiamenti Climatici, Transizione Energetica e Sostenibilità, Parchi ha, invece, comunicato (nota prot. n. 562264 del 29 aprile 2024) che l’area del Pincio rientra nella zona speciale di conservazione (ZSC) “Villa Borghese e Villa Pamphili” (IT66030052) ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE (tutela habitat naturali e seminaturali, fauna, flora) e n. 09147/CE (salvaguardia avifauna selvatica), con specifiche misure di conservazione (deliberazione Giunta regionale n. 159 del 14 aprile 2016), chiedendo di esprimersi all’Ente di gestione Roma Natura in quanto “non risulta … alcuna istanza di valutazione di incidenza ambientale”.

Per ora composto silenzio da parte del Ministero della Cultura e della Soprintendenza speciale per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma.

Roma, Pincio, taglio Pini (aprile 2024)

In parole povere, per ora si può dire che decine e decine (se non centinaia) di alberi ad alto fusto siano stati recentemente tagliati nell’area verde storica di Villa Borghese – Pincio, in base a dichiarazioni di pericolo assunte con sole analisi VTA, senza valutazioni più approfondite, per esempio mediante la tomografia ultrasonica tri-dimensionale, che consenta di verificare nel concreto eventuali lesioni e statica. come sarebbe necessario.

Non sono emerse nemmeno ordinanze sindacali contingibili e urgenti per ragioni di pericolo (art. 50 del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.), per cui non si comprende proprio quali reali pericoli siano causati da questi poveri alberi.

La Regione Lazio da un lato (Direzione generale Urbanistica, Politiche Abitative, Pianificazione Territoriale, Politiche del Mare) ritiene che il vincolo paesaggistico discendente dalla presenza del sito UNESCO – Centro Storico non sia sufficiente per prendere in considerazione l’ipotesi di irrogare sanzioni per la violazione del vincolo stesso, dall’altro (Direzione generale Ambiente, Cambiamenti Climatici, Transizione Energetica e Sostenibilità, Parchi) dichiara l’assenza di procedure di valutazione d’incidenza ambientale (VincA) per i tanti/troppi tagli di alberi nella ZSC “Villa Borghese e Villa Pamphili”, il cui ente gestore (Roma Natura) sembra dormire sereno.

E la distruzione/deterioramento degli habitat protetti è sanzionata penalmente dall’art. 733 bis cod. pen.

Roma, vincolo paesaggistico (sito UNESCO Centro Storico)

Il GrIG, pur riconoscendo che tagli e abbattimenti vengano ora comunicati dal Comune di Roma Capitale, tuttavia rimarca che non venga contestualmente comunicata l’esistenza o meno delle necessarie autorizzazioni amministrative.

Inoltre, ormai è abbondantemente in corso la nidificazione dell’avifauna selvatica e la distruzione di nidi e qualsiasi attività di disturbo della nidificazione sono vietate. Infatti, nel periodo primaverile ed estivo sono vietati tutti gli interventi che possano disturbare la riproduzione dell’avifauna selvatica (art. 5 della direttiva n. 2009/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica, esecutiva in Italia con la legge n. 157/1992 e s.m.i.).

nido di Verdone (Carduelis chloris chloris)

La fauna selvatica ”è patrimonio indisponibile dello Stato ed è tutelata nell’interesse della collettività nazionale e internazionale” (art. 1 della legge n. 157/1992 e s.m.i.) e il disturbo/danneggiamento/uccisione delle specie avifaunistiche in periodo della nidificazione può integrare eventuali estremi di reato, in particolare ai sensi dell’art. 544 ter cod. pen.

In questi ultimi anni l’intero centro storico romano è interessato da continui interventi di taglio di alberi, soprattutto Pini, e non si comprende se tali operazioni siano o meno concordate con la competente Soprintendenza, per garantire le necessarie sostituzioni arboree e, soprattutto, il mantenimento delle straordinarie e uniche caratteristiche ambientali, paesaggistiche e storico-culturali che rendono Roma quella Città unica che il mondo conosce, tanto da far sì che il centro storico sia fin dal 1980 (IV sessione della Commissione, Parigi 1-5 settembre 1980) incluso nel Patrimonio mondiale dell’umanità sotto l’egida U.N.E.S.C.O., che dovrebbe vedere un puntuale piano di gestione per garantirne la conservazione attiva.

Da un lato Roma è la capitale europea con il più esteso patrimonio di verde pubblico (oltre 400 chilometri quadrati di verde pubblico tra giardini, parchi, ville storiche e riserve naturali e circa 350 mila alberi), tuttavia l’adozione di opportune Linee strategiche sul verde urbano di Roma (2023) non pare si sia tradotta ancora in efficaci e riconosciute attività di gestione del verde pubblico con particolare riferimento ai valori paesaggistici e storico-culturali che contribuiscono fondamentalmente a rendere l’Urbe quella Città unica che tutto il mondo ammira.

Roma, Casal Palocco, Pini salvati dal taglio

A puro titolo di esempio, nell’autunno 2023 solo gli esposti ecologisti e l’intervento della competente Soprintendenza hanno evitato il taglio di una sessantina di Pini a Casal Palocco, previsto per ragioni di viabilità assolutamente non necessarie.

Si può migliorare, parecchio.  E sarebbe ora che tutte le amministrazioni pubbliche competenti siano richiamate a una corretta gestione del verde pubblico.

Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG)

Roma, giardino pubblico (Rione Quirinale)

(foto per conto GrIG, S.D., archivio GrIG)

25 maggio 2024

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(*) VEDI Centro storico di Roma, è necessaria l’autorizzazione paesaggistica (lo dice il TAR) 14 DICEMBRE 2023

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