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III Municipio: Quando le regole sembrano fatte apposta per limitare la partecipazione dei cittadini

AGGIORNAMENTO 6 MARZO 2014 :  Dopo la nostra lettera di protesta al Sindaco e al Presidente Marchionne per la decisione di ammettere al registro della partecipazione solo i comitati dotati di codice fiscale o Partita IVA, marcia indietro delle istituzioni municipali. Si parla di un equivoco, ma non staremo a sottilizzare. Tutto è bene quel che finisce bene

(24 febbraio 2014) III Municipio: Quando le regole sembrano fatte apposta per limitare  la partecipazione dei cittadini

Mercoledì 19 Febbraio 2014 il Consiglio del III Municipio, con la motivazione   di voler “regolamentare” le varie realtà rappresentative a livello territoriale, ha deliberato l’istituzione  di un “Registro della Partecipazione”, cioè di un “albo” delle Associazioni e dei Comitati di Quartiere,  in cui saranno  comprese solo le forme associative  che si registreranno  presso il Ministero delle Finanze, per un costo di 168 euro più le marche la bollo (che variano in funzione delle pagine fino a raggiungere  anche la somma  di  300 euro). Carteinregola e i Comitati del III Municipio scrivono al Sindaco e al Presidente Marchionne (Scarica la lettera Lettera Marino Marchionne 25 febbraio 2014)

*[in calce un aggiornamento con il commento inviato dal Presidente del Consiglio del III Municipio e la nostra risposta]
consiglio muniicpio Roma IIII

La pagina Facebook del Consiglio del III Municipio

Riceviamo dal Comitato Serpentara(1) e dal Comitato Salviamo Talenti (2)  una segnalazione che – se non avesse in allegato lo  Schema di Proposta di Deliberazione poi approvata –  avremmo preso per uno scherzo .

Predisposta su iniziativa del Presidente della I Commissione Punzo,  la Deliberazione ricorda innanzitutto  che  lo Statuto Comunale e il Regolamento Municipale prevedono la partecipazione dei cittadini e fa presente che gli organi municipali hanno necessità di “attingere  a elenchi aggiornati per poter convocare ufficialmente”  comitati e associazioni  e che “per l’iscrizione al registro della Partecipazione” sarà necessario consegnare all’apposito ufficio “copia dello statuto e dell’atto costitutivo...”

E fino a qui siamo completamente d’accordo, dato che troppo spesso si spacciano per rappresentanti dei cittadini dei comitati di cui non si conosce il numero dei membri  (certe volte uno solo!) né una carta di intenti che ne attesti la democraticità degli obiettivi e del dibattito interno. (A questo proposito si veda la nostra premessa al Censimento che stiamo effettuando dei comitati romani). Ma cosa c’entra la richiesta di “documentazione attestante l’attribuzione del Codice Fiscale o della Partita IVA”? Se un comitato non  ha fini di lucro, non gestisce finanziamenti ricevuti da terzi, non effettua pagamenti, non necessita di alcun Codice Fiscale, né di registrazione all’Ufficio delle Entrate. Per attestare la sua esistenza e le sue finalità è sufficiente,  come si è sempre fatto, depositare al Protocollo del Municipio copia dello Statuto,  un elenco degli aderenti e i riferimenti dei rappresentanti eletti (che si voglia chiamarli presidente o portavoce o coordinatore/i)

Invece, secondo i Consiglieri che hanno approvato la  Deliberazione del III Municipio, è necessaria  tale  iscrizione con Codice Fiscale  per avere “diritto alla partecipazione ai lavori delle Commissioni Consiliari Competenti ed accesso a tutti gli strumenti di partecipazione e diritto all’informazione previsti  dal Regolamento Municipale”. Se ne deduce quindi che non potranno esercitare tali diritti,  non solo i comitati privi di C.F., ma  anche i cittadini non aderenti ai comitati e alle associazioni di quartiere . E vogliamo pensare che si tratti di un errore di formulazione, perché negare ai normali cittadini addirittura il diritto all’informazione ci sembra  un po’ troppo…

Ma l’aspetto più  inquietante è lo spirito di tutta l’operazione, che di fatto, più che “regolamentare”, sembra voler “scremare” i cittadini attivi e i comitati di quartiere, escludendo – illegittimamente – quelli che non possono permettersi  la spesa di 300 € (che di questi tempi non è poco) e soprattutto  scoraggiando  la partecipazione civica di  tanti cittadini di buona volontà che potrebbero temere   di aumentare  così il tasso di burocrazia che già grava sulla loro esistenza (la semplice parola  “Codice Fiscale” evoca immediatamente registri da vidimare, controlli,  resoconti etc).

Infine:  i solerti consiglieri del III Municipio che citano gli articoli 4 e 5 del Regolamento Municipale (3) – in cui tra l’altro non c’è traccia nè di Codice Fiscale né partita IVA –  potrebbero occuparsi di più  dei paragrafi  che riguardano il  bilancio partecipato  e  le risorse e le strutture che il Municipio dovrebbe mettere a disposizione dei cittadini, tra cui la “Casa della Partecipazione” (e magari anche della difesa del territorio)…

AMBM

DOPO IL COMMENTO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEL III MUNICIPIO

Riccardo Corbucci (PD) ha postato un commento tratto da un articolo del suo sito/blog [tra l’altro: un blog con un’impostazione chiara e trasparente che dovrebbe essere adottata da tutti i siti istituzionali] che però, insiste sulla stessa linea da noi messa in discussione (> Vai alla pagina con il post “Sosterrò Delibera su registro Partecipazione). Un passaggio in particolare ci sembra evidenziare  una notevole distanza nei rispettivi modi di concepire l’informazione e la partecipazione dei cittadini: “…La proposta di regolamento, arricchita dalla delibera sul Registro della Partecipazione, prevede poi un secondo tipo di partecipazione, che è quella di consultazione qualificata delle reatà esistenti nel territorio, che inserisce il vincolo di ascolto da parte delle commissioni, di quelle realtà iscritte nei vari elenchi” continua Corbucci “uno strumento che consentirà all’amministrazione di raccogliere suggerimenti, proposte e critiche sui vari interventi proposti nei vari quartieri del municipio”. “Questa consultazione qualificata, ovviamente, non si sostituirà al normale ascolto di singoli cittadini e realtà spontanee, la cui azione è stata invece rafforzata nella proposta del nuovo regolamento municipale, ma impegnerà invece il municipio ad ascoltare preventivamente le realtà esistenti, per migliorare le decisioni da assumere e verificare le eventuali criticità”. A  portare avanti fino in fondo questo ragionamento, si potrebbe pensare che per i sostenitori della Delibera Municipale esista  un livello di comitati cittadini di “serie  A” (quelli con il Codice Fiscale o la partita IVA) con cui è possibile una “consultazione qualificata” per “raccogliere suggerimenti, proposte e critiche sui vari interventi”, e un livello “di serie B”, dei cittadini e comitati spontanei  che – stando a quanto scritto  da Corbucci – sarà di semplice “ascolto” per “migliorare le decisioni da assumere e verificare le eventuali criticità”. Ora, non vogliamo negare la complessità della questione della rappresentanza e della partecipazione dei cittadini, ma non è certo un Codice Fiscale che rende un comitato un interlocutore “qualificato” (e soprattutto che rende “non qualificato” e destinato al semplice ascolto chi ne è sprovvisto). Quanti cittadini in grado  di pagare l’iscrizione all’Ufficio delle Entrate (ma soprattutto  il commercialista “per gestire  le carte”) potrebbero (come di fatto spesso accade) creare fantomatiche associazioni che non rappresentano persone ma interessi? I ragionamenti di Corbucci stanno in piedi anche senza il famigerato obbligo di Codice Fiscale, ma a nostro avviso dovrebbero essere integrati – se proprio si vogliono fare distinzioni su chi è qualificato e chi no a fare suggerimenti e proposte – dalla storia dell’impegno di ogni   comitato sul territorio.

Carteinregola e il Comitato Serpentara hanno scritto  al Sindaco e a  tutte le istituzioni preposte per porre le seguenti domande:

E’ legittimo che le istituzioni escludano dalle attività di  partecipazione più attiva  i comitati di quartiere che non hanno  un profilo fiscale?

Un Municipio può istituire  un proprio regolamento con  restrizioni che non sono  imposte  nè dalla legge, nè dal Comune  nè dagli  altri Municipi?

Abbiamo chiesto al Comune  di istituire un processo partecipativo con associazioni e  comitati – insieme  ai Municipi e a tutti i soggtti interessati –  per rimettere mano  al Regolamento della Partecipazione del 2006, mai attuato “davvero”. E’ quello che ci  aspettiamo da un Sindaco che nel suo programma ha annunciato di voler “cambiare tutto”. Speriamo in meglio…

AMBM

> vai alla pagina del  CESV (Centro Servizi per il Volontariato con lo schema con le caratteristiche e differenze tra Associazioni e Comitati)

leggi il Regolamento comunale della Partecipazione regolamento_partecipazione2006

(come contributo alla discussione, mettiamo a disposizione:)

Rassegna stampa

26 febbraio 2014 Corriere.it  DEMOCRAZIE E BUROCRAZIA Terzo Municipio, porte aperte solo a chi paga Partecipazione alla trasformazione urbana, una delibera obbliga comitati e associazioni a spendere 300 euro di Ambra Muré

__________________________________________________________

 (1) Comunicato CdQ Sepentara

Oggi ,come previsto, il municipio 3 ha votato un atto dove ha imposto un albo
municipale delle associazioni e dei comitati solo se debitamente registrati presso l
ufficio delle imposte costringendo quasi tutti i comitati presenti sul territorio
municipale ad sostenere una spesa di circa 250 euro tra tasse di registrazione  
(dello statuto e atto costitutivo) e bolli vari.  
Questo atto, votato compatto dalla maggioranza municipale :  PD SEL LISTA
CIVICA PER MARINO , è un gesto arrogante – che di fatto esclude dalla
partecipazione ufficiale tutti i comitati che non possono sostenere questa spesa. La
partecipazione alla vita democratica del territorio dovrebbe essere a prescindere
dall’avere un codice fiscale , avere il contribuito dei comitati è, per una
amministrazione virtuosa, un valore aggiunto da dove attingere soluzioni, proposte e
spesso critiche ma nel rispetto delle parti e dei ruoli.  Il comitato Serpentara esprime
tutto lo sdegno per l’ approvazione di questo documento offensivo e arrogante dell’
amministrazione municipale del 3 che aveva fatto della compartecipazione e
coinvolgimento cittadino il suo cavallo di battaglia in campagna elettorale.
La normativa attuale non obbliga nessun comitato di quartiere ad avere una
personalità giuridica a meno che nei propri compiti statutari non si prevede la
partecipazione a progetti o iniziative con la corresponsione di contributi pubblici o
donazioni da privati Al di fuori delle quote di associazione a titolo volontario.
Tanto e vero che nel testo presentato e approvato non si fa riferimento a nessun
dispositivo di legge sull’obbligatorietà di questa iscrizione all’ufficio del registro e
alla domanda di alcuni cittadini presenti al dibattito consiliare su quale norma si fa
riferimento la risposta è stata: alla normativa vigente –  appunto –  quale? Non si sa!!!  
Per ultimo si creerà l’assurda posizione che ci saranno comitati che hanno un paio di
iscritti e un codice fiscale iscritti nell’albo municipale  e comitati con centinaia di
iscritti senza codice fiscale ed esclusi dal registro.
Altri municipi di Roma hanno creato una rete civica di comitati e associazioni
chiedendo solo lo statuto, l’atto costitutivo e gli organi rappresentativi solo nel 3
hanno voluto scremare le realtà territoriali con questa imposizione : il codice fiscale.
 
Comitato di quartiere Serpentara
                                                                                                                   F.to Domenico D’Orazio

www.comitatoserpentara.blogspot.com/     Facebook: comitato di quartiere serpentara
mailto: comitatoserpentara@gmail.com     Canale Tv : www.livestream.com/serpentara

scarica il documento completo in PDF comunicato CdQ Serpentara con schema deliberazione

(2)http://comitatosalviamotalenti.blogspot.it/2014/02/deliberazione-del-consiglio-municipale.html

(3) scarica regolamento III Municipio Regolamento_Municipio ex IV ora III

4 Responses to III Municipio: Quando le regole sembrano fatte apposta per limitare la partecipazione dei cittadini

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