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Il discorso del Sindaco – Terzo rapporto alla città

(foto AMBM)

Pubblichiamo il discorso del Sindaco Roberto Gualtieri alla Presentazione del 12 novembre 2024 all’Auditorium (leggi il comunicato sul sito comunale) (> Vai alla registrazione)

Sindaco Roberto Gualtieri

Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.

Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del

documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148

provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e

commissariali.

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri

dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende

partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle

giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a

tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un

ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.

Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno

impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a

cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando

nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,

ma è evidente che questo è il momento più difficile.

Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più

bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio

ringraziarli per la pazienza.

Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la

riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2

Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande

piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era

“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di

una trasformazione profonda di Roma.

Ora siamo al terzo anno.

Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.

Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi

pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che

già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più

centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.

Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al

mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e

di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.

Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione

della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un

momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,

una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di

pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che

Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.

Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà

l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta

facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di

ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici

pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al

Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria

prova di capacità collaborativa.3

Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del

programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,

stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso

un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le

maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare

presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno

322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il

Giubileo.

Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno

consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo

ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei

cantieri.

Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed

efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo

sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre

saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,

secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le

eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in

cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.

Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale

abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con

l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo

straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop

ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e

Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale

intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso

dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e

siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà

luogo il 20 dicembre.4

Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con

Piazza Pia).

Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza

fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace

pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il

Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,

unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una

città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella

sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e

promotrice di pace”

.

In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali

cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che

comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e

sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la

piazza lineare di via Ottaviano.

Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa

per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di

fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La

inaugureremo il 28 dicembre.

Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a

Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la

principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al

Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento

che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al

Giubileo.5

Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due

bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al

traffico.

Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San

Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile

Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del

Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a

concludersi.

A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:

l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,

l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della

Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.

Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei

cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui

bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il

Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in

linea per concludere i lavori nel ‘26.

A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di

Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato

pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti

privati.

È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in

profondità il volto della città.

Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo

in questa trasformazione e quale visione la ispira.

Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.

Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6

agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte

miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo

riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo

qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta

operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si

sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella

perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.

Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.

La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire

la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,

realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,

abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo

assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale

con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,

però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una

deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di

personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa

richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura

profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.

Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche

nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche

e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle

richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di

dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.

Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto

che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo

ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in

questa direzione.7

Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in

profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del

60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo

rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la

Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del

rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella

prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100

chilometri) con lo stesso livello di ambizione.

A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che

consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di

manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle

ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a

regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha

effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare

o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.

È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in

zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o

Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con

l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.

Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni

del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026

abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello

orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla

qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un

investimento di 150 milioni nel triennio.

Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre

siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo

inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8

piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma

ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.

Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo

sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura

significativa con circa 630mila nuove piante.

Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male

perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo

abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da

13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno

100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30

ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su

strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche

questo tema cesserà di essere un problema.

Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del

mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia

delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei

chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo

degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.

Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo

di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà

dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura

richiedente e ditta responsabile.

Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di

svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà

finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel

salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9

Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate

l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione

organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in

anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno

portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano

a spese nostre.

E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del

termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo

produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri

pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno

10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto

inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un

Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I

cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del

2027.

Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a

abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,

riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da

dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.

Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che

superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per

garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.

Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a

cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita

dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.

All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei

cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il

piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.

Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10

Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,

mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.

Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato

ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio

Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla

raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e

puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.

C’è ancora molto da fare.

Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del

lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come

degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room

di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo

momento.

(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,

che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).

Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.

Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme

sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e

difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro

A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete

tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la

stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11

Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo

più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una

stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano

e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi

artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del

taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli

emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025

con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a

Farnesina in dieci anni.

Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,

che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,

che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara

per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della

Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.

A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e

altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle

manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non

adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.

Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale

mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.

A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della

linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato

quello di tutte le altre stazioni della A.

Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la

rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8

convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12

E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo

dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e

C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà

realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata

pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il

2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.

Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da

anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac

ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150

entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno

prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.

Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di

superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,

grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità

importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta

finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su

un’enorme area della città.

Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle

fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline

e 120 paline entro dicembre.

Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla

Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso

anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,

Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del

Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello

ferroviario.

Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una

Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13

opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto

Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026

costruiremo 10.000 nuovi posteggi.

In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143

chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della

città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre

600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i

regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che

per l’uso trasportistico di questi mezzi.

Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000

nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la

normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi

entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando

per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.

Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso

rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al

Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite

per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.

Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo

anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,

nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,

delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato

fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in

misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,

con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a

due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi

di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa

vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14

strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli

strumenti per migliorare traffico e viabilità.

Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo

procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e

pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a

largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore

dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze

e strade.

Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più

generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e

capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare

profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa

trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per

organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.

D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti

climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.

È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i

servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree

giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti

e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove

si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una

città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e

un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in

prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per

produrre lavoro e benessere.

Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo

dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;

dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15

Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel

segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere

le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le

imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.

Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si

stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione

per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di

abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su

questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli

investitori.

Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi

urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e

creano insicurezza e degrado.

Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di

Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere

i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del

parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo

parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato

da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e

opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia

alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo

presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con

nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.

Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a

Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via

Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo

sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio

di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16

Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a

Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di

recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora

realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati

d’Europa.

Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi

Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui

cronoprogrammi.

A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,

della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i

lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove

attività socioculturali.

Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in

Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi

realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la

realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità

energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in

parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il

pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo

delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo

rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.

Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.

Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,

potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.

Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia

residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e

un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17

Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre

il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,

aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate

dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui

Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.

C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e

prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città

dei 15 minuti con i masterplan già approvati.

La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.

Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a

diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.

E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio

della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla

riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci

è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di

realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo

a Claudio Ranieri.

Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova

casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per

lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello

Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi

sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una

funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.

Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in

materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle

procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani

di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di

Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18

processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la

residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.

Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida

climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature

medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi

sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di

Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.

Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la

riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la

prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto

dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua

priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e

adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine

anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che

coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.

È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio

dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.

E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,

mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli

interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-

pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di

aumentare – sono coerenti con questa scelta.

Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è

stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre

150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.

Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro

che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19

regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,

definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,

coinvolgendo il terzo settore.

Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio

e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che

vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e

persone.

Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6

parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che

partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo

riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa

Sciarra.

Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come

quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da

edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di

Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.

Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul

Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli

inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra

pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica

tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua

Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge

Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una

trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco

lineare.

Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione

agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20

a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità

e socialità.

Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica

degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata

di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande

passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla

Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.

Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture

materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie

in alcune aree è ancora troppo debole.

L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con

spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci

invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.

Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto

negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo

affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici

esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio

abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai

cittadini in situazioni emergenza abitativa.

Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di

alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed

energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di

assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo

garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando

all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa

collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio

del contributo da parte del Governo.21

Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di

Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum

per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,

tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,

che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.

Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.

Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,

tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva

Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I

Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di

violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo

promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la

discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo

aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro

antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.

Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e

assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite

nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora

con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di

violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si

impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle

donne.

Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione

per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una

fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di

ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del

Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e

coprogettazione.22

Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza

di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800

abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1

assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.

Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,

in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per

garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.

Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse

per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato

l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di

legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla

disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E

grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per

persone con disabilità a Pietralata.

Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di

assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,

abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,

inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.

Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento

delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000

volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di

accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare

l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,

camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di

autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.

Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.

Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione

con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale

in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23

positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,

coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando

Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.

Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom

di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza

l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono

state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di

intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.

Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private

di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni

disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro

sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con

Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel

Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi

migratori che va superato.

Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere

emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di

parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,

per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.

Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio

procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per

migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il

coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno

alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della

videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie

delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.

Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24

La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle

emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile

al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima

drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il

vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di

spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono

stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i

Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della

Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.

Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche

abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,

dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.

Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che

si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla

nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della

Giornata Mondiale dei Bambini.

La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.

Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate

al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con

la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per

aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete

metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small

Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.

È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che

utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i

pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.

Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale

WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25

strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori

a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.

Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti

che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.

I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo

contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti

firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.

Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel

2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del

settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.

Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo

le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la

città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per

governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei

B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle

Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i

sindaci in tutta Europa.

Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di

Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi

riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16

entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande

sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i

teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire

dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro

Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.

Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle

arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26

rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e

accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro

dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare

ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –

posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.

In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro

per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il

progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica

dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori

su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le

soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva

verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera

archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il

Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di

grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di

Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare

che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio

restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del

Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte

dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici

e archeologici di Roma di sempre.

Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la

Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa

della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo

ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento

Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto

tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e

dalla solida coscienza democratica e antifascista.

Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di

sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti

pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27

quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.

Segno di un clima di grande fiducia.

Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,

che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che

creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una

profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni

entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento

OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali

spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e

attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo

mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.

Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie

creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come

l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità

delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.

Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al

Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area

Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per

l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della

sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un

impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo

sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome

Technopole.

Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria

femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,

con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi

come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in

prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere

nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28

Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del

lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a

Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il

2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul

turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un

enorme problema.

Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di

contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre

importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità

e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere

anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle

persone.

Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è

una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la

Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette

insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il

progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,

sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei

settori più competitivi della nostra economia.

Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per

il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un

cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a

realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere

alle nuove generazioni.

La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.

Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i

servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750

nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.

Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29

tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui

quali stiamo intervenendo.

Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività

oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città

educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.

Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a

tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400

voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.

Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.

Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con

disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire

competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.

Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –

fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,

a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.

La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto

per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo

realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono

essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già

aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come

quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.

Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche

e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo

realizzando.

Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il

patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole

romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per

rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30

Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-

diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in

Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto

ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!

Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,

affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi

amare.

Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo

lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,

e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.

È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,

per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.

Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre

anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole

persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida

dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del

Giubileo della Speranza.

Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una

Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.

Terzo rapporto alla città

Presentazione del Sindaco Roberto Gualtieri

Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.

Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del

documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148

provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e

commissariali.

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri

dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende

partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle

giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a

tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un

ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.

Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno

impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a

cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando

nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,

ma è evidente che questo è il momento più difficile.

Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più

bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio

ringraziarli per la pazienza.

Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la

riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2

Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande

piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era

“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di

una trasformazione profonda di Roma.

Ora siamo al terzo anno.

Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.

Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi

pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che

già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più

centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.

Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al

mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e

di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.

Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione

della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un

momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,

una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di

pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che

Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.

Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà

l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta

facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di

ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici

pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al

Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria

prova di capacità collaborativa.3

Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del

programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,

stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso

un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le

maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare

presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno

322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il

Giubileo.

Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno

consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo

ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei

cantieri.

Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed

efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo

sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre

saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,

secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le

eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in

cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.

Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale

abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con

l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo

straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop

ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e

Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale

intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso

dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e

siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà

luogo il 20 dicembre.4

Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con

Piazza Pia).

Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza

fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace

pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il

Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,

unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una

città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella

sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e

promotrice di pace”

.

In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali

cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che

comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e

sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la

piazza lineare di via Ottaviano.

Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa

per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di

fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La

inaugureremo il 28 dicembre.

Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a

Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la

principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al

Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento

che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al

Giubileo.5

Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due

bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al

traffico.

Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San

Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile

Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del

Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a

concludersi.

A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:

l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,

l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della

Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.

Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei

cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui

bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il

Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in

linea per concludere i lavori nel ‘26.

A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di

Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato

pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti

privati.

È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in

profondità il volto della città.

Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo

in questa trasformazione e quale visione la ispira.

Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.

Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6

agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte

miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo

riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo

qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta

operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si

sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella

perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.

Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.

La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire

la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,

realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,

abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo

assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale

con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,

però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una

deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di

personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa

richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura

profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.

Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche

nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche

e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle

richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di

dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.

Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto

che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo

ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in

questa direzione.7

Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in

profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del

60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo

rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la

Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del

rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella

prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100

chilometri) con lo stesso livello di ambizione.

A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che

consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di

manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle

ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a

regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha

effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare

o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.

È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in

zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o

Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con

l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.

Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni

del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026

abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello

orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla

qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un

investimento di 150 milioni nel triennio.

Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre

siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo

inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8

piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma

ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.

Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo

sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura

significativa con circa 630mila nuove piante.

Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male

perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo

abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da

13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno

100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30

ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su

strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche

questo tema cesserà di essere un problema.

Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del

mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia

delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei

chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo

degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.

Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo

di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà

dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura

richiedente e ditta responsabile.

Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di

svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà

finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel

salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9

Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate

l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione

organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in

anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno

portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano

a spese nostre.

E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del

termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo

produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri

pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno

10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto

inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un

Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I

cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del

2027.

Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a

abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,

riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da

dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.

Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che

superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per

garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.

Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a

cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita

dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.

All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei

cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il

piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.

Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10

Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,

mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.

Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato

ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio

Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla

raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e

puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.

C’è ancora molto da fare.

Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del

lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come

degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room

di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo

momento.

(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,

che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).

Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.

Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme

sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e

difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro

A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete

tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la

stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11

Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo

più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una

stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano

e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi

artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del

taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli

emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025

con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a

Farnesina in dieci anni.

Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,

che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,

che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara

per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della

Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.

A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e

altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle

manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non

adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.

Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale

mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.

A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della

linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato

quello di tutte le altre stazioni della A.

Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la

rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8

convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12

E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo

dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e

C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà

realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata

pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il

2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.

Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da

anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac

ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150

entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno

prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.

Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di

superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,

grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità

importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta

finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su

un’enorme area della città.

Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle

fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline

e 120 paline entro dicembre.

Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla

Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso

anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,

Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del

Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello

ferroviario.

Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una

Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13

opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto

Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026

costruiremo 10.000 nuovi posteggi.

In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143

chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della

città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre

600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i

regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che

per l’uso trasportistico di questi mezzi.

Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000

nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la

normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi

entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando

per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.

Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso

rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al

Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite

per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.

Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo

anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,

nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,

delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato

fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in

misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,

con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a

due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi

di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa

vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14

strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli

strumenti per migliorare traffico e viabilità.

Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo

procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e

pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a

largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore

dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze

e strade.

Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più

generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e

capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare

profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa

trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per

organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.

D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti

climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.

È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i

servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree

giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti

e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove

si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una

città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e

un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in

prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per

produrre lavoro e benessere.

Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo

dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;

dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15

Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel

segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere

le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le

imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.

Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si

stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione

per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di

abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su

questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli

investitori.

Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi

urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e

creano insicurezza e degrado.

Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di

Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere

i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del

parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo

parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato

da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e

opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia

alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo

presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con

nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.

Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a

Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via

Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo

sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio

di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16

Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a

Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di

recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora

realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati

d’Europa.

Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi

Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui

cronoprogrammi.

A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,

della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i

lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove

attività socioculturali.

Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in

Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi

realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la

realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità

energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in

parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il

pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo

delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo

rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.

Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.

Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,

potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.

Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia

residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e

un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17

Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre

il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,

aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate

dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui

Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.

C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e

prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città

dei 15 minuti con i masterplan già approvati.

La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.

Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a

diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.

E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio

della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla

riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci

è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di

realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo

a Claudio Ranieri.

Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova

casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per

lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello

Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi

sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una

funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.

Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in

materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle

procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani

di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di

Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18

processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la

residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.

Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida

climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature

medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi

sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di

Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.

Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la

riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la

prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto

dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua

priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e

adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine

anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che

coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.

È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio

dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.

E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,

mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli

interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-

pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di

aumentare – sono coerenti con questa scelta.

Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è

stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre

150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.

Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro

che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19

regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,

definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,

coinvolgendo il terzo settore.

Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio

e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che

vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e

persone.

Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6

parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che

partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo

riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa

Sciarra.

Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come

quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da

edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di

Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.

Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul

Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli

inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra

pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica

tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua

Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge

Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una

trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco

lineare.

Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione

agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20

a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità

e socialità.

Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica

degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata

di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande

passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla

Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.

Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture

materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie

in alcune aree è ancora troppo debole.

L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con

spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci

invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.

Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto

negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo

affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici

esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio

abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai

cittadini in situazioni emergenza abitativa.

Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di

alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed

energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di

assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo

garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando

all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa

collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio

del contributo da parte del Governo.21

Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di

Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum

per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,

tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,

che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.

Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.

Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,

tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva

Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I

Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di

violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo

promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la

discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo

aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro

antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.

Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e

assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite

nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora

con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di

violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si

impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle

donne.

Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione

per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una

fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di

ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del

Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e

coprogettazione.22

Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza

di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800

abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1

assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.

Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,

in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per

garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.

Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse

per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato

l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di

legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla

disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E

grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per

persone con disabilità a Pietralata.

Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di

assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,

abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,

inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.

Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento

delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000

volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di

accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare

l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,

camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di

autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.

Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.

Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione

con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale

in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23

positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,

coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando

Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.

Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom

di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza

l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono

state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di

intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.

Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private

di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni

disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro

sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con

Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel

Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi

migratori che va superato.

Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere

emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di

parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,

per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.

Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio

procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per

migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il

coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno

alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della

videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie

delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.

Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24

La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle

emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile

al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima

drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il

vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di

spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono

stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i

Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della

Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.

Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche

abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,

dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.

Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che

si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla

nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della

Giornata Mondiale dei Bambini.

La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.

Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate

al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con

la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per

aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete

metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small

Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.

È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che

utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i

pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.

Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale

WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25

strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori

a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.

Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti

che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.

I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo

contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti

firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.

Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel

2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del

settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.

Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo

le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la

città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per

governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei

B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle

Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i

sindaci in tutta Europa.

Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di

Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi

riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16

entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande

sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i

teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire

dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro

Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.

Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle

arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26

rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e

accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro

dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare

ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –

posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.

In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro

per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il

progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica

dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori

su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le

soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva

verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera

archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il

Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di

grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di

Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare

che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio

restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del

Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte

dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici

e archeologici di Roma di sempre.

Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la

Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa

della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo

ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento

Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto

tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e

dalla solida coscienza democratica e antifascista.

Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di

sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti

pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27

quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.

Segno di un clima di grande fiducia.

Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,

che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che

creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una

profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni

entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento

OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali

spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e

attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo

mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.

Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie

creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come

l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità

delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.

Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al

Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area

Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per

l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della

sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un

impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo

sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome

Technopole.

Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria

femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,

con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi

come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in

prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere

nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28

Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del

lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a

Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il

2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul

turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un

enorme problema.

Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di

contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre

importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità

e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere

anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle

persone.

Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è

una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la

Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette

insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il

progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,

sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei

settori più competitivi della nostra economia.

Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per

il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un

cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a

realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere

alle nuove generazioni.

La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.

Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i

servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750

nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.

Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29

tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui

quali stiamo intervenendo.

Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività

oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città

educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.

Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a

tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400

voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.

Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.

Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con

disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire

competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.

Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –

fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,

a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.

La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto

per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo

realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono

essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già

aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come

quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.

Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche

e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo

realizzando.

Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il

patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole

romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per

rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30

Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-

diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in

Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto

ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!

Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,

affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi

amare.

Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo

lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,

e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.

È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,

per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.

Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre

anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole

persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida

dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del

Giubileo della Speranza.

Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una

Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.

x

Presentazione del Sindaco Roberto Gualtieri

Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.

Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del

documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148

provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e

commissariali.

Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri

dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende

partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle

giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a

tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un

ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.

Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno

impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a

cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando

nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,

ma è evidente che questo è il momento più difficile.

Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più

bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio

ringraziarli per la pazienza.

Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la

riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2

Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande

piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era

“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di

una trasformazione profonda di Roma.

Ora siamo al terzo anno.

Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.

Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi

pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che

già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più

centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.

Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al

mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e

di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.

Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione

della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un

momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,

una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di

pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che

Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.

Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà

l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta

facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di

ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici

pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al

Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria

prova di capacità collaborativa.3

Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del

programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,

stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso

un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le

maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare

presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno

322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il

Giubileo.

Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno

consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo

ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei

cantieri.

Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed

efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo

sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre

saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,

secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le

eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in

cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.

Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale

abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con

l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo

straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop

ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e

Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale

intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso

dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e

siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà

luogo il 20 dicembre.4

Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con

Piazza Pia).

Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza

fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace

pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il

Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,

unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una

città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella

sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e

promotrice di pace”

.

In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali

cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che

comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e

sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la

piazza lineare di via Ottaviano.

Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa

per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di

fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La

inaugureremo il 28 dicembre.

Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a

Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la

principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al

Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento

che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al

Giubileo.5

Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due

bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al

traffico.

Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San

Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile

Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del

Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a

concludersi.

A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:

l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,

l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della

Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.

Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei

cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui

bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il

Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in

linea per concludere i lavori nel ‘26.

A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di

Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato

pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti

privati.

È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in

profondità il volto della città.

Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo

in questa trasformazione e quale visione la ispira.

Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.

Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6

agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte

miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo

riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo

qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta

operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si

sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella

perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.

Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.

La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire

la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,

realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,

abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo

assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale

con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,

però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una

deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di

personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa

richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura

profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.

Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche

nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche

e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle

richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di

dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.

Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto

che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo

ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in

questa direzione.7

Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in

profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del

60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo

rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la

Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del

rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella

prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100

chilometri) con lo stesso livello di ambizione.

A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che

consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di

manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle

ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a

regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha

effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare

o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.

È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in

zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o

Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con

l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.

Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni

del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026

abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello

orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla

qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un

investimento di 150 milioni nel triennio.

Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre

siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo

inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8

piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma

ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.

Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo

sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura

significativa con circa 630mila nuove piante.

Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male

perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo

abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da

13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno

100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30

ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su

strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche

questo tema cesserà di essere un problema.

Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del

mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia

delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei

chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo

degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.

Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo

di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà

dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura

richiedente e ditta responsabile.

Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di

svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà

finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel

salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9

Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate

l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione

organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in

anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno

portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano

a spese nostre.

E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del

termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo

produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri

pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno

10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto

inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un

Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I

cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del

2027.

Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a

abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,

riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da

dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.

Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che

superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per

garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.

Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a

cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita

dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.

All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei

cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il

piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.

Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10

Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,

mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.

Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato

ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio

Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla

raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e

puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.

C’è ancora molto da fare.

Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del

lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come

degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.

Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room

di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo

momento.

(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,

che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).

Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.

Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme

sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e

difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro

A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete

tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la

stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11

Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo

più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una

stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano

e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi

artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del

taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli

emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025

con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a

Farnesina in dieci anni.

Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,

che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,

che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara

per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della

Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.

A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e

altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle

manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non

adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.

Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale

mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.

A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della

linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato

quello di tutte le altre stazioni della A.

Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la

rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8

convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12

E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo

dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e

C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà

realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata

pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il

2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.

Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da

anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac

ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150

entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno

prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.

Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di

superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,

grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità

importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta

finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su

un’enorme area della città.

Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle

fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline

e 120 paline entro dicembre.

Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla

Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso

anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,

Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del

Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello

ferroviario.

Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una

Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13

opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto

Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026

costruiremo 10.000 nuovi posteggi.

In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143

chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della

città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre

600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i

regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che

per l’uso trasportistico di questi mezzi.

Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000

nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la

normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi

entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando

per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.

Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso

rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al

Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite

per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.

Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo

anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,

nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,

delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato

fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in

misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,

con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a

due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi

di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa

vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14

strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli

strumenti per migliorare traffico e viabilità.

Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo

procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e

pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a

largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore

dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze

e strade.

Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più

generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e

capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare

profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa

trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per

organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.

D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti

climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.

È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i

servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree

giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti

e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove

si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una

città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e

un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in

prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per

produrre lavoro e benessere.

Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo

dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;

dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15

Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel

segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere

le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le

imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.

Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si

stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione

per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di

abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su

questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli

investitori.

Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi

urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e

creano insicurezza e degrado.

Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di

Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere

i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del

parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo

parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato

da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e

opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia

alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo

presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con

nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.

Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a

Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via

Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo

sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio

di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16

Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a

Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di

recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora

realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati

d’Europa.

Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi

Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui

cronoprogrammi.

A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,

della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i

lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove

attività socioculturali.

Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in

Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi

realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la

realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità

energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in

parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il

pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo

delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo

rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.

Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.

Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,

potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.

Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia

residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e

un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17

Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre

il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,

aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate

dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui

Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.

C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e

prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città

dei 15 minuti con i masterplan già approvati.

La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.

Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a

diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.

E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio

della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla

riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci

è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di

realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo

a Claudio Ranieri.

Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova

casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per

lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello

Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi

sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una

funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.

Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in

materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle

procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani

di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di

Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18

processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la

residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.

Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida

climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature

medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi

sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di

Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.

Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la

riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la

prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto

dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua

priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e

adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine

anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che

coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.

È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio

dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.

E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,

mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli

interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-

pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di

aumentare – sono coerenti con questa scelta.

Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è

stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre

150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.

Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro

che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19

regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,

definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,

coinvolgendo il terzo settore.

Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio

e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che

vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e

persone.

Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6

parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che

partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo

riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa

Sciarra.

Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come

quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da

edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di

Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.

Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul

Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli

inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra

pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica

tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua

Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge

Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una

trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco

lineare.

Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione

agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20

a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità

e socialità.

Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica

degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata

di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande

passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla

Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.

Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture

materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie

in alcune aree è ancora troppo debole.

L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con

spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci

invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.

Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto

negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo

affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici

esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio

abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai

cittadini in situazioni emergenza abitativa.

Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di

alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed

energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di

assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo

garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando

all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa

collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio

del contributo da parte del Governo.21

Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di

Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum

per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,

tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,

che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.

Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.

Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,

tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva

Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I

Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di

violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo

promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la

discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo

aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro

antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.

Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e

assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite

nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora

con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di

violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si

impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle

donne.

Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione

per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una

fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di

ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del

Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e

coprogettazione.22

Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza

di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800

abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1

assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.

Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,

in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per

garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.

Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse

per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato

l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di

legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla

disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E

grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per

persone con disabilità a Pietralata.

Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di

assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,

abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,

inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.

Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento

delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000

volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di

accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare

l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,

camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di

autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.

Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.

Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione

con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale

in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23

positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,

coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando

Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.

Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom

di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza

l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono

state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di

intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.

Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private

di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni

disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro

sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con

Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel

Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi

migratori che va superato.

Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere

emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di

parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,

per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.

Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio

procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per

migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il

coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno

alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della

videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie

delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.

Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24

La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle

emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile

al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima

drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il

vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di

spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono

stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i

Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della

Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.

Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche

abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,

dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.

Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che

si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla

nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della

Giornata Mondiale dei Bambini.

La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.

Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate

al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con

la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per

aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete

metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small

Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.

È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che

utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i

pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.

Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale

WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25

strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori

a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.

Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti

che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.

I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo

contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti

firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.

Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel

2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del

settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.

Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo

le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la

città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per

governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei

B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle

Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i

sindaci in tutta Europa.

Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di

Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi

riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16

entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande

sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i

teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire

dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro

Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.

Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle

arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26

rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e

accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro

dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare

ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –

posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.

In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro

per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il

progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica

dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori

su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le

soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva

verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera

archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il

Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di

grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di

Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare

che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio

restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del

Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte

dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici

e archeologici di Roma di sempre.

Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la

Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa

della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo

ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento

Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto

tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e

dalla solida coscienza democratica e antifascista.

Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di

sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti

pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27

quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.

Segno di un clima di grande fiducia.

Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,

che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che

creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una

profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni

entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento

OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali

spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e

attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo

mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.

Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie

creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come

l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità

delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.

Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al

Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area

Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per

l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della

sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un

impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo

sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome

Technopole.

Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria

femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,

con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi

come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in

prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere

nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28

Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del

lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a

Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il

2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul

turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un

enorme problema.

Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di

contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre

importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità

e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere

anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle

persone.

Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è

una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la

Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette

insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il

progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,

sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei

settori più competitivi della nostra economia.

Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per

il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un

cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a

realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere

alle nuove generazioni.

La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.

Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i

servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750

nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.

Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29

tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui

quali stiamo intervenendo.

Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività

oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città

educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.

Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a

tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400

voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.

Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.

Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con

disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire

competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.

Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –

fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,

a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.

La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto

per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo

realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono

essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già

aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come

quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.

Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche

e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo

realizzando.

Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il

patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole

romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per

rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30

Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-

diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in

Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto

ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!

Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,

affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi

amare.

Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo

lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,

e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.

È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,

per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.

Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre

anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole

persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida

dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del

Giubileo della Speranza.

Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una

Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.

Dalla gallery del terzo rappotro alla città sul sito del comune di Roma 14 11 24

per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

19 11 24

1 Responses to Il discorso del Sindaco – Terzo rapporto alla città

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