Il discorso del Sindaco – Terzo rapporto alla città
Autore : Redazione
(foto AMBM)
Pubblichiamo il discorso del Sindaco Roberto Gualtieri alla Presentazione del 12 novembre 2024 all’Auditorium (leggi il comunicato sul sito comunale) (> Vai alla registrazione)
Sindaco Roberto Gualtieri
Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.
Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del
documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148
provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e
commissariali.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri
dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende
partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle
giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a
tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un
ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.
Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno
impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a
cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando
nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,
ma è evidente che questo è il momento più difficile.
Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più
bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio
ringraziarli per la pazienza.
Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la
riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2
Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande
piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era
“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di
una trasformazione profonda di Roma.
Ora siamo al terzo anno.
Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.
Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi
pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che
già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più
centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.
Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al
mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e
di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.
Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione
della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un
momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,
una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di
pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che
Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.
Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà
l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta
facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di
ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici
pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al
Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria
prova di capacità collaborativa.3
Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del
programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,
stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso
un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le
maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare
presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno
322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il
Giubileo.
Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno
consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo
ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei
cantieri.
Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed
efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo
sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre
saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,
secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le
eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in
cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.
Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale
abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con
l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo
straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop
ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e
Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale
intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso
dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e
siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà
luogo il 20 dicembre.4
Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con
Piazza Pia).
Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza
fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace
pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il
Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,
unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una
città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella
sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e
promotrice di pace”
.
In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali
cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che
comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e
sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la
piazza lineare di via Ottaviano.
Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa
per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di
fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La
inaugureremo il 28 dicembre.
Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a
Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la
principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al
Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento
che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al
Giubileo.5
Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due
bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al
traffico.
Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San
Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile
Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del
Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a
concludersi.
A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:
l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,
l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della
Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.
Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei
cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui
bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il
Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in
linea per concludere i lavori nel ‘26.
A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di
Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato
pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti
privati.
È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in
profondità il volto della città.
Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo
in questa trasformazione e quale visione la ispira.
Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.
Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6
agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte
miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo
riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo
qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta
operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si
sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella
perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.
Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.
La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire
la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,
realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,
abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo
assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale
con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,
però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una
deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di
personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa
richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura
profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.
Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche
nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche
e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle
richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di
dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.
Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto
che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo
ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in
questa direzione.7
Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in
profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del
60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo
rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la
Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del
rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella
prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100
chilometri) con lo stesso livello di ambizione.
A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che
consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di
manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle
ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a
regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha
effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare
o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.
È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in
zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o
Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con
l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.
Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni
del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026
abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello
orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla
qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un
investimento di 150 milioni nel triennio.
Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre
siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo
inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8
piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma
ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.
Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo
sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura
significativa con circa 630mila nuove piante.
Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male
perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo
abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da
13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno
100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30
ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su
strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche
questo tema cesserà di essere un problema.
Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del
mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia
delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei
chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo
degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.
Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo
di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà
dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura
richiedente e ditta responsabile.
Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di
svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà
finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel
salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9
Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate
l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione
organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in
anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno
portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano
a spese nostre.
E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del
termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo
produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri
pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno
10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto
inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un
Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I
cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del
2027.
Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a
abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,
riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da
dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.
Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che
superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per
garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.
Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a
cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita
dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.
All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei
cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il
piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.
Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10
Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,
mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.
Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato
ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio
Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla
raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e
puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.
C’è ancora molto da fare.
Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del
lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come
degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room
di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo
momento.
(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,
che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).
Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.
Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme
sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e
difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro
A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete
tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la
stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11
Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo
più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una
stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano
e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi
artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del
taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli
emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025
con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a
Farnesina in dieci anni.
Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,
che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,
che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara
per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della
Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.
A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e
altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle
manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non
adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.
Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale
mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.
A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della
linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato
quello di tutte le altre stazioni della A.
Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la
rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8
convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12
E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo
dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e
C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà
realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata
pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il
2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.
Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da
anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac
ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150
entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno
prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.
Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di
superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,
grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità
importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta
finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su
un’enorme area della città.
Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle
fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline
e 120 paline entro dicembre.
Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla
Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso
anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,
Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del
Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello
ferroviario.
Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una
Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13
opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto
Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026
costruiremo 10.000 nuovi posteggi.
In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143
chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della
città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre
600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i
regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che
per l’uso trasportistico di questi mezzi.
Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000
nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la
normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi
entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando
per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.
Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso
rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al
Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite
per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.
Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo
anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,
nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,
delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato
fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in
misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,
con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a
due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi
di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa
vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14
strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli
strumenti per migliorare traffico e viabilità.
Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo
procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e
pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a
largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore
dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze
e strade.
Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più
generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e
capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare
profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa
trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per
organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.
D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti
climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.
È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i
servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree
giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti
e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove
si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una
città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e
un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in
prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per
produrre lavoro e benessere.
Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo
dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;
dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15
Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel
segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere
le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le
imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.
Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si
stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione
per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di
abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su
questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli
investitori.
Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi
urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e
creano insicurezza e degrado.
Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di
Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere
i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del
parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo
parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato
da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e
opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia
alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo
presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con
nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.
Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a
Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via
Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo
sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio
di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16
Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a
Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di
recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora
realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati
d’Europa.
Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi
Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui
cronoprogrammi.
A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,
della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i
lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove
attività socioculturali.
Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in
Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi
realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la
realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità
energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in
parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il
pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo
delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo
rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.
Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.
Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,
potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.
Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia
residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e
un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17
Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre
il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,
aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate
dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui
Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.
C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e
prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città
dei 15 minuti con i masterplan già approvati.
La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.
Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a
diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.
E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio
della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla
riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci
è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di
realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo
a Claudio Ranieri.
Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova
casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per
lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello
Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi
sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una
funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.
Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in
materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle
procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani
di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di
Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18
processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la
residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.
Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida
climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature
medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi
sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di
Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.
Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la
riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la
prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto
dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua
priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e
adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine
anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che
coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.
È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio
dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.
E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,
mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli
interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-
pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di
aumentare – sono coerenti con questa scelta.
Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è
stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre
150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.
Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro
che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19
regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,
definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,
coinvolgendo il terzo settore.
Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio
e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che
vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e
persone.
Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6
parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che
partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo
riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa
Sciarra.
Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come
quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da
edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di
Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.
Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul
Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli
inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra
pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica
tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua
Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge
Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una
trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco
lineare.
Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione
agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20
a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità
e socialità.
Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica
degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata
di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande
passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla
Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.
Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture
materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie
in alcune aree è ancora troppo debole.
L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con
spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci
invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.
Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto
negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo
affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici
esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio
abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai
cittadini in situazioni emergenza abitativa.
Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di
alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed
energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di
assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo
garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando
all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa
collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio
del contributo da parte del Governo.21
Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di
Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum
per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,
tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,
che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.
Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.
Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,
tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva
Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I
Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di
violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo
promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la
discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo
aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro
antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.
Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e
assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite
nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora
con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di
violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si
impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle
donne.
Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione
per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una
fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di
ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del
Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e
coprogettazione.22
Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza
di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800
abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1
assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.
Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,
in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per
garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.
Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse
per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato
l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di
legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla
disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E
grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per
persone con disabilità a Pietralata.
Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di
assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,
abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,
inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.
Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento
delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000
volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di
accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare
l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,
camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di
autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.
Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.
Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione
con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale
in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23
positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,
coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando
Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.
Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom
di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza
l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono
state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di
intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.
Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private
di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni
disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro
sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con
Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel
Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi
migratori che va superato.
Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere
emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di
parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,
per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.
Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio
procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per
migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il
coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno
alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della
videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie
delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.
Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24
La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle
emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile
al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima
drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il
vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di
spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono
stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i
Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della
Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.
Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche
abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,
dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.
Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che
si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla
nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della
Giornata Mondiale dei Bambini.
La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.
Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate
al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con
la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per
aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete
metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small
Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.
È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che
utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i
pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.
Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale
WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25
strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori
a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.
Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti
che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.
I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo
contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti
firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.
Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel
2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del
settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.
Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo
le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la
città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per
governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei
B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle
Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i
sindaci in tutta Europa.
Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di
Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi
riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16
entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande
sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i
teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire
dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro
Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.
Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle
arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26
rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e
accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro
dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare
ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –
posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.
In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro
per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il
progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica
dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori
su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le
soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva
verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera
archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il
Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di
grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di
Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare
che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio
restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del
Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte
dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici
e archeologici di Roma di sempre.
Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la
Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa
della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo
ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento
Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto
tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e
dalla solida coscienza democratica e antifascista.
Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di
sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti
pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27
quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.
Segno di un clima di grande fiducia.
Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,
che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che
creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una
profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni
entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento
OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali
spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e
attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo
mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.
Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie
creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come
l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità
delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.
Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al
Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area
Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per
l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della
sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un
impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo
sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome
Technopole.
Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria
femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,
con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi
come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in
prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere
nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28
Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del
lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a
Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il
2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul
turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un
enorme problema.
Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di
contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre
importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità
e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere
anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle
persone.
Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è
una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la
Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette
insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il
progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,
sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei
settori più competitivi della nostra economia.
Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per
il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un
cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a
realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere
alle nuove generazioni.
La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.
Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i
servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750
nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.
Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29
tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui
quali stiamo intervenendo.
Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività
oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città
educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.
Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a
tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400
voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.
Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.
Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con
disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire
competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.
Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –
fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,
a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.
La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto
per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo
realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono
essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già
aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come
quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.
Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche
e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo
realizzando.
Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il
patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole
romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per
rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30
Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-
diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in
Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto
ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!
Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,
affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi
amare.
Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo
lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,
e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.
È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,
per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.
Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre
anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole
persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida
dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del
Giubileo della Speranza.
Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una
Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.
Terzo rapporto alla città
Presentazione del Sindaco Roberto Gualtieri
Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.
Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del
documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148
provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e
commissariali.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri
dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende
partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle
giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a
tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un
ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.
Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno
impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a
cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando
nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,
ma è evidente che questo è il momento più difficile.
Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più
bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio
ringraziarli per la pazienza.
Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la
riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2
Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande
piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era
“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di
una trasformazione profonda di Roma.
Ora siamo al terzo anno.
Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.
Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi
pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che
già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più
centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.
Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al
mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e
di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.
Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione
della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un
momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,
una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di
pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che
Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.
Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà
l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta
facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di
ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici
pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al
Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria
prova di capacità collaborativa.3
Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del
programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,
stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso
un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le
maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare
presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno
322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il
Giubileo.
Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno
consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo
ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei
cantieri.
Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed
efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo
sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre
saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,
secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le
eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in
cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.
Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale
abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con
l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo
straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop
ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e
Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale
intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso
dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e
siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà
luogo il 20 dicembre.4
Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con
Piazza Pia).
Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza
fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace
pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il
Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,
unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una
città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella
sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e
promotrice di pace”
.
In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali
cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che
comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e
sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la
piazza lineare di via Ottaviano.
Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa
per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di
fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La
inaugureremo il 28 dicembre.
Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a
Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la
principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al
Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento
che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al
Giubileo.5
Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due
bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al
traffico.
Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San
Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile
Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del
Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a
concludersi.
A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:
l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,
l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della
Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.
Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei
cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui
bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il
Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in
linea per concludere i lavori nel ‘26.
A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di
Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato
pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti
privati.
È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in
profondità il volto della città.
Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo
in questa trasformazione e quale visione la ispira.
Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.
Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6
agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte
miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo
riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo
qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta
operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si
sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella
perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.
Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.
La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire
la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,
realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,
abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo
assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale
con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,
però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una
deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di
personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa
richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura
profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.
Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche
nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche
e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle
richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di
dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.
Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto
che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo
ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in
questa direzione.7
Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in
profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del
60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo
rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la
Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del
rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella
prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100
chilometri) con lo stesso livello di ambizione.
A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che
consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di
manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle
ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a
regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha
effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare
o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.
È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in
zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o
Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con
l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.
Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni
del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026
abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello
orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla
qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un
investimento di 150 milioni nel triennio.
Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre
siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo
inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8
piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma
ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.
Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo
sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura
significativa con circa 630mila nuove piante.
Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male
perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo
abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da
13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno
100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30
ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su
strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche
questo tema cesserà di essere un problema.
Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del
mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia
delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei
chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo
degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.
Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo
di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà
dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura
richiedente e ditta responsabile.
Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di
svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà
finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel
salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9
Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate
l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione
organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in
anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno
portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano
a spese nostre.
E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del
termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo
produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri
pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno
10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto
inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un
Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I
cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del
2027.
Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a
abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,
riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da
dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.
Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che
superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per
garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.
Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a
cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita
dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.
All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei
cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il
piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.
Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10
Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,
mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.
Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato
ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio
Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla
raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e
puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.
C’è ancora molto da fare.
Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del
lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come
degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room
di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo
momento.
(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,
che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).
Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.
Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme
sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e
difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro
A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete
tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la
stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11
Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo
più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una
stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano
e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi
artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del
taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli
emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025
con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a
Farnesina in dieci anni.
Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,
che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,
che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara
per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della
Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.
A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e
altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle
manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non
adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.
Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale
mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.
A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della
linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato
quello di tutte le altre stazioni della A.
Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la
rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8
convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12
E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo
dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e
C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà
realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata
pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il
2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.
Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da
anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac
ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150
entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno
prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.
Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di
superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,
grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità
importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta
finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su
un’enorme area della città.
Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle
fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline
e 120 paline entro dicembre.
Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla
Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso
anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,
Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del
Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello
ferroviario.
Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una
Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13
opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto
Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026
costruiremo 10.000 nuovi posteggi.
In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143
chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della
città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre
600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i
regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che
per l’uso trasportistico di questi mezzi.
Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000
nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la
normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi
entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando
per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.
Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso
rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al
Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite
per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.
Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo
anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,
nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,
delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato
fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in
misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,
con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a
due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi
di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa
vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14
strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli
strumenti per migliorare traffico e viabilità.
Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo
procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e
pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a
largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore
dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze
e strade.
Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più
generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e
capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare
profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa
trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per
organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.
D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti
climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.
È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i
servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree
giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti
e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove
si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una
città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e
un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in
prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per
produrre lavoro e benessere.
Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo
dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;
dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15
Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel
segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere
le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le
imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.
Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si
stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione
per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di
abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su
questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli
investitori.
Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi
urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e
creano insicurezza e degrado.
Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di
Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere
i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del
parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo
parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato
da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e
opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia
alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo
presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con
nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.
Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a
Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via
Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo
sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio
di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16
Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a
Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di
recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora
realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati
d’Europa.
Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi
Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui
cronoprogrammi.
A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,
della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i
lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove
attività socioculturali.
Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in
Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi
realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la
realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità
energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in
parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il
pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo
delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo
rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.
Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.
Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,
potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.
Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia
residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e
un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17
Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre
il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,
aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate
dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui
Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.
C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e
prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città
dei 15 minuti con i masterplan già approvati.
La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.
Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a
diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.
E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio
della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla
riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci
è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di
realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo
a Claudio Ranieri.
Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova
casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per
lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello
Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi
sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una
funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.
Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in
materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle
procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani
di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di
Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18
processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la
residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.
Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida
climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature
medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi
sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di
Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.
Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la
riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la
prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto
dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua
priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e
adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine
anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che
coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.
È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio
dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.
E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,
mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli
interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-
pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di
aumentare – sono coerenti con questa scelta.
Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è
stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre
150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.
Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro
che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19
regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,
definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,
coinvolgendo il terzo settore.
Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio
e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che
vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e
persone.
Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6
parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che
partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo
riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa
Sciarra.
Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come
quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da
edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di
Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.
Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul
Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli
inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra
pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica
tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua
Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge
Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una
trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco
lineare.
Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione
agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20
a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità
e socialità.
Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica
degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata
di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande
passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla
Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.
Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture
materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie
in alcune aree è ancora troppo debole.
L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con
spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci
invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.
Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto
negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo
affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici
esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio
abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai
cittadini in situazioni emergenza abitativa.
Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di
alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed
energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di
assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo
garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando
all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa
collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio
del contributo da parte del Governo.21
Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di
Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum
per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,
tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,
che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.
Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.
Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,
tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva
Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I
Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di
violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo
promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la
discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo
aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro
antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.
Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e
assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite
nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora
con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di
violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si
impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle
donne.
Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione
per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una
fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di
ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del
Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e
coprogettazione.22
Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza
di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800
abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1
assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.
Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,
in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per
garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.
Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse
per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato
l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di
legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla
disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E
grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per
persone con disabilità a Pietralata.
Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di
assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,
abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,
inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.
Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento
delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000
volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di
accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare
l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,
camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di
autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.
Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.
Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione
con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale
in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23
positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,
coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando
Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.
Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom
di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza
l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono
state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di
intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.
Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private
di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni
disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro
sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con
Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel
Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi
migratori che va superato.
Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere
emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di
parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,
per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.
Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio
procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per
migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il
coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno
alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della
videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie
delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.
Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24
La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle
emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile
al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima
drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il
vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di
spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono
stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i
Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della
Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.
Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche
abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,
dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.
Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che
si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla
nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della
Giornata Mondiale dei Bambini.
La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.
Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate
al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con
la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per
aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete
metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small
Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.
È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che
utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i
pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.
Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale
WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25
strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori
a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.
Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti
che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.
I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo
contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti
firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.
Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel
2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del
settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.
Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo
le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la
città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per
governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei
B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle
Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i
sindaci in tutta Europa.
Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di
Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi
riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16
entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande
sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i
teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire
dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro
Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.
Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle
arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26
rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e
accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro
dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare
ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –
posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.
In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro
per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il
progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica
dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori
su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le
soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva
verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera
archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il
Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di
grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di
Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare
che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio
restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del
Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte
dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici
e archeologici di Roma di sempre.
Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la
Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa
della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo
ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento
Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto
tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e
dalla solida coscienza democratica e antifascista.
Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di
sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti
pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27
quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.
Segno di un clima di grande fiducia.
Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,
che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che
creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una
profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni
entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento
OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali
spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e
attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo
mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.
Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie
creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come
l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità
delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.
Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al
Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area
Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per
l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della
sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un
impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo
sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome
Technopole.
Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria
femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,
con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi
come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in
prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere
nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28
Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del
lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a
Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il
2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul
turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un
enorme problema.
Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di
contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre
importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità
e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere
anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle
persone.
Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è
una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la
Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette
insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il
progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,
sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei
settori più competitivi della nostra economia.
Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per
il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un
cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a
realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere
alle nuove generazioni.
La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.
Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i
servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750
nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.
Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29
tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui
quali stiamo intervenendo.
Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività
oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città
educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.
Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a
tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400
voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.
Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.
Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con
disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire
competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.
Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –
fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,
a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.
La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto
per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo
realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono
essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già
aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come
quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.
Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche
e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo
realizzando.
Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il
patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole
romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per
rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30
Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-
diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in
Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto
ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!
Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,
affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi
amare.
Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo
lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,
e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.
È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,
per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.
Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre
anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole
persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida
dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del
Giubileo della Speranza.
Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una
Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.
x
Presentazione del Sindaco Roberto Gualtieri
Benvenuti alla presentazione del terzo Rapporto alla città.
Come lo scorso anno, grazie a un QR code è possibile scaricare la versione integrale del
documento, dove si dà conto delle azioni e iniziative prodotte sulla base di ben 1148
provvedimenti, tra atti di Giunta, delibere dell’assemblea capitolina, ordinanze sindacali e
commissariali.
Desidero esprimere la mia profonda gratitudine agli assessori, ai consiglieri
dell’Assemblea capitolina e a tutti i dipendenti di Roma Capitale e delle Aziende
partecipate per il loro straordinario impegno. Un ringraziamento va anche ai presidenti, alle
giunte e ai consigli dei Municipi. Grazie anche ai Consiglieri, ai Consiglieri delegati e a
tutto il personale della Città Metropolitana, per lo straordinario impegno nel rilancio di un
ente che era stato completamente abbandonato a se stesso.
Un enorme ringraziamento va poi alle romane e ai romani: è stato infatti un anno
impegnativo e faticoso. Con i cantieri, le manutenzioni abbiamo realizzato un’operazione a
cuore aperto sulla città. Stiamo facendo il massimo per limitare i disagi: concentrando
nelle ore notturne il maggior numero possibile di cantieri, incrementando lo smart working,
ma è evidente che questo è il momento più difficile.
Credo però che i romani abbiano capito che per rendere Roma più vivibile e ancora più
bella non c’era altra strada che realizzare questi interventi strutturali, e per questo voglio
ringraziarli per la pazienza.
Come ogni anno al Rapporto è associata una parola. Il primo anno era “ripartire”, con la
riorganizzazione della macchina amministrativa, il varo del Piano Rifiuti e del Piano per la2
Mobilità, la ricerca delle risorse e la progettazione del Next Generation Rome, il grande
piano di trasformazione da 14 miliardi di euro. Il secondo anno la parola era
“trasformare”, con l’approvazione dei singoli progetti, l’apertura dei cantieri e la visione di
una trasformazione profonda di Roma.
Ora siamo al terzo anno.
Aprire, quindi. Dentro questo verbo c’è molto delle ambizioni e del futuro di Roma.
Innanzitutto, “aprire” significa liberare e far respirare la città: moltiplicare gli spazi
pubblici, le piazze, le aree verdi e pedonali che stiamo restituendo ai cittadini via via che
già nelle prossime settimane cominceranno a chiudersi i cantieri, dando sempre più
centralità alla domanda di qualità della vita che arriva dalle persone.
Ma aprire significa anche rendere la città più accogliente e attrattiva. Aprirla al
mondo. Negli ultimi tre anni Roma ha conosciuto un vero e proprio boom di attenzione e
di presenze. Il suo richiamo e la sua visibilità internazionale sono aumentati.
Tra poco più di un mese, quando Papa Francesco aprirà la Porta Santa, la proiezione
della città nel mondo sarà ancora più significativa. L’inizio dell’anno giubilare sarà un
momento emozionante e di profondo contenuto spirituale per milioni di credenti e, insieme,
una straordinaria occasione in cui Roma si aprirà alla comunità globale per parlare di
pace, di fratellanza, di vicinanza ai più deboli, di transizione ecologica, nello spirito che
Papa Francesco ha voluto dare a questo evento.
Roma si apre, dunque. Il primo traguardo dell’opera di trasformazione della città sarà
l’apertura del Giubileo. Manca ormai pochissimo. E oggi possiamo dire che Roma ce la sta
facendo. È stata una corsa contro il tempo, ma la città sarà pronta. E consentitemi di
ringraziare davvero tutti gli operai e le operaie, i professionisti, le ditte, i tecnici degli uffici
pubblici e privati protagonisti di questa impresa. Oltre naturalmente alla Santa Sede, al
Governo, alla Regione e alla Società Giubileo, con i quali stiamo dando una straordinaria
prova di capacità collaborativa.3
Quando nel luglio del 2022 la crisi di Governo ha bloccato per diversi mesi il varo del
programma degli interventi per il Giubileo avremmo potuto, per non correre rischi,
stralciare le opere più complesse. Ho scelto di non farlo, perché la città avrebbe perso
un’occasione irripetibile di trasformazione, e abbiamo deciso invece di rimboccarci le
maniche e di dimostrare che a Roma le cose, anche quelle più difficili, si possono fare
presto e bene. Come sapete, gli originari 117 interventi sono diventati lo scorso giugno
322, l’80% a Roma: 204 indifferibili, cioè per il Giubileo, e 118 essenziali, cioè “con” il
Giubileo.
Gli importanti accordi con le organizzazioni sindacali e con le forze datoriali hanno
consentito di lavorare anche H24, ma senza subappalti a cascata, senza gare al massimo
ribasso, senza dumping salariale. E con un monitoraggio attento alla sicurezza dei
cantieri.
Grazie al gigantesco sforzo organizzativo messo in campo, un esercizio di rapidità ed
efficienza che sarà una delle principali eredità positive del Giubileo, siamo
sostanzialmente in linea con la tabella di marcia. Tutte le opere previste per dicembre
saranno concluse in tempo. Anche gli altri interventi previsti per i primi mesi del 2025,
secondo il calendario degli eventi giubilari, stanno procedendo in linea con i tempi, e le
eccezioni sono limitate. Lo scorso anno avevamo mostrato i render dei tanti interventi in
cantiere. Quest’anno la trasformazione di Roma sta diventando una realtà.
Non sono mancate difficoltà e imprevisti. Ma c’è stato un momento preciso nel quale
abbiamo capito che ce l’avremmo fatta. Il punto di svolta è stato il 17 luglio, con
l’apertura del diaframma del sottopasso di piazza Pia, circa un mese dopo lo
straordinario ritrovamento della fullonica. Dopo quella scoperta si era temuto un lungo stop
ai lavori. Invece con un gioco di squadra che ha coinvolto archeologi, ingegneri, Ministeri e
Soprintendenza Speciale i lavori non si sono mai fermati. Grazie a un eccezionale
intervento di archeologia d’emergenza abbiamo messo in sicurezza i reperti, meraviglioso
dono del Giubileo alla città, che verranno esposti nei giardini di Castel Sant’Angelo, e
siamo andati avanti. E ora posso annunciarvi che l’inaugurazione di Piazza Pia avrà
luogo il 20 dicembre.4
Ma andiamolo a vedere, questo nuovo grande spazio pubblico (collegamento con
Piazza Pia).
Piazza Pia formerà un unico spazio che potrà essere utilizzato come una grande piazza
fino a Piazza San Pietro e sarà utilizzata così per alcuni eventi del Giubileo. Mi piace
pensare che questa Piazza Pia sia proprio il simbolo di una Roma rinnovata per il
Giubileo, una grande piazza pedonale, un luogo d’abbraccio tra la Santa Sede e la città,
unite nella missione comune di aprire al mondo le porte di una capitale universale. Una
città pronta a rilanciare il messaggio che Papa Francesco ha consegnato ai romani nella
sua visita in Campidoglio a giugno ricordando l’antica vocazione di Roma “faro di civiltà e
promotrice di pace”
.
In dirittura d’arrivo non c’è solo piazza Pia. Facciamo una breve carrellata sui principali
cantieri che chiuderanno a dicembre e vediamo i primi squarci della nuova Roma che
comincia a prendere forma. Ecco piazza Risorgimento, che apriremo il 23 dicembre e
sarà semipedonale con più verde e spazi destinati ad attività ludiche e sociali, ed ecco la
piazza lineare di via Ottaviano.
Ecco piazza San Giovanni, una piazza sacra e popolare, luogo di aggregazione e di festa
per Roma, che rinasce con una nuova pavimentazione, con un bellissimo sistema di
fontane e una particolare attenzione al verde pubblico e alla sostenibilità ambientale. La
inaugureremo il 28 dicembre.
Cambia anche Piazza dei Cinquecento e l’area contigua alla Stazione Termini fino a
Piazza della Repubblica: nasce un unico sistema urbano, verde e fruibile, che include la
principale porta di ingresso a Roma, le Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo fino al
Planetario. Lo apriremo il 23 dicembre, tranne una porzione di Piazza dei Cinquecento
che, come da cronoprogramma originario, sarà pavimentata nei mesi successivi al
Giubileo.5
Ecco il nuovo ponte dell’Industria, che potrà consentire il passaggio dei bus e avrà due
bellissime passerelle per pedoni e ciclisti. Entro la fine di gennaio è prevista la riapertura al
traffico.
Ecco le nuove pavimentazioni davanti alle Chiese giubilari, come quella di San
Salvatore in Lauro che vedete, così come i tanti marciapiedi nella città storica, la ciclabile
Monte Ciocci-San Pietro, la pulizia dei muraglioni del Tevere, la Passeggiata del
Gelsomino, Porta Pia e molte altre. È bello vedere le trasformazioni che iniziano a
concludersi.
A fianco di queste opere, è andato avanti il piano sull’accoglienza dei pellegrini:
l’allestimento dei siti dei grandi eventi, il potenziamento dei pronto soccorso,
l’organizzazione del volontariato, la gestione della sicurezza sotto il coordinamento della
Prefettura, che ringrazio, l’accoglienza e la cura dei più deboli.
Ma non c’è solo il Giubileo. Questo è stato anche l’anno dell’apertura di gran parte dei
cantieri PNRR, con 610 interventi nella Città Metropolitana di cui 416 a Roma, a cui
bisogna aggiungere quelli di competenza della Regione o dei Ministeri, come il
Technopole o Cinecittà. Tutti i principali target e milestone sono stati rispettati e siamo in
linea per concludere i lavori nel ‘26.
A questi interventi vanno poi aggiunti i più di duecento finanziati dal bilancio di
Roma Capitale, da fondi statali o con altre risorse europee, i progetti di partenariato
pubblico-privato e le tante opere di rigenerazione partite grazie al ritorno degli investimenti
privati.
È un processo di trasformazione imponente e senza precedenti, che punta a cambiare in
profondità il volto della città.
Ma andiamo a vedere più da vicino come sarà la Roma di domani, a che punto siamo
in questa trasformazione e quale visione la ispira.
Il primo tassello riguarda la qualità e l’efficienza della macchina amministrativa.
Innanzitutto, il rafforzamento della solidità del bilancio di Roma Capitale, confermato ad6
agosto dall’upgrade del rating da parte di Standard & Poor’s. Anche grazie a un forte
miglioramento della capacità di riscossione, dal 59% del 2019 al 70% del 2023, siamo
riusciti ad aumentare il valore complessivo del bilancio, nonostante i pesanti tagli. E devo
qui esprimere tutta la mia preoccupazione per gli ulteriori tagli che la legge di bilancio sta
operando sui Comuni, che per il 2025 peseranno per 22milioni su Roma e che si
sommano al mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione, ai ritardi nella
perequazione e al sottofinanziamento del trasporto pubblico e delle politiche sociali.
Chiediamo attenzione e rispetto per la Capitale.
La principale risorsa per il buon funzionamento dell’amministrazione e per garantire
la qualità dei servizi sono le persone. Abbiamo varato la riforma del salario accessorio,
realizzato le progressioni verticali e orizzontali, rilanciato la formazione. E, soprattutto,
abbiamo bloccato una lunga emorragia di personale. Dall’inizio del mandato abbiamo
assunto 4300 persone, invertendo il trend di riduzione e invecchiamento del personale
con gli ingressi. Arriveremo a quota 23.200 dipendenti alla fine dell’anno. Ricordiamo,
però, che nel 2002 Roma aveva oltre 27 mila dipendenti. Per questo abbiamo chiesto una
deroga dei vincoli e le risorse per assumere 3.000 dipendenti e riportare la dotazione di
personale a un livello adeguato. Purtroppo, dopo una prima positiva apertura a questa
richiesta, nella legge di bilancio è stato inserito il blocco del turnover al 75%: una misura
profondamente sbagliata che noi chiediamo di eliminare.
Nonostante l’insufficienza degli organici, abbiamo migliorato le performance anche
nelle aree più critiche, aumentando del 20% le emissioni di Carte d’Identità Elettroniche
e riducendo i tempi medi di attesa da 72 a 20-30 giorni, nonostante il forte aumento delle
richieste. A fine anno arriveremo a 360.000 CIE emesse, in linea con l’obiettivo di
dare la CIE a tutti i romani entro l’inizio del 2026.
Il secondo tassello della trasformazione riguarda la cura della città. Abbiamo sempre detto
che non ci saremmo accontentati di uscire dall’emergenza. Ci siamo posti un obiettivo
ambizioso di cura, decoro e pulizia, e quest’anno sono stati fatti passi avanti decisivi in
questa direzione.7
Come sapete abbiamo stanziato mezzo miliardo di risorse giubilari per rifare in
profondità tutti gli 800 km di viabilità primaria di Roma Capitale, dove transita più del
60% del traffico, che abbiamo trovato in condizioni indecorose. Un anno fa ne avevamo
rifatto già il 30%, oggi con più di 550 km realizzati e interventi attesi da decenni come la
Tiburtina e la Tangenziale siamo in linea con l’obiettivo dell’80% a dicembre e del
rifacimento dell’intera rete entro la fine della consiliatura, il che ci consentirà nella
prossima di dedicarci alla rete secondaria (della quale abbiamo già rifatto oltre 100
chilometri) con lo stesso livello di ambizione.
A questo proposito voglio ringraziare la Magistratura per l’inchiesta in corso che
consentirà di punire possibili gravi irregolarità nello svolgimento di alcuni interventi di
manutenzione. Ho disposto una verifica approfondita sulla qualità di tutti i lavori svolti dalle
ditte coinvolte nell’inchiesta. Se risulterà che anche una sola strada non è stata rifatta a
regola d’arte, chiederemo il massimo della severità nei confronti di chi quei lavori li ha
effettuati e di chi aveva il compito di controllarli. Non permetteremo a nessuno di sporcare
o danneggiare il rilancio di Roma, e andremo avanti con coraggio e determinazione.
È proseguito poi l’impegno con Acea per portare acqua potabile e reti fognarie in
zone della città dove erano scandalosamente assenti, come Fosso dell’Osa o
Tragliatella, mentre è aumentata in misura notevole la manutenzione delle caditoie con
l’intervento su 55.000 che crescerà ulteriormente.
Sono quasi decuplicati gli investimenti per la cura del verde pubblico: da 6,7 milioni
del 2020 siamo passati a oltre 40 milioni nel 2023. Con il nuovo bando 2024-2026
abbiamo fatto un ulteriore salto di qualità, integrando la cura del verde verticale e di quello
orizzontale, e passando dall’ordinaria manutenzione a un nuovo modello basato sulla
qualità degli interventi e sulla cura sistematica di tutto il patrimonio verde cittadino con un
investimento di 150 milioni nel triennio.
Si è concluso il primo ciclo di trattamenti endoterapici su tutti i 50.000 pini, mentre
siamo arrivati a 70.000 potature l’anno, 10 volte di più rispetto al passato. Ci siamo
inoltre dotati di un sistema all’avanguardia di monitoraggio e gestione della salute delle8
piante, con la nuova piattaforma Green Spaces, grazie alla quale ogni albero di Roma
ha un gemello digitale geolocalizzato e una vera e propria cartella clinica.
Entro la fine della consiliatura avremo completamente eliminato il gap manutentivo
sui gli alberi di Roma, e ne avremo incrementato significativamente il numero in misura
significativa con circa 630mila nuove piante.
Quello trascorso è stato un anno di svolta anche per il diserbo, che funzionava male
perché era sbagliato il modello parcellizzato del bando che abbiamo ereditato. Per questo
abbiamo deciso un cambiamento radicale, affidandolo ad Ama e aumentando le risorse da
13 a 46 milioni. Da alcuni mesi sono operative su tutto il territorio di Roma ogni giorno
100 squadre di tre operatori ciascuna, che diserbato oltre 5.500 km di strade al 30
ottobre, passando da 1 o 2 a 5 tagli l’anno, migliorando già sensibilmente la situazione su
strade e marciapiedi. Entro febbraio gli interventi arretrati saranno stati completati e anche
questo tema cesserà di essere un problema.
Dentro quest’azione di cura della città, c’è anche l’impegno per la valorizzazione del
mare di Roma. Quest’estate con Ama abbiamo lanciato a Ostia il nuovo piano di pulizia
delle spiagge, che potenzieremo ancora e che si accompagna a una nuova gestione dei
chioschi, tutti messi a bando, e presto all’assegnazione delle concessioni per l’utilizzo
degli arenili secondo criteri di trasparenza e interesse comune.
Tornando al decoro, in merito alle reti pollaio, abbiamo elaborato un modello alternativo
di gestione che include una maggiore efficienza nella piccola manutenzione: ciascuna sarà
dotata di una tabella informativa con data di installazione, tipologia d’intervento, struttura
richiedente e ditta responsabile.
Infine, anche per quanto riguarda il tema fondamentale dei rifiuti è stato un anno di
svolta. È entrata nel vivo la realizzazione del nuovo sistema di impianti che renderà
finalmente autonoma la città, mentre Ama ha fatto passi da gigante per compiere quel
salto di qualità che i cittadini attendono da anni.9
Sono state aggiudicate le gare per i quattro impianti da riciclo da 100.000 tonnellate
l’uno: per la carta e plastica e i due biodigestori anaerobici, che ricaveranno dalla frazione
organica compost e biometano con cui alimenteremo i mezzi Ama. Li potete vedere qui in
anteprima. Entro il 2026 avrà fine la vergognosa processione di 20 Tir che ogni giorno
portano l’organico di Roma negli impianti del Veneto che ne ricavano prezioso biometano
a spese nostre.
E si è conclusa positivamente la procedura di evidenza pubblica per la realizzazione del
termovalorizzatore, che grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate al mondo
produrrà energia elettrica per 250.000 famiglie, non richiederà discariche per le ceneri
pesanti ma le riciclerà ricavandone materiali da costruzione e recuperando ogni anno
10.000 tonnellate di acciaio, 2.000 di alluminio e 1.600 di rame. Il nuovo impianto
inquinerà meno di una strada mediamente trafficata, e sarà anche un polo civico con un
Parco delle risorse circolari con serre, terrazze, spazi coworking, didattici ed espositivi. I
cantieri inizieranno nella primavera del 2025 e conferiremo i primi rifiuti nell’estate del
2027.
Entro tre anni Roma avrà quindi la totale autosufficienza impiantistica e, oltre a
abbattere del 90% le emissioni di CO2, azzerare il consumo di suolo per le discariche,
riciclare materiali e recuperare energia potrà risparmiare fino a 100 milioni l’anno da
dedicare alla riduzione della Tari e al miglioramento ulteriore della pulizia.
Mentre andava avanti la realizzazione dei nuovi impianti c’è stata la svolta di Ama, che
superata la crisi ha potuto investire con forza su mezzi, personale e tecnologie per
garantire un livello adeguato di efficienza nei processi di raccolta, riuso e riciclo.
Il cambio di passo è certificato dai numeri. Sono stati assunti 1.200 nuovi operatori, a
cui si aggiungono i 250 assunti per il Giubileo. Quanto ai mezzi, la cui disponibilità è salita
dal 50% a oltre l’80%, ne sono stati acquistati 627 che diventeranno 980 entro il 2025.
All’inizio del 2024 è partito il servizio di pulizia e sanificazione quotidiana dei
cassonetti, 500 al giorno, mentre la loro sostituzione è giunta al 60%. Prosegue poi il
piano dei “Cestò” che arriveranno a 18.000 entro febbraio, triplicando il numero dei cestini.
Ad essi si aggiungeranno i 1.600 cestoni intelligenti.10
Stiamo inoltre potenziando i Centri di Raccolta, con 14 siti attivi e altri 6 in progettazione,
mentre Ama ha ampliato la sua presenza sul territorio con oltre 50 nuovi presidi fissi.
Grazie all’insieme di queste azioni, i risultati cominciano a vedersi, come testimoniato
ad esempio dagli indicatori relativi al servizio di pulizia delle strade, che nel monitoraggio
Acos del terzo trimestre 2024 segnano il valore più alto mai raggiunto; e anche dalla
raccolta differenziata, passata dal 45,3% del 2020 al 47,9% nel primo semestre 2024, e
puntiamo a raggiungere il 52% nel 2025.
C’è ancora molto da fare.
Per questo, nel nuovo contratto di servizio abbiamo poi previsto un salto di qualità del
lavaggio e spazzamento di strade e marciapiedi, e al conseguimento di questo come
degli altri obiettivi contribuirà anche l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Il cuore operativo del nuovo modello di gestione della pulizia della città è la control room
di Ama, con strumenti all’avanguardia e operatori al lavoro H24. Anche in questo
momento.
(Collegamento con Giuseppe Morone, Responsabile Digital Transformation di AMA,
che presenta in anteprima assoluta la nuova Sala Operativa UCRONIA).
Il terzo grande tassello della trasformazione di Roma riguarda il diritto alla mobilità.
Qui fuori, con alcuni dei nuovi mezzi acquistati, avete visto degli esempi dell’enorme
sforzo di rinnovamento in corso sul fronte del trasporto pubblico. È stato un anno duro e
difficile per il sistema dei trasporti, con il rifacimento dell’ultimo tratto dei binari della Metro
A, la revisione generale di 13 treni che non potevano circolare, la manutenzione della rete
tramviaria. Ma ora siamo pronti a raccogliere i primi risultati del lavoro fatto, e a chiudere la
stagione delle manutenzioni per aprire quella del potenziamento del trasporto pubblico.11
Il primo pilastro è naturalmente la rete metro, che stiamo stia ampliando che rendendo
più efficiente. È partito lo straordinario cantiere di piazza Venezia, che realizzerà una
stazione museo unica al mondo e riporterà alla luce l’antica via Lata e l’Ateneo di Adriano
e che, posso fare questo annuncio, entro la fine dell’anno sarà “vestito” da opere di grandi
artisti contemporanei, per renderlo più bello. E se sarà confermata la cancellazione del
taglio al finanziamento della tratta T1 della metro C, come sembra probabile visti gli
emendamenti bipartisan al riguardo, ringrazio tutti, saremo in grado di partire entro il 2025
con i lavori delle tratte T1 e T2 in parallelo per poter completare la Metro C fino a
Farnesina in dieci anni.
Intanto a dicembre saranno completati i lavori delle stazioni Porta Metronia e Colosseo,
che saranno aperte al pubblico nel prossimo autunno dopo la necessaria fase di collaudo,
che è complessa perché sono treni senza guidatori. Inoltre, abbiamo assegnato la gara
per la progettazione del prolungamento della Linea A, e contiamo di avviare quello della
Linea B a Casal Monastero e la realizzazione della Linea D dall’Eur a Prati Fiscali.
A dicembre arriverà il primo dei 36 nuovi treni che abbiamo acquistato per la A e la B, e
altri 8 ne arriveranno nel 2025 consentendo, finalmente, insieme al progredire delle
manutenzioni dei treni esistenti, un primo miglioramento delle frequenze ancora oggi non
adeguate. Infine, nel 2026 arriveranno 6 nuovi treni della Metro C.
Nel frattempo, è in via di completamento il piano di manutenzione straordinaria di scale
mobili e ascensori. Oggi funziona il 90% degli impianti e per il Giubileo si arriverà al 95%.
A dicembre vedremo infine completato il restyling delle prime delle tre stazioni della
linea A: vedete dietro di me Spagna, e poi Ottaviano e Cipro. Nel 2026 sarà effettuato
quello di tutte le altre stazioni della A.
Il secondo pilastro della nuova mobilità è il rilancio della rete tranviaria. Da dicembre la
rete sarà di nuovo pienamente operativa, e nel corso del 2025 arriveranno i primi 8
convogli dei 121 che abbiamo acquistato con la più grande gara d’Europa del settore.12
E poi ci sono le nuove linee. A ottobre è partito il cantiere per la Tramvia Togliatti, il primo
dopo 25 anni. È un’opera strategica, che collegherà tre municipi incrociando le linee A, B e
C della metropolitana e la ferrovia FL2 e sarà conclusa a giugno del 26, quando sarà
realizzato anche il primo tratto della TVA tra Giureconsulti e Vaticano. A settembre è stata
pubblicata la gara per la linea tra Verano e Stazione Tiburtina, che sarà pronta entro il
2026, mentre entro l’anno pubblicheremo la gara per Termini-Giardinetti-Tor Vergata.
Anche il trasporto pubblico di superficie su gomma sta vivendo una rinascita attesa da
anni: dopo l’uscita di Atac dal concordato preventivo, è entrato nel vivo il suo rilancio. Atac
ha assunto 1.200 autisti e messo in circolazione 500 nuovi bus, che diventeranno 1.150
entro il 2026, con vetture di nuova generazione ibride, a metano ed elettriche. Entro l’anno
prossimo sarà dimezzata l’età media della flotta.
Intanto, continuano ad aumentare i chilometri percorsi: prima del Covid i mezzi di
superficie facevano 85 milioni di chilometri l’anno, nel 2023 ne hanno percorsi 88 che,
grazie al nuovo contratto di servizio con Atac, arriveranno a 96. C’è poi la novità
importante dell’affidamento del servizio periferico di TPL, dopo anni di proroga, che sta
finalmente rinnovando una flotta vecchia e inaffidabile offrendo un servizio più capillare su
un’enorme area della città.
Un ulteriore passo in avanti nella qualità del servizio arriverà dalla modernizzazione delle
fermate con 435 pensiline smart, e oltre 400 paline digitali entro il 2025: 100 pensiline
e 120 paline entro dicembre.
Strategico è anche il lavoro sul Nodo ferroviario di Roma. Sono iniziati i lavori alla
Stazione Trastevere per collegarla al sottopasso Marconi, mentre cantieri sono in corso
anche a Termini e San Pietro. Entro il 2025 ci saranno interventi anche su Tuscolana,
Aurelia e Torricola. Finalmente è stata sbloccata la realizzazione del nodo di scambio del
Pigneto, che diventerà la terza principale stazione di Roma, e il completamento dell’anello
ferroviario.
Nella nostra visione di mobilità però è centrale anche l’intermodalità. Immaginiamo una
Roma dove i cittadini possano muoversi in modo intelligente, combinando diverse13
opzioni di trasporto. Per questo, nonostante i ritardi ministeriali, vareremo il progetto
Mobility as a Service, che unirà tutte le opzioni di trasporto in un’unica app. Entro il 2026
costruiremo 10.000 nuovi posteggi.
In questa visione, lo sviluppo della mobilità ciclabile è essenziale: prevediamo 143
chilometri di nuove ciclovie entro il 2026. Il Grab, con i suoi 50 km tra le bellezze della
città, è già in corso e contiamo di completarlo entro giugno. E poi stiamo installando oltre
600 bike box nelle stazioni metro, già presenti in 18 stazioni. Abbiamo, infine, aggiornato i
regolamenti per car sharing, monopattini, e-bike con risultati positivi sia per il decoro che
per l’uso trasportistico di questi mezzi.
Infine, sul fronte della mobilità, c’è la svolta importantissima dell’aumento di 1.000
nuove licenze taxi. Non si riusciva a farlo dai tempi di Veltroni. Abbiamo utilizzato la
normativa ordinaria, che ci garantirà un’entrata di circa 14 milioni di euro. I primi nuovi taxi
entreranno in servizio in questi giorni. Il prossimo passo, atteso da 30 anni, sarà il bando
per il rilascio delle autorizzazioni NCC con un percorso di condivisione.
Abbiamo fatto molto. E molto ancora faremo. Ma è evidente che questo piano ambizioso
rischia di essere depotenziato se dallo Stato non verranno trasferite risorse adeguate al
Tpl di Roma. Non è accettabile che la Capitale del Paese riceva un contributo pro capite
per il trasporto pubblico pari al 44% di quello di Milano.
Dall’insieme delle azioni sulla mobilità ci aspettiamo anche un miglioramento significativo
anche della sicurezza sulle strade, che è ancora drammaticamente insufficiente,
nonostante quest’anno si registri una prima inversione di tendenza con la riduzione, finora,
delle vittime sia rispetto all’intero periodo pre-Covid che agli ultimi due anni. Un alleato
fondamentale in questa battaglia è il corpo della Polizia Locale che ha incrementato in
misura significativa controlli e sanzioni. Quest’anno abbiamo assunto 800 nuovi agenti,
con altri 250 in arrivo per il Giubileo. Uno di loro è Daniele Virgili, investito insieme a
due sue colleghe la settimana scorsa nell’esercizio delle sue funzioni. Consentitemi
di mandargli un grandissimo abbraccio. Gli siamo vicini e non lo lasceremo solo. Questa
vicenda drammatica ci spinge ancora di più a impegnarci sulla sicurezza delle nostre14
strade e su quella degli operatori della polizia locale, oltre che a rafforzare tutti gli
strumenti per migliorare traffico e viabilità.
Per questo, oltre al lavoro sui black point e gli attraversamenti luminosi, stiamo
procedendo con la realizzazione di isole ambientali, zone 30, strade scolastiche e
pedonalizzazioni in 80 aree della città, come quelle a Casal Monastero; a Casal Bertone; a
largo Millesimo; a Ostia; al Quadraro Vecchio. Tutti interventi accolti con grande favore
dalla comunità, perché in gioco non c’è solo la sicurezza, ma la riappropriazione di piazze
e strade.
Il lavoro sulle pedonalizzazioni e le isole ambientali è parte di una visione più
generale di trasformazione di Roma, che non punta solo a una maggiore efficienza e
capillarità dei trasporti e a una migliore cura della città, ma ha l’obiettivo di riqualificare
profondamente lo spazio urbano e le relazioni tra le persone. Perché al centro di questa
trasformazione ci sono le persone, le comunità e i quartieri, e un impegno straordinario per
organizzare e promuovere la prossimità, la partecipazione, l’educazione e la cultura.
D’altronde, le stesse necessarie azioni di mitigazione e adattamento ai mutamenti
climatici non possono prescindere da una più profonda trasformazione della società.
È il modello della Città dei 15 minuti. Quello di una metropoli più semplice, nella quale i
servizi sono vicini ai cittadini: scuole, spazi pubblici, biblioteche, centri sportivi, parchi, aree
giochi. Una città più coesa, più sicura e più inclusiva, con comunità di vicinato più forti
e valorizzazione delle reti solidali. Una città che incoraggia la partecipazione attiva e dove
si sta insieme e si fanno attività comuni: orti urbani, progetti sociali, musica, cultura. Una
città più giusta e più felice, perché sa dare a tutti assistenza, dove c’è bisogno, e
un’opportunità di vita, di crescita, di lavoro e sviluppo a ciascuno. Una città più verde, in
prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, anche come occasione straordinaria per
produrre lavoro e benessere.
Per rafforzare il lavoro di elaborazione e di realizzazione di questa idea di città ci siamo
dotati del Laboratorio Roma 050, per progettare una strategia di lungo periodo;
dell’Ufficio clima, per redigere e gestire i piani di mitigazione e di adattamento; del nuovo15
Ufficio qualità urbana, per favorire la trasformazione diffusa e capillare degli spazi nel
segno della qualità e della sostenibilità; del nuovo Ufficio partecipazione, per coinvolgere
le associazioni e i cittadini; e di un nuovo modello di concertazione con i sindacati e le
imprese per realizzare insieme un grande patto del lavoro e dello sviluppo.
Il primo asse di questo disegno di trasformazione riguarda la rigenerazione urbana. Si
stima che a Roma ci siano 11 chilometri quadrati di territorio da rigenerare. Un’occasione
per ricucire la città senza consumo di nuovo suolo, per dare risposte al fabbisogno di
abitazioni, aprire studentati, poli da destinare ad attività produttive, cultura, socialità. Su
questa grande sfida chiamiamo a raccolta le realtà sociali e le forze produttive e gli
investitori.
Innanzitutto, abbiamo voluto affrontare la sfida di recuperare e rigenerare i tantissimi ruderi
urbani e edifici abbandonati da anni, le grandi incompiute che deturpano il paesaggio e
creano insicurezza e degrado.
Interveniamo ad esempio su una delle più grandi “incompiute” italiane, le Vele di
Calatrava, dove stiamo completando il Palasport e sistemando le aree verdi per accogliere
i giovani di tutto il mondo che arriveranno a luglio. Abbiamo abbattuto l’ecomostro del
parco di Colli d’Oro a Labaro, per realizzare un palazzetto dello sport e un bellissimo
parco. Si è conclusa la demolizione dell’ex Residence Roma a Bravetta, abbandonato
da oltre 15 anni. Al suo posto, sorgeranno nuove residenze energicamente sostenibili e
opere pubbliche. Ad aprile è iniziato l’abbattimento dell’ex quartier generale Alitalia
alla Muratella, anch’esso senza funzione da 15 anni. E dopo 19 anni di degrado, abbiamo
presentato il masterplan che darà una nuova vita all’area della ex Fiera di Roma con
nuovi spazi pubblici, verde, luoghi sociali, grazie a un importante investimento privato.
Con il XIII Municipio, abbiamo riaperto gli spazi trasformati dell’ex fabbrica Campari a
Montespaccato e stiamo concludendo i lavori per il recupero dell’auditorium di via
Albergotti. Potrei continuare ancora perché l’elenco è davvero lungo. Voglio solo
sottolineare l’importanza dei lavori in corso che in due anni trasformeranno l’ex Mattatoio
di Testaccio in una straordinaria “Città delle Arti”.16
Un altro grande progetto di rigenerazione è quello di via Cardinal Capranica a
Torrevecchia, che pone fine a una storia ventennale di incertezza, sgomberi e tentativi di
recupero mai andati a buon fine. Sembrava una missione impossibile. E invece ora
realizzeremo lì uno dei progetti di edilizia residenziale pubblica e cohousing più avanzati
d’Europa.
Quest’anno sono partiti tutti i cantieri Pnrr dei Piani Urbani Integrati e dei Programmi
Innovativi per la Qualità Urbana, dove registriamo peraltro un anticipo sui
cronoprogrammi.
A Corviale siamo già al 50% della ristrutturazione del Centro Civico Nicoletta Campanella,
della Piazzetta e della Trancia H, con nuovi spazi comuni e residenziali. Sono partiti i
lavori per il nuovo Palazzetto dello Sport e avanzano quelli per i parchi e per le nuove
attività socioculturali.
Anche il cantiere PUI di Tor Bella Monaca, uno dei progetti di rigenerazione più grandi in
Europa, è in piena attività. Il dialogo con i cittadini ha consentito di liberare gli spazi
realizzati abusivamente e di avviare la ristrutturazione degli appartamenti e la
realizzazione di nuovi spazi comuni nei piani terra. Nella corte sarà creata una comunità
energetica e sorgerà un nuovo edificio green di edilizia residenziale pubblica, mentre in
parallelo sono andati avanti i progetti sulle attività immateriali: l’apertura delle scuole il
pomeriggio, i corsi, l’arena estiva, i bandi per animazione sociale, l’avvio del nuovo Museo
delle Periferie, la Casa per l’innovazione. Perché noi nelle periferie non vogliamo solo
rigenerare gli spazi ma creare lavoro e fare comunità.
Anche il Piano Integrato per Santa Maria della Pietà si sta realizzando nei tempi previsti.
Grazie a un grande gioco di squadra fra tutti i dipartimenti, gli Assessorati e l’Asl Roma 1,
potremo restituire al XIV Municipio una grande cittadella a destinazione sociosanitaria.
Siamo davvero fieri dell’intervento PINQUA di Porto Fluviale, che ospiterà nuova edilizia
residenziale pubblica, salvaguardando le famiglie che avevano diritto a una casa e
un’esperienza sociale importante, aperta al quartiere.17
Il programma di interventi urbanistici è davvero corposo. Abbiamo presentato a settembre
il Piano per le Periferie da 100 milioni di euro per opere di illuminazione, marciapiedi,
aree verdi, impianti sportivi, fognature e reti idriche che saranno realizzate
dall’Amministrazione attraverso un apposito accordo quadro e stiamo andando avanti sui
Programmi di Recupero Urbano, i Piani di Zona, i toponimi e le zone O.
C’è poi il progetto importantissimo per la rigenerazione del Lungomare di Ostia, e
prosegue l’iter per la realizzazione assieme ai Municipi dei primi 15 interventi per la Città
dei 15 minuti con i masterplan già approvati.
La rinnovata attrattività della città favorisce anche l’arrivo di grandi investimenti privati.
Grazie a due nuovi data center posizionati nelle aree più periferiche, Roma si candida a
diventare uno tra i principali hub digitali del Mediterraneo.
E tra i grandi interventi che stanno per partire, è doveroso citare anche il nuovo Stadio
della Roma, che oltre a dare una casa alla società e ai tifosi, contribuirà al rilancio e alla
riqualificazione del quadrante di Pietralata. Abbiamo apprezzato l’idea architettonica che ci
è stata presentata e ora aspettiamo il progetto definitivo per potere dare l’avvio ai lavori di
realizzazione. Permettetemi a questo proposito di fare gli auguri e un forte in bocca al lupo
a Claudio Ranieri.
Con la stessa disponibilità, siamo aperti a soluzioni affinché possa avere una nuova
casa anche la Lazio. E voglio complimentarmi con il Presidente Lotito e la squadra per
lo splendido avvio di stagione. Una delle ipotesi in campo, come sapete, è l’utilizzo dello
Stadio Flaminio. Verificheremo quindi con la massima cura e trasparenza tutte le ipotesi
sul recupero di questo capolavoro architettonico. L’obiettivo di riqualificarlo e ridargli una
funzione è per questa amministrazione assolutamente prioritario.
Tutto ciò che stiamo realizzando è possibile anche grazie all’opera di semplificazione in
materia urbanistica. Abbiamo avviato un importante processo di digitalizzazione delle
procedure. Sono più semplici e veloci le pratiche di affrancazioni e trasformazioni dei Piani
di Zona. È inoltre arrivata finalmente in Aula la revisione delle Norme Tecniche di
Attuazione del PRG, con la quale vogliamo favorire la semplificazione e incentivare18
processi di rigenerazione urbana soprattutto nelle periferie, e al tempo stesso favorire la
residenzialità e limitare la crescita del settore extralberghiero nel centro.
Dentro questa visione di rigenerazione della città si colloca il nostro impegno sulla sfida
climatica. Roma è il capoluogo di regione con l’aumento maggiore delle temperature
medie, 2,7 gradi. Anche i dati sul rischio idrogeologico ci chiamano all’azione. Oggi
sappiamo che le nostre città sono vulnerabili – come mostrano le terribili immagini di
Valencia – e che è tempo di interventi seri e strutturali.
Dopo il Piano clima, dedicato alla mitigazione dei mutamenti climatici attraverso la
riduzione del 66% delle emissioni entro il 2030, a ottobre abbiamo approvato in Giunta la
prima “Strategia di adattamento climatico” che è adesso attesa dal voto
dell’Assemblea. Roma sarà la prima città italiana a varare uno strumento che individua
priorità e risorse per mettere in sicurezza i quartieri da piogge sempre più violente e
adattare gli spazi urbani a estati sempre più calde e lunghi periodi di siccità. Entro fine
anno, invieremo a Bruxelles il nostro “Climate City Contract,” parte di un programma che
coinvolge 100 città europee per accelerare sulla riduzione delle emissioni.
È in questo quadro che si collocano il grande investimento di Acea per il raddoppio
dell’acquedotto del Peschiera e il lavoro sul riciclo dell’acqua e la riduzione delle perdite.
E secondo questo paradigma, abbiamo ridefinito l’approccio di tutti gli interventi urbani,
mettendo sempre come condizione la resilienza ai cambiamenti climatici. Tutti gli
interventi che stiamo realizzando, le nuove piazze, le pedonalizzazioni, le de-
pavimentazioni e le pedonalizzazioni – che l’ufficio qualità urbana ha il compito di
aumentare – sono coerenti con questa scelta.
Tra le tante trasformazioni, voglio solo citare il Giardino Galafati, in V Municipio, dove è
stato completamente sostituito il cemento con materiali traspiranti, sono stati rimossi oltre
150 metri cubi di asfalto e piantate 191 nuove essenze vegetali, con riciclo delle acque.
Quanto transizione ecologica e sociale siano intimamente connesse lo racconta il lavoro
che stiamo facendo sulle comunità energetiche. Siamo la prima città in Italia che, con il19
regolamento sulle “comunità energetiche solidali” approvato in Giunta a luglio,
definisce una procedura per valorizzare progetti sulle rinnovabili con obiettivi solidali,
coinvolgendo il terzo settore.
Si colloca poi nel cuore della sfida per la sostenibilità ambientale e sociale anche il rilancio
e la valorizzazione del patrimonio verde di Roma, risorsa preziosa della nostra città, che
vogliamo utilizzare per ricomporre il tessuto urbano e rimettere in connessione quartieri e
persone.
Con questo obiettivo nasce il “Piano 100 parchi”, da realizzare in dieci anni. Dopo i 6
parchi già aperti nei due anni passati, abbiamo progettato già 19 nuovi interventi che
partiranno tutti nel 2025, mentre con le risorse del Progetto Caput Mundi stiamo
riqualificando giardini e ville storiche: Villa Borghese, Villa Pamphjli, Villa Ada e Villa
Sciarra.
Ci sono poi gli interventi di riqualificazione ed estensione di altri grandi parchi, come
quello di Centocelle. E, grazie al lavoro sulle convenzioni, abbiamo salvato da
edificazione ben 70 ettari verdi. Tra le aree interessate più importanti, quelle del Parco di
Tor Marancia, che cresce di altri 6,5 ettari.
Un salto avanti sulla qualità urbana lo faremo poi grazie ai 6 nuovi parchi d’affaccio sul
Tevere, un fiume di cui vogliamo che i romani possano riappropriarsi. Dopo quelli
inaugurati a Marconi e Magliana, il primo dei nuovi parchi d’affaccio ad aprire sarà, tra
pochi giorni, quello di Ostia Antica. Seguiranno poi, dall’inizio del 2025, l’Oasi Naturalistica
tra Ponte Milvio e Ponte Flaminio, il parco al Lungotevere delle Navi, e quello all’Acqua
Acetosa. Infine, aprirà a marzo 2025 il Parco di affaccio Foro ltalico. A questi si aggiunge
Tevere Sud, in corso di realizzazione a cura della Soprintendenza di Stato. Una
trasformazione massiccia. Il nostro sogno è che tutto il Tevere diventi un grande parco
lineare.
Vogliamo migliorare la qualità dei quartieri anche puntando sulla storica vocazione
agricola di Roma: penso ai bandi per l’assegnazione di terre agricole ai giovani, la prima20
a Marcigliana-Laghetto assegnata ottobre, e al sostegno agli orti urbani, luogo di comunità
e socialità.
Roma è una città che ama il verde. Ed è anche una città che fa comunità perché amica
degli animali. Per questo siamo davvero felici che, per la prima volta, Roma si sia dotata
di una Garante per la tutela e il benessere degli animali che lavora con grande
passione, e dell’avanzamento del progetto del nuovo ospedale veterinario alla
Muratella: proprio oggi pubblichiamo la gara per l’affidamento dei lavori.
Per diventare più sostenibile e coesa, tuttavia, Roma non ha bisogno solo di infrastrutture
materiali o ambientali, ma anche di rafforzare la rete delle infrastrutture sociali, che specie
in alcune aree è ancora troppo debole.
L’ultimo rapporto della Caritas Roma mette in luce una situazione drammatica, con
spaventose sacche di povertà e differenze tra quartieri. Dobbiamo aprire gli occhi, come ci
invita a fare Papa Francesco, sul “fiume di povertà” che attraversa le nostre città.
Una tra le conseguenze più gravi di questa diffusa condizione di fragilità riguarda il diritto
negato alla casa. Con il Piano strategico per il diritto all’abitare, adottato nel 2023, stiamo
affrontando l’emergenza abitativa con l’acquisto di nuovi alloggi, il recupero di edifici
esistenti e avvieremo nuovi strumenti come l’Agenzia sociale dell’abitare e l’Osservatorio
abitativo, mentre ha appena aperto “Punto Abitare”, uno sportello per fornire assistenza ai
cittadini in situazioni emergenza abitativa.
Mentre lavoriamo per acquistare 2000 immobili, abbiamo aumentato l’assegnazione di
alloggi ERP, da 70 nel 2020 a oltre 400 nel 2023, con una manutenzione ordinaria ed
energetica degli immobili dieci volte superiore agli anni precedenti. Sono in via di
assegnazione le 120 case già acquistate dall’INPS. Inoltre, con i SASSAT, abbiamo
garantito un’assistenza abitativa temporanea a molte famiglie in difficoltà, arrivando
all’assegnazione di alloggi definitivi. Siamo anche intervenuti, grazie alla generosa
collaborazione con Fondazione Roma, con un contributo agli affitti, dopo il grave taglio
del contributo da parte del Governo.21
Puntiamo poi su una gestione nuova e trasparente del patrimonio immobiliare di
Roma Capitale, pubblicando online immobili destinati a scopi sociali e avviando il Forum
per la valorizzazione degli immobili. Sono pervenute istanze per 111 beni capitolini. Cito,
tra i tanti progetti che stiamo realizzando, quello dell’ex mercato dei Fiori sulla Trionfale,
che sarà trasformato in uno spazio polifunzionale da 7.500 mq.
Infine, stiamo moltiplicando i poli sociali anche grazie al riutilizzo dei beni confiscati.
Abbiamo ottenuto fino ad oggi dall’Agenzia nazionale 58 nuovi beni. Vorrei ricordare,
tra i tanti progetti, lo straordinario lavoro dell’Asilo Savoia con la Società sportiva
Montespaccato, che continueremo a sostenere e difendere, e l’appartamento che il I
Municipio ha assegnato recentemente a Gay Center per dare una casa a giovani vittime di
violenza e discriminazione. È un altro tassello nell’azione preziosa che stiamo
promuovendo con l’Ufficio Diritti LGBTQ+. Servono luoghi d’ascolto per combattere la
discriminazione e per non far sentire soli coloro che la subiscono: per questo stiamo
aprendo sportelli Lgbt in tutti i Municipi e apriremo entro l’anno il primo centro
antidiscriminazione in un immobile di Roma Capitale.
Ed è anche grazie al riutilizzo di beni confiscati che stiamo rafforzando la rete di aiuto e
assistenza alle donne vittime di violenza, con un aumento del 21% delle donne assistite
nei 14 Centri Antiviolenza e un’espansione della rete residenziale, che crescerà ancora
con 7 nuove strutture. Roma Capitale è in prima linea per combattere ogni forma di
violenza di genere e al fianco di tutte quelle realtà, come Lucha y Siesta, che si
impegnano quotidianamente per l’autonomia, l’autodeterminazione e la piena libertà delle
donne.
Questo anno di avvicinamento al Giubileo ha rappresentato una straordinaria occasione
per valorizzare tutte le reti sociali della città. Su questo fronte ci attendiamo una
fondamentale spinta dal Nuovo piano sociale che, dopo la lunga e partecipatissima fase di
ascolto, si avvia alla definitiva approvazione per aiutarci a dare protagonismo alle reti del
Terzo settore, della solidarietà e del volontariato attraverso coprogrammazione e
coprogettazione.22
Nel frattempo, è andato avanti un lavoro capillare sulle fragilità. È aumentata la presenza
di assistenti sociali nel territorio cittadino, passando da un rapporto di 1 ogni 6.800
abitanti nel 2021, a 1 ogni 4.400 abitanti. Per arrivare alla dotazione ottimale di 1
assistente sociale ogni 4.000 abitanti si sta procedendo ad ulteriori 107 assunzioni.
Lavoriamo a una città che garantisca la piena inclusione delle persone con disabilità,
in ogni fase della loro vita. Abbiamo stabilizzato e riformato il servizio OEPAC per
garantire un’assistenza continuativa e di qualità ai bambini con disabilità nelle scuole.
Sono stati finanziati i centri diurni e il sostegno ai caregivers, ampliando anche le risorse
per le case-famiglia e i soggiorni estivi. E per dare opportunità lavorative è stato creato
l’elenco di Cooperative che impiega persone con disabilità, per destinare loro la riserva di
legge dei contratti pubblici. Abbiamo quindi semplificato l’iter per il contributo alla
disabilità gravissima, aumentando il numero di beneficiari a oltre 4.000 persone. E
grazie alle risorse per il Giubileo, Roma avrà un avanzatissimo Centro di eccellenza per
persone con disabilità a Pietralata.
Un capitolo importante nell’azione a favore delle fasce di popolazione più bisognose di
assistenza riguarda gli anziani. Nel 2024, con il nuovo regolamento per le case sociali,
abbiamo trasformato 149 centri anziani in “Case Sociali per Anziani e Quartiere”,
inaugurato nuove strutture per l’alloggio e sperimentato nuove esperienze di cohousing.
Con la Notte della Solidarietà, ad aprile 2024, abbiamo avviato il primo censimento
delle persone senza dimora di Roma, in collaborazione con l’ISTAT e oltre 2.000
volontari. Stiamo tarando la nuova offerta di servizi, aumentando la capacità di
accoglienza del 50%, con nuovi 500 posti, e introducendo le linee guida per superare
l’approccio emergenziale. Per il Giubileo, abbiamo previsto l’apertura di 4 tensostrutture,
camper attrezzati e unità di strada mobili, mentre abbiamo avviato 65 progetti di
autonomia abitativa e lavorativa con il supporto del PNRR.
Davanti all’emergenza dei senza dimora di Viale Pretoriano non siamo rimasti fermi.
Una prima assistenza è stata fornita da una rete di associazioni cittadine in collaborazione
con i Municipi I e II. Quest’ultimo ha messo a disposizione un locale di proprietà comunale
in via Aldrovandi in cui sono state ospitate complessivamente 30 persone. È un primo23
positivo esperimento di accoglienza partecipata che intendiamo replicare in altri contesti,
coinvolgendo associazioni, società civile e la Chiesa che voglio ringraziare salutando
Monsignor Baldassare Reina, vicario generale della diocesi di Roma.
Un successo di cui siamo davvero orgogliosi è l’operazione di chiusura del Campo Rom
di via Cesare Lombroso: per la prima volta senza un’ordinanza di sgombero e senza
l’uso della forza pubblica. Tutte le persone hanno lasciato il campo volontariamente e sono
state ricollocate grazie all’Amministrazione e al Terzo Settore. Un nuovo modello di
intervento basato non sulla forza, ma sull’integrazione.
Infine, siamo sensibili alla vera e propria emergenza civile che riguarda le persone private
di libertà. Abbiamo ascoltato a luglio il rapporto della Garante sulle condizioni
disastrose del sistema penitenziario. Per aiutare i detenuti a costruirsi un futuro
sosteniamo percorsi di formazione professionale, come il progetto che realizziamo con
Ama a Rebibbia. E ci stiamo impegnando per portare entro Natale generi di conforto nel
Cpr di Ponte Galeria, che risponde a un modello fallimentare di gestione dei flussi
migratori che va superato.
Pensiamo che una città nella quale vengono garantiti i diritti di tutti, in grado di combattere
emarginazione e diseguaglianze, sia anche una città più sicura. Non abbiamo paura di
parlare di sicurezza, perché il diritto a sentirsi sicuri nella vita quotidiana è prima di tutto,
per noi, una questione fondamentale di giustizia ed equità.
Col protocollo su Tor bella Monaca sottoscritto con Governo, Prefettura e Regione Lazio
procediamo con massimo impegno per contrastare la criminalità, e insieme interventi per
migliorare la qualità urbana e con azioni immateriali, come lo sport, l’offerta di cultura, il
coinvolgimento dell’associazionismo. È con la forza della comunità che si toglie ossigeno
alle mafie. Al tempo stesso puntiamo sul potenziamento dell’illuminazione pubblica, della
videosorveglianza, grazie a 15mila telecamere, e sull’aumento della presenza di pattuglie
delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale che ringraziamo per il loro impegno.
Ringrazio il Prefetto che è qui, e che saluto.24
La sicurezza di una città, infine, si misura anche dalla capacità di far fronte alle
emergenze. In questo fondamentale lavoro, è essenziale il ruolo della Protezione Civile
al fianco degli altri soggetti preposti, come abbiamo potuto sperimentare nell’ultima
drammatica estate di incendi. E consentitemi di salutare calorosamente e ringraziare il
vigile del Fuoco e i tre operatori della Protezione Civile feriti durante le operazioni di
spegnimento del terribile incendio che ha colpito il ‘pratone’ di Torre Spaccata. Sono
stasera con noi e meritano davvero l’applauso di tutta la città. Con loro, ringrazio, tutti i
Vigili del Fuoco, gli agenti delle Forze di polizia e la Polizia locale, i volontari della
Protezione Civile impegnati con coraggio nelle tante operazioni a difesa della città.
Anche per prevenire gli incendi, per la prima volta, abbiamo censito tutte le discariche
abusive e si è dotata di un piano per rimuovere entro il 2026 le 740 che ancora esistono,
dopo le circa 175 aree già bonificate da Ama.
Nel 2024 abbiamo potenziato il parco mezzi e aggiornato il Piano di Protezione Civile, che
si prepara alla prova del Giubileo con un sistema operativo rinnovato, a partire dalla
nuova Sala interforze che abbiamo sperimentato per la prima volta in occasione della
Giornata Mondiale dei Bambini.
La nuova sala operativa è uno degli esempi della scommessa di Roma sull’innovazione.
Un grande salto in avanti lo facciamo con la realizzazione di una delle reti 5G più avanzate
al mondo. Da aprile 2024, Piazza del Campidoglio offre wi-fi gratuito. Andremo avanti con
la connessione in 9 stazioni della metro, e abbiamo chiuso proprio 48 ore fa l’accordo per
aumentare da 11 a 30 le piazze coperte entro l’anno. Il progetto si estenderà a tutta la rete
metropolitana e a oltre 100 piazze, con l’installazione di 1.000 hot-spot wi-fi, 2.000 Small
Cell 5G e 1.800 sensori IoT per la Smart City.
È inoltre in fase di implementazione e collaudo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che
utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti, i
pellegrini e i romani. È il primo progetto di questo tipo al mondo.
Julia è in grado di fornire risposte personalizzate in più di 60 lingue. Assieme al canale
WhatsApp con quasi 300mila iscritti, al nuovo servizio di SMS geolocalizzati e agli altri25
strumenti di informazione e comunicazione di Roma Capitale – aiuterà noi e tutti i visitatori
a muoverci attraverso le bellezze e le infinite possibilità che offre la città.
Roma chiude il 2024 con oltre 50 milioni di presenze, una permanenza media dei turisti
che è salita da 2,3 a 4,1 giorni, e più di duemila nuovi addetti nel settore dell’accoglienza.
I numeri eccezionali di Roma dipendono da una nuova vitalità della città, a cui abbiamo
contribuito. Siamo tornati a ospitare grandi eventi sportivi internazionali, le più importanti
firme della Moda hanno scelto per le loro sfilate i monumenti, le vie e le piazze di Roma.
Roma è oggi la capitale italiana della musica live, con oltre 3 milioni di spettatori nel
2024. Anche grazie alla spinta dei grandi eventi, importanti investitori internazionali del
settore turismo e nuovi prestigiosi marchi sono tornati a puntare con forza sulla Capitale.
Noi vogliamo incoraggiare chi vuole visitare Roma. E insieme vogliamo mettere in campo
le azioni più adeguate affinché il turismo resti un’opportunità, e non una minaccia per la
città. Per questo ribadiamo al Governo la richiesta di darci più mezzi necessari per
governare fenomeni con effetti negativi come l’esplosione soprattutto nel centro dei
B&B e delle case vacanze. Una prima risposta la stiamo dando con l’attuazione delle
Norme tecniche di attuazione ma chiediamo di avere gli stessi strumenti che hanno i
sindaci in tutta Europa.
Il rafforzamento delle infrastrutture culturali è essenziale per l’attrattività e il benessere di
Roma. Espanderemo ancora la rete delle biblioteche, che ora ha 40 sedi, con 23 sedi
riqualificate e 9 nuovi poli. Abbiamo inaugurato sei aule studio, puntando ad aprirne 16
entro il mandato. Vogliamo moltiplicare gli spazi culturali di cui questa città ha una grande
sete, come dimostra il successo della Vaccheria, nel IX Municipio. Stiamo potenziando i
teatri, con bandi per le piccole strutture e sostegno alle grandi istituzioni teatrali: a partire
dalla trasformazione del Teatro di Roma in Fondazione e dalla riqualificazione del Teatro
Valle, che contiamo di riaprire per la stagione 2025-2026.
Importanti eventi diffusi hanno animato i quartieri, dall’Estate Romana a Capodarte, alle
arene cinematografiche e al ritorno alla Magliana del Premio De André. Abbiamo26
rafforzato il grande successo della Festa del Cinema con 110.000 presenze, e
accompagnato lo straordinario lavoro delle istituzioni culturali di Roma, come il Teatro
dell’Opera, Santa Cecilia o l’Auditorium che stasera ci ospita e che si appresta a diventare
ancora più bello e aperto con il progetto per la sistemazione della parte esterna, che –
posso annunciarlo – affideremo all’architetto Renzo Piano.
In stretta collaborazione con la Sovrintendenza capitolina, c’è stato poi un enorme lavoro
per la cura e la valorizzazione dei beni archeologici e artistici. Simbolo di questa azione è il
progetto CarME, che entra nella fase realizzativa con la nuova Passeggiata Archeologica
dei Fori: dopo aver presentato il bellissimo progetto vincitore del concorso e avviato i lavori
su via di San Teodoro e in via San Gregorio, di concerto con il Ministero della Cultura e le
soprintendenze, sarà riqualificata la via dei Fori, migliorando l’attuale mirabile prospettiva
verso il Colosseo. Un intervento storico che fa parte di una vera e propria “primavera
archeologica” di Roma, con scavi e progetti in tante aree della città. Tra le testimonianze, il
Museo Forma Urbis che, inaugurato quest’anno, ha già accolto oltre 56.000 visitatori. Di
grande rilevanza anche la riqualificazione di Piazza Augusto Imperatore e del Mausoleo di
Augusto, con l’allestimento interno che sarà curato da Rem Koolhaas. Posso annunciare
che a gennaio apriremo le scalinate della nuova Piazza. Tra dicembre e i primi di gennaio
restituiremo invece ancora più belle la fontana di Trevi e quelle di Piazza Navona, del
Pantheon, di Piazza Farnese, di Santa Maria Maggiore e della Bocca della Verità, parte
dei 335 interventi Caput Mundi: il più importante intervento diffuso di cura dei beni artistici
e archeologici di Roma di sempre.
Infine, straordinario vettore di cultura, coscienza civile e di aggregazione per la città è la
Memoria. Lo abbiamo potuto vedere con le lunghe file per assistere agli eventi della Festa
della Resistenza, in un anno di anniversari dolorosi e di orgoglio per Roma. Abbiamo
ricordato la persecuzione degli ebrei romani, le Fosse Ardeatine, il Rastrellamento
Quadraro, la Liberazione. Ci hanno accompagnato Testimoni, studiosi, artisti. E soprattutto
tantissimi cittadini di ogni età. A conferma che Roma è una città dalla memoria lunga e
dalla solida coscienza democratica e antifascista.
Ho sentito e apprezzato il sostegno del tessuto produttivo alla visione strategica di
sviluppo della città e alla scelta di sfruttare a pieno una fase eccezionale di investimenti
pubblici, che hanno dato una fortissima spinta anche a quelli privati. Pensate che solo per27
quanto riguarda gli interventi in project financing siamo ad oggi a circa 3 miliardi di euro.
Segno di un clima di grande fiducia.
Roma ha potenzialità enormi e non solo nei settori tradizionali come il turismo e l’edilizia,
che dobbiamo continuare a sostenere. Vogliamo rivitalizzare le reti del commercio, che
creano lavoro e, insieme, accendono la vita dei quartieri. Per questo abbiamo avviato una
profonda riforma di quello su area pubblica, con la messa a bando di 12.000 postazioni
entro il 2025 e con norme per un uso sostenibile degli spazi, come il nuovo regolamento
OSP per i dehors, in attesa di approvazione in Assemblea. La rete dei mercati rionali, vitali
spazi di aggregazione e inclusione, è al centro del nostro impegno per una città più viva e
attrattiva. Abbiamo recentemente riaperto il mercato di Bravetta, mentre riqualifichiamo
mercati storici come via Sannio o presto anche Porta Portese.
Ma Roma è anche una città che deve proiettarsi nel futuro, con la forza delle industrie
creative, dell’audiovisivo, e puntando su settori ad alto tasso di innovazione come
l’aerospaziale e le scienze della vita, dove possiamo capitalizzare la grandissima vitalità
delle startup, dei maker e l’eccezionale concentrazione di talenti, ricerca e università.
Investimenti come quelli su Cinecittà, come la fabbrica digitale Thales Alenia Space al
Tecnopolo Tiburtino e il Rome Advanced District (ROAD) promosso da Eni nell’area
Marconi Ostiense ci dicono che Roma può giocare un ruolo da leader nella sfida per
l’innovazione, anche puntando su nuovi settori, come quelli legati alla sfida della
sostenibilità, alla gestione dell’acqua o del ciclo dei rifiuti. Per questo, è fondamentale un
impegno comune sul potenziamento delle capacità di trasferimento tecnologico, facendo
sistema tra imprese, ricerca, istituzioni e Università, come avviene con il progetto Rome
Technopole.
Elemento imprescindibile, in questo percorso di sviluppo, è il supporto all’imprenditoria
femminile: Roma è già la prima provincia italiana per numero di imprese gestite da donne,
con oltre 97.000 attività. Vogliamo incoraggiare l’imprenditoria femminile attraverso bandi
come il “Made in Roma al Femminile,” riproposto anche nel 2024. E saremo sempre in
prima fila per contribuire a eliminare le insopportabili disuguaglianze di genere
nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni.28
Pensiamo che la sfida del lavoro di qualità passi da queste azioni. Nel 2024, il mercato del
lavoro di Roma ha visto un miglioramento significativo. Istat indica che dal 2021 al 2023 a
Roma ci sono stati 95mila occupati in più. E confidiamo in un dato ancora migliore per il
2024. Investimenti come quelli del PNRR e per il Giubileo, assieme alle performance sul
turismo, stanno sostenendo la crescita, ma il lavoro precario e di bassa qualità rimane un
enorme problema.
Con i sindacati e le rappresentanze datoriali dobbiamo quindi concentrarci sull’obiettivo di
contrastare il precariato e creare lavoro stabile e di qualità. Per il Giubileo, grazie a tre
importanti protocolli, abbiamo sperimentato un modello nuovo di tutela del lavoro di qualità
e garanzia della sicurezza che ha funzionato molto bene e che ora vogliamo estendere
anche al terziario perché faccia il salto di qualità rispetto alla dignità del lavoro delle
persone.
Il potenziamento dei percorsi di formazione, con il coinvolgimento attivo delle imprese, è
una delle chiavi fondamentali per il futuro. Con questa visione, grazie all’accordo con la
Città Metropolitana, è nato il Polo Pubblico della Formazione Professionale che mette
insieme e coordina i 15 centri per la formazione dell’area metropolitana, da cui è già nato il
progetto con Leonardo sulla cybersecurity, e nascerà quello con la Fondazione Bulgari,
sull’alta gioielleria. Modelli che replicheremo continuando a coinvolgere i migliori player nei
settori più competitivi della nostra economia.
Puntiamo lo sguardo sul futuro. Completata l’ossatura, con la chiusura degli interventi per
il Giubileo e del Pnrr, dobbiamo pensare allo sviluppo della città di domani. E se c’è un
cuore, una missione centrale nel nostro progetto per Roma futura, è proprio l’impegno a
realizzare una città che, in ogni suo quartiere, sappia dare opportunità, spazi e benessere
alle nuove generazioni.
La trasformazione di Roma è pensata soprattutto per loro.
Per il benessere delle bambine e dei bambini, abbiamo reso più inclusivi e accessibili i
servizi per la prima infanzia, esteso l’orario di apertura di circa 100 nidi, stabilizzato 750
nuovi educatori e insegnanti e internalizzato gli operatori del servizio scolastico integrato.
Abbiamo avviato il più grande progetto di riqualificazione delle scuole degli ultimi decenni:29
tra Città Metropolitana e Roma Capitale solo a Roma sono oltre 400 gli edifici scolastici sui
quali stiamo intervenendo.
Siamo orgogliosi, poi, del progetto “Scuole Aperte”, che ha animato 118 scuole con attività
oltre l’orario scolastico, e dell’ampia partecipazione all’iniziativa sulla “Mappa della città
educante”, appena presentata, che quest’anno offre 240 proposte formative.
Vogliamo che i giovani si approprino della città. Da qui l’iniziativa del trasporto pubblico a
tariffa unica di 50 euro agli under19, la MIC card offerta ai neo-diciottenni, ma anche i 400
voucher per la formazione musicale e quelli per lo sport distribuiti a 4.500 under 16.
Perché l’accesso alla musica o allo sport non può essere una questione di censo.
Vogliamo una città davvero inclusiva. Per dare un futuro alle ragazze e ai ragazzi con
disabilità abbiamo aperto due case di semiautonomia, dove vivere e acquisire
competenze. E un’altra ne apriremo nei prossimi giorni.
Vogliamo che Roma sia attenta alle cose semplici che ci chiedono le bambine e i bambini –
fratellanza, amicizia, pace – e alle cose giustissime che ci chiedono le ragazze e i ragazzi,
a partire da azioni concrete per fronteggiare l’emergenza clima.
La trasformazione del tessuto urbano di Roma risponde a queste esigenze. Soprattutto
per le bambine e i bambini è pensato l’ampio programma di pedonalizzazioni che stiamo
realizzando. Con le strade scolastiche ripensiamo gli spazi attorno alle scuole, che devono
essere luoghi sicuri, belli, a disposizione della socialità e dell’incontro. Ne abbiamo già
aperte 11 e 17 sono di prossima apertura. E seguiranno altre pedonalizzazioni, come
quelle che abbiamo pianificato nel centro e nelle periferie.
Soprattutto per le ragazze e i ragazzi sono pensati i progetti sui parchi e le 96 aree ludiche
e le 30 aree fitness che abbiamo inaugurato, come gli impianti sportivi che stiamo
realizzando.
Guardando al futuro, continueremo a curare, oltre che la qualità urbana, anche il
patrimonio di valori sui quali è edificata la nostra città. Quindi a visitare con le scuole
romane i luoghi della Shoah, per conservare la Memoria dell’orrore che ci travolse e per
rinsaldare i valori di libertà, rispetto sacrale per la persona e per le differenze.30
Abbiamo condiviso la gioia del riconoscimento della cittadinanza italiana con i neo-
diciottenni figli di genitori stranieri. E continuiamo a chiederci assieme a loro perché in
Italia sia ancora necessario aspettare il diciottesimo anno per vedere riconosciuto
ufficialmente ciò che si è da una vita: ossia, pienamente cittadini italiani!
Ci siamo lasciati trasportare dall’ondata del Pride, che quest’anno ha compiuto 30 anni,
affollata di giovani liberi. E difenderemo assieme a loro il diritto di decidere come e chi
amare.
Questa è la città aperta che abbiamo in mente, nella quale vogliamo vivere e che vogliamo
lasciare a chi verrà dopo di noi. La città di Rigi, oro paralimpico, che stasera è qui con noi,
e che ci insegna con il suo sorriso “che i limiti esistono per essere superati”.
È il momento di ascoltare il cuore della città, per rompere barriere, per cancellare ostacoli,
per rispondere non solo ai bisogni, ma anche ai desideri delle persone.
Tutti i cantieri, i provvedimenti, i finanziamenti, i progetti ai quali si è lavorato in questi tre
anni hanno senso solo se restituiranno alla città un senso di comunità e alle singole
persone libertà, opportunità e benessere materiale, spirituale e sociale. Questa è la sfida
dell”aprire”, della nuova città che comincia a prendere forma nella cornice straordinaria del
Giubileo della Speranza.
Sono sicuro che riusciremo a costruire una città di cui andare ancora più orgogliosi. Una
Roma più giusta, gioiosa e aperta. E sono sicuro che insieme ce la faremo.
per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
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