Il grande freddo (che non è quello previsto dal Piano freddo)
Autore : Redazione
Tiburtina 21 gennaio 2017
Un comitato di quartiere contro l’assessora Baldassarre per i ricoveri presso le stazioni ai senza fissa dimora
Nella Capitale è arrivato l’inverno, che ha già fatto una prima vittima, un clochard di nazionalità polacca di 50 anni, trovato privo di vita in un parco in piazza Lorenzo Lotto, nel quartiere ardeatino di Roma il 2 gennaio. Il giorno successivo l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre, parlando del Piano freddo del Comune – scattato a dicembre – rispondendo anche ad alcune critiche giunte da associazioni (1), ha annunciato l’attivazione di nuove strutture per le persone senza fissa dimora in pericolo di vita, trale quali “Ci sono 80 posti disponibili tra le strutture aperte presso la Stazione Termini, la Stazione Tiburtina e la Casa di Riposo di Roma Tre” . Così il giorno dopo un comitato cittadino, Comitato Cittadini Stazione Tiburtina, si è schierato contro l’Assessora Baldassarre e le strutture per l’accoglienza nelle stazioni, diffondendo un comunicato in cui chiede le dimissioni dell’Assessora in quanto “...né la Stazione Tiburtina né la Stazione Termini hanno bisogno di ulteriori problematiche sociali e anzi l’unica strada ragionevole è quella di alleggerire queste zone dai personaggi che ad oggi la popolano facendo un’accoglienza diffusa su tutto il territorio della capitale anziché solo nelle due stazioni principale” (in calce l’articolo su abitarearoma).
Un pressing che va avanti da tempo, infatti alcuni comitati della zona si erano già scagliati contro il progetto di trasformazione del Ferrhotel, un edificio in disuso accanto alla Stazione Tiburtina, dove l’ ex assessora Francesca Danese, grazie a un accordo con Ferrovie dello Stato, aveva previsto di creare un punto di accoglienza per gli stranieri transitanti; destinazione e accordo confermato anche dall’attuale assessora Baldassarre, che però poi è saltato perchè, a quanto pare, RFI nel 2017 ha comunicato l’intenzione di demolirlo per installarvi una centrale elettrica. Fallita anche la possibilità di adattare un immobile che la Regione Lazio aveva inizialmente messo a disposizione, salvo poi cederlo all’Invimit per investimenti immobiliari (2) .
Una situazione che si ripropone ogni anno, ogni anno trattata come un'”emergenza” da tamponare. Nell’agosto scorso è stato annunciata la realizzazione di un “infopoint destinato a tutte le “persone fragili”, dai migranti ai senzatetto che dovrebbe aprire però entro il 2019 (3). Anche questa iniziativa subito contestata dal comitato (4). E fa davvero tristezza che un comitato cittadino si scagli contro l’accoglienza degli ultimi, mettendo il decoro e una supposta sicurezza davanti alla protezione della vita umana.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
da viverearoma 4 Gennaio 2019 Comitato Cittadini Stazione Tiburtina: “Ancora accoglienza nelle Stazioni più pericolose di Roma, basta!”
L’Assessora del Comune di Roma Laura Baldassarre ha annunciato l’apertura di nuove strutture per l’accoglienza delle persone senza fissa dimora alla Stazione Termini e Tiburtina “queste Stazioni sono ad oggi le zone più pericolose di Roma dove nessun cittadino uomo o donna che sia può dirsi al sicuro, men che meno noi residenti” spiegano i residenti del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.
“La Baldassarre ci ha più volte ribadito di persona che nella sua perversa visione del mondo è normale che attorno alle Stazioni ci sia quello che c’è e che quindi è proprio li che l’assessora al degrado e all’insicurezza si concentra per l’apertura di ulteriori attrazioni per persone problematiche. Da una parte la Sindaca Raggi che viene a Tiburtina a raccontare che la Stazione diventerà il nuovo centro direzionale della capitale e dall’altra è in corso un bando da 300mila euro per aprirci di fronte un infopoint per migranti per attrarre ancora più sbandati. Nel frattempo si susseguono continue risse tra parcheggiatori abusivi ubriachi dell’est Europa e i nord africani, abbiamo già informato la Questura della guerra per il territorio in corso. Abbiamo ribadito più volte a tutte le istituzioni che né la Stazione Tiburtina né la Stazione Termini hanno bisogno di ulteriori problematiche sociali e anzi l’unica strada ragionevole è quella di alleggerire queste zone dai personaggi che ad oggi la popolano facendo un’accoglienza diffusa su tutto il territorio della capitale anziché solo nelle due stazioni principali. Diciamo pertanto basta alla linea politica dell’Assessora Baldassarre e chiediamo alla Sindaca Raggi di chiederne immediatamente le dimissioni” conclude il Comitato Cittadini Stazione Tiburtina.