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Il I municipio vuole affidare la manutenzione a privati di 172 aree verdi, anche nel cuore del centro storico

Due anni fa Carteinregola insieme al Coordinamento per il Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano aveva inviato una lettera al I Municipio [1], in seguito alla pubblicazione sul sito di Roma Capitale del Bando per l’Adozione da parte di soggetti terzi di aree verdi ed elementi di arredo urbano in manutenzione al Municipio Roma I Roma Centro, tra le quali erano presenti moltissimi luoghi di grande qualità paesaggistica, archeologica o architettonica: Via Bocca della Verità’- Tempio di Vesta, Piazza del Popolo e le pendici del Pincio, Piazza di Spagna , Via Veneto , via del circo Massimo e altre ancora. Allora avevamo scritto che, pur ritenendo da incentivare l’affidamento alle cure dei cittadini del verde di quartiere, per la manutenzione delle aree di ambiti storici e archeologici ritenevamo che dovessero essere previsti solo interventi di ditte specializzate e di comprovata esperienza, a tutela di quei beni culturali che sono un patrimonio di Roma e dell’umanità.

Il Municipio non ci aveva mai risposto e ora lancia una nuova iniziativa, dello stesso tenore, per affidare ai privati la manutenzione di 172 aree verdi del centro storico, anche in zona UNESCO, comprese parti consistenti di piazza di Spagna, del Circo Massimo e del Pincio, tutta l’area verde adiacente via Veneto, Piazza Trilussa e altre. Un articolo di Giorgio Osti. (AMBM)

S.O.S. adozioni verdi

di Giorgio Osti*

Non stupisce la nuova richiesta di aiuto lanciata ai cittadini dal Municipio I° per l’adozione delle aree verdi di competenza municipale presenti nel suo territorio

Il precedente bando, pubblicato nel mese di marzo 2023, non sembra aver riscosso grande interesse da parte della cittadinanza, constatato che soltanto 6 aree verdi pubbliche, su ben 180 proposte, hanno trovato un adottante. Notevole perplessità, anzi stupore, aveva sollevato già allora l’intenzione del Municipio I° di affidare alla cura di privati cittadini, benché volonterosi, anche la manutenzione, cura e controllo di aree che comprendono o sono prossime a luoghi di grande qualità architettonica o archeologica o urbanistica. Scrivemmo allora che le aree messe a disposizione disegnavano (e disegnano tuttora) una mappa della città in cui assumono una speciale rilevanza perché rappresentano un elemento qualificante del centro storico di Roma. Aggiungevano, inoltre, che tali affidi, proposti in assenza di un progetto di gestione per l’insieme delle aree individuate, destavano preoccupazione, vista l’importanza del patrimonio culturale limitrofo ad alcune di esse, così da ritenere del tutto incongrua la rinuncia dell’Amministrazione ad assolvere direttamente ad un tale obbligo.

Per le altre aree verdi, che non richiedono delle speciali attenzioni, riconosciamo che è certamente un bene “promuovere la partecipazione del cittadino ai processi di cura e segnalazione,” e per aumentare “al contempo il senso di appartenenza e responsabilità con il volontariato e il coinvolgimento delle associazioni” (Masterplan delle Alberature stradali, pag. 163 [3]). Ci chiediamo, però, quali nuove proposte d’affidamento siano state elaborate dopo il sostanziale fallimento riscontrato dal bando precedente. Nessun ripensamento sembra infatti essere avvenuto nella stesura delle regole d’ingaggio dei “volonterosi” cittadini.

Avevamo segnalato allora, e vediamo infatti persistere nella rinnovata richiesta d’aiuto, le criticità seguenti:

  • Manca la definizione del ruolo del Municipio, quale responsabile delle aree verdi. Il capitolato è steso in modo da scoraggiare fortemente i cittadini volonterosi e finanziatori. Si sa che la cura principale è la manutenzione del verde orizzontale, oltre alla pulizia delle aree. Per il verde verticale quale ruolo si ritaglia il Municipio? Quale assistenza formativa e tecnica garantisce il Servizio municipale agli affidatari? (Art. 9, c.3 – Regolamento del Verde)
  • Non è presente la figura di un tecnico-facilitatore pubblico che orienti i cittadini nella compilazione della richiesta d’affidamento, né si rispettano i CAM (Criteri Ambientali Minimi) ministeriali che obbligano le pubbliche amministrazioni a fornire agli adottanti tutte le informazioni e i documenti (planimetrie, consistenze verdi e d’arredo) necessari al riguardo.
  • Non si prevede quella copertura assicurativa che deve essere garantita dal Comune/Municipio ai cittadini-volontari che intervengono di persona nelle cure del verde affidato, né dell’eventuale ritiro e smaltimento dei residui, vegetali e non, prodotti dalle attività di manutenzione (Art. 9, c. 20 e 21).

Non si è tenuto conto, infine, della necessità di superare l’istituto dell’adozione con la proposta di “Patti di Collaborazione”, essendo stato approvato nel frattempo un apposito, e ancora poco utilizzato, “Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni materiali e immateriali di Roma Capitale” [4] .

UNA COPERTA TROPPO CORTA

Strettamente connessa al bisogno di fronteggiare la manutenzione e la cura delle aree verdi in consegna ai Municipi vi è la questione, assai più generale, della ristrettezza dei fondi disponibili per intervenire adeguatamente in tutte le aree pubbliche. Non si deve infatti pensare che la rinuncia di un Municipio a curare luoghi particolarmente delicati e significativi con le proprie risorse e con il “personale qualificato ed esclusivamente dedicato, con competenze operative e tecniche” (Art. 5, c. 1 del Regolamento del Verde –[5]) sia presa a cuor leggero. Sembra piuttosto uno stato di necessità evidente che deriva dall’incompleto processo di trasferimento d’autonomia ai Municipi, di cui però la politica dei finanziamenti è un aspetto essenziale.

In vero, la limitatezza delle risorse dedicate alla gestione del verde pubblico è un problema del tutto generale che incide sulle capacità d’intervento della stessa struttura che vi è centralmente dedicata: il Dipartimento di Tutela Ambientale – Servizio Giardini. Se non ci facciamo distrarre dai fuochi d’artificio lanciati con le risorse milionarie del PNRR, la cui ricaduta (una tantum) è principalmente indirizzata al mattone piuttosto che ai nuovi impianti d’alberature e alla cura del verde, possiamo vedere quali devono essere i veri investimenti da dedicare a questo cruciale settore d’utilità pubblica.

A questo fine appare indispensabile far qualche conto per comprendere a pieno l’ordine delle necessità. Si può senz’altro partire dai numeri (benché siano, come sempre, parziali) che la nostra stessa Amministrazione dissemina nelle sue compiaciute esternazioni. Sappiamo, infatti, che nel triennio 2025-2027 per i 340mila alberi e i 4400 ettari di verde urbano saranno investiti annualmente 33 milioni di euro [6]. Pochi o tanti? Ora, per il semplice sfalcio dell’erba, eseguito per un minimo di 5 volte l’anno, calcoliamo serva più di un terzo dell’intera disponibilità: circa 15 milioni. Per le 70 mila alberature che annualmente si prevede siano sottoposte a potatura e/o cura dovrebbero essere destinati circa 25 milioni di euro, mentre per l’abbattimento delle circa 12 mila piante (morte, irrimediabilmente deperite o pericolanti), per il loro deceppamento e per una loro sostituzione con piante di adeguata qualità e per la garanzia d’attecchimento saranno necessari annualmente circa 18 milioni di euro.

Infatti, secondo le stime riportate nel Masterplan (pag. 137 e segg [3]) per il 4% circa delle alberature stradali è richiesta annualmente la sostituzione, ma anche per quelle non stradali, possiamo ritenere che, considerati i chiari di luna manutentivi registrati nelle ultime annualità, la percentuale di alberi da sostituire sia da ritenere pressoché analoga. Per realizzare poi l’incremento arboreo, ancora suggerito dal Masterplan (pag. 160), che ci consentirà di arrivare alla “creazione di un sistema formato da 500.000 alberi entro il 2040, alle alberature già citate andrebbero aggiunti gli impianti di 10mila nuovi alberi per ognuno dei prossimi 15 anni. Costo annuale d’investimento prevedibile: 12 milioni di euro.

Se ai 70 mln di euro di spesa che abbiamo fin qui assommati, aggiungiamo i costi per la manutenzione e il ripristino degli arredi, dei giochi, la cura e manutenzione degli arbusti e delle siepi, il ripristino e/o la manutenzione dei numerosi impianti, manufatti e strumenti dei cui il Servizio dovrebbe garantire la funzionalità, si arriva a superare annualmente gli 80 mln di euro di spesa.

Questi sono i costi reali che, secondo la nostra valutazione, il Bilancio capitolino dovrebbe finanziare per ciascuno dei prossimi anni se intende davvero garantire un’adeguata gestione del verde di Roma. Quanto all’efficienza amministrativa, tecnica ed operativa dell’intera popolazione che vi è dedicata, la realizzazione di un concomitante potenziamento della struttura del Servizio Giardini appare un’esigenza del tutto ineludibile, oltre che ripetutamente promessa. Purtroppo, l’Amministrazione della nostra città non sembra aver colto ancora l’assoluta urgenza di affrontare questo argomento. Capiamo quindi molto bene le ragioni che spingono i Municipi ad invocare l’aiuto dei cittadini.

Giorgio Osti, Coordinatore del Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano e del direttivo di Carteinregola

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

22 marzo 2025

NOTE

[1] vedi Affidamento ai cittadini di aree verdi anche per luoghi storico archeologici? 7 aprile 2023

vedi anche:Bando del I Municipio per l’adozione delle aree verdi, manca qualcosa di Giorgio Osti

vedi sito di Roma capitale Adozione da parte di soggetti terzi di aree verdi ed elementi di arredo urbano in manutenzione al Municipio Roma I Roma Centro. Approvazione e pubblicazione del bando pubblico, schema di convenzione ed elenco aree. 24-mar-2023

Adozione da parte di soggetti terzi di aree verdi ed elementi di arredo urbano in manutenzione al Municipio Roma I Roma Centro. Approvazione e pubblicazione del bando pubblico, schema di convenzione ed elenco aree.

  • Allegato del 7 febbraio 2024 (Istanza di adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Piazza della Libertà. Soggetto istante: UNIONE SANITARIA INTERNAZIONALE S.P.A.-)
  • Allegato del 9 febbraio 2024 (Istanza di adozione delle aiuole a verde nn. civ. 29 – 33 di gestione municipale e pertinenti al sito Via Vittorio Veneto per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria.)
  • Allegato del 17 aprile 2024 (Istanza di adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Largo Manlio Gelsomini (Parco Radici) cod. area 126)
  • Allegato del 22 aprile 2024 (Istanza di Adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Via Vittor Pisani)
  • Allegato del 17 ottobre 2023 (Adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Via Caio Cestio)
  • Allegato del 10 aprile 2024 (Adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Via Caio Cestio)
  • Allegato del 15 maggio 2024 (Adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Piazzale Maresciallo Giardino, cod. area n. 4)
  • Allegato del 17 maggio 2024 (Adozione per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Piazza Indipendenza cod. area 59)
    Allegato D.D. n.595 del 13 marzo 2025 (Rinnovo per l’affidamento del servizio di manutenzione ordinaria delle aree a verde di gestione municipale relative al sito: Piazza Gioacchino Belli.)
  • [2] vedi DAL SITO DI ROMA CAPITALE Adozione da parte di soggetti terzi di aree verdi ed elementi di arredo urbano in manutenzione al Municipio Roma I Roma Centro. Approvazione e pubblicazione del bando pubblico, schema di convenzione ed elenco aree. Pubblicazione istanze 10 mar 2025

[3] vedi Analisi e strategie per la riqualificazione delle alberature stradali di Roma Capitale studio per la riqualificazione delle alberature stradali realizzato con la collaborazione tra Roma Capitale e il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria). scarica il documento vedi anche Masterplan delle Alberature stradali di Roma Capitale

[4] scarica Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni materiali e immateriali di Roma Capitale

[5] Scarica il Regolamento del Verde pubblico e privato e del Paesaggio Urbano

[6] vedi Roma cura il suo verde. Presentato bando 2024-2026 6 aprile 2023 https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS1034290