Se vi è un lascito, del tutto originale rispetto alle prassi consuete, che il Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano di Roma Capitale, appena licenziato dall’Assemblea Capitolina, ci può consegnare non è tanto l’accuratezza o la completezza delle sue 150 pagine. Il testo è certamente un complesso di norme molto articolate e dense di riferimenti e dettagli che tanti altri Regolamenti del verde di città italiane non posseggono, ma non è questa la sua speciale qualità, anche perché il documento è stato costruito anche sulla scorta delle norme elaborate e praticate dalle amministrazioni di altre città ed è quindi apertamente tributario dell’esperienza tecnica di altri territori. Il carattere distintivo è la modalità con cui è stato costruito, è la best practice della collaborazione realizzata, è il modello di condivisione degli obiettivi perseguiti da parte dell’istituzione pubblica, dei decisori politici, della cittadinanza attiva e degli esperti e professionisti del settore che insieme si riusciti ad esprimere. Questa esperienza, certamente faticosa e a tratti anche contrastata di elaborazione comune, dimostra che quando sussiste la volontà di avviare un dialogo sincero e aperto con la collettività, complessivamente intesa in tutte le sue componenti e sensibilità, un valido risultato non può mancare. Un’evidente testimonianza del contributo che associazioni, comitati e semplici cittadini sensibili ai temi della tutela del patrimonio naturale e ambientale della città hanno fornito nella redazione del Regolamento si può rinvenire nei molti articoli che il Regolamento dedica al Coinvolgimento del Cittadino e alle modalità con cui il cittadino può affiancare l’intervento dell’Amministrazione, partecipare alla valutazione dei piani di tutela e di sviluppo, segnalare esigenze e problematicità, condividere le scelte ambientali.
Giorgio Osti
*Comitato di Quartiere Tor Carbone – Fotografia, Coordinatore del Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano