Il mondo di mezzo e il mondo nuovo
Autore : Redazione
Quello che è successo in questo finale d’anno ci ha fatto scoprire una città malata.
Malata di mafia, malata di corruzione, malata di mala amministrazione. Ma soprattutto malata di indifferenza.
Sapere che nella nostra città c’è la mafia che comanda, che corrompe e che ruba risorse collettive, poteva scatenare un’indignazione infinita, che con un po’ di buona volontà poteva prendere la forma di un nuovo impegno.
Fino a oggi non è successo. Più che per menefreghismo, per rassegnazione.
Ci siamo rassegnati a non contare nelle decisioni che riguardano i nostri territori e la qualità della nostra vita. Ci siamo rassegnati a dover chiedere come favore quello che sarebbe un nostro diritto. Ci siamo rassegnati a vedere passare davanti agli altri quelli che non ne hanno diritto. Ci siamo rassegnati a votare per gente che fa promesse che non vengono mai mantenute. Ci siamo rassegnati a non vedere trionfare quasi mai la giustizia. Ci siamo rassegnati alla legge del più forte. E ci siamo rassegnati a non avere fiducia in noi stessi, nella nostra possibilità di cambiare qualcosa, e a non avere fiducia negli altri, quelli con cui potremmo condividere un’altra idea di mondo.
Ma è da qui che dobbiamo ricominciare. E il nostro augurio per l’anno nuovo è quello di ritrovare tutti insieme la forza di reagire, la capacità di ricostruire legami, la determinazione nel difendere i nostri valori.
Ricominciare non solo dalle ragioni ma anche dai sentimenti. Dal dolore e dall’indignazione che proviamo di fronte alle parole registrate dalle intercettazioni del “mondo di mezzo”, che rivelano la terrificante banalità con cui tutto si trasforma in merce e gli esponenti delle più alte istituzioni si trasformano in mercanti capaci di speculare persino sulla pelle degli ultimi.
Questo mondo non ci appartiene e non ce lo meritiamo. Non se lo meritano i nostri padri e le nostre madri, che hanno lottato più di noi per un mondo migliore, non se lo meritano i nostri figli e le nostre figlie, che non possiamo privare di speranza e dignità.
Noi di Carteinregola ci metteremo al lavoro per farci il più possibile tessuto connettivo e cassa di risonanza di tutti i cittadini che non si rassegnano.
Il tempo del cambiamento è ora. Se perdiamo questa occasione, non ce ne saranno altre.
Troviamo la forza di reagire e agire, tutti insieme
annaemmebi@gmail.com