Il nostro test trasparenza sui candidati Sindaco di Roma
Autore : Redazione
Dopo aver invano sollecitato gli aspiranti Sindaco Giachetti (PD e centrosinistra), Marchini (lista civica e Forza Italia), Meloni (Fratelli d’Italia e noiconSalvini) e Raggi (M5S) a sottoscrivere la nostra Carta del candidato trasparente (l’unico che finora ha aderito è Stefano Fassina, Sinistra X Roma) abbiamo fatto un monitoraggio dei siti dei candidati per vedere come si presentano ai cittadini, mettendo a confronto le informazioni che mettono a disposizione degli elettori.
“I cittadini devono poter scegliere chi amministra le loro città: corruzione, clientelismi, conflitti d’interessi e guai giudiziari devono rimanere fuori dall’urna elettorale. Troppe volte abbiamo scoperto tardi che il sindaco, assessore o consigliere comunale non aveva le giuste competenze per svolgere il ruolo che ricopriva, o era portatore di equivoci conflitti d’interesse che ne pregiudicavano l’operato”. “Chiediamo che siano resi pubblici sul web il curriculum vitae, con competenze e incarichi ben evidenti, lo status penale e una dichiarazione sui potenziali conflitti d’interesse“.”Chiediamo a tutte le forze politiche di approvare al più presto una legge che permetta agli elettori di conoscere chi aspira a governarli”. Così sul sito “Saichivoti” è introdotto il questionario rivolto ai candidati sindaco che parteciperanno alle elezioni amministrative in tutta Italia. Un questionario a oggi sottoscritto per Roma da Fassina, Meloni, Giachetti e Virginia Raggi, che tuttavia dovrebbe essere cura di ogni candidato Sindaco trasparente estendere a tutti i nomi presenti nelle proprie liste.
CHI SONO I CANDIDATI CONSIGLIERI?
“Per essere assunti in qualsiasi posto di lavoro si presenta il curriculum vitae. Un documento sintetico che indichi la formazione, le principali esperienze lavorative e gli eventuali incarichi pubblici ricoperti. Chiediamo ai candidati di fare altrettanto: siamo convinti che per esercitare il diritto di voto in modo libero e consapevole i cittadini debbano conoscere competenze, storia e incarichi di chi li governerà” (Saichivoti)
> SI RIMANDA ALL’AGGIORNAMENTO del 23 maggio del monitoraggio dei siti dei candidati Sindaco e delle liste a loro sostegno con le informazioni sui candidati
(testo sottostante aggiornato al 19 maggio solo per dati sito Stefano Fassina)
GLI IMPEGNI DEI CANDIDATI DELLE LISTE
Roberto Giachetti ha molto pubblicizzato la sua iniziativa di sottoporre preventivamente alla Commissione Antimafia le sue liste. Un gesto simbolico apprezzabile, anche se sicuramente non mette al riparo dai rischi: infatti la maggior parte dei politici arrestati (forse tutti) o coinvolti a vario titolo in “Mafia Capitale” non aveva precedenti penali, neanche indagini a carico prima di quella che ha dato avvio al terremoto capitolino denominata “Mondo di mezzo”.
Risulta che ai candidati consiglieri delle liste a sostegno di Giachetti sia stato fatto firmare anche una carta di impegno etico, di cui tuttavia non c’è traccia sul sito del candidato PD (nè altrove); e anche il regolamento sottoscritto dai candidati M5S, reso pubblico da tempo, non è presente sul sito della candidata Raggi. Per quanto riguarda Fassina, Meloni e Marchini non sappiamo se abbiano chiesto di sottoscrivere qualche impegno ai propri candidati. In ogni caso i “filtri” attivati a monte delle candidature, anche nei casi PD e M5S, riguardano eslcusivamente la presenza di carichi penali pendenti, nel caso M5S anche il non aver avuto esperienze politiche in altri partiti.
In pratica l’elettore non ha alcun elemento concreto – se non la casuale conoscenza diretta o qualche materiale propagandistico – per valutare quale sia il candidato migliore per rappresentarlo.
LE BIOGRAFIE DEI CANDIDATI SINDACO
stralcio dalla biografia di Virginia Raggi sul suo sito
Ma anche i curricula dei candidati Sindaco lasciano abbastanza a desiderare, a partire da quelle di Virginia Raggi e Roberto Giachetti, che recentemente hanno “ristretto” la versione pubblicata al momento della loro candidatura: la Raggi ha ridotto parecchio l’autobiografia on line a novembre in occasione delle “comunarie” (aggiungendo qualche informazione in più su punti oggetto di polemiche), Giachetti sul suo nuovo sito ha tagliato quasi tutto (è però
La nuova biografia sintetica sul sito di Roberto Giachetti
presente in download nella pagina di Saichivoti) di quella che aveva pubblicato per le primarie. In entrambe le biografie del candidato PD tuttavia ci sono ben poche notizie sulla sua attività presso il Comune di Roma nel lungo periodo in cui è stato capo della segreteria e poi capo del gabinetto del Sindaco Rutelli, che forse interesserebbero di più degli elettori a cui si propone lo slogan “RomatornaRoma”.
Stralcio delle biografia di Alfio marchini sul suo sito
Invece la pagina “chi sono” del candidato Sindaco Alfio Marchini è molto dettagliata, ma offre diverse informazioni sulla sua vita familiare e su vari incarichi ricoperti in aziende pubbliche e private, fondazioni etc, e ben poche sulle attività economiche del suo gruppo, che vengono così riassunte: “Una volta a capo del gruppo di famiglia, ho compreso l’importanza di diversificare il business uscendo, non senza qualche contraccolpo, dal settore degli appalti pubblici e investendo nel project financing e in business emergenti: nel giro di pochi anni il gruppo, prima quasi eminentemente immobiliare, si è trasformato in gruppo diversificato con crescente interesse per l’estero e attivo in molti settori, dall’energia ai servizi, costruzioni e finanza”. Nessuna indicazione sulle società attualmente sotto il controllo della sua holding. E noi pensiamo che un imprenditore proprietario di un gruppo con partecipazioni in varie società, che a loro volta si diramano in ulteriori partecipazioni in settori come “energia, servizi, costruzioni e finanza“, dovrebbe mettere l’elettore in grado di valutare direttamente l’assenza di potenziali conflitti di interessi. Inserendo nel sito una bella grafica che dimostri con scritte e freccette l’estensione e la complessità del suo impero finanziario. A cominciare dal ruolo della Lujan spa di Roma, di cui ci risulta che il gruppo Marchini detenga il 90%, che per la campagna elettorale 2013, secondo il resoconto pubblicato sul sito del Comune, ha coperto interamente le sue spese, 362.000 euro ca. Un altro rilievo – che avevamo già sollevato nell’incontro “Per la politica trasparente e democratica” con la lista Marchini – è l’aver consegnato al Comune di Roma per la pubblicazione istituzionale un curriculum che si ferma al 2008. Nel 2013. Rileva Open Polis, che collabora all’iniziativa della Carta del candidato trasparente, che Marchini non ha pubblicato la sua dichiarazione dei redditi (si veda la pagina del sito del Comune con gli Obblighi di pubblicazione relativi agli amministratori )
Assai stringata ma completa la biografia di Stefano Fassina.
Quanto a Giorgia Meloni, sempre Open Polis osserva che il curriculum sul suo sito è “generoso di cenni biografici ma avaro di carte ufficiali. Meloni, essendo deputata, è obbligata a pubblicare, attraverso il sito della Camera, la propria dichiarazione dei redditi. Ma Meloni non ha fatto una scelta di apertura e non ha acconsentito a diffondere tutte le pagine della dichiarazione dei redditi, limitandosi a pubblicare solo il quadro di riepilogo del suo 730“. E tutte le dichiarazioni sulla trasparenza pubblicate in calce al questionario Saichivoti riguardano il futuro post elezione, e non la campagna elettorale.
TRASPARENZA SULLE SPESE ELETTORALI
E proprio sulle spese e i finanziamenti elettorali della campagna in corso i dati sono in generale alquanto carenti. Un aspetto delicato, se si pensa al rischio di condizionamento che – abbiamo visto con Mafia Capitale – le elargizioni elettorali possono esercitare sugli eletti. Il più trasparente è M5S, che pubblica in calce all’home page del sito della Raggi un riepilogo delle donazioni raccolte e delle spese sostenute, però senza alcun dettaglio sulle spese nè indicazione sui donatori. In ogni caso secondo il Regolamento M5S per le amministrative di Roma “Ogni candidato dovrà svolgere la campagna elettorale a favore di tutti i candidati della propria lista, a ciò destinando eventuali finanziamenti elettorali personali.” .Che è già una minima garanzia.
Dal sito di Virginia Raggi
Segue il candidato Sindaco Giachetti, che in calce all’home page del suo sito dichiara “NO ai grandi finanziamenti, sì alle piccole donazioni dei cittadini. Solo così potrò operare liberamente e per il bene dei romani” invitando a “donare sino a un massimo di 100€ con carta di credito (sostenitore) o fino a 1000€ con bonifico bancario (supersostenitore)”. Per il PD un cambiamento rispetto al passato, che però non informa gli elettori nè dell’entità di spese e finanziamenti, nè del tipo di finanziatori (singoli privati, aziende?).
Dal sito di Roberto Giachetti
Open Polis rileva che nel sito della Lista Marchini, “compare un codice etico che contiene un esplicito richiamo alla trasparenza. Ma rimane parecchio sul vago (e infatti non circolano cifre o carte ufficiali): “Gli Aderenti garantiscono ad ogni livello una gestione trasparente dei finanziamenti raccolti”, si legge, senza alcun dettaglio aggiuntivo su cosa si intenda per gestione trasparente, come vada praticata, con quali mezzi e per quali vie“.Nè sul sito personale di Marchini nè su quello della lista abbiamo trovato moduli per il finanziamento della campagna del politico/imprenditore, nè tantomeno informazioni su spese sostenute e contributi di terzi.
Invece Giorgia Meloni invita i volonterosi donatori a compilare un form on line, attraverso il quale lo staff prende poi contatti. Non abbiamo trovato alcuno spazio dedicato alle spese e ai finanziamenti elettorali in corso.
Nel sito di Stefano Fassina i sostenitori possono versare cifre quasi senza limiti (dai 5 ai 2000 euro, ma poi c’è “altro ammontare”. Tuttavia, avendo sottoscritto la Carta del candidato trasaprente, Fassina si è imepgnato a pubblicare periodicamente spese e finanziamenti, cosa che ha puntualmente fatto.
dal sito di Stefano Fassina
Da notare che tutti i resoconti economici della campagna eletorale dovranno per legge essere consegnati entro tre mesi dalle elezioni (eletti e non) al Collegio Regionale di Garanzia Elettorale e, per gli eletti, anche al Presidente del Consiglio Comunale, che provvede poi alla loro pubblicazione sui siti istituzionali(*). Ma a nostro avviso, sapere prima chi e quanto finanzia le campagne elettorali degli aspiranti Sindaco e dei consiglieri potrebbe aiutare gli elettori a fare una scelta più consapevole.
In generale, dopo quello che è successo a Roma, che ha investito direttamente o indirettamente ben tre degli schieramenti attualmente in gara (il centrosinistra che candida Giachetti e il centrodestra diviso tra i Fratelli d’Italia della Meloni – che prima della recente costituzione stava con il Popolo delle Libertà – e Forza italia che appoggia Marchini), si è persa ancora una volta l’occasione di applicare una vera trasparenza, mettendo gli elettori, sempre più demotivati, di fronte a persone che abbiano il coraggio di presentarsi come sono, offrendo informazioni vere su chi sono e cosa hanno fatto.
Invece in questo periodo siamo bombardati da mail, post sui social, SMS e quant’altro con le solite tiritere propagandistiche infarcite di passione per la bicicletta o per la montagna, amore per gli animali, quadretti familiari, generici impegni “per gli altri”, performances sportive, devozioni religiose. Senza dimenticare le promesse di più verde, meno buche e tanti mezzi pubblici.
Con il partito dell’astensione che si avvia ad essere il primo assoluto.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni, precisazioni e rettifiche: laboratoriocarteinregola@gmail.com
Vedi anche: Saichivoti, Carta del candidato trasparente e regolamento M5S a confronto
* scarica VADEMECUM-SPESE-ELETTORALI Italia Unica (che ci sembra ben fatto)