“UNA giunta che fa il male sapendo benissimo di fare il male del territorio”, attacca. Archeologo e storico dell’arte, ex direttore della Scuola normale superiore di Pisa, ex presidente del Consiglio superiore dei beni culturali (diede le dimissioni nel 2009 in polemica con l’allora ministro Sandro Bondi), presidente del Comitato scientifico del Musée du Louvre, Settis fa, anche con i suoi libri, la sentinella ai beni culturali ed ambientali del nostro Paese.
Professor Settis, la Regione Liguria ha varato un nuovo Piano casa permanente: si può tornare a costruire, ampliando gli edifici, nei Parchi.
“Prima di scendere nel merito dei contenuti, basta fermarsi al contenitore. Questa ondata di Piani casa, promulgati dalle regioni, è illegale, perché non esiste la legge quadro, nazionale, di riferimento. Sono rami senza un albero normativo: cadono, non hanno fondamento. È così anche per il Piano casa della Liguria”.
Perché manca la legge nazionale?
“Silvio Berlusconi, da premier, annunciò un Piano casa nazionale, con linee generali, da cui avrebbero dovuto discendere i Piani casa regionali. Ma qualche giorno dopo quell’annuncio, purtroppo, avvenne il terremoto dell’Aquila. E siccome nelle linee guida di quel Piano nazionale c’era la quasi abolizione di ogni norma antisismica, alla fine la legge non venne mai emanata. Ecco perché qualsiasi Piano casa é illegale e Matteo Renzi deve e può impugnarlo alla Corte costituzionale”.
Passiamo ai contenuti: le paiono esagerate le polemiche intorno al testo della delibera?
“Il destino di questo Piano è essere abolito, perché è palesemente illegale. Mi pare un tentativo di così estrema e selvaggia liberalizzazione del cemento portato avanti dal presidente Toti che sfocia nella pura irragionevolezza. Non dispero però. Spero che il governo Renzi, se è di centrosinistra come dice, vada alla Corte Costituzionale. E se non vi ricorre il premier, confido nell’ufficio legislativo del ministero dei Beni culturali”.
E se nessuno si muovesse? Cosa rischia la Liguria?
“Al primo atto amministrativo che venisse compiuto secondo le norme di questo Piano Casa, al primo intervento edilizio, al primo muretto edificato, qualsiasi associazione potrebbe fare ricorso al Tar. Però ci vorrà tempo. E finché il Tar non si sarà pronunciato, allora potranno essere commesse le piraterie più spaventose. Non appena il Piano casa, se non bloccato prima, entrerà in vigore, vedrete, si scateneranno tutti a costruire, a martoriare la stupenda Liguria. Bisogna essere vigili e consapevoli: se non viene fermato prima, è certo, succederà proprio così”.
Il dissesto idrogeologico ha già presentato il conto ai liguri: il presidente Toti dice che il Piano servirà per ristrutturare e riqualificare, non per costruire.
“Fare un Piano casa del genere in una regione martoriata come la Liguria, con un eccesso di costruito e con un dissesto idrogeologico che la rende fragilissi- ma, e che ha già prodotto purtroppo una sequenza di eventi luttuosi, la ritengo un’azione semplicemente irresponsabile”.
Professore, pensa che davvero questa legge potrebbe però rimettere in moto l’economia, come dice Toti, rilanciando il settore edilizio?
“È semplicemente una falsità. Proprio recentemente ho partecipato a un convegno organizzato dall’Associazione nazionale costruttori, invitato da loro. E, a sorpresa di tutti, il loro presidente ed io ci siamo trovati d’accordo. Ormai la linea dell’associazione è netta: la manodopera vittima della crisi si recupera efficacemente solo reimpiegandola nelle opere di ripristino del territorio, nel recupero degli edifici abbandonati e malsani, c’è un modo di utilizzare la manodopera edilizia senza devastare il territorio, ma bisogna scegliere questa strada. E la Liguria dovrebbe essere la regione guida, in Italia. Se una regione civile come la Liguria e una città colta come Genova cadono in questa trappola, come faremo a difendere altri territori meno civili? Questo Piano, che arriva dalla giunta Toti, è un messaggio barbarico”.
(1) (da Architetto a domicilio) Piano Casa Liguria 2016: Riqualificazione, Ambiente e Rilancio – In anteprima i punti salienti
Approvato il Piano Casa Liguria 2016 riprende l’impianto normativo del Piano Casa Liguria 2015 approvato dalla precedente giunta regionale e lo rilancia con interessanti novità per la riqualificazione degli edifici esistenti.
Particolare attenzione alla riqualificazione delle aree esondabili e franose, alla semplificazione delle normative e al rilancio dell’edilizia
Si estende a tutto il territorio Ligure comprese le ampie aree dei Parchi (12% territorio), sotto il controllo e vigilanza dell’Ente Parco
Diventa Permanente e senza scadenza
I punti salienti del nuovo Piano Casa Liguria 2016
- Incentivi per Zone Esondabili o Franose
si incentiva la riqualificazione di queste zone con spostamento e ricostruzione degli edifici in zone più sicure con bonus volumetrico che va dal 35% al 50% - Riqualificazione Estesa su tutto il territorio ligure
Si estende la possibilità di riqualificare, sotto la vigilanza e controllo dell’Ente Parco, anche gli edifici esistenti nei 10 parchi liguri (complessivamente circa il 12% del territorio ligure) confermando gli stessi parametri di ampliamento previsti nel resto del territorio. - Strumenti di controllo ambientale, la difesa del suolo e la tutela del paesaggio.
Si confermano tutti gli strumenti di controllo ambientale, di difesa del suolo e di tutela del paesaggio già presenti nell’attuale Piano Casa Liguria 2015 - Semplificazione Norme Tecniche
Si semplifica abrogando alcune norme tecniche che contenevano limitazioni alla progettazione degli interventi. - Ampliamento o Cambio Destinazione Uso Pertinenze
L’ampliamento o il cambio di destinazione d’uso è esteso anche alle pertinenze degli edifici esistenti che non superino i 200 metri cubi (circa 66mq) - Demolizioni e ricostruzioni più agevoli
La demolizione di edifici esistenti da riqualificare e la loro ricostruzione è resa più agevole ed estesa al territorio comunale, eliminando i vincoli di localizzazione e le condizioni per la ricostruzione presenti nella vigente legge regionale - Piano Casa Liguria 2016 diventa permanente
Il Piano Casa Liguria 2016 non ha scadenza diventa permanente per dare certezze di applicabilità a cittadini, imprese e Comuni. - Norme per la Riqualificazione del Patrimonio Edilizio
I Comuni dovranno inserire nei loro piani urbanistici norme per la riqualificazione del patrimonio edilizio in conformità ai principi e alle misure di premialità previste dalla vigente legge regionale: in attesa del recepimento o in caso di norme meno “favorevoli” nei PUC rispetto alle premialità, i cittadini potranno avvalersi delle norme contenute nel piano casa. - Riqualificazione degli edifici condonati
Il Piano Casa è applicabile anche agli edifici condonati, in quanto divenuti regolari a tutti gli effetti - Ampliamenti aumentati per edifici esistenti
L’ampliamento degli edifici è aumentato da 170 metri cubi a 200 metri cubi (pari a circa 66mq) , in proporzione all’edificio esistente.
Vedi anche:
- PIANO CASA, IL NUOVO DISEGNO DI LEGGE
- L.R. 7/2015 del 9 marzo 2015
- Quadro di confronto rispetto alle novità introdotte dalle lr 4/2011, 33/2011 e 9/2012 (pdf, 77 Kb)
- Legge regionale n. 49 del 3 novembre 2009 e successive modifiche (pdf, 68 Kb)
- Indicazioni per individuazione presupposto art. 2, comma 1, lett. c) applicazione artt. 6 e 7 (pdf, 25 Kb)
(2) Per il Piano Casa 2 del Lazio bisogna ricordare che molti dei partiti che si erano opposti al Piano Casa Polverini nel 2010/2012, minacciando una raccolta firme per promuovere un referendum (Morassut, PD) e facendo addirittura pubblicazioni (“Il manuale del giovane speculatore”, SEL) hanno poi approvato il Piano Casa 2 che – escluse le modifiche impugnate davanti alla Corte costituzionale per i rischi per le aree protette – dal punto di vista urabnistico mantiene quasi inalterati tutti gli articoli introdottti dalla Polverini e mai previsti dall’intesa Stato-Regioni che è alla base dei Piani Casa regionali. Articoli che permettono cambi di destsinazione d’uso e ampliamenti di cubatura anche su edifici ancora da realizzare, e fuori dai dettami dei Piani regolatori, senza alcuna possibilità per i Comuni di esprimere pareri negativi (se chi usufruisce del Piano casa ha i requisiti previsti dalla legge) > vai a Piano casa, cronologia e materiali