il Presidente Pomarici faccia chiarezza sulla votazione annullata del 14 marzo
Autore : Redazione
Un manifesto della campagna affisiioni apparsa in questi giorni nella Capitale
Durante l’ultima assemblea capitolina l’ esponente PDL Fernando Aiuti era arrivato in aula dopo la fine delle votazioni lamentando che il suo voto risultava espresso nonostante la sua assenza. Il Presidente Pomarici aveva annullato tutto, ma Carteinregola e Cittadinanzattiva Lazio scrivono al Presidente del Consiglio Capitolino chiedendo spiegazioni e segnalando la presenza di un video su you tube, in cui risulta documentato tutto lo svolgimento della controversa votazione.
Da mesi numerosi membri di Carteinregola, di Cittadinanzattiva Lazio Onlus e di No a Roma Capitale del cemento, presenziano alle sedute dell’Assemblea Capitolina per sorvegliare le votazioni delle delibere urbanistiche. Qualche giorno fa hanno assistito ad una animata discussione seguita all’ingresso in aula del consigliere Fernando Aiuti, che a gran voce lamentava che qualcuno aveva votato in sua vece la Delibera appena approvata.
Anche se le votazioni sono state in seguito annullate e la delibera reinserita all’ordine del giorno della odierna seduta, riteniamo comunque indispensabile che sia dissipato ogni dubbio e sospetto sulla correttezza delle procedure assembleari.
Per questo chiediamo al Presidente Pomarici di accertare se la falsa votazione sia stata causata da un guasto tecnico (e, nel caso, come sia accaduto) o se piuttosto non vi sia stato un utilizzo non autorizzato del badge da parte di qualche consigliere che abbia abusato delle proprie prerogative votando al posto di colleghi in quel momento assenti dall’Aula
Se l’ipotesi di un indebito uso del badge di consiglieri assenti fosse confermata, si tratterebbe di un gravissimo episodio che, oltre a falsare le risultanze non solo dal punto di vista dei voti favorevoli o contrari, ma soprattutto da quello delle presenze necessarie per il numero legale, sarebbe particolarmente offensivo nei confronti di tutti i cittadini, a cominciare da quelli presenti, che si troverebbero ad essere testimoni di violazioni compiute disinvoltamente sotto i loro occhi, in totale spregio di quelle regole di cui gli eletti in Consiglio dovrebbero essere i più fieri sostenitori.
IL VIDEO DELLA VOTAZIONE DEL 14 MARZO 2013 della Proposta n. 8/2013: Approvazione Regolamento del sistema dei controlli interni.
> guarda il video
Aggiornamento: pubblicato dal quotidiano Cinquegiorni il 21 marzo 2013:
Accade in aula Giulio Cesare Suona la campanella per le votazioni Gramazio fallisce il “sabotaggio” e non si raggiunge il numero legale
Martedì pomeriggio, nella seduta dell’Assemblea capitolina in seconda convocazione, la campanella che segnala l’apertura della votazione ha suonato a lungo per chiamare al voto, ma nell’aula i consiglieri della maggioranza scarseggiavano e quelli di opposizione non partecipavano alla votazione, risultando di fatto assenti. A un certo punto il capo-
gruppo Pdl Gramazio ha lasciato la sua postazione, facendo qualche passo verso i banchi
semivuoti dei suoi compagni di partito, e subito è esploso un boato tra le fila del pubblico e dell’opposizione. Proprio lo stesso giorno erano apparse su alcuni quotidiani le immagini tratte da un filmato su youtube girato nell’aula Giulio Cesare il 14 marzo: nella ripresa si vedeva un consigliere aggirarsi tra i banchi durante una votazione poi annullata in seguito alla vivace contestazione del consigliere Aiuti. L’esponente della stessa maggioranza infatti aveva denunciato la risultanza del suo voto nonostante fosse assente dall’aula. Così l’altro
ieri, dopo la sequenza di fischi e battimani del pubblico, il capogruppo Pdl è tornato sui suoi passi, la campanella ha smesso di suonare e si è acceso il tabellone con i risultati: solo 17 votanti, contro i già risicati 20 previsti per la validità dell’Assemblea in seconda convocazione. Così al presidente del consiglio Pomarici non è rimasto che dichiarare la mancanza del numero legale e rimandare al giorno successivo, mercoledì 20 marzo, di nuovo in seconda convocazione. Anche se piú propriamente si potrebbe chiamare terza, magari dimezzando ulteriormente il numero di consiglieri necessario a rendere legale la seduta, permettendo così il prosieguo dei lavori.