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Il problematico rapporto tra M5S e società civile

murale via flaminia IMG_9584Gemma Guerrini, Presidente della Commissione delle Elette,  ha inviato un commento al nostro articolo sulla  Proposta di Deliberazione di iniziativa consiliare M5S  di  revisione dello Statuto di Roma Capitale.  Oggetto: la nostra critica alla  modifica degli articoli che riguardano la composizione delle Giunte Comunali e  Municipali, con la cancellazione della percentuale minima di genere del 50% introdotta dallo Statuto del 2013,  con il conseguente abbassamento dell’asticella al 40% della norma nazionale. Pubblichiamo il commento della consigliera Guerrini con  una riflessione che va oltre la questione specifica e  investe il rapporto del  M5S  con la società civile.

Dice Gemma Guerrini  che nel nostro articolo abbiamo riportato erroneamente che la modifica allo Statuto andrebbe a cancellare anzichè modificare l’obbligo  della percentuale minima di genere nelle Giunte. Se si rilegge il testo, constaterà che il riferimento è invece   chiaramente alla  modifica della quota obbligatoria del 50% introdotta nel 2013  nello Statuto di Roma Capitale dall’emendamento firmato da Monica Cirinnà (PD) e Gemma Azuni (SEL)  –  “Fra i nominati è garantita la presenza, di norma in pari numero, di entrambi i sessi, motivando le scelte difformemente operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità”  – e al conseguente abbassamento della percentuale minima del 40% (unico errore – una svista – era indicato il  30% ) di rappresentanza di genere prescritto dalla legge nazionale cosiddetta Delrio, la  n. 56 2014(1). E non è chiaro a cosa si  riferisca la frase “La nostra proposta di modifica va dunque nella direzione del dovuto aggiornamento rispetto alla preesistente normativa (215/2012)(2)  che fissava ad 1/3 la proporzione”, dato che  lo Statuto vigente, approvato il 7 marzo 2013, sarebbe caso mai da aggiornare  con quanto previsto dalla successiva legge Delrio. Aggiornamento che in ogni  caso non è affatto “dovuto” visto che  la legge  dice  che “nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”,  e che quindi nulla vieta ai Comuni di alzare la soglia, come per Roma Capitale, fino al 50% (3)

Ma ci sono degli aspetti della lettera della Presidente che offrono un’utile occasione   per  proporre una riflessione, come critica costruttiva, su quanto spesso  sia  difficile il confronto  delle associazioni apartitiche come Carteinregola con i rappresentanti delle  istituzioni, anche quando questi provengono da un Movimento che si propone come portavoce dei cittadini.   Infatti dalla lettera traspare  una notevole dose di diffidenza e di pregiudizio nei nostri confronti,  che mi sembrano, soprattutto in questo caso,  decisamente  ingiustificati.

Intanto perchè si fa l’ipotesi   che utilizziamo  acriticamente come fonti   quelle mediatiche ,  mentre basterebbe fare un giro nel nostro sito per toccare con mano  il nostro sforzo per   leggere e valutare  direttamente i documenti.  E se facciamo uso di articoli giornalistici,  in genere accade quando i nostri rappresentanti istituzionali  forniscono – ahimè –  solo ai giornalisti il materiale che riguarda le loro decisioni o intenzioni. Per la  Delibera di modifica dello Statuto il Presidente della Commissione Roma Capitale Sturni invece ci ha fatto avere  la bozza (poi pubblicata anche sul sito di Roma Capitale) e abbiamo potuto presentare  le nostre osservazioni in un minidossier che abbiamo illustrato  all’audizione del 15 maggio scorso (si trova qui:  Revisione dello Statuto di Roma Capitale per la democrazia diretta: cominciano le audizioni in Commissione (4) ), dossier  e audizione in cui abbiamo mosso le stesse obiezioni sulla modifica delle percentuali di genere nelle Giunte,  che sono rimaste anche dopo le precisazioni  del Presidente Sturni (obiezioni protocollate,  mosse assai prima che il tema finisse nei titoli dei principali  quotidiani)

Ma  soprattutto, è davvero inaccettabile che anche  M5S, come nella peggiore tradizione partitica,  quando riceve delle critiche di merito risponda insinuando che si tratti di attacchi  a vantaggio di forze politiche avversarie. Noi abbiamo fatto un presidio in Campidoglio contro le delibere urbanistiche  di Alemanno (ma alquanto bipartisan) e un presidio alla Pisana contro il Piano casa Polverini/Zingaretti; tra l’altro  in entrambi i casi ci siamo trovati sullo stesso fronte (ma ognuno per conto suo) con esponenti M5S.  E purtroppo non abbiamo mai avuto stuoli di giornalisti pronti a darci informazioni o a rilanciare le nostre battaglie.

Cosa c’entriamo con “le voci politiche che oggi si ergono a paladine dello Statuto del 2013” e  che  “sono le stesse di coloro che pochi mesi fa pretendevano che la Commissione delle Elette non si occupasse di Pari Opportunità “? Si vorrebbe dire che siamo al servizio di qualche partito? Da anni ci danno  dei “grillini” quando critichiamo le iniziative del PD, e dei “piddini” quando critichiamo i cinque stelle.

Ma noi ci battiamo per l’interesse generale e il rispetto delle regole: lo abbiamo fatto con il Sindaco Alemanno, con il Sindaco Marino e continuiamo anche adesso con la Sindaca Raggi; pensiamo che la trasparenza e l’informazione corretta ai cittadini, e il dibattito publico e la partecipazione, siano gli unici anticorpi contro la corruzione e per un governo della città davvero democratico.

Cerchiamo di capire come stanno le cose, critichiamo quello su cui non siamo d’accordo, sosteniamo quello che condividiamo.  Se sbagliamo correggiamo. Soprattutto proponiamo. Ma, spiace dirlo, le nostre numerose richieste  di informazioni, spiegazioni, incontro, proposta,   alla Sindaca e ad alcuni assessori, da mesi sono senza risposta(5).

Come già detto in altre occasioni, la sensazione è che la sindrome “non disturbare il manovratore” criticata dal M5S di opposizione, sia facilmente penetrata nel M5S di governo.  E che gli unici “cittadini” degni di ascolto per questa Amministrazione siano – forse – i suoi stessi attivisti.

Ma  se non  cambia rotta  rapidamente, il M5S farà – e  forse l’ha già fatta – la stessa fine dei  partiti tanto criticati. Il vero cambiamento è aprirsi alla città, non chiudersi nel moVimento. E accettare le critiche.

Anna Maria Bianchi Missaglia

Ps: Ma la vera domanda, l’unica che ci interessa e  a cui non è ancora stata data risposta: ma perchè, visto che non è prescritto dalla Legge Delrio (che si limta a stabilire che “nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento”),  nè da nessuna altra legge nazionale, il Movimento Cinque Stelle ci tiene ad abolire la raccomandazione – non l’obbligo, visto che c’è un “di norma” – del 50% di rappresentanza di genere nella Giunta comunale e nelle Giunte municipali?  I consiglieri  del  Movimento Cinque Stelle  sono stati eletti dai cittadini e possono fare le scelte che ritengono giuste: ma è un  loro preciso dovere spiegare i motivi delle loro decisioni, senza nascondersi dietro inesistenti necessità di adeguamenti alle leggi vigenti.

> leggi l’articolo del 23 maggio 2017 Caro M5S, non si cancellano così i diritti conquistati dalle donne

La lettera di Gemma Guerrini del 25 maggio

Gentilissima Anna Maria Bianchi,
sorprende davvero che in questo articolo, pur facendo riferimento in nota a tutte le fonti utili alla comprensione dell’argomento trattato, si dia prova di non averle utilizzate, dal momento che si ha l’impressione che si siano piuttosto preferite fonti di natura mediatica.
Se fossero state utilizzate le fonti citate in nota, sarebbe risultato evidente che la proposta di modifica dello Statuto va ad applicare e non a cancellare la legge vigente sulle Pari Opportunità, la cosiddetta “legge Delrio”, in cui si prevede un rapporto 40/60 (L. 56/2014 art. 1 co. 137) tra generi, in modo che nessuno dei due possa essere  rappresentato in una proporzione minore del 40% e maggiore del 60%.
La nostra proposta di modifica va dunque nella direzione del dovuto aggiornamento rispetto alla preesistente normativa (215/2012)  che fissava ad 1/3 la proporzione.
Ovviamente la forza politica che ritenga opportuno mantenere la proporzione del 50-50 inserita nello Statuto vigente a partire dal 2013 (prima della Legge Delrio), ha i tempi e i  modi normativamente previsti per  presentare emendamenti alla proposta (anche se risulta curioso che tale richiesta provenga dalle stesse forze che hanno presentata e votata in Parlamento la legge Delrio).
Purtroppo dobbiamo invece constatare che si preferisce parlare con i giornalisti, pronunciando tra l’altro parole in libertà.
Dal punto di vista dell’informazione, infatti, la supposta cancellazione delle Pari Opportunità da parte del M5S è altrettanto fantasiosa quanto la cancellazione dei famosi 300.000€  tagliati  ai centri antiviolenza, iniziativa di cui anche quella volta fu inopinatamente imputato il  M5S (http://verosimilmentevero.blogspot.it/2016/08/stefano-fassino-e-pd-denunciano.html): quella  quota ovviamente non solo non era stata tagliata dal M5S ma  -come si è scoperto nella distrazione mediatica più completa-non era mai esistita.
Mentre si deve constatare con sconcerto che le voci politiche che oggi si ergono a paladine dello Statuto del 2013, sono le stesse di coloro che pochi mesi fa pretendevano che la Commissione delle Elette non si occupasse di Pari Opportunità (vd. verbale di Commissione), anche se è la competenza precipuamente assegnatale dallo Statuto vigente, quello stesso che oggi così strenuamente esse difendono. Ma evidentemente in quel periodo né le Pari Opportunità né lo Statuto vigente erano ritenuti importanti.
La ringrazio per l’attenzione.

Gemma Guerrini

Vedi anche : http://www.riformeistituzionali.gov.it/rappresentanza-di-genere-e-sistemi-elettorali/premessa/

(1) LEGGE 7 aprile 2014, n. 56 

Disposizioni sulle citta’ metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni. (14G00069) (GU Serie Generale n.81 del 07-04-2014) note: Entrata in vigore del provvedimento: 08/04/2014

Art. 1 comma 137. Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000abitanti, nessuno dei due sessi puo’ essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico.

(2)LEGGE 23 novembre 2012, n. 215 Disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali. Disposizioni in materia di pari opportunita’ nella composizione delle commissioni di concorso nelle pubbliche amministrazioni. (12G0237) (GU Serie Generale n.288 del 11-12-2012) note: Entrata in vigore del provvedimento: 26/12/2012

(3) Inspiegabile comunque la  mancata citazione della Legge n. 56 2014 nelle premesse della bozza di delibera.

(4) qui i  video registrati durante la Commissione : http://www.carteinregola.it/index.php/i-video-della-commissione-raoma-capitale-sulla-revisione-dello-statuto-del-1572017/

 (5) siamo invece stati ascoltati – nei limiti di episodiche audizioni- da molti presidenti di commissione. L’Assessora Marzano ha organizzato tavoli e iniziative sui territori, ma che non riguardavano le modifiche di cui si parla (e l’Assessora Baldassarre ha orgnizzato incontri nei territori per il Piano sociale partecipato che non abbiamo avuto modo di seguire)

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