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Il Regolamento orti urbani deve essere parte del sistema del verde e del paesaggio della città

orto alla Caffarella

orto alla Caffarella

Pubblichiamo una prima riflessione sul  Regolamento degli Orti Urbani,  promosso dalla  delibera 38 del 2015 (1) e  attualmente in corso di revisione da parte dalla nuova Amministrazione insieme a  un tavolo di associazioni. Il gruppo verde di Carteinregola invierà a breve le sue  osservazioni al tavolo e all’Assessora Montanari, chiedendo che il regolamento degli orti sia inserito, come accade in molte  altre città che l’hanno adottato, in un più generale Regolamento del verde urbano,  che da anni sollecitiamo, anche con tavoli di lavoro e proposte concrete. Rispettiamo e ammiriamo  l’impegno delle tante realtà  che con l’esperienza  degli orti condivisi hanno avviato un importante opera di ricostruzione delle comunità e di rapporti sociali solidali, ma riteniamo che anche queste  scelte debbano essere inserite in un sistema di regole – esistenti o da adottare –  a  tutela del  comune patrimonio ambientale e  del paesaggio, un bene comune di tutta la città e delle generazioni a venire.

Perchè è importante che il Regolamento degli Orti Urbani vada di pari passo con il Regolamento del Verde e del paesaggio urbano

di Paola Loche

Nella nuova bozza di “Regolamento per l’affidamento in comodato d’uso e la gestione di aree verdi di proprietà di Roma Capitale per la realizzazione di orti/giardini urbani” è assente una visione dell’intero sistema del verde e del paesaggio della città di cui gli orti, e dunque il “paesaggio orticolo”, sono una componente. E’ questa un’osservazione che da tempo facciamo nelle sedi di discussione sul verde urbano, a quanto pare senza alcun riscontro in considerazione del fatto che si sta portando avanti il progetto di approvazione del regolamento degli orti tralasciando da tempo, ormai immemorabile, l’approvazione del regolamento del verde e del paesaggio urbano.

Si ritiene prioritaria e inderogabile l’approvazione del Regolamento generale del verde e del paesaggio urbano, regolamento sovraordinato rispetto al regolamento sugli orti urbani, per evitare inconciliabilità nei confronti dei criteri generali di gestione e tutela del verde pubblico e privato. Così come si ritiene, inoltre, un assunto fondamentale l’individuazione delle aree destinabili ad orti urbani.

Nella bozza di regolamento non sono indicati i criteri per la scelta dei siti adatti alla realizzazione di orti/ giardini, a parte la generica compatibilità con quanto previsto dal PRG, invece bisognerebbe ragionare in termini di compatibilità rispetto alla struttura della città e dunque rispetto al ruolo gerarchico degli spazi aperti urbani e quindi definita una mappatura delle aree destinabili all’uso orticolo.

Va tenuto presente che gli orti vanno insediati in aree periurbane poiché rappresentano un uso compatibile e paesaggisticamente coerente con la transizione graduale fra città e campagna, evitando sempre qualsiasi eventuale impatto paesaggistico.

L’organizzazione planimetrica degli spazi, l’impianto e la parcellizzazione degli orti, andrebbero progettati in funzione del contesto orografico e dei caratteri storici e morfologici della struttura insediativa del sito.

Inoltre tutti gli elementi costitutivi dei nuovi paesaggi orticoli (delimitazioni delle particelle, recinzioni, cancelli, casottini per il deposito di materiali, bagni, fontanelle e sistema d’irrigazione, strutture o spazi per il compost, punti per l’approvvigionamento dell’elettricità e dell’illuminazione, ove necessaria, ecc.) dovrebbero essere progettati con materiali coerenti fra di loro e nel rispetto del carattere e della connotazione formale del sito e dello spazio e del decoro generale. Infatti anche gli orti/giardino dovrebbero essere frutto di un progetto complessivo di paesaggio.  In particolare nel contesto agro-urbano, l’orto giardino deve rappresentare una delle componenti identitarie del paesaggio della città, arginando i fenomeni di casuale assemblaggio di particelle e di materiali che contribuiscono al generale disordine e all’”incultura” della nostra città ormai senza regole e ambizioni qualitative.

Tutto questo dalla lettura della bozza di regolamento non traspare e preoccupa chi da sempre si batte per una cultura del rispetto dell’identità del paesaggio in tutte le sue componenti.

(1) scarica DAC_38_17.7.2015 185a Proposta (Dec. G.C. del 17 ottobre 2014 n. 91)Regolamento per l’affidamento in comodato d’uso e per la gestione di aree a verde di proprietà di Roma Capitale compatibili con la destinazione a orti/giardini urbani.

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