In calo tutti i 18 servizi pubblici locali oggetto dell’indagine tranne quello idrico, a cui va il voto più alto, mentre l’igiene urbana tocca il fondo. Più soddisfatti della vita nel proprio quartiere i residenti dei Municipi X e III rispetto a quelli del centro, le valutazioni migliori espresse da giovani e studenti; romani in generale più pessimisti, solo il 18% esprime aspettative positive per il futuro.
È stata presentata oggi 30 settembre in Campidoglio l’Indagine sulla Qualità della vita e dei servizi pubblici a Roma giunta alla dodicesima edizione, che fornisce un quadro completo sulla percezione che gli utenti, occasionali o abituali, hanno dei 18 servizi pubblici locali e della qualità della vita in città sia nel suo complesso, sia nella propria zona di residenza. In generale il giudizio medio dei cittadini, che non raggiunge la sufficienza dal 2014, torna a scendere da 5,33 dello scorso anno a 5,3 del 2019: ad abbassare la media sono soprattutto i voti attribuiti al trasporto pubblico di superficie (4,1 per autobus e tram, mentre nel 2018 era 4,4) e alla raccolta rifiuti e pulizia delle strade, che incassano rispettivamente 2,7 e 2,8, quasi un punto in meno rispetto allo scorso anno (3,8 e 3,5). Il voto più basso in assoluto, 2,5, è stato attribuito dai residenti del I Municipio alla pulizia delle strade e da quelli del XIV alla raccolta dei rifiuti. Le principali criticità, secondo i fruitori abituali, riguardano la qualità dei servizi per il 44,3% e l’accessibilità per il 15%, seguite da costo e sicurezza, mentre circa il 27% dichiara di non riscontrarne alcuna.
In generale, a conferma della grave insoddisfazione dei romani, tutti i 18 servizi pubblici considerati risultano in flessione, tranne uno: solo il giudizio sull’acqua potabile, infatti, è in ripresa con un voto di 7,8 rispetto a 7,5 del 2018, ed è il più alto di tutti. A registrare la sufficienza sono 9 servizi su 18: dopo quello idrico seguono i servizi culturali, tutti al di sopra del 6 ma con un calo di valutazione di circa mezzo voto ciascuno, alcuni servizi sociali (tranne quelli municipali, per i quali i cittadini hanno espresso un voto di 5,5) e, nel campo della mobilità, i taxi, che risultano appena sufficienti (6,0). A parte la sosta a pagamento, che rimane stabile seppure con un andamento tendenziale insufficiente (4,8 nel 2019, 5 nel 2018), tutto il comparto del tpl risulta in evidente flessione ed è la metropolitana a subire il più marcato peggioramento: a causa dei continui disservizi alle strutture di supporto e della chiusura di alcune stazioni centrali della linea A, il voto dei cittadini scende a 5,0 da 5,8 dello scorso anno. Tra i servizi universali, registra un andamento decrescente anche l’illuminazione pubblica, che per la prima volta scende al di sotto della sufficienza con 5,8 (era 6,1 nel 2018).