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Presidio dei comitati No all’autonomia differenziata e Assemblea – i video e il comunicato del 3 luglio

Pubblichiamo il comunicato del Tavolo dei Comitati Per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’Unità della Repubblica e l’Uguaglianza dei diritti , a cui aderisce Carteinregola, diffuso il 3 luglio.

In calce i video con gli interventi del presidio per il ritiro del DDL Gelmini sull’Autonomia Differenziata il 22 giugno sotto la sede del Dipartimento degli affari regionali dove la Ministra Gelmini incontrava i presidenti di 6 Regioni e il video dell’assemblea online del 24 giugno.

>vai all’articolo di Marina Boscaino sul blog del Fatto Quotidiano del 21 giugno 2022 che spiega i motivi del NO all’autonomia regionale differenziata

I Comitati NO AD sono in campo con determinazione da anni contro l’autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti, ritenendo che l’attuazione dell’art. 5 della Costituzione, che recita “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”, sia attuabile solo abolendo con Legge Costituzionale il comma 3 dell’art.116.

A tal fine sostengono i DDL e PDL Costituzionali per l’abrogazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzionerispettivamente presentati al Senato dai Sen. Gregorio De Falco, Elena Fattori, Cataldo Mininno, Paola Nugnes, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura e Matteo Mantero e alla Camera dalle on. Simona Suriano, Silvia Benedetti, Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli.

I Comitati prendono atto che P. Bersani e V. Errani, già Presidenti (e mai autoproclamatisi “Governatori”) della Regione Emilia-Romagna, assieme al loro partito, hanno espresso l’intento di opporsi alla adozione da parte del governo del DDL Gelmini, intenzione manifestata nel corso della Conferenza Stampa del 29 giugno 2022 convocata per la presentazione della loro lettera “Autonomia Differenziata: così non va”.

Gli stessi P. Bersani e V. Errani hanno criticato la Bozza Gelmini in quanto esautora, delegittimandolo, il Parlamento, non definisce LEP (Livelli Essenziali della Prestazioni) e fabbisogni standard, non prevede il superamento della spesa storica e la perequazione ex articolo 119 della Costituzione, e non vi appaiono riferimenti alle leggi 42/2009 e 68/2011 in tema di fiscalità.

Anche essi, inoltre, hanno rilevato che l’autonomia regionale differenziata, prevista dal DDL Gelmini e presentata ed accettata senza sostanziali rilievi ai Presidenti di regione del Nord e del Centro (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Toscana), comporti il rischio di costituire nuove Regioni a statuto speciale e/o quello di neo-secessionismo mascherato, sì che hanno concluso con una dichiarazione di ferma opposizione a che il DDL Gelmini venga portato nel Consiglio dei Ministri.

I Comitati NO AD, pur nella diversità delle proposte politiche di opposizione alla disgregazione dell’unità della Repubblica e dei Principi costituzionali di tutela dell’uguaglianza dei diritti e dei doveri di cittadinanza, esprimono l’intento di operare fianco a fianco per:

scongiurare ogni tentativo di fare oggetto di decretazione governativa una qualsiasi norma in tema di autonomia regionale differenziata in questo fine Legislatura

promuovere il più ampio e trasparente dibattito nel Paese sui temi del decentramento democratico, con il coinvolgimento delle forze politiche, sindacali, associative e di movimento

Cittadine e cittadini italiani non hanno bisogno di ulteriori atti destabilizzanti in un momento così grave di crisi per la guerra in Ucraina, la siccità, l’inflazione e la pandemia.

Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti

per contatti: Marina Boscaino, portavoce Comitati no Ad   +39328565442 – comitatinoad@gmail.com

I Comitati NO AD sono in campo con determinazione da anni contro l’autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti, ritenendo che l’attuazione dell’art. 5 della Costituzione, che recita “La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento”, sia attuabile solo abolendo con Legge Costituzionale il comma 3 dell’art.116.

A tal fine sostengono i DDL e PDL Costituzionali per l’abrogazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzionerispettivamente presentati al Senato dai Sen. Gregorio De Falco, Elena Fattori, Cataldo Mininno, Paola Nugnes, Bianca Laura Granato, Virginia La Mura e Matteo Mantero e alla Camera dalle on. Simona Suriano, Silvia Benedetti, Yana Chiara Ehm, Doriana Sarli.

I Comitati prendono atto che P. Bersani e V. Errani, già Presidenti (e mai autoproclamatisi “Governatori”) della Regione Emilia-Romagna, assieme al loro partito, hanno espresso l’intento di opporsi alla adozione da parte del governo del DDL Gelmini, intenzione manifestata nel corso della Conferenza Stampa del 29 giugno 2022 convocata per la presentazione della loro lettera “Autonomia Differenziata: così non va”.

Gli stessi P. Bersani e V. Errani hanno criticato la Bozza Gelmini in quanto esautora, delegittimandolo, il Parlamento, non definisce LEP (Livelli Essenziali della Prestazioni) e fabbisogni standard, non prevede il superamento della spesa storica e la perequazione ex articolo 119 della Costituzione, e non vi appaiono riferimenti alle leggi 42/2009 e 68/2011 in tema di fiscalità.

Anche essi, inoltre, hanno rilevato che l’autonomia regionale differenziata, prevista dal DDL Gelmini e presentata ed accettata senza sostanziali rilievi ai Presidenti di regione del Nord e del Centro (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli-Venezia Giulia e Toscana), comporti il rischio di costituire nuove Regioni a statuto speciale e/o quello di neo-secessionismo mascherato, sì che hanno concluso con una dichiarazione di ferma opposizione a che il DDL Gelmini venga portato nel Consiglio dei Ministri.

I Comitati NO AD, pur nella diversità delle proposte politiche di opposizione alla disgregazione dell’unità della Repubblica e dei Principi costituzionali di tutela dell’uguaglianza dei diritti e dei doveri di cittadinanza, esprimono l’intento di operare fianco a fianco per:

scongiurare ogni tentativo di fare oggetto di decretazione governativa una qualsiasi norma in tema di autonomia regionale differenziata in questo fine Legislatura

promuovere il più ampio e trasparente dibattito nel Paese sui temi del decentramento democratico, con il coinvolgimento delle forze politiche, sindacali, associative e di movimento

Cittadine e cittadini italiani non hanno bisogno di ulteriori atti destabilizzanti in un momento così grave di crisi per la guerra in Ucraina, la siccità, l’inflazione e la pandemia.

Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, per l’unità della Repubblica e l’eguaglianza dei diritti

per contatti: Marina Boscaino, portavoce Comitati no Ad comitatinoad@gmail.com

Il video del Presidio del 22 giugno 2022

Il video dell’Assemblea nazionale del 24 giugno 2022

Dichiarazione del Tavolo per il NO all’Autonomia Differenziata

La ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie, on. Gelmini, l’aveva annunciato: “L’Autonomia Differenziata è all’ultimo miglio, prima dell’estate la Legge Quadro”.

Difficilmente, tuttavia, si poteva immaginare un Disegno di Legge così devastante come quello che è trapelato in questi giorni.

Noncurante delle conseguenze disastrose della prima regionalizzazione che sono emerse in modo drammatico con la pandemia, in un momento nel quale la guerra in Ucraina sta accentuando l’esplosione della crisi economica e le disuguaglianze sociali e territoriali, questo testo ha qualcosa di paradossale, perché va ben oltre, e contrasta persino, i limiti che una commissione di costituzionalisti incaricata dalla stessa Gelmini aveva indicato per l’Autonomia Differenziata.

Composto da cinque articoli, il Disegno di Legge

– delinea una procedura che esautora il Parlamento da ogni potere reale in merito alle Intese tra Stato e Regioni che richiedono l’AD, limitando l’azione delle Camere a pura consultazione, da esprimere in tempi contingentati (un mese), senza possibilità di ascoltare pareri che non siano quelli dei Presidenti di Regione, con un voto finale senza possibilità di emendamenti;

– non esclude alcuna delle 23 materie richieste dalle Regioni, contro il parere della Commissione Gelmini che invitava invece a lasciar fuori la scuola e la sanità. Addirittura per materie come l’ambiente si andrebbe incontro ad una immediata regionalizzazione;

-precisa che per scuola, sanità, assistenza e trasporti si debbano prima definire i LEP, salvo poi lasciare spazio all’avvio dell’AD anche senza nelle righe successive

– prevede che le risorse finanziarie per le Regioni “differenziate” siano inizialmente determinate tramite la “spesa storica”, cioè consolidando l’aberrante meccanismo che ha portato già oggi alle più gravi distorsioni e differenziazioni territoriali. Nello stesso tempo, passato il “primo periodo”, prevede di istituire tributi propri delle Regioni e/o trattenere parti dei tributi maturati a livello regionale. Di fatto, si aprirebbe così la strada, nel primo caso ad una sovra-tassazione nelle Regioni ad Autonomia differenziata, nel secondo alla sottrazione di fondi alle altre Regioni. Infine, si fanno salvi gli atti finora presentati, dunque le ‘tre regioni’ Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna possono già partire, non appena la legge sarà approvata.

Va detto chiaramente: questo DDL realizza il peggio di tutto ciò che è stato ipotizzato in questi anni. Si va infatti dallo svuotamento della democrazia parlamentare al concedere pieni potere alle Regioni in quasi tutti i campi della vita economica e sociale, fino al creare le condizioni per uno scontro tra aree del Paese.

Avvistiamo concretamente il rischio di passare da una Repubblica parlamentare ad una fondata sugli accordi tra governo e Regioni, al di sopra e contro qualunque dialettica democratica.

In un momento in cui sarebbe richiesta più che mai l’unità della Repubblica, nel quale la priorità della politica dovrebbe essere quella di cercare di superare le diseguaglianze e le divisioni, appare paradossale che un ministro osi spingersi a questo punto di frammentazione dei diritti per i cittadini del nostro Paese.

Per questo, il Tavolo per il NO all’Autonomia Differenziata, nato proprio dall’esigenza di unire soggetti diversi, ma convergenti sul pericolo rappresentato dall’AD, convoca: un presidio il 22 pv a Roma in via della Stamperia 8, dalle 12.30 alle 15.00 in occasione dell’annunciato incontro tra la Ministra e i presidenti di regione , per lo stop immediato a questo DDL. Un’assemblea online per il giorno 24 giugno – alle ore 18 – per discutere quali iniziative prendere e riflettere tutte e tutti insieme (anche alla luce di quanto si evincerà dall’incontro tra Gelmini e “governatori”) su una prima risposta politica e sulle iniziative di continuazione della lotta.

Stop al DDL Gelmini! Che non sia mai portato in discussione al Consiglio dei ministri, che venga subito rigettato da tutte le forze politiche e i parlamentari che hanno a cuore l’unità della Repubblica!

Adesioni Presidio 22 giugno 2022

  • Ass.ne Beni comuni
  • Ass.ne Indipendenza
  • Attac Italia
  • Carta di Venosa
  • Carteinregola
  • Casa Internazionale delle Donne
  • Cobas
  • Comitati No AD
  • Confederazione delle Sinistre Italiane C.S.I.
  • Coordinamento Donne Francoforte
  • Coordinamento donne italiane
  • CRIDES
  • CUB Roma
  • DemA
  • Democrazia e Lavoro (CGIL)
  • FLC CGIL
  • Forum acqua bene comune
  • Forum diritto alla salute
  • Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
  • Giuristi democratici
  • Gruppo Misto Manifesta
  • Laboratorio la Riscossa del Sud
  • “Lavoro e Salute”
  • “Left”
  • Liberacittadinanza
  • Libertà e Giustizia
  • Manifesta
  • Medicina democratica
  • Non Una Di Meno di RC
  • Pap Roma
  • Partito del Sud
  • PCI
  • Possibile
  • Primavera democratica
  • Priorità alla scuola
  • Rae Rete Attivisti Equità
  • Recovery Sud
  • Rete dei Numeri Pari
  • Riconquistiamotutto (Cgil)
  •  Rifondazione Comunista
  • Risorgimento socialista
  • SGB
  • Sinistra Italiana  
  • Società della cura 
  • Spazio donna di RC 
  • “Su la testa” 
  • USB
  • “Volere la luna”

14 giugno 2022 (ultimo aggiornamento 21 giugno 2022)

Per comunicazioni e adesioni:

Esecutivo nazionale NO AD
dei Comitati contro qualunque autonomia differenziata,
per l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti.
Web:  perilritirodiqualunqueautonomiadifferenziata.home.blog
email: comitatinoad@gmail.com
Fb: ControOgniAutonomiaDifferenziata

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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