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Pratone di Torre Spaccata, la petizione dei cittadini

Richiesta variante urbanistica e destinazione a parco archeo-ambientale del Pratone di TorreSpaccata

(dal sito di Roma Capitale 13-febbraio-2022)

(video del Comitato Pratone di Torre Spaccata) Petizione – Autore: RITA SERENA MARIA PANETTA

In breve
Il Pratone di Torre Spaccata, area verde incuneata tra i quartieri di Don Bosco e Torre Spaccata in continuità con il Parco archeologico di Centocelle, da cui è attualmente separato da Viale Palmiro Togliatti, ospita 4 ville rurali romane ed è Corridoio Ecologico della città, habitat naturale per specie di fauna selvatica tutelate. Se ne chiede la destinazione a Parco archeologico e ambientale.

 

Descrizione Petizione

Il Pratone di Torre Spaccata (attualmente ricadente nel Municipio VII) è un’area verde non urbanizzata di circa sessanta ettari, di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti (SpA del Ministero dell’economia e delle finanze), compresa tra le aree fortemente urbanizzate e carenti di quote di verde, di Don Bosco, Cinecittà, Cinecittà Est e il quartiere di Torre Spaccata. Lo spazio si è mantenuto intatto perché precedentemente inserito nel progetto di Sistema Direzionale Orientale (SDO) non più realizzato. Sotto il profilo archeologico, appositi scavi esplorativi realizzati tra gli anni 1997 e 2006 hanno portato alla luce 4 importanti ville rurali romane, con funzioni residenziali e produttive: la villa di via Lizzani, la villa di via Sommariva, la villa A204 e la villa del Casale di Torre Spaccata, e hanno dimostrato la presenza dell’uomo in questa porzione di agro romano a partire dal Neolitico e fino oltre il Medioevo. Le emergenze sono state documentate in parte nella Carta dell’Agro romano al Foglio 25 Nord e nella pubblicazione scientifica Torre Spaccata. Roma SDO Le indagini archeologiche, autrice Patrizia Gioia, editore Rubbettino 2008. Sotto il profilo ambientale, il Pratone è inserito nella Rete Ecologica del PRG vigente come componente secondaria, pertanto con valori naturalistici da preservare o ripristinare al fine di assicurare continuità territoriale. Rappresenta un corridoio ecologico per alcune specie di particolare interesse (sparviero, poiana, gheppio fagiani, volpi che vi allevano i propri piccoli, rettili, ecc) che qui hanno trovato i necessari spazi di caccia, nutrimento e riposo, collegando in modo naturale area urbana e agro romano. Ricco di biodiversità, che assolve peraltro funzioni di compensazione ambientale e sociale, imprescindibili in un contesto estremamente urbanizzato. Dal punto di vista paesaggistico, il Pratone offre una delle migliori visuali sui Colli Albani, facendo scenograficamente dialogare il tessuto urbano della periferia romana sviluppatosi a partire dagli anni ’50 fino agli anni ’90, con il territorio dei Castelli romani. Ancora a livello geomorfologico, la valle del Pratone conserva un lembo periferico del cosiddetto lahar di Albano, conformazione geologica formatasi a seguito di una immensa colata di fango dovuta alla tracimazione del lago di Albano, databile al IV secolo a.C. Il Pratone è quindi riconosciuto dalla cittadinanza come simbolo del quartiere di Torre Spaccata, le cui naturali vocazioni archeologica ed ambientale sono le leve su cui incentrare un progetto di valorizzazione che consentirebbe di farne il Parco dell’evoluzione della campagna romana (in continuità urbanistica e funzionale con il Parco di Centocelle) prevedendo itinerari di visita e lettura del territorio (misti fra archeologia, architettura e ambiente e che coinvolgano i quartieri della direttrice Sud Est). Il progetto consentirebbe di fruire di un’area archeologica vastissima che si muove sulle consolari Casilina, Prenestina e Tuscolana, seconda potenzialmente solo al Parco dell’Appia Antica. Il Parco, quindi, verrebbe ad essere una cerniera verde per collegare (a livello pedonale e ciclabile) i quartieri di Torpignattara, Villa De Santis, Centocelle, Alessandrino, Torre Spaccata, Torre Maura, Cinecittà Est e Cinecittà, Don Bosco e Quadraro, tassello dell’Anello Verde e della cintura dei Parchi già deliberate da Roma Capitale. Alla luce delle necessarie misure di contrasto al cambiamento climatico, in sintonia con le indicazioni di sviluppo sostenibile dettate dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con le recentissime modifiche degli articoli 9 e 41 della Costituzione a tutela dell’ambiente, con le Missioni 2 e 3 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con gli Assi dedicati alla Crescita verde, digitale e resiliente del Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane e con le strategie previsti dal PAESC Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima approvato da Roma Capitale a giugno 2021, è necessario infatti individuare e salvaguardare aree diffuse di valenza ambientale e culturale, all’interno del GRA, che consentono la qualificazione sostenibile e produttiva (funzioni culturali, sociali e di compensazione delle emissioni di CO2) della periferia. Il Pratone è il luogo ideale in cui realizzare un progetto bandiera, anche con risorse del PNRR, basato su valorizzazione archeologica e tutela ambientale per le presenti e future generazioni. Per salvaguardare il patrimonio archeologico, ambientale e paesaggistico dell’area, atteso che la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha già prodotto tutta la documentazione, relativa all’area del Pratone di Torre Spaccata, necessaria per implementare le opportune tutele archeologiche e paesaggistiche e che nella Carta della Qualità del Piano Regolatore Generale del Comune di Roma sono definite in maniera puntuale le rilevanze storiche e archeologiche rilevate nell’area, si chiede quindi di dare seguito alle deliberazioni del Consiglio del Municipio V del 28 gennaio 2020, del Consiglio del Municipio VI del 7 gennaio 2021, del Consiglio del Municipio VII del 14 gennaio 2021 disponendo: una urgente variante al PRG in vigore che destini il Pratone di Torre Spaccata a verde pubblico e servizi pubblici locali ai sensi del c. 2 lettera a) e b) art. 72 e co.1 lettere d) dell’art. 85 delle NTA del vigente PRG del Comune di Roma, eliminando la previsione di edificabilità non più in linea con le mutate condizioni di contesto urbano e le riconosciute esigenze di tutela del patrimonio ivi presente e promuovendo un percorso partecipato con la cittadinanza e i diversi soggetti coinvolti per la valorizzazione ecologica e culturale dell’area. La petizione è sostenuta dalle associazioni del territorio che vedono nella salvaguardia del Pratone un tassello imprescindibile per un nuovo sviluppo urbano sostenibile del quadrante Sud est.


Video: https://youtu.be/SJ8tuwqzKXo

Vai alla pagina del Comitato Pratone di Torre Spaccatahttps://pratonetorrespaccata.it/

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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