Ancora sulla vicenda progetti per il piazzale antistante la Stazione Tiburtina
Autore : Redazione
Sabato scorso si è tenuta una manifestazione di residenti e comitati di fronte alla Stazione Tiburtina, che hanno ancora una volta ribadito la contrarietà al progetto di riqualificazione con modifiche della viabilità e interventi sulle alberature che il Comune ha avviato nel corso della precedente amministrazione. Ci siamo già occupati della vicenda un anno fa, con un articolo che cercava di distinguere i vari piani interessati e di fornire le informazioni raccolte (1). Le riprendiamo per avanzare delle richieste precise.
ABBATTIMENTO DELLE ALBERATURE Il progetto del Comune, sulla cui base sono iniziati i lavori di risistemazione, è una variante di un Piano di assetto per la riqualificazione dell’area della stazione Tiburtina, un Accordo di Programma dell’ 8 marzo 2000, che prevede varie fasi di intervento: quella attuale, avviata dall’Amministrazione Raggi, riguarda solo una parte, e, rispetto alle alberature, prevede che siano abbattuti 12 alberi, dei quali 7 sono ceppaie o alberi morti o di scarso pregio (2). Invece i 5 lecci che dovrebbero essere eliminati, all’angolo tra Circonvallazione Tibutina e Via Mazzoni, appaiono in buona salute e, tranne uno, hanno tutti circonferenze superiori a un metro. Quindi rientrano nelle alberature tutelate dal Regolamento del Verde Publico e Privato e del Paesaggio urbano vigente dal maggio 2021, e per questo, come già un anno fa, chiediamo che siano trapiantati nelle vicinanze, così come chiediamo che le nuove alberature che saranno messe a dimora – ci risulta 27 lecci più vari altri impianti, tra i quali 6 platani, per un totale di 43 nuovi alberi – siano conformi e curate come prescritto dal Regolamento. Per quanto riguarda il destino delle altre alberature, molte di grandi dimensioni e di grande pregio, nell’area antistante la stazione e nel cosiddetto “boschetto” all’interno dello svincolo, è legato a una seconda fase del Piano di Assetto che dovrà comunque essere modificato, anche perchè vi si prevedeva l’abbattimento dell’Istituto Ittiogenico, poi sottoposto a vincolo. La palla quindi passa alla nuova Amministrazione che ci auguriamo vorrà salvaguardare il patrimonio verde esistente.
LA STAZIONE DEGLI AUTOBUS – a sua volta si divide in due capitoli: il posizionamento della Stazione e la concessione a una società privata.
Per quanto riguarda il posizionamentodella stazione degli autobus, senza aver approfondito gli studi trasportistici, non ci sembra peregrina l’idea di far arrivare decine di mezzi da fuori Roma dall’altro lato della stazione Tiburtina, così da non portare traffico e smog supplementari in un’area densamente popolata.
Per quanto riguarda la concessione, non abbiamo visto le carte, ma abbiamo letto dichiarazioni di persone che pensiamo ben informate, come l’ex consigliere capitolino Orlando Corsetti, già Presidente dell’ex III Municipio e oggi nello staff dell’Assessore alla Mobilità Patanè, che più volte ha segnalato l’anomalia di una concessione stipulata nell’anno 1999 per la durata di 9 anni con la stessa società che di proroga in proroga ancora oggi gestisce il servizio. Per Corsetti, che ha anche presentato un esposto alla Corte dei Conti (3), la società dal 2016 avrebbe continuato ad operare nel parcheggio accanto al piazzale Tiburtino “senza alcuna autorizzazione“. Ma anche l’ex assessora alla mobilità Linda Meleo (4) aveva comunicato l’intenzione della Giunta Raggi di “riportare la legalità” “mettendo a gara il servizio“.
In verità la società nel 2017 aveva presentato una proposta di project financing per la risistemazione dell’area(5), con un progetto il cui autore era lo stesso architetto che ha poi lavorato con i cittadini e i comitati della zona a un “progetto partecipativo” alternativo a quello dell’Amministrazione, poi sfociato in una delibera di iniziativa popolare (6). Ora la stessa società sembra rientrare in gioco, visto che l’attuale assessore Patanè ha dichiarato, in un recente Consiglio straordinario municipale in cui si è discusso del piano di riassetto della stazione Tiburtina (7), che “Tibus o chi altri devono presentare progetti accettabili di restyling che facciano diventare quel piazzale una sorta di terminal aeroportuale,moderno, bello visivamente, sopportabile acusticamente … qualcosa che Tibus restituisce alla città“.(8)
LE NOSTRE RICHIESTE
Oltre alla richiesta di non abbattere i lecci ma di spostarli, e di tutelare il verde presente nell’altra parte dell’area, chiediamo che l’Amministrazione si impegni a rendere progetti, dibattito e questioni legali/amministrative trasparenti e alla portata di tutti i cittadini (9), rendendo partecipi delle scelte i comitati di quartiere, i residenti e tutte le realtà civiche che si battono per l’interesse pubblico e la legalità.
Chiediamo inoltre che l’Amministrazione prenda in considerazione l’ipotesi di affidare ad ATAC la concessione del servizio, se è vero, come dichiarato da Corsetti (3), che si tratta di “un’attivita’ che registra milioni di utili annui“. Per una volta che un servizio pubblico può portare anche ritorni economici al pubblico… (AMBM)
P.S. Apprendiamo che nel corso del citato Consiglio straordinario del II Municipio è stata ventilata sia dall’assessore Patanè sia dall’assessora alla Mobilità del II Municipio Valentina Caracciolo la possibilità di destinare a funzioni pubbliche l’ex centro ittiogenico: [Caracciolo]”…vedo la possibilità di riconsegnare al quartiere e alla città uno spazio dall’enorme potenziale. Che sia stato venduto a un fondo immobiliare fa male. Quell’edificio deve svolgere funzioni dedicate alla collettività, il mio sogno sarebbe che tornasse nella piena disponibilità dell’amministrazione locale“. Peccato che di sogno si tratti, visto che la Regione Lazio, proprietaria dell’immobile, lo ha ceduto a un Fondo immobiliare il 21 dicembre 2016… (10)
28 marzo 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
(…) la replica dell’assessora Linda Meleo che ha promesso: “Riporteremo la legalità: intenzione è mettere a gara il servizio ed è il percorso che questa Amministrazione sta portando avanti”. Ha spiegato: “Il consorzio Tibus occupa questi spazi abusivamente da marzo 2016 e noi lo sappiamo bene dato che ci siamo rifiutati di prorogare questa concessione, del tutto surreale, sottoscritta nel 1999. Al contrario delle precedenti amministrazioni che invece hanno dato ok a rinvii dal 1999 al 2015. Chi ci attacca oggi quali decisioni coraggiose ha preso negli ultimi anni? L’unica cosa che hanno saputo fare è non preoccuparsi minimamente di sanare una situazione insostenibile”.
(5) Roma Today 24 maggio 2017 Tiburtina, Tibus lancia la sua sfida: “Ecco come rivoluzioneremo l’area della stazione”La società che gestisce l’autostazione ha avanzato una proposta di project financing per la risistemazione dell’area: “Realizzeremo una grande piazza”. La sua convenzione è scaduta da oltre un anno Ylenia Sinahttps://www.romatoday.it/economia/autostazione-tibus-progetto-stazione.html
[Patanè] (…) Non mi convince il trasferimento a est del piazzale dell’autostazione – fa sapere l’assessore – perché i passeggeri dovrebbero fare percorsi abbastanza lunghi per arrivare alla metropolitana, tra gli 800 metri e 1 km a piedi. Per me l’ubicazione a ovest è la migliore che abbiamo. In questo caso, però, Tibus o chi altri devono presentare progetti accettabili di restyling che facciano diventare quel piazzale una sorta di terminal aeroportuale, moderno, bello visivamente, sopportabile acusticamente. Penso poi all’ex centro Ittiogenico, che può essere riconsegnato al Municipio per realizzare progetti sociali e culturali. Ecco, tutto ciò dev’essere qualcosa che Tibus restituisce alla città”.
(9) Nei giorni scorsi Carteinregola ha avanzato una richiesta di accesso generalizzato per visionare i documenti relativi alla convenzione
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