Parco dell’Appia Antica, Archviio Antonio Cederna, Via Capodi Bove, la sala della storia della tutela dell’Appia (foto AMBM)
Il prossimo 22 agosto, il parco archeologico dell’ Appia Antica cesserà di esistere e il Museo Etrusco perderà la sua autonomia, in seguito alla riforma del Ministro Bonisoli, nonostante gli appelli rivolti da mesi da comitati, cittadini, intellettuali (rilanciati anche da Carteinregola (1)
Scrive Vittorio Emiliani su La Repubblica (2): “Oggi beni di una rarità assoluta quali l’Appia Antica e Villa Giulia dedicata agli Etruschi – vengono trattati alla stregua di una partita di carciofi, e i loro reggitori liquidati, uno dopo l’altro, come pedine da spostare qua e là, o da estromettere, come accade al neo-direttore del Parco dell’Appia Antica, Simone Quilici [che aveva firmato il contratto a metà giugno dopo aver vinto il concorso internazionale bandito dallo stesso Mibac NDR]scelto appena due mesi fa ed ora, senza formalità di sorta, cancellato da quel sito preziosissimo“.
E lo stesso Quilici, intervistato da Il Messaggero (3), lancia l’allarme per i tanti progetti in corso che rischiano di perdersi: “Si bloccheranno progetti da oltre 4 milioni di euro previsti per restauri urgenti di aree archeologiche»,«Dovendo chiudere il bilancio ad agosto, rallenterà anche la manutenzione dei siti e ci sono monumenti a rischio crollo». L’Appia Antica verrà di nuovo spezzettata tra diverse competenze, il parco in quanto tale diventerà un ufficio accorpato alla Soprintendenza speciale di Roma, il tracciato di Ciampino e Marino, sarà accorpato alla Soprintendenza per l’area metropolitana. «Avevamo pronti protocolli di intesa con i sindaci per progetti di nuova fruizione, accoglienza e valorizzazione. Ora si blocca tutto», aggiunge Quilici.
Pubblichiamo la lettera inviata al Ministro dei Beni e delle Attività culturali Bonisoli da Italia Nostra e dall’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli (AMBM)
Lettera aperta al Ministro Alberto Bonisoli (4) (11 agosto 2019)
Ci si rivolge al Ministro Alberto Bonisoli con estrema preoccupazione per le modalità con cui si sta realizzando quanto previsto dal DPCM in merito alla soppressione dell’autonomia, in particolare per il Parco Archeologico dell’Appia Antica e per il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, ambedue confluiti nella Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma, al momento retta da un direttore ad interim, senza aver considerato che il Parco dell’Appia si estende anche nel territorio di competenza di altra Soprintendenza.
Tralasciando in questa circostanza di entrare nel merito delle scelte adottate e richiamando quanto già sottolineato nel comunicato stampa del 14 giugno scorso e nella conferenza stampa dell’11 luglio, si chiede al Ministro di voler prevedere un periodo di tempo per l’attuazione di tali disposizioni, al fine di non arrecare danno grave al patrimonio culturale e all’azione di tutela.
In pochissimi giorni questi istituti dovranno provvedere all’azzeramento del bilancio, del protocollo, dei lavori e dei programmi in corso, compresi quelli relativi al semplice funzionamento e altri numerosissimi adempimenti dovranno essere conclusi entro il 21 agosto, data di decadenza degli istituti e dei relativi direttori (quello del Parco dell’Appia in carica da soli due mesi!). Non può sfuggire dunque che tali obblighi determinano fin da ora un assurdo stato di paralisi molto rischioso per la conservazione del patrimonio che resterà privo anche dei minimi interventi di conservazione e manutenzione in corso, per l’amministrazione della tutela e causerà danni anche alla fruizione dei siti che rischiano di dover essere chiusi al pubblico.
Si richiama ancora una volta l’attenzione del Ministro sulla condizione di precarietà che l’Appia Antica che “Andava salvata religiosamente perché da secoli gli uomini di talento di tutto il mondo l’avevano amata, descritta … intoccabile come l’Acropoli di Atene” (A. Cederna 1953), vivrà, dopo un periodo di grave criticità per mancanza di fondi, risorse e logistica e che vedrà del tutto azzeratigli sforzi per garantire la conservazione e la fruizione di un patrimonio unico al mondo. In tale contesto sorprende ancora di più quanto si apprende dalle notizie di stampa che riferiscono che l’Appia Antica rinascerà per trasformarla in un cammino, attraverso un bando di Invitalia di un milione di euro per la progettazione e direzione lavori degli interventi lungo il tracciato della Regina Viarum, per conto del Ministero stesso.