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Aree ex depositi ATAC – Dal 2010 al 2019

atac vittoria map“La vendita dei depositi Atac è un affare da parecchie centinaia di milioni. Riguarda 15 aree edificate e non (depositi, ex rimesse, sottostazioni elettriche, uffici). Tranne un paio, sono tutte in zone centrali o semicentrali. piazza Bainsizza, piazza Ragusa e via Alessandro Severo. Quartiere Prati, quartiere Tuscolano, quartiere Ostiense. E Portonaccio, Trastevere, Garbatella, Nomentana, Ardeatina) per un totale di 165 mila metri quadrati. Su di esse verranno edificati 540 mila metri cubi. Stando ai calcoli, su ogni metro quadrato di suolo ci saranno 1,08 metri quadrati di costruzione, vale a dire una densità molto alta. Sorgeranno insediamenti massicci, che si svilupperanno anche in altezza, sorpassando gli indici di edificabilità previsti dal Piano regolatore approvato nel 2008 (0,5 metri quadrati su ogni metro quadrato), considerati già abbastanza generosi, senza nessuna valutazione degli effetti urbanistici di un sovraccarico di residenza o le accresciute esigenze di trasporto pubblico in quartieri già affollati  (Da L’Atac vende i preziosi vecchi depositi ma tra i cittadini è rivolta anticemento, da un’inchiesta di Francesco Erbani, Repubblica.it ottobre 2012)

La Delibera contestata  non è poi stata approvata  anche grazie al Presidio di Carteinregola e ai comitati e alle associazioni  di No a Roma capitale del cemento durante la consiliatura Alemanno, ed è successivamente stata accantonata dall’Amministrazione Marino.  Nel settembre 2016 la Soprintendenza delle Belle Arti ha posto un vincolo sull’edificio ex Atac Vittoria. Tuttavia sugli immobili Atac  è sempre rimasta  la spada di Damocle delle ipoteche  a fronte di prestiti  bancari milionari all’azienda comunale dei trasporti e al debito monstre accumulato negli anni che ha portato il Comune, nell’estate 2017,  ad avviare una procedura di concordato preventivo. Il 3 gennaio 2017 la Giunta Raggi ha approvato una  memoria per l’alienazione immobili Atac:  “con la  Memoria viene dato  mandato al Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica, in sinergia con il Dipartimento Mobilità e Trasporti, di consentire l’alienazione di complessi immobiliari di proprietà di Atac Spa, mantenendo l’attuale destinazione urbanistica e privilegiandone la vocazione a servizi pubblici urbani. “Proseguire nel risanamento aziendale – spiega in una nota del Campidoglio- anche attraverso misure che mirino a liberare risorse per gli investimenti. L’Amministrazione capitolina continua a lavorare avendo come obiettivo la tutela del servizio di trasporto pubblico avviata con determinazione, in accordo con l’Azienda Atac, attraverso la decisione di procedere alla richiesta di concordato in continuità aziendale. I complessi – prosegue la nota – sono le ex rimesse “Vittoria” di Piazza Bainsizza), “San Paolo” di Via Alessandro Severo, “Piazza Ragusa”, l’area Garbatella di Via Libetta, l’area Centro Carni di Via Severini, e le rimesse “Portonaccio” di Via di Portonaccio e “Trastevere” di Viale delle Mura Portuensi” ( dal sito del Comune di Roma)

La vicenda degli ex depositi Atac 2010-2018: dalla richiesta di autorizzazione alle dismissioni, all’approvazione del Programma generale di riconversione, alla delibera 39/2011 fino al Concordato preventivo.

 a cura di Paolo Gelsomini

Nel marzo del 2010, in seguito all’indebitamento finanziario, l’Atac chiese al Comune di Roma di autorizzare, previa trasformazione urbanistico – edilizia, un processo di valorizzazione e dismissione degli immobili di sua proprietà, non più strumentali all’esercizio del Trasporto Pubblico Locale.

In ottemperanza alle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG (art. 84, comma 4) che subordinano la dismissione e la riconversione funzionale degli immobili per usi diversi dal servizio per il Trasporto Pubblico Locale all’approvazione da parte del Comune di un “Programma generale” che individui per ogni area le nuove specifiche destinazioni d’uso e la SUL massima consentita, è stato predisposto il “Programma generale per la riconversione funzionale degli immobili non strumentali al Trasporto Pubblico Locale previsti dal Piano Pluriennale 2009-2020 di ATAC Patrimonio S.r.l. ai sensi dell’art. 84 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG”, approvato dall’Assemblea capitolina il 24 giugno 2011 con la delibera n. 39.

  1. Estratto da ATAC Patrimonio – Programma per la riconversione funzionale degli immobili
    Tale Programma individua una prima serie di immobili (S.S.E. Nomentana” – viale Del Policlinico; S.S.E. San Paolo – via Della Piramide Cestia; Area “Cave Ardeatine” – via Cave Ardeatine; S.S.E Etiopia” ed area connessa – viale Etiopia; Ufficio via Tuscolana n. 178; Uffici di via Tuscolana n. 171/173), per i quali non sono necessarie varianti urbanistiche e che potranno, pertanto, essere alienati nelle condizioni in cui si trovano.

Una seconda serie di immobili (Complesso immobiliare ex rimessa “San Paolo” – via Alessandro Severo; Complesso immobiliare ex rimessa “Vittoria” – P.zza Bainsizza, via Monte Santo, viale Angelico, Viale Carso, via Monte Nero; Complesso immobiliare ex rimessa “Piazza Ragusa” – P.zza Ragusa, via Verbania, via Tuscolana, via dei Rogazionisti; Area edificabile “Garbatella” – via Libetta – via Argonauti; Area “Cardinal De Luca” – Via Cardinal De Luca; Area “Centro Carni” – via Severini; Area “Acilia” – Via Enrico Ortolani), costituiti da rimesse ed aree libere, necessitando di varianti urbanistiche, saranno sottoposti ad una procedura d’informazione e consultazione della cittadinanza, disciplinata con Regolamento Comunale (Allegato A alla Delibera di C.C. n. 57 del 2/03/2006), anche al fine di migliorare la struttura urbana della città, la qualità della vita e produrre inclusione sociale.

  1. Il 25 giugno 2011 l’assemblea capitolina approva la delibera 39

La società Atac patrimonio srl (società di scopo controllata da Atac spa) viene autorizzata a vendere i depositi ancora in uso di Trastevere e di Portonaccio, gli ex depositi di San Paolo, di piazza Bainsizza e di piazza Ragusa, oltre a una decina di edifici sparsi sul territorio, per lo più ex officine elettriche.

Gli immobili in questione, esaurito il supporto al Tpl, “rappresentano – si legge nell’atto – una opportunità strategica sia al fine di reperire risorse economiche, sia per un più generale processo di riqualificazione urbana”.

  1. Interventi urbanistici necessari per la trasformazione e vincoli

Gli interventi urbanistici comunque, quelli programmati da Atac, devono passare uno per uno dall’assemblea capitolina che nel 2011 votò la delibera 39 per la necessaria nuova delibera di variante urbanistica. Un procedimento lunghissimo al quale dovrebbe seguire un bando di concorso per l’eventuale progettazione delle opere.

Di fatto quindi, un’alienazione del patrimonio per fare cassa ha bisogno dell’impegno politico dell’Assemblea capitolina di approvare una variante al Piano regolatore che preveda il cambio di destinazione d’uso.

Con Decreto di Giunta Capitolina n.37 del 18 luglio 2012, viene inoltrata in Assemblea capitolina una proposta di indirizzo al Sindaco Alemanno per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ai sensi dell’art. 34 D.Lgs.vo n.267/2000 per l’approvazione del Programma unitario di valorizzazione territoriale relativo all’ex rimessa “Vittoria” di piazza Bainsizza.

Sugli altri ex depositi non risulta effettuato nessun atto tendente ad ottenere una variante urbanistica indispensabile per la valorizzazione finanziaria dell’eventuale vendita degli immobili.

Inoltre, su alcuni ex depositi è sopraggiunta tra tra il 2013 e il 2015 l’apposizione di un vincolo di interesse storico-artistico da parte del Mibact che ha imposto la rivisitazione dei progetti presentati.

In particolare il Mibact ha emanato nel dicembre 2013 un decreto di interesse storico-artistico per il complesso dell’ex deposito Vittoria e tutte le 11 particelle catastali che compongono l’ex deposito di Piazza Ragusa sono sottoposte a vincolo architettonico in base al D.M. 18/2/2015.

  1. Estratto dal concordato preventivo n.87/2017 Tribunale ordinario di Roma sezione fallimentare

Cap.23: Possibili criticità nell’attuazione del piano concordatario

Par.3: Profili di incertezza in ordine alla liquidazione degli immobili non strumentali

Il Piano di concordato prevede che un flusso significativo, per € 91mln circa, provenga dall’alienazione degli immobili non strumentali come ad esempio ex rimesse quali “San Paolo”, in via Alessandro Severo; “Tuscolana”, in piazza Ragusa, e “Vittoria”, in piazza Bainsizza.

Gli immobili non strumentali esprimono sicuramente un plusvalore latente assai significativo (v. Tab.1). Tuttavia, l’attuale destinazione d’uso non rende agevole identificare un mercato di riferimento così che c’è un’evidente alea non solo in ordine al prezzo effettivamente ricavabile dalla vendita di essi, rebus sic stantibus, ma anche con riguardo ai relativi tempi.

D’altronde, e di là dai rilievi mossi dal Tribunale nel decreto del 21.3.2018, la stessa Duff & Phelps REAG, nella perizia del 18.1.2018, ha sottolineato “che le previsioni urbanistiche correnti per alcuni beni rappresentano un limite alla effettiva appetibilità sul mercato degli e limitano in maniera significativa l’aspettativa di realizzo per la dismissione degli stessi. […]”.

Si evidenzia che la scarsità di transazioni e comparables afferenti beni immediatamente confrontabili a quelli in esame che, per tipologia, consistenza e inserimento nel contesto urbano rappresentano spesso un unicum, rende più incerta la determinazione dei valori unitari ascrivibili a ciascuna tipologia.

In effetti con deliberazione n.39/20111 l’Assemblea capitolina non solo aveva individuato gli immobili non strumentali al TPL da dismettere ma aveva stabilito per ciascuno di essi la futura destinazione urbanistica prevedendo così per le ex autorimesse quali necessitassero della previa trasformazione urbanistica.

L’ATAC (al tempo attraverso la controllata ATAC Patrimonio) aveva svolto il complesso delle attività finalizzate alla predisposizione dei progetti di trasformazione urbanistica (variante) lavorando a stretto contatto con il competente Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica.

Così, proseguendo nel riferimento esemplificativo alle tre autorimesse dismesse summenzionate (dalla cui vendita peraltro ci si attende di incassare € 37 milioni circa, a valere sui 91 milioni di euro previsti dal Piano, mentre in caso di trasformazione il valore complessivo stimato ascenderebbe a 93 milioni di euro circa): per San Paolo il progetto di valorizzazione era stato inviato a Roma Capitale da ultimo in data 2.4.2013 (con la previsione tra l’altro di 9250 mq di SUL a destinazione residenziale). Per Vittoria il progetto era stato inviato in data 4.4. 2012 (con la previsione tra l’altro di 7505 mq di SUL a destinazione residenziale).

Senonchè sui predetti immobili è sopraggiunta tra tra il 2014 e il 2015 l’apposizione di un vincolo di interesse storico-artistico da parte del Mibact che ha imposto la rivisitazione dei progetti presentati (sin qui, a quanto consta, non “sfociata” in alcunchè siccome solo ad inizio 2017 sono ripresi i contatti col suindicato Dipartimento competente). La stasi ha determinato – ai fini della predisposizione del Piano concordatario – l’esigenza di rimuovere la menzionata preclusione all’alienazione, tant’è che con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.4/2018 si è autorizzato il rappresentante di Roma Capitale in seno all’Assemblea dei soci di ATAC S.p.A. «ad esprimere il voto favorevole […] all’alienazione degli immobili previsti nel piano concordatario nel rispetto delle norme di legge e alla riconversione funzionale degli immobili non strumentali ai sensi di quanto previsto dall’art. 84 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.R.G. vigente».

Da un lato, quindi, riceve conferma, ancora una volta, il ruolo “pivotale” di Roma Capitale (qui, ai fini della valorizzazione urbanistica, col paradosso che la scarsa sollecitudine dimostrata, dal 2011, rischia di attribuire agli acquirenti, sottraendoli alle casse pubbliche, le consistentissime plusvalenze latenti); dall’altro, a ragionare di immutata destinazione urbanistica, va ribadito come le pur argomentate stime peritali prodotte da ATAC siano state, giocoforza, elaborate “sulla carta”, siccome i cespiti in questione (per dimensione e funzioni) sono privi di concreti “termini” di raffronto sul mercato. Donde l’alea nella realizzazione dei ricavi attesi dal Piano concordatario.

Dati in Euro migliaia                                                                                                               17-set-17

Ex Rim essa Vittoria 14.768
Ex Rim essa San Paolo 9.679
Ex Rim essa Ragusa 18.422
Area Garbatella – terreni ex M etro 1.940
Area Centro Carni 8.702
Area Cardinal De Luca 1.494
Area Rim essa Acilia 1.561
S.S.E. Nom entana 1.967
S.S.E. San Paolo 1.497
S.S.E. Etiopia 771
Ufficio via Tuscolana 178 – App.to Tuscolana 150
Ufficio via Tuscolana 171-173 – Uffici Rom a M etropolitana 12.715
S.S.E. Lucio Sestio 1.269
S.S.E. San Giovanni 2.160
Rim essa Trastevere 11.784
Piram ide 918
Fabbricato Rogazionisti 4.767
DCO Garbatella 991
Totale 95.554

 

Tab. 1: Immobili contabilizzati tra le rimanenze al 17.9.2017 (dati in migliaia di euro)

Rimessa Ragusa 18.422; Area Garbatella – terreni ex Metro 1.940;

Area Centro Carni 8.702; Area Cardinal De Luca 1.494;Area Rimessa Acilia 1.561;   S.S.E.Nomentana 1.967;S.S.E. San Paolo 1.497;S.S.E. Etiopia 771;

Ufficio via Tuscolana 178 ;App.to Tuscolana 150;

Ufficio via Tuscolana n.civ.171-173 – Uffici Roma Metropolitana 12.715;

Lucio Sestio 1.269;S.E. San Giovanni 2.160;Rimessa Trastevere 11.784;

Piramide 918;Fabbricato Rogazionisti 4.767;DCO Garbatella 991.

Totale 95.554 migliaia di euro

 

Sui beni precedentemente indicati è iscritta un’ipoteca di € 38.000 mila a garanzia della linea A nell’ambito del contratto di finanziamento in essere con il pool di Banche.

Tuttavia, il debito finanziario, al 17.9.2017, è di € 11.702 mila.

Nel Piano, è prevista l’alienazione delle unità immobiliari non strumentali riportate nella precedente tabella, ad esclusione della Rimessa Trastevere (attrezzata per i bus elettrici) e dell’area denominata “DCO Garbatella”, in quanto beni strumentali all’attività aziendale. I beni in questione sono stati stimati, in data 18.1.2018, da Duff&Phelps Real Estate Advisory Group. Essa ha attribuito alle unità immobiliari un valore di mercato “as-is”, senza considerare i benefici derivanti da una valorizzazione urbanistica, se non già resi attuale dagli strumenti vigenti, pari ad € 91.995 mila.

Come già ripetuto in precedenza, la perizia citata è stata oggetto di osservazioni da parte del Tribunale (cfr. decreto del 21.3.2018), di talché la Società ha conferito incarico di stimare i medesimi beni all’Ing. Marcello Scifoni, il quale ha assegnato agli immobili un valore complessivo superiore, di € 95.010 mila.

 

“ATAC valorizzazione immobiliare”  Da “La ricchezza dell’Atac” Università degli Studi Roma Tre – Dipartimento di Studi Urbani – Laboratorio AbItare la Città contemporanea – 2 febbraio 2012 scarica ATAC valorizzazione immobiliare

ELENCO CESPITI ATAC Fonte: www.affaritaliani.it/static/upl2016/elen/elenco-cespiti-atac.pdf scarica elenco-cespiti-atac

POWER POINT di Paolo Gelsomini sull’elenco dei cespiti Atac Fonte: www.affaritaliani.it/static/upl2016/elen/elenco-cespiti-atac.pdf

scarica PPT  Ex rimesse ATAC

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Ex deposito Atac Vittoria, piazza Bainsizza, Municipio XVII – Roma

(marzo  2013)

Deliberazione comunale n. 39/2011

Scheda  a cura di Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato Atac/Vittoria a cura di Romina Peritore

cc.progettopartecipato@gmail.com

La Deliberazione comunale n. 39/2011 ha dato il via all’approvazione del “Programma generale per la riconversione funzionale degli immobili non strumentali al Trasporto Pubblico Locale previsti dal Piano Pluriennale 2009- 2020 di ATAC Patrimonio S.r.l.” ai sensi dell’art. 84 comma 4 delle Norme Tecniche di Attuazione del vigente PRG, allegato sub. B).

Secondo il suddetto articolo, le nuove specifiche destinazioni d’uso e la SUL massima consentita, ferma restando la volumetria (Vc) esistente, devono essere stabilite sulla base di una valutazione di sostenibilità urbanistica.

E’ prevista, sempre dalla Deliberazione suddetta, l’approvazione dell’Assemblea Capitolina del Programma di interventi per ciascun immobile, al fine di formulare gli Indirizzi al Sindaco, ex art. 24, dello Statuto Comunale per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ex art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000, per la conseguente variazione degli strumenti urbanistici, previo espletamento della procedura di informazione e consultazione della cittadinanza, dei Municipi, disciplinata dalle norme vigenti.

Infine, è prevista anche la realizzazione di procedure concorsuali e trasparenti per i singoli interventi del Programma, che  saranno realizzati, di concerto con l’Amministrazione Capitolina.

Breve cronistoria

Nel 2002 il Comune di Roma cede la proprietà dell’area all’ATAC, un passaggio di proprietà che aveva lo scopo di predisporne la vendita ai privati a fini di “valorizzazione”.

Il 20 febbraio 2008 il progetto dell’architetto Ciorra – vincitore del concorso “Rimesse in gioco” bandito nel 2007 dal Comune – che prevede per l’area dell’ex deposito Atac Vittoria una massiccia cementificazione con residenze di lusso, uffici, studi privati, negozi ncontra la più decisa opposizione di tutti gli intervenuti e viene ritirato.

Nell’aprile del 2011 nasce il Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato formato da cittadini, associazioni presenti e attive nel territorio del Municipio XVII e da esponenti del Comitato Cittadino Della Vittoria.

Il Coordinamento ed altre associazioni chiedono al Municipio di attivare un Laboratorio di Progettazione Partecipata per la riqualificazione e il riuso dell’ex-deposito ATAC “Vittoria” (deliberazione n. 16, 14 giugno 2011).

Nello stesso mese il Comune approva la Deliberazione n° 39/2011 che si applica a tutte le strutture ATAC di Roma e che, di fatto, permette ai privati che acquisteranno le aree di edificare più del doppio di quanto previsto dalle NTA del PRG, senza nessun vincolo per i servizi pubblici. Nel caso specifico dell’ex deposito “Vittoria” il programma generale individua una SUL massima realizzabile di 15.156 mq, sulla base di una volumetria complessiva  pari a circa 48.000 mc. Inoltre esso indica un mix funzionale di 60% per le residenze e 40 % per servizi e attività commerciali, individuando circa 16.400 mq circa di spazi pubblici, tra cui verde e parcheggi.

Il Laboratorio nel novembre 2011 presenta in un incontro pubblico le linee guida e chiede all’amministrazione comunale di utilizzarle per redigere il bando di concorso per il recupero e riuso dell’ex deposito. Nei mesi successivi (5 dicembre 2011, 13 marzo 2012, 19 settembre 2012, quest’ultima data dà inizio alla procedura di informazione e consultazione della cittadinanza) i rappresentanti del Comune e dell’ATAC presentano al Laboratorio vari schemi di programma per l’ex deposito Vittoria – elaborati in assenza di studi preliminari di tipo urbanistico, idrogeologico e ambientale – dove le linee guida non sono rispettate ed i valori della volumetria e della SUL del complesso sono superiori anche a quelli massimi stabiliti dalla deliberazione n.39/2011.

Nel giugno 2012 il Coordinamento ed il Comitato della Vittoria presentano un parere negativo al Comune, nel quale si sottolinea il dissenso verso lo schema di programma per l’ex deposito Atac Vittoria (vedi punti controversi).

Nell’agosto del 2012 il Comune approva la proposta di delibera n.62/2012 nella quale si individuano gli Indirizzi al Sindaco, ex art. 24, dello Statuto Comunale per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ex art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000, con conseguente variazione degli strumenti urbanistici per l’ex deposito Atac Vittoria. Il 2 agosto 2012, il Municipio XVII con deliberazione n.19/12, esprime parere contrario rispetto alla suddetta proposta di delibera comunale.

Punti controversi

La deliberazione comunale n. 39/2011 non tiene conto del parere della Sovraintendenza Comunale sul deposito, la quale specifica che si tratta di un esempio di archeologia industriale da salvaguardare nel suo complesso, procedendo con un restauro conservativo sugli elementi più significativi ed eliminando le superfetazioni succedutesi nel tempo (2009).

Il calcolo della SUL virtuale non rispetta l’art. 94, comma 10, che prevede invece che “l’indice di edificabilità territoriale non dovrà superare 0,5 mq/mq di SUL, di cui almeno la metà da destinare a servizi o spazi pubblici d’interesse generale o locale.

Le percentuali del 60% (residenza) e del 40% (servizi e piccolo commercio) sono tutte a vantaggio dei privati e non rispondono alle reali esigenze degli abitanti. Il carico conseguente di 240 abitanti potrebbe incidere sull’attuale dotazione di servizi e sul traffico del quartiere.

La realizzazione dei parcheggi, la cui collocazione è prevista in due piani interrati, potrebbe presentare qualche rischio, a causa della specifica situazione idrologica dell’area.

La delibera ed il programma non fanno alcun riferimento ai servizi pubblici previsti invece dal PRG.

La valutazione di sostenibilità urbanistica, richiesta dall’art. 84 delle NTA del PRG di Roma, per la trasformazione della rimessa Atac Vittoria non è stata mai realizzata, quindi, la delibera e qualsiasi programma sono ritenuti illegittimi

Le linee guida del Laboratorio non sono state tenute in conto per l’elaborazione del programma dell’Atac, in quanto nel Programma unitario di valorizzazione territoriale la SUL realizzabile totale è pari a 18.295 mq e la volumetria totale del progetto è significativamente maggiore di quella esistente 48.000 mc. Questi valori superano le previsioni urbanistiche contenute nella stessa deliberazione comunale n. 39/2011 ed i vincoli prescritti dalle NTA del PRG.

Il Programma unitario di valorizzazione territoriale presenta diverse altezze degli edifici, che variano da due a sei piani fuori terra, negando di fatto l’impianto a corte del complesso.

Le destinazioni d’uso proposte sono in netto contrasto con le linee guida elaborate dagli abitanti, che non prevedono quote così alte di residenza, commerciale, direzionale privato e parcheggi.

Finora nessun soggetto pubblico ha fornito al Laboratorio

Richieste dei comitati

  • Ritirare la deliberazione comunale n. 39/2011 e la proposta di delibera n.62/2012, in quanto illegittime sotto vari aspetti;
  • La SUL massima del complesso deve essere inferiore a 15.156 mq;
  • La volumetria deve rimanere quella esistente 48.500 mc;
  • Rispetto delle NTA del PRG di Roma, in particolare, dell’art. 94 al comma 10, che prevede che “l’indice di edificabilità territoriale non dovrà superare 0,5 mq/mq di SUL, di cui almeno la metà da destinare a servizi o spazi pubblici d’interesse generale o locale”;
  • Inserimento nello schema di programma di attività culturali, ricreative, sociali, museali, artigianali e rispetto delle linee guida elaborate dal Laboratorio municipale;
  • Richiesta degli studi preliminari al Programma unitario di valorizzazione territoriale, documenti necessari per poter valutare la fattibilità dello stesso.
  • Inalienabilità della sede ASL di via Montesanto, struttura socio-sanitaria;
  • Sostenibilità dell’intero complesso sotto il profilo energetico e ambientale;
  • Il progetto come occasione di riqualificazione e integrazione con il complesso degli spazi adiacenti degradati o poco funzionali;
  • Parcheggi sotterranei limitatamente all’area sottostante alle nuove costruzioni, non in corrispondenza della piazza verde, in parte pertinenziali e in parte a orario, a servizio delle nuove attività.

Link  e documenti in download

WEB: http://ccprogettopartecipato.blogspot.com

http://dellevittorie.blogspot.it/2012/03/deposito-atac-vittoria-la-progettazione.html

http://www.progettazionepartecipata.org/

http://www.pism.uniroma3.it/seminario-atac-gennaio-apriloe-2012/

http://www.pism.uniroma3.it/category/partecipazione

 

Contatti:

E-MAIL: cc.progettopartecipato@gmail.com
GRUPPO FACEBOOK: http://www.facebook.com/groups/cc.progettopartecipato

Alcuni membri del Laboratorio, facenti parte dell’Associazione Progettazione Sostenibile Partecipata (PSP), all’inizio del 2012 decidono di avviare un seminario per elaborare una proposta progettuale finalizzata al recupero e riuso dell’ex deposito e invitano tutti gli altri membri del Coordinamento Cittadino Progetto Partecipato a seguire le attività.

L’associazione ha pubblicato sull’esperienza: Quaderno OpenPISM-PSP 01-12 “Scenari futuri per l’ex-deposito ATAC “Vittoria” a Roma di lea angeloni, irene castelli, nicoletta cosentino, valeria di marco, alessandro giangrande, fausta mecarelli, elena mortola, romina peritore, caterina pilo boyl.

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62ª Proposta (Dec. G.C. del 18 luglio 2012 n. 37) Art. 24 dello Statuto Comunale Indirizzi al Sindaco per la sottoscrizione dell’Accordo di Programma ai sensi dell’art. 34 D.Lgs. n. 267/2000 per l’approvazione del Programma unitario di valorizzazione territoriale relativo all’ex Rimessa Vittoria ai sensi dell’art. 3 ter del Decreto Legge 25 settembre 2001, n. 351, convertito con modificazioni dalla legge 23 novembre 2011, n. 410, introdotto dall’art. 27 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214.

Scarica la delibera:Proposta_62 2012 rimessa ATAC Vittoria

Vai al sito del Comune di Roma Dipartimento Urbanistica ATAC Patrimonio – Programma per la riconversione funzionale degli immobili

SCARICA L’INQUADRAMENTO GENERALE DEI COMPLESSI IMMOBILIARI DEL COMUNE DI ROMA inquadr_generale_atac

MATERIALI

SCARICA LO STUDIO “LA RICCHEZZA DELL’ATAC” a cura di Università degli Studi Roma Tre  LABIC  Laboratorio ABItare la Città contemporanea  labic@uniroma3.it – Università degli Studi Roma Tre  DIPSU Dipartimento di Studi Urbani  dipsu@uniroma3.itLa ricchezza dell’Atac – rapporto di ricerca

Rassegna stampa

28 dicembre 2012 La Repubblica Atac, per l’indebitamento da un miliardo
manovra da 400 milioni e ipoteca immobiliL’assemblea capitolina ha approvato la delibera che dà all’azienda di trasporti pubblici gli strumenti per avviarsi al riequilibrio finanziario http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/12/28/news/atac_per_l_indebitamento_da_un_miliardo_manovra_da_400_milioni_e_ipoteca_immobili-49597003/

Da Repubblica.it – L’inchiesta

La vendita dei depositi Atac è un affare da parecchie centinaia di milioni. Riguarda 15 aree edificate e non (depositi, ex rimesse, sottostazioni elettriche, uffici). Tranne un paio, sono tutte in zone centrali o semicentrali (oltre quelle già citate: Portonaccio, Trastevere, Garbatella, Nomentana, Ardeatina) per un totale di 165 mila metri quadrati. Su di esse verranno edificati 540 mila metri cubi. Stando ai calcoli, su ogni metro quadrato di suolo ci saranno 1,08 metri quadrati di costruzione, vale a dire una densità molto alta. Sorgeranno insediamenti massicci, che si svilupperanno anche in altezza, sorpassando gli indici di edificabilità previsti dal Piano regolatore approvato nel 2008 (0,5 metri quadrati su ogni metro quadrato), considerati già abbastanza generosi.(> leggi tutto l’articolo di Francesco Erbani del 29 ottobre 2012)

> Vai all’inchiesta sulla vendita dei depositi ATAC di repubblica.it