E’ al Senato il Disegno di Legge del Ministro Calderoli per l’Autonomia Regionale Differenziata, proponiamo il primo capitolo di una serie di video per raccontare le sue conseguenze per l’Unità del Paese e per i diritti dei cittadini. Realizzato da Anna Maria Bianchi Missaglia.
Autonomia regionale differenziata, perchè NO
L’Autonomia regionale differenziata nasce nel 2001, con la riforma del Titolo V della Costituzione Italiana, introdotta da governi di centrosinistra sull’onda del successo della Lega Nord e delle rivendicazioni secessioniste della “Padania”.
Così all’articolo 116 scritto dai padri costituenti, che si limitava a riconoscere le 5 Regioni a statuto speciale, sono aggiunte “Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” per le Regioni che ne fanno richiesta.
Che vuol dire che 20 materie oggi concorrenti Stato/Regioni e 3 materie di esclusiva potestà statale possono diventare di esclusiva potestà regionale, con il passaggio delle competenze legislative , cioè la possibilità di emanare leggi al posto degli organi statali, e gestionali, cioè di assumere il controllo di tutti gli aspetti legati alle funzioni amministrative statali di quelle materie.
Le 20 materie di legislazione concorrente, che fino a oggi attribuivano alle Regioni la potestà legislativa, ma alla legislazione dello Stato la determinazione dei princìpi fondamentali, che ora potrebbero diventare di esclusiva competenza delle Regioni sono quelle relative a:
rapporti internazionali e con l’Unione europea delle Regioni;
commercio con l’estero;
tutela e sicurezza del lavoro;
istruzione, salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;
professioni;
ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi;
tutela della salute;
alimentazione;
ordinamento sportivo;
protezione civile;
governo del territorio;
porti e aeroporti civili;
grandi reti di trasporto e di navigazione;
ordinamento della comunicazione;
produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia;
previdenza complementare e integrativa;
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;
casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;
enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.
Le 3 materie che fino a oggi sono state di competenza esclusiva dello Stato e che potrebbero diventare di esclusiva competenza delle Regioni sono quelle relative a
organizzazione della giustizia di pace,
alle norme generali sull’istruzione
tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali.
Di fatto l’Autonomia differenziata produrrebbe una divisione del territorio nazionale in tante repubblichette, ciascuna con una propria legislazione per alcune o tutte le materie richieste, con il passaggio delle risorse, del personale, delle strutture collegate alla loro gestione.
(1 – continua)
guarda il video di “L’Italia non si taglia – voci contro l’autonomia differenziata” realizzato da Carteinregola in collaborazione con Articolo21 che propone la diretta sulla pagina youtube di Carteinregola, del dibattito corale insieme a giornalisti, costituzionalisti, politici di diverse provenienze e rappresentanti delle associazioni. (> vai al video)
Martedì 16 gennaio dalle 15:30 alle 19:30 in Piazza della Rotonda Carteinregola parteciperà al Presidio indetto dai Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata ,l’unità della Repubblica e l’uguaglianza dei diritti; sono in corso di organizzazione 18 presidi in diverse città italiane, al momento ne risultano in via di organizzazione 18 (vedi evento Facebook, in continuo aggiornamento) Ci sarà una diretta sulle piazze a partire dal pomeriggio del 16, organizzata da RadioMIR, sulla pagina Youtube dei Comitati)
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