Presentazione
Il Piano, redatto dal Responsabile dell’Anticorruzione, nominato con Ordinanza Sindacale, contiene alcuni elementi minimi:
1. Individua le attribuzioni del Responsabile per la prevenzione della corruzione;
2. Evidenzia i settori e le attività/procedimenti a rischio più elevato, ne descrive il diverso livello di esposizione delle aree a rischio di corruzione e illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il medesimo rischio;
3. Disciplina le regole di attuazione, di controllo e di monitoraggio;
4. Individua le metodologie del flusso informativo dai Dirigenti/Referenti verso il Responsabile Anticorruzione;
5. Prevede la selezione e formazione del personale dell’ente sia da impegnare nelle attività che sono esposte a rischio di corruzione (con finalità di ausilio al monitoraggio), sia in generale per tutto il personale (con finalità preventive e di diffusione di un’etica della PA e nella PA);
6. Il Codice di comportamento;
7. Individua i criteri per la nomina dei referenti e i relativi compiti e responsabilità;
8. Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità;
9. Disciplina il monitoraggio del diritto di accesso civico.
Il Responsabile della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza procede all’aggiornamento annuale del Piano ed alla sua implementazione.
L’aggiornamento annuale tiene conto dei seguenti fattori:
• normative sopravvenute che impongono ulteriori adempimenti;
• normative sopravvenute che modificano le finalità istituzionali dell’amministrazione (es.: acquisizione di nuove competenze);
• emersione di rischi non considerati in fase di predisposizione del P.T.P.C.;
• nuovi indirizzi dell’ANAC o direttive contenute nel P.N.A.
• contributi degli stakeholder.
Questo Piano è la rimodulazione di quello adottato il 30 gennaio 2015.
L’aggiornamento segue la stessa procedura seguita per la prima adozione del P.T.P.C. Il presente Piano è strettamente collegato con la programmazione strategica e operativa dell’Amministrazione Capitolina definita nel Piano della Performance. Pertanto i Dirigenti dell’Ente, saranno valutati anche con riferimento a quanto contenuto nel Piano.
La definizione di corruzione
Poiché il Piano è uno strumento finalizzato alla prevenzione, il concetto di corruzione che viene preso a riferimento nel presente documento ha un’accezione ampia. Esso è, secondo la definizione del PNA, comprensivo delle varie situazioni in cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di un soggetto del potere a lui affidato al fine di ottenere vantaggi privati.
Le situazioni rilevanti sono più ampie della fattispecie penalistica, che è disciplinata negli artt. 318, 319 e 319 ter, c.p., e sono tali da comprendere non solo l’intera gamma dei delitti contro la pubblica amministrazione disciplinati nel Titolo II, Capo I, del codice penale, ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero dell’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo, sia che tale azione abbia successo sia nel caso in cui rimanga a livello di tentativo.
Soggetti destinatari
I soggetti destinatari del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione sono tutti i dipendenti, a qualsiasi titolo occupato presso l’Amministrazione Capitolina. I Dirigenti e tutto il personale, a qualsiasi titolo, dipendente di Roma Capitale sono tenuti ad assicurare la collaborazione all’attuazione del Piano, adempiendo alle disposizioni e alle attività previste, secondo gli indirizzi e le indicazioni tecnico-operative definite dal Responsabile della prevenzione della corruzione. Le Strutture competenti a tal fine dovranno inserire nei contratti di servizio con le società partecipate specifici obblighi in merito agli adempimenti in materia di prevenzione della corruzione, prevedendo, in caso di inottemperanza, specifiche sanzioni per dette Società e per gli Amministratori, sulla base degli indirizzi approvati dall’Amministrazione Capitolina.
I referenti per l’attuazione del piano anticorruzione
In considerazione della complessità organizzativa e funzionale dell’Amministrazione Capitolina, nonché della complessità e dell’importanza della materia, il presente Piano individua ogni direttore di struttura come “referente per l’attuazione del piano anticorruzione”. L’attuazione delle finalità e delle disposizioni del Piano rientrano nella responsabilità dirigenziale e concorrono alla valutazione della performance organizzativa ed individuale.
Per l’attività di identificazione, di analisi e di ponderazione dei rischi è essenziale il confronto e la collaborazione tra tutte le strutture al fine di arrivare all’omogeneizzazione dei procedimenti rilevati.
I dirigenti degli uffici dirigenziali generali, comunque denominati, infatti, ai sensi dell’art. 16, comma 1, lett. l bis) del d.lgs. n. 165/2001 ss.mm. ii., concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti dell’ufficio cui sono preposti.
Le novità rispetto al precedente
Forme di coinvolgimento dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi
Con la suddetta deliberazione n. 11 del 30.1.2015, la G.C. ha stabilito altresì che, “a seguito della nomina dell’Assessore alla Legalità, trasparenza, contratti, appalti, beni confiscati alla mafia e contrasto all’usura, disposta dal Sindaco con Ordinanza n. 265 del 23 dicembre 2014 e nelle more della definizione delle direttive e degli indirizzi da parte del suddetto Assessore, la prevista consultazione dei cittadini e delle organizzazioni portatrici di interessi collettivi avverrà successivamente all’adozione ed alla pubblicazione dei predetti P.T.P.C. e P.T.T.I. e le eventuali proposte ed osservazioni presentate saranno valutate ai fini dell’aggiornamento dei medesimi” e che “La rimodulazione del P.T.P.C. e del P.T.T.I. dovrà essere realizzata non oltre tre mesi dall’adozione del presente provvedimento”. La consultazione pubblica di cui sopra è avvenuta, dal 19.2.2015 al 15.3.2015, tramite pubblicazione sulla home page del sito istituzionale, del seguente banner, che rimandava ad un’apposita pagina dove era pubblicato l’avviso pubblico di consultazione e il modulo dedicato tramite il quale inviare, all’indirizzo di posta elettronica del R.P.C., le proposte e le osservazioni sul P.T.P.C. e P.T.T.I. 2015/2017.
Abstract
Direzione Integrità,Trasparenza e semplificazione dell’azione amministrativa
– Funzioni
– Consultazione Pubblica
– Articolazione Uffici
– Circolari
– Riferimenti normativi
– Abstract del PTPC e del PTT
– Corruzione
– Trasparenza
– Siti di interesse
– Notifica per pubblici proclami.Ricorso RG n.11110/2014 TAR LAZIO
Apriamo il dibattito con i comitati e i cittadini interessati che possono inviare le loro osservazioni a carteinregola2@gmail.com (oggetto: PIANO ANTICORRUZIONE)