C’è chi continua a perorare un parcheggio da scavare dove c’è una villa romana
Autore : Redazione
Ancora una volta leggiamo sui giornali – il Messaggero e Il tempo, 5 ottobre 2022 – che “per pedonalizzare il tridente e risolvere la questione del traffico capitolino” ASPESI Unione Immobiliare ha tirato di nuovo fuori, il 4 ottobre durante l’incontro Roma Real Estate Forum, il progetto già raccontato al Corriere della Sera lo scorso 13 agosto* che prevede di realizzare sotto l’isolato tra via Crispi e via Zucchelli, a pochi passi da Piazza Barberini, un parcheggio di quattro piani sotterranei, in piena zona ZTL e soprattutto dove fin dal secolo scorso, è stata scoperta una villa romana di età repubblicana, motivo per il quale la Soprintendenza in passato ha già messo nero su bianco l’impossibilità di realizzare opere che comportino scavi. Augurandoci che la partecipazione dell’Assessore Veloccia al convegno di ASPESI non sia da interpretare come un avallo del PUP e di molti altri progetti che più che alla “rigenerazione urbana” sembrano orientati alla speculazione immobiliare, di cui parleremo in altro post, riportiamo in calce quello che avevamo già scritto ad agosto, invitando ancora una volta l’Amministrazione a cogliere l’occasione per restituire il sito archeologico e il prezioso mosaico già individuato al patrimonio della città e l’area alla sua vocazione pubblica e culturale. (AMBM)
Post scriptum: l’articolo di Il tempo riporta che “il sito è stato in più occasioni oggetto di verifiche che non hanno evidenziato criticità ostative all’opera”. Invieremo alle istituzioni preposte i documenti in nostro possesso, e abbiamo inviato in data odierna una richiesta di accesso agli atti generalizzato per verificare se ci siamo stati pareri recenti che contraddicono quelli rilasciati in passato.
(22 agosto 2022**) Il caso che seguiamo con interesse ormai da dieci anni riguarda un’area centralissima, tra Via Crispi e via Zuppelli, a ridosso di Piazza Barberini di proprietà di AMA, dove nel 2008 la Giunta Alemanno ha previsto l’inserimento di un parcheggio, assegnandolo a una delle ditte leader del settore PUP a Roma. Nel Piano parcheggi di allora era indicata la realizzazione di 85 posti auto in superficie, tuttavia, da un accesso agli atti del Coordinamento Comitati No PUP presso l’Ufficio Parcheggi, avevamo avuto copia di un progetto presentato dalla stessa ditta che prevedeva invece 280 stalli auto in 4 piani interrati e in superficie. E questo è il punto: sotto l’area AMA c’è una villa romana di epoca repubblicana, con un meraviglioso mosaico (4); in una nota della Soprintendenza del 28 ottobre 2010 si legge che “L’area… è di grande sensibilità archeologica e caratterizzata nel sottosuolo da numerose strutture, diversamente orientate, sicuramente relative a insediamenti connessi con la Via Salaria Vetus” “… l’area è stata negli ultimi 25 anni oggetto della presentazione di piani di recupero via via modificati, ma [questa Soprintendenza] già il 26/6/1985 esprimeva parere contrario alla creazione di piani interrati, a seguito del progetto presentato dal Comune, per interferenza con le quote archeologiche” [Analoghi pareri contrari venivano espressi dopo i sondaggi del 1997 per un progetto dell’AMA, poi nel 1998 e nel 2005]. Nel 2006 erano stati iniziati degli scavi che avevano portato alla luce i reperti “al di sotto dell’edificio esistente …parti di una domus repubblicana, con resti di finissimi mosaici policromi”. ” Sempre la nota: “Le indagini venivano successivamente interrotte su disposizione della Direzione Lavori dell’AMA ed il cantiere è rimasto fermo a tutt’oggi”. Tuttavia “…Appare del tutto improponibile la proposta di un parcheggio interrato multipiano e di conseguenza questo Istituto esprime parere contrario alla realizzazione del progetto presentato” . Anche per questo l’Assessore Improta della Giunta Marino aveva avviato nel 2015 le procedure per l’espunzione dell’intervento dal Piano parcheggi, in seguito alle quali la ditta aveva presentato delle osservazioni, che erano state poi controdedotte dagli uffici comunali, che avevano confermato l’impossibilità di realizzare l’intervento. Ma con nostra grande sorpresa la subentrata amministrazione Raggi – Assessora Meleo – non aveva inserito il PUP di Via Crispi Zucchelli tra quelli da espungere nelle delibere che hanno cancellato molti altri interventi (per questo avevamo chiesto anche le dimissioni dell’Assessora (5).
In seguito l’area dell’AMA era apparsa in una Memoria della Giunta Capitolina (6) approvata il 2 agosto 2019 , riguardante le proposte del bando Reinventing cities, con cui si dava “mandato ai Dipartimenti competenti di attivare iniziative di partenariato con soggetti pubblici e società partecipate che possano contribuire alla definizione di ulteriori ambiti di intervento da assoggettare a procedure di confronto concorrenziale e nello specifico con la massima priorità di sviluppare un accordo di partenariato con RFI S.P.A. per la riqualificazione della stazione Tuscolana e con AMA S.p.A. per la valorizzazione del compendio di proprietà AMA ubicato in via Francesco Crispi “. L’Area non era poi stata compresa negli interventi nella Delibera successiva (7), ma è tornata alla ribalta in questo caldo agostano, se, come riferisce il Corriere della Sera del 13 agosto (8), è stato presentato al Sindaco Gualtieri un project financing che è proprio di 280 posti auto, con 4 piani interrati e uno in superficie. L’idea questa volta è stata avanzata dal “Laboratorio permanente per Roma”presieduto da Paolo Buzzetti, consigliere di ASPESI, Associazione per lo sviluppo immobiliare di Roma incaricato per i Rapporti Istituzionali a Roma, e propone la proprietà AMA insieme ad altre locantions che dovrebbero permettere la pedonalizzazione del Tridente. Un obiettivo che sembra poco connesso a strutture come i PUP, dato che l’area è in piena ZTL, che gli stessi rilievi della sosta di Roma Servizi Mobilità confermano che nel centro storico le auto in sosta notturna – cioè quelle dei residenti – sono sotto la media romana, e che il boom del traffico e della sosta irregolare è di giorno, a causa di chi pretende di raggiungere il centro per lavoro o visitare i negozi con il mezzo privato anzichè con l’ampio servizio pubblico. Ma tant’è. E ci auguriamo che il Comune prima di incoraggiare il Laboratorio “ad andare avanti raccordandosi con il Dipartimento Mobilità” (parole di Buzzetti riportate dal Corriere) pensi ad usi più pubblici di uno spazio così strategico, accanto alla Galleria d’arte moderna. Riporta l’articolo del Corriere che il progetto del Laboratorio prevede anche “la ricostruzione dell’immobile denominato “Casa del Balilla” parzialmente demolito, prevedendo un collegamento con la Galleria comunale“. Ci auguriamo che alla fine non si tratti di un’operazione di trasformazione di un bene pubblico in un “resort di lusso” per pochi privilegiati come già Palazzo Nardini (9), e che finalmente si completino gli scavi archeologici per restitutire alla città la villa romana e utilizzare gli spazi esclusivamente per scopi culturali collegati alla Galleria d’Arte Moderna (10).
(4) Vedi PUP Via Crispi – Zucchelli I Municipio –Area compresa tra Via F. Crispi e Via Zucchelli (B1.4-159 ) (non convenzionato, non oggetto di ordinanza commissariale) [Nell’OC 129/2008 sono indicati 85 posti auto, e così nel riepilogo del 2015, ma abbiamo visionato un progetto, avanzato dalla società il 2 novembre 2010 (prot. 4592) che prevedeva 280 stalli auto suddivisi in 4 piani interrati].Nell’area è presente anche un albero monumentale censito nel PRG
(10) Nel 2014 l’allora assessore della Giunta Marino Giovanni Caudo aveva già messo in cantiere un progetto insieme alla Soprintendenza statale per valorizzare la domus di età repubblicana, ampliare l’adiacente galleria d’arte moderna coinvolgendo la galleria Gagosian, finanziando i lavori “con la costruzione, il restauro e la vendita ai privati di residenze (per un totale di 3340 metri quadri)“. Dopo la caduta della Giunta Marino a quanto pare anche il progetto è caduto nel dimenticatoio.
“Che bella la mostra con i dipinti della Raphael e delle altre artiste ebree. Ma che peccato abbiano tolto i quadri di Scipione e Mafai”. Felicità e delusione nelle parole di un visitatore della Galleria d’arte moderna di Roma capitale appena uscito dalle stanze di via Crispi. Ma le ristrettezze di spazio, che hanno costretto la direzione del museo a spostare le altre perle della Scuola romana nei depositi, non dovrebbero durare in eterno. L’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo sta lavorando a marce forzate al piano di ampliamento dell’ex convento. Che significa bonifica di un’area degradata del centro storico. Valorizzazione di importanti resti archeologici oggi sepolti. E apertura al contemporaneo, “coinvolgendo la galleria Gagosian, pronta a collaborare con l’istituzione pubblica”.
Tra via Zucchelli e via Crispi, tra la galleria civica e quella del mercante statunitense, c’è infatti un’area adibita da decenni deposito dell’Ama. Il progetto, per il quale sono stati già approntati studi e disegni, prevede che quel piano inclinato e degradato sia destinato all’ampliamento (per 2265 metri quadri) della galleria che ospita il meglio della pittura italiana tra le due guerre. E le riunioni in corso con la Soprintendenza statale stanno mettendo in evidenza il desiderio di valorizzare, al di sotto dell’arte del Novecento, la domus di età repubblicana: mura e mosaici che bene si adattano a una collezione in cui il Ritorno all’ordine e al classicismo la fa da padrone. Già La Galatea in bronzo di Amleto Cataldi ha trovato nuova luce nel cortile da poco riaperto nell’ala “vecchia” della galleria comunale (con la sorpresa di un bel capitello murato riportato in superficie). Ma un altro, più grande cortile nascerà – secondo i piani – nella nuova ala. Ed è qui che i curatori della galleria Gagosian di via Crispi 15 si sono detti pronti a esporre temporaneamente le loro sculture di West, Hirst o Koons, in accordo con la direzione del museo vicino di casa.
A finanziare l’impresa pubblica, la costruzione, il restauro e la vendita ai privati di residenze (per un totale di 3340 metri quadri) che ricomporranno il fronte lacerato dei palazzi su via Zucchelli. Il nuovo progetto mette da parte quello a “forte valenza speculativa”, con parcheggi interrati, che Caudo si è trovato tra le mani ma che ha accantonato. Per andare spediti verso la nuova, composita Galleria di via Crispi (“insieme alla piazza Augusto Imperatore, il dato qualificante del riassetto urbanistico del Tridente”, dichiara l’assessore) c’è da superare il nodo dell’area. Che appartiene ad Ama. La cartolarizzazione delle proprietà della partecipata consente però di ipotizzare una partita di giro per cui il deposito di via Zucchelli (del valore di 67milioni) va nel registro del Comune. Il quale, a sua volta, cederà ad Ama un’area dello stesso valore economico già in uso dall’azienda. Una piccola alchimia immobiliare per togliere i camioncini dei rifiuti e fare del deposito un museo/belvedere sulla città.