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Coordinamento Mare Libero – APS, in difesa del Mare e delle spiagge, beni comuni.

foto manifesto per il mareNel dare il benvenuto all’Associazione Mare Libero di Ostia, che ha aderito alla rete di Carteinregola, segnaliamo la nascita del  “Coordinamento Nazionale Mare Libero – APS, in difesa del Mare e delle spiagge, beni comuni”,  a Firenze lo scorso 20 Ottobre,  promosso da associazioni, comitati e cittadini attivi per la tutela del Mare , con l’obiettivo di tutelare il mare e le coste, garantire il diritto dei cittadini a godere liberamente e gratuitamente delle spiagge (pubblichiamo in calce il Manifesto del nuovo Coordinamento e il comunicato). E segnaliamo che il Consiglio di stato, il 18 novembre scorso ha ancora una volta bocciato la proroga delle concessioni balneari (*) (AMBM)Per informazioni e precisazioni: laboratoriocarteinegola@gmail.com24 novembre 2019

Manifesto per il Mare

Il Coordinamento Nazionale per il Mare Libero nasce dalla volontà di cittadini già attivi sul tema nei rispettivi contesti locali, di dare vita ad un soggetto associativo unitario, che possa con maggiore forza portare all’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni la battaglia per liberare il Mare e le sue spiagge.
Da troppo tempo la costa, che dovrebbe essere la porta più bella del nostro Paese, il suo contatto aperto col mondo, costituisce invece la sua barricata. Il lungomare è pressoché ovunque diventato un lungomuro, fisico o ideale; un muro lungo chilometri, che imprigiona il mare e le spiagge, li sottrae al territorio, ai cittadini, e li consegna agli interessi e allo sfruttamento di pochi.
Il Coordinamento vuole costituire una rete che si estenda per tutti i 7.500 Km della costa italiana, il confine di Stato più lungo del nostro meraviglioso Paese, il nostro affaccio sul mondo; una rete che voglia restituire il Mare e le spiagge alla collettività.
Per questi motivi ci batteremo per:
  1. Restituire il mare alla comunità: vogliamo che sia sempre garantita la massima visibilità, la totale accessibilità e la piena fruibilità del mare e delle spiagge, 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno.
  2. Ridisegnare l’aspetto delle nostre coste: ci proponiamo di elaborare un nuovo progetto che cambi l’aspetto del Litorale Italiano, rendendolo più rispettoso della Natura e allo stesso tempo più aperto e armonioso con l’ambiente circostante, anche nei contesti urbani.
  3. Sottrarre il mare e le spiagge a chi li tiene solo per sé: intendiamo agire con decisione affinché tutte le concessioni viziate da elementi illegittimi come, tra gli altri, abusi edilizi, assunzioni irregolari, evasione fiscale, evidente elusione di disposizioni normative circa il libero accesso alla battigia, la sorveglianza dei bagnanti, la cura, la manutenzione e la pulizia degli arenili per tutto l’anno, la rimozione delle barriere architettoniche, siano fatte decadere con effetto immediato dalle amministrazioni competenti.
  4. Combattere le proroghe illegittime delle concessioni: la normativa e la giurisprudenza comunitaria hanno già da tempo stabilito che ogni proroga automatica e generalizzata delle concessioni è da ritenersi contraria a principi europei; nonostante questo i nostri governi nazionali continuano a prevedere proroghe concatenate, trasformando così l’istituto della concessione demaniale marittima in una proprietà di fatto. Deve essere nostro compito adoperarci affinché la Politica, tutta, comprenda l’opportunità che può nascere sottraendo le spiagge a chi le controlla da decenni senza soluzione di continuità.
  5. Affidare la gestione delle spiagge a chi sa curarle nel comune interesse: è nostro scopo adoperarci affinché i nuovi bandi per l’affidamento delle concessioni balneari siano vincolati a criteri omogenei indicati dalla Legge nazionale e che sia garantita, in applicazione della direttiva Bolkestein, la massima imparzialità e trasparenza, accordando priorità unicamente ai progetti che assicurino la sostenibilità ambientale e sociale e la piena accessibilità, escludendo coloro che abbiano commesso abusi o altri illeciti legati alla gestione delle spiagge.
  6. Trattare il mare e le spiagge come beni collettivi e non come beni a vantaggio di pochi: chi gestisce le spiagge lo fa innanzitutto nell’interesse della collettività. Per questo motivo, chiediamo che le decisioni in merito al comparto balneare siano assunte ascoltando la cittadinanza e non più solo in concertazione con gli imprenditori balneari, il cui punto di vista è legato ad esigenze di profitto, che non necessariamente coincidono con l’interesse collettivo.
  7. Controllare la regolarità di tutte le procedure: ci batteremo affinché tutti i procedimenti, pubblici o privati, riguardanti la gestione del mare e delle spiagge, siano sottoposti al rigido controllo delle istituzioni con particolare attenzione alla disciplina delle concessioni e alla tutela del demanio marittimo.
  8. Partire dal mare per la trasformazione del territorio: un mare più aperto è un mare più generoso. Siamo sicuri che, abbattendo il muro (non solo di cemento) che separa il mare dal territorio, nasceranno maggiori occasioni di scambio sociale e culturale. Il mare e le spiagge potranno tornare ad essere un punto di ritrovo non solo per i singoli, ma anche per le realtà associative, sportive, culturali, che potranno liberamente utilizzarli per le loro attività; un mare più aperto e più visibile costituisce un elemento caratterizzante per l’intero paesaggio naturale, un elemento che deve poter essere messo a disposizione di chiunque voglia goderne, a prescindere dalla propria condizione economica o sociale, a prescindere dalla propria provenienza e dalla propria cultura.

LA PRESENTAZIONE

“Le spiagge e il mare italiani sono un bene comune che va difeso dall’inquinamento e dall’illegalità, ma anche da stabilimenti balneari che in alcuni Comuni hanno reso impossibile per le persone di poter fruire liberamente e gratuitamente delle spiagge”. Sono questi, in sintesi, gli obiettivi che hanno portato alla nascita del Coordinamento nazionale per il mare libero, in difesa del mare e delle spiagge beni comuni promosso da cittadini che da anni si battono in comitati e associazioni su questi temi in diverse parti d’Italia. Nel nostro Paese purtroppo, oltre metà delle spiagge risulta inaccessibile per ragioni di inquinamento o perché in concessione. In alcune parti d’Italia sono stati realizzati dei veri e propri soprusi, con barriere che impediscono non solo la vista ma anche l’accesso al mare, con la realizzazione di muri e manufatti in alcuni casi realizzati abusivamente. In alcuni Comuni le spiagge in concessione superano il 90%, rendendo di fatto impossibile l’accesso libero e gratuito al mare”.

“Da questo impegno per la tutela del mare e delle spiagge nasce l’idea del coordinamento e la promozione di un Manifesto per il mare, su cui vogliamo aprire un confronto in tutta Italia. Tra le prime iniziative che abbiamo intenzione di mettere in atto sarà la richiesto di un incontro al Governo. Vogliamo far capire che nel confronto che si è aperto sul recepimento della direttiva europea Bolkestein, occorre ascoltare anche chi si batte per i diritti dei cittadini e non solo le associazioni dei balneari.”

Da diverso tempo sul tema delle concessioni balneari è in corso una polemica sul tema delle proroghe senza gara e limiti di tempo, su cui le Direttive europee e le sentenze hanno chiarito il divieto, ma anche sui bassi canoni in vigore. Si tratta infatti di risorse che potrebbero essere investite nella tutela e recupero della costa, come nella realizzazione di servizi nelle spiagge pubbliche. Il coordinamento si batterà per garantire che in ogni Comune sia possibile godere gratuitamente e liberamente delle spiagge, e che l’assegnazione delle concessioni garantisca trasparenza nelle assegnazioni, qualità e sostenibilità ambientale per una gestione responsabile e per una accessibilità davvero per tutti.
“Dobbiamo guardare all’Europa per immaginare il futuro delle spiagge italiane. Perché da qui, attraverso Direttive e buoni esempi, viene la spinta verso un modello di gestione che valorizzi appieno lo straordinario patrimonio ambientale e paesaggistico italiano. E dunque concessioni che garantiscano l’interesse generale ad una corretta fruizione e accessibilità per tutti, attraverso gare periodiche, criteri qualitativi e obiettivi di occupazione massima delle spiagge”.

Questo il messaggio dell’associazione che racconta gli obiettivi di lavoro che verranno portati avanti da un direttivo e dagli organi previsti dallo statuto. Presidente è stato eletto Roberto Biagini, Avvocato e già assessore al Demanio Marittimo del Comune di Rimini, Vicepresidente Claudia Vellusi, del Coordinamento Flegreo Mare Libero, Segretario Agostino Biondo attivo nel Comitato MareXtutti di Roma, Tesoriere Danilo Ruggiero, dell’Associazione Mare Libero, anch’essa attiva sul Litorale Romano. Del Direttivo fanno parte anche Lia Amato, creatrice della nota pagina Facebook “Difendere le Spiagge Libere”, Paolo Casale, del Coordinamento Flegreo Mare Libero, Andrea De Plano ed Enrico Santambrogio del Comitato Spiagge Bene Comune di Viareggio/Versilia ed Edoardo Zanchini, Vicepresidente Legambiente.

Riferimenti email: info@marelibero.eu

Pagina Facebook ufficiale del Coordinamento

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[…] di Torre Flavia, (come) è possibile? (del 12/11 363 letture), il Manifesto del Mare libero del Coordinamento Mare Libero – APS, in difesa del Mare e delle spiagge, beni comuni (del 24/11,169  letture), l’articolo di Tomaso  Montanari da Il fatto quotidiano sulel […]

Aliana Egeo
Aliana Egeo
4 anni fa

Sono interessata a partecipare alle vostre iniziative per liberare le spiagge dai concessionari-occupanti l’arenile e anch’io combatto da sempre la vostra battaglia in Liguria. Sarebbe utile secondo me magari agire tramite un referendum nazionale(so che sarebbe ostacolato in ogni modo dai soliti igNOTI)!!
Aliana Egeo

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[…] Coordinamento Mare Libero – APS, in difesa del Mare e delle spiagge, beni comuni.24 novembre 20192 CommentsContinua# […]