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RoMAH! Cronache della politica romana

(23 giugno)

Il 23 giugno Viginia Raggi ha ricevuto il passaggio delle consegne dal commissario Tronca.

Concludiamo qui il diario di questa  campagna elettorale cominciato il 1 febbraio. Scorrendo la cronaca di questi quasi cinque mesi forse si riesce a capire un po’ di più del percorso che ha portato il Movimento Cinque Stelle al governo della Capitale e alla disfatta del PD e del centro destra.

Successo straordinario del Movimento Cinque Stelle a Roma, sia in Comune, dove Virginia Raggi raggiunge   770.564 voti (67,15%), prevalendo su Roberto Giachetti (PD) che si ferma a  376.935 (32,85%), che nei Municipi  dove sono  eletti 12 Presidenti M5S (solo nel I Municipio è confermata Sabrina Alfonsi e nel II è eletta la candidata PD Francesca Del Bello). Su 14 Presidenti, 7 sono donne. In calce tutti gli eletti* Alle urne si sono recati  1.185.280 elettori su 2.363.444 aventi diritto (50,20%).

(17 giugno)

L’ULTIMA GIORNATA DI INIZIATIVE ELETTORALI E LE ULTIME POLEMICHE

ponte della musica 17 giugno ore  19.58

ponte della musica 17 giugno ore 19.58

Tweet Giachetti ponte della musica Schermata 2016-06-18 alle 00.33.30Giachetti (PD) conclude la sua campagna sul Ponte della Musica, alla presenza di quello che Roma Today definisce “un pubblico di supporter  radunato sul ponte che, per l’occasione, è diventata una piccola e stretta piazza.”
Virginia Raggi (M5S) ha scelto invece Piazza dei Ravennati a  Ostia, di fronte,  a giudicare dalla foto sul sito dello stesso quotidiano on line, a una notevole folla.

IL CASO  RAGGI Venerdì 17 su Il fatto quotidiano, a firma Marco Lillo,un articolo  riferisce  che la candidata Sindaco  M5S ha  ricevuto   “due incarichi legali di recupero crediti per complessivi 13mila euro per i quali ha incassato finora un acconto di 1.878 euro”  affidati dall’Asl Roma F di Civitavecchia , “il primo da 8mila è del luglio 2012; il secondo da 5mila del luglio 2014, quando Raggi era già consigliera M5S” . Gli incarichi sono stati pubblicati sul sito del Comune solo nel 2015, e non nel 2013 e 2014, come  prescriverebbe l’art. 14 (punto D) della legge 33/2013, secondo la quale il Comune (come gli altri enti) deve pubblicare “ i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, ed i relativi compensi a qualsiasi titolo corrisposti”dei titolari di incarichi politici.  Scoppiano le polemiche, tra accuse di mancata trasparenza e ventilati reati,  repliche e controaccuse,  e veleni a fiumi su ogni media possibile e immaginabile. Un finale di campagna elettorale davvero poco dignitoso (Vedi il nostro post  Caso Raggi: facciamo chiarezza sulla vicenda (e sugli attacchi)

LA GIUNTA DELLA RAGGI  La candidata sindaco ha annunciato parte della squadra di governo dal palco di Ostia, durante il comizio di chiusura della campagna elettorale: confermato il nome dell’urbanista Paolo Berdini, che circolava da un pezzo, a cui si aggiungono solo altri 3 nomi: alla Sostenibilità  Paola Muraro, laureata in Scienze agrarie (ha difeso Ama nel famoso arbitrato con Colari)  , alla Qualità della vita, all’accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili, un campione internazionale di rugby, Andrea Lo Cicero, alla Crescita culturale il segretario generale del Cae, il Culture Action Europe, Luca Bergamo (la Culture Action Europe è la più estesa e rappresentativa organizzazione non governativa del settore culturale europeo e primo interlocutore di Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo quando si tratta di cultura e industrie creative) (vedi nostro post  Un assessore Cinquestelle favorevole agli inceneritori?)

L’AGGIUNTA DELLA GIUNTA DI GIACHETTI

Giachetti  fa sapere gli ultimi nomi della sua squadra:  Alfonso Sabella già Capo Gabinetto in pectore, avrà anche l’assessorato ai  Lavori Pubblici, Alberto Gambino,  Prorettore dell’Università Europea di Roma e professore ordinario di diritto privato (già  direttore del Dipartimento di Scienze umane e della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali, già  docente di ruolo nell’Università degli studi di Napoli “Parthenope”, e docente incaricato alla Luiss “Guido Carli” e Sapienza Università di Roma,  attualemente docente di filosofia del diritto, di diritto dell’informatica e di diritto sportivo)  si occuperà di Attività Produttive. Invece  la giornalista Flavia Perina,  già direttrice del Secolo d’Italia, già coodirettrice dell’Adnkronos e attualmente collaboratrice dell’Huffington Post, sarà a capo della Comunicazione del comune di Roma,

(12 giugno)

ECCO I VERI MANIFESTI  ELETTORALI PER IL BALLOTTAGGIO

CARTELLONI OLIMPIADI

CHI SOSTIENE CHI AI BALLOTTAGGI (e soprattutto CHI PROMETTE COSA) L’esito del ballottaggio  dipenderà molto dalla capacità dei due candidati di attrarre i voti dei concorrenti sconfitti al primo turno.  E se Fassina invita i suoi elettori a votare  scheda bianca, ma invia 5  domande stringenti ai due aspiranti Sindaco che rispondono subito (> vai alla pagina), segno che la percentuale raccolta da Sinistra x Roma è piuttosto ambìta, sul fronte centrodestra c’è una   Meloni che  non si sbilancia, mentre l’alleato Salvini si schiera per la candidata Cinque Stelle Raggi e la stampa si scatena su presunti inciuci (La Repubblica prima  titola:  “Lega e M5s, pronto l’accordo per i ballottaggi” poi, visto che per fare accordi bisogna essere in due, fa marcia indietro. Dopo l’ipotesi di un asse tra Carroccio e 5 Stelle per votare i rispettivi candidati al secondo turno delle Comunali contro il Pd, il Movimento insorge. Di Maio: “Nessun inciucio”. Fico: “Falsità totale“). Invece nessuna smentita per possibili convergenze tra il candidato PD Giachetti e il candidato imprenditore Alfio Marchini, che il 7 giugno scorso in una conferenza stampa ha dichiarato che “nessuno dei due a mio avviso ha la soluzione giusta e al momento voterei scheda bianca»,  ma che subito dopo il voto del 5 giugno aveva ventilato  appoggi a  “chi aderirà al nostro programma“. Ed è già giunta la risposta di Giachetti “valuterò con attenzione le proposte programmatiche di Fassina e Marchini (La Repubblica, 10 giugno). Sullo sfondo ci sono le tre poltrone rimaste vuote dopo la presentazione della possibile Giunta del candidato dem: sarebbe il caso che venissero idealmente riempite prima della consultazione elettorale finale, dato che sarebbe un diritto degli elettori di Giachetti sapere se intende allearsi  con un ex sfidante sostenuto da Berlusconi, Storace e Alessandra Mussolini,  consegnandogli  dei posti chiave nello staff, o se ha intenzione di “aprire” a Sinistra x Roma, magari  a quella parte che avrebbe voluto rinnovare il collaudato fronte PD/SEL,  molto solido  in  Regione, e che non ha mai digerito le scelte di autonomia del candidato Fassina. Due scenari, due mondi. Resta invece  ancora  misteriosa la squadra della Raggi, che aveva promesso di rendere nota prima del ballottaggio, ma che evidentemente non è ancora  definitiva. Speriamo che le promesse di chi chiede di “essere messa alla prova” dai cittadini,  vengano mantenute fin d’ora.

LE TENTAZIONI DI ALEMANNO Dichiara  Alemanno di essere tentato di votare la Raggi. Decisamente sorprendente da parte di uno che fino a pochi giorni fa era un fervente sostenitore di Marchini.  Sorprendente anche che  possa cambiare idea su M5S, che tra l’altro,   come Carteinregola e altri comitati,  ha  combattutto per 4 mesi   – dal dicembre 2012 all’aprile 2013 –  le sue delibere urbanistiche,    seppure come noi  dai banchi del pubblico, unico movimento d’opposizione insieme ai due consiglieri SEL e a pezzetti di PD (il grosso non si opponeva), che ha sempre denunciato il sistema consociativistico in Aula Giulio Cesare. Forse, più che sorprendente,  un po’ strano.

L’AUTOGOAL COMUNICATIVO DI GIACHETTI

Schermata 2016-06-12 alle 14.21.23 giachetti su marino e alemanno su raggi faceboCommenta il giornalista Alessandro Gilioli (su Facebook)    un post di Giachetti  (sempre su Facebook), che sembra l’ennesimo capitolo  di  una strategia comunicativa  decisamente autolesionista: Mettere sullo stesso piano Marino e Alemanno è di una scorrettezza politica spaventosa, avendo il primo combattuto due anni per estirpare tutto il sottopotere del secondo, con quasi tutto il Pd che invece gli stava contro. È davvero la prima volta, credo, che qualcuno ha la faccia tosta di mettere Marino e Alemanno sullo stesso piano, di appaiarli. Nemmeno i più viscerali e totali avversari di Marino avevano mai giocato una carta così sporca e palesemente infondata” e continuando la sua analisi, sottolinea che “Pensare di sottrarre i voti con i “testimonial alla rovescia” è in ogni caso scorretto in termini di pratiche: un candidato “fair” e sicuro di sé fa semmai sfoggio dei testimonial suoi, di persone valide che lo sostengono, non usa presunti personaggi negativi che votano l’altro” anche perchè  “Giachetti potrebbe presto vedersi sbattuto in faccia un manifesto con tutti i peggiori costruttori e affaristi romani che votano per lui, pur di fare le Olimpiadi e garantirsi gli appalti. A iniziare da Caltagirone. Ci ha pensato?” E conclude: “Forse Giachetti non se n’è accorto, ma postare questo cartellone è anche un’autocertificazione del proprio scarso appeal, di una situazione appunto disperata: ok, come candidato non vi ho convinto, con i miei programmi e le mie idee ho floppato al primo turno, ma almeno sceglietemi perché la mia avversaria è votata da due che secondo me non hanno cambiato in meglio la città. Un’ammissione di debolezza totale…

(9 giugno)

CAMPAGNA ELETTORALE O CAMPAGNA OLIMPICA? La città si riempie di manifesti con il logo di Roma2024, e  la competizione  tra Raggi e Giachetti si sposta sul terreno della candidatura olimpica con un  rilievo tale  – e una massiccia campagna pro Olimpiadi – da indurre a pensare che  si  tratti di molto di  più di un tema elettorale, e che gli interessi  in ballo rappresentino la vera partita che si sta giocando nella Capitale. Roberto Giachetti è favorevole ai Giochi di Roma e non intende mettere in discussione le scelte del dossier olimpico di Montezemolo e Malagò, comprese le scelte urbanistiche che riguardano lo sviluppo della città (e la collocazione del villaggio olimpico  a Tor Vergata). Virginia Raggi da sempre sostiene che alle Olimpiadi si può pensare solo dopo aver risolto le criticità più urgenti della città, ma non  ha mai detto  chiaramente se diventata  Sindaco si impegnerebbe per il ritiro immediato della candidatura. Poco chiara anche la posizione della Cinque Stelle sul referendum promosso dai Radicali italiani, mentre Giachetti è favorevole solo se vengono raccolte le firme sufficienti per indirlo (ma così l’essere favorevoli non è un’opzione)    (> leggi l’articolo)

LA GIUNTA DELLA RAGGI (E I NUOVI ASSESSORATI) In attesa dell’annuncio ufficiale dei nomi della sua possibile giunta,  che la candidata ha assicurato sarebbe stato dato prima del ballottaggio,  l’8 giugno sono apparse indiscrezioni sul quotidiano La Stampa e altri sulla composizione: l’urbanista Paolo Berdini (> Vai al suo blog su Il fatto quotidiano) (all’urbanistica), lo storico dell’arte Tomaso Montanari (> vai al suo blog su repubblica Articolo 9) (alla cultura), l’esperto di  sistemi di smaltimento del rifiuti Raphael Rossi (Vai al suo blog su Il fatto quotidiano) (all’ambiente). Intanto il 31 maggio la Raggi aveva annunciato una  riorganizzazione degli assessorati nove ,  più uno pro tempore”: 1) Bilancio, risorse economiche e patrimonio’ con l’unione di due settore, il bilancio e il patrimonio, che per la giunta pentastellata significherà rilanciare il censimento patrimoniale di Roma 2) Diritti alla persona, alla scuola e alle comunità solidali’ per “rilanciare un’attività estremamente importante, di cura alla persone e di sostegno alle situazioni più difficili”.3) Sostenibilità ambientale’ in cui saranno incluse tutte le “deleghe in materia di verde pubblico, aree verdi e aree gioco, ma soprattutto la gestione del ciclo dei rifiuti. 4)Trasporto pubblico e ciclabilità diventano ‘Città in movimento’ con un “focus specifico sulla conciliazione dei tempi di vita, di svago e di lavoro dei cittadini”.  5) assessorato alla ‘Crescita culturale’. con un ” vero e proprio ‘board Cultura’ all’interno del quale troveranno spazio le principale personalità che svolgono attività nel campo della danza, della musica, dell’arte e dello spettacolo” 6). ‘Sviluppo economico, al turismo e al lavoro‘ che comprenderà anche le piccole e medie imprese da rilanciare. 7) ‘Qualità della vita, all’accessibilità, allo sport e alle politiche giovanili’ e 8) Assessorato  all’Urbanistica e lavori pubblici‘. accorpamento che nasce dall’esigenza di unificare non solo le competenze, ma anche la visione”. Parole d’ordine: “Recupero energetico degli edifici e mess ain sicurezza”.9) ‘Assessorato alla Roma semplice’. Perché “vogliamo una Roma che sia smart, digitalizzata e informatizzata”. Un “assessorato a tempo” alla ‘Riorganizzazione delle partecipate’ e si occuperà di riorganizzare le 80 società partecipate dal comune di Roma

DOPO IL VOTO DEL PRIMO TURNO Il 5 giugno si sono svolte le elezioni per l’elezione del Sindaco, dell’Assemblea capitolina e dei Consigli municipali. Al ballottaggio del 19 giugno,  si sfideranno Virginia Raggi (Movimento 5 Stelle) e Roberto Giachetti (Partito Democratico + 6 liste civiche). > vai alla pagina con tutti i numeri > Vai agli scenari post ballottaggio e alcune considerazioni dopo il voto > Vai alla pagina sui ballottaggi nei Municipi

31 maggio  GLI IMPRESENTABILI SECONDO LA COMMISSIONE ANTIMAFIA  La Commissione presieduta da Rosy Bindi,  dopo aver  esaminato le carte di oltre 3.200 candidati, di cui 2.220 solo nella Capitale, di 13 Comuni a rischio infiltrazioni, rende noti i nomi degli “impresentabili”.(da Repubblica 31 maggio 2016):A Roma, tra i candidati in lista nel sesto municipio romano, zona periferica che include quartieri come il Casilino e Tor Vergata, sono impresentabili Antonio Carone (con la lista “Viva l’Italia con Tiziana Meloni”, conterebbe ben 8 condanne definitive), Domenico Schioppa (lista “Iorio sindaco”, condannato in primo grado per detenzioni di armi e, se eletto, va sospeso ai sensi della legge Severino), Antonio Giugliano (lista “Storace-Marchini sindaco”, condannato in primo grado per diversi reati tra cui la tentata estorsione, incandidabile per la violazione del codice di autoregolamentazione) e Fernando Vendetti (lista “Storace-Marchini sindaco”, condannato in primo grado per tentata estorsione, incandidabile per la violazione del codice di autoregolamentazione). L’Antimafia segnala inoltre la posizione di Mattia Marchetti, candidato al Consiglio comunale con la lista Lega Centro, nei confronti del quale è stato emesso decreto che dispone il giudizio immediato per tentata estorsione e dunque dichiarato impresentabile per la violazione del codice di autoregolamentazione

26 MAGGIO GIACHETTI PRESENTA IL PROGRAMMA
http://www.robertogiachetti.it/wp-content/uploads/2016/05/Programma-Giachetti-Elezioni2016_REV.pdf

(24 maggio)

LE AFFERMAZIONI DELLA RAGGI SULLO STAFF SCATENANO  POLEMICHE “Il codice etico del MoVimento 5 Stelle sottoscritto dai candidati a Roma prevede che in caso di elezione a sindaco mi debba coordinare con la Giunta e, per le questioni giuridicamente complesse, con il supporto di uno staff coordinato dai garanti del Movimento. I membri di questo ”staff”, di cui tutti finora hanno parlato a sproposito, sono i parlamentari, gli europarlamentari e i consiglieri in Regione Lazio con cui da sempre ci coordiniamo: Roberta Lombardi, portavoce alla Camera; Paola Taverna, portavoce al Senato; Fabio Massimo Castaldo, portavoce al parlamento europeo; Gianluca Perilli Portavoce M5S Consiglio Regionale del Lazio”scrive Virginia Raggi, sulla sua pagine facebook. “Roma ha bisogno di tutti i livelli istituzionali per essere governata al meglio – aggiunge Raggi -. Questo staff, unico nel suo genere, sarà un’altra risorsa del Movimento 5 Stelle che farà la differenza e ci metterà nelle condizioni di superare le difficoltà gestionali e burocratiche a cui la mala politica ci ha sottoposto per decenni.” Le parole di Virginia Raggi, però, hanno ben presto scatenato una serie di reazioni, soprattutto PD,che ipotizza che  se la Raggi dovesse vincere non avrebbe alcuna autonomia. Una subalternità stabilita per contratto.  Un aspetto che aveva suscitato molte preplessità anche in Carteinregola, soprattutto a proposito della  clausola che prevede che “Ciascun candidato si dichiara consapevole che la violazione di detti principi comporta l’impegno etico alle dimissioni dell’eletto dalla carica ricoperta e/o il ritiro dell’uso del simbolo e l’espulsione dal M5S e che pertanto a seguito di una eventuale violazione di quanto contenuto nel presente Codice, il M5S subirà un grave danno alla propria immagine che in relazione all’importanza della competizione elettorale, si quantifica in almeno Euro 150.000” e che  “… si impegna pertanto al versamento del predetto importo, non appena gli sia notificata formale contestazione a cura dello staff coordinato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio…” (Scarica il regolamento M5S codice_comportamento_M5SRoma) (vedi M5S quale democrazia)

GIACHETTI PRESENTA LA SQUADRA IN STREAMING SU FACEBOOK Il candidato Sindaco del PD Roberto Giachetti ha annunciato  il 23 maggio alle 18 in diretta sul social network i nomi della squadra che in caso di vittoria farebbero parte della sua giunta: sei donne e tre uomini.  A parte Livia Turco – ex deputata, ex Ministro della salute  di Prodi e attualmente funzionaria del PD – tutti gli altri potenziali assessori non provengono dalla politica. Così  li descrive Giachetti:    “romani per nascita, per adozione, per scelta”, tutti selezionati per “competenza, integrità e prestigio“, nessuno di loro è “espressione di partiti, lobbies, correnti”, tutti “amici di Roma“. Ecco i nomi:  Livia Turco ai Servizi sociali e welfare, Silvia Scozzese (responsabile Finanza locale dell’Anci, già assessore al bilancio con il Sindaco Marino e poi nominata commissario governativo per il debito di Roma Capitale),  al bilancio  Lorenza Baroncelli (architetto, ha lavorato nello studio Boeri collaborando al concept masterlan dei Expo 2015, ora   assessore all’urbanistica di Mantova), alla Rigenerazione urbana, Carla Ciavarella* (dirigente penitenziario) a Casa e Patrimonio, Claudia Servillo*, (dirigente del ministero dell’Ambiente) all’ambiente e ai Rifiuti, Stefania Di Serio* (docente di Mobilità sostenibile, lavoro con Atac e per Umbria Mobilità, già consigliera del I municipio),  ai Trasporti. Francesco Tagliente (ex Prefetto di Pisa e ex questore di Roma), alla Sicurezza della città,  tornerebbe Marco Rossi Doria (già assessore con Marino, sottosegretario all’Istruzione, membro della delegazione Onu per i diritti per l’infanzia) alla Scuola.  Marino Sinibaldi (direttore di Radio Tre, presidente del Teatro di Roma) a Cultura e Turismo. Un ruolo nello staff  è previsto anche per il magistrato ed ex membro del pool antimafia di Palermo, già  assessore alal legalità della giunta Marino,   Alfonso Sabella.  (> leggi l’articolo di Roma Today) (> leggi il testo della presentazione di Gichetti) *link a curricula istituzionali (non sempre aggiornati)

(22 maggio)

MARCHINI PRESENTA LO STAFF, ANZI  IL “DREAM TEAM” Mentre vengono diffusi gli ultimi sondaggi prima del black out elettorale (vedi ANSA 22 maggio) che danno il candidato imprenditore al quarto posto (ma in questo periodo di smarrimento i sondaggi non sono poi così attendibili), Marchini presenta in una sala del Campidoglio i componenti della sua possibile Giunta, insieme a Silvio Berlusconi  e Guido Bertolaso, il suo ex competitor che gli ha dovuto cedere il posto,  che in caso di vittoria dovrebbe diventare il coordinatore dello staff. ( > vai  alla scheda su  Bertolaso). Ecco i nomi: Alessandra Tripaldi, Pier Luigi Bartolomei, Manuela Di Centa, Cesare Greco, Francesco Karrer, Antonio Malaschini, Manuela Manenti, Ugo Marchetti, Agostino Miozzo, Gianfranco Polillo, Mary Prezioso. No abbiamo trovato indicazioni sulle deleghe: la Prezioso, docente di Geografia Economica Politica a Roma 3,  è probabilmente destinata a incarichi urbanistici, dato che è già stata Responsabile dell’assessorato alla Programmazione, alla Pianificazione territoriale ed all’Urbanistica, alle Aree metropolitane, ai Sistemi articolo sito L'espresso 20 maggio 2016 marchiniInformativi Territoriali della Provincia di Roma dal 1999 al 2003, Presidente Silvano Moffa (Alleanza Nazionale)

L’ESPRESSO SI INTERROGA SUI SOCI SENZA NOME DI MARCHINI. Nel numero di questa settimana un articolo che si intitola “Marchini e i soci senza nome”  dimostra che è  più che lecita la nostra richiesta – e più che necessaria una  risposta – di una pagina “trasparenza” sul sito della Lista   Marchini con la puntuale  rappresentazione  dei  rapporti del candidato/imprenditore con holding e società che spaziano  in vari settori.  (> l’articolo è on line a pagamento)

IL GOVERNO CONFERISCE ALLA REGIONE LAZIO FONDI PER UN MILIARDO E 407 MILIONI  per opere strategiche, dalle infrastrutture viarie e ferroviarie (tra cui la  Roma -Lido)  al risanamento idrico-ambientale e difesa del suolo, dall’edilizia sanitaria. E’ quanto consente di sbloccare l’intesa tra governo e Regione per lo sviluppo economico e la coesione sociale, presentata a Roma dal premier Matteo Renzi e dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

IL TRIBUNALE CIVILE ACCOGLIE PARTE DELLE ISTANZE  DEI MILITANTI PD  CONTRO LE SCELTE DEL COMMISSARIO ORFINI (ANSA) – ROMA, 20 MAG – Pd:Tribunale,sospesa riorganizzazione Roma, ok nomina Orfini. Il Tribunale civile di Roma ha sospeso in via cautelare la delibera con la quale il commissario del Pd di Roma Matteo Orfini nel settembre 2015 ha riorganizzato il partito romano riformando i criteri di tesseramento e i circoli. Rigettato invece il ricorso che chiedeva la sospensione della nomina dello stesso commissario.In sostanza il Tribunale civile in un’ordinanza ha accolto le istanze di alcuni iscritti del PD romano e ha sospeso la delibera che disciplina il tesseramento 2015 e la riorganizzazione dei circoli della Federazione romana del Partito Democratico arrivata dopo l’inchiesta Mafia Capitale che ha travolto anche alcuni esponenti del PD capitolino. Il Tribunale osserva che “la delibera del Commissario appare in contrasto sotto vari aspetti con gli Statuti nazionale e regionale (del Pd, ndr), rischiando di limitare le facolta’ riconosciute agli iscritti (…).” (> leggi l’articolo del Corriere della Sera) (>leggi l’intervista a Orfini su Cinquequotidiano)

(18 maggio)

REFERENDUM OLIMPIADI: MAGI E I RADICALI ANNUNCIANO DENUNCIA PENALE PER CONGELAMENTO RACCOLTA FIRME     Dopo che la commissione nominata dal Comune aveva dato il via libera al referendum che avrebbe permesso ai romani ad esprimersi sul progetto olimpico Roma 2024, il Comune stesso aveva fatto marcia indietro,  dopo aver ricevuto alcune  osservazioni del Comitato Olimpico. I radicali avevano presentato  ricorso al TAR, che non ha concesso la sospensiva, così in una conferenza stampa il 18 maggio  hanno annunciato il deposito di “una denuncia penale per abuso d’ufficio, omissione d’atti d’ufficio e attentato ai diritti civili e politici dei cittadini“. La commissione che aveva giudicato ammisibile il referendum era composta da tre giuristi,  Vincenzo Cerulli Irelli, ordinario di Diritto amministrativo,  Paolo Ridola, ordinario  di Diritto pubblico comparato e Giovani Guzzetta, ordinario di  Istituzioni di diritto pubblico, insieme  al capo di gabinetto  Virginia Proverbio, e al segretario generale Antonella Petrocelli.

GIACHETTI E LA CENTRALE DEL LATTE  Intervenendo su  Radio radicale il candidato PD parla del drammatico bilancio delle partecipate del Comune, e ventilando possibili soluzioni, cita un esempio  che risale all’epoca del suo impegno a fianco di Rutelli Sindaco:   «Vanno riorganizzate come abbiamo fatto con la Centrale del Latte nel mille non mi ricordo che era novantasette, novantotto,  che sembrava uno scandalo ma non ci si chiedeva per quale motivo il Comune di Roma si dovesse occupare della produzione e della distribuzione del latte».  Il quotidiano il Tempo ha subito  riproposto  la vicenda, che forse non è esattamente un esempio da seguire, visto che la Centrale dopo essere stata ceduta nel 1997 e vari passaggi in mani diverse è tornata nella proprietà del Comune nel 2013 (> leggi l’articolo)

RAGGI   E IL SUO RAPPORTO CON LO STAFF  IL 12 maggio a proposito del caso Pizzarotti, da quanto riportato dai quotidiani la Raggi auspicava, in caso che a un sindaco arrivasse un avviso di garanzia,  una valutazione “caso per caso”,  con giuste dimissioni in caso di  comportamento contrario  ai principi del Movimento, ma facendo attenzione  “che gli avvisi di garanzia non vengano utilizzati come manganelli. Nell’intervista a Alessandro Giglioli pubblicata il 18 maggio sull’Espresso, parla del suo rapporto con lo staff e della sua sottoscrizione al  regolamento che prevede al punto 2 che : “Le proposte di atti di alta amministrazione verranno preventivamente sottoposte a parere tecnico-legale a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle” e  al punto 7  che “le proposte di nomina dei collaboratori delle strutture di diretta collaborazione o dei collaboratori dovranno essere preventivamente approvate a cura dello staff coordinato dai garanti del Movimento 5 Stelle” Nell’intervista Virginia Raggi risponde anche a domande sulle sue eventuali dimissioni, se le venissero richeiste dal Beppe Grillo: (domanda Gilioli)Al punto 9 il codice dice che il candidato «assume l’impegno di dimettersi laddove venga iscritto nel registro degli indagati e la maggioranza degli iscritti al M5S mediante consultazione in rete ovvero i garanti del Movimento decidano per tale soluzione». In altri termini, se lei si ritrova indagata i garanti del Movimento possono decidere di farla dimettere. Non ritiene che questo dia un potere eccessivo a qualcuno che i romani non hanno votato? (riposta Raggi)«Secondo me no. E ormai dei due garanti purtroppo è rimasto uno solo, visto che Casaleggio è morto, quindi c’è solo Beppe. Vede, il garante è una figura che ci aiuta a rispettare i nostri principi. Quindi io ritengo che nel momento in cui una persona si discosta da questi principi, se è onesta deve fare un passo indietro; se invece nonostante le violazioni continua a fare le cose in nome del Movimento, è giusto che ci sia qualcuno che a un certo punto dica basta». Quindi se lei fosse eventualmente indagata e Beppe Grillo le chiedesse di dimettersi, lei lo farebbe?
«Questo c’è scritto, sì».(
> vai all’articolo di Giglioli). Queste affermazioni scatenano molte polemiche, soprattutto da parte di esponenti del PD, che tuttavia sembrano dimenticare che furono proprio i consiglieri PD a dimettersi in massa, nell’ottobre 2015,  per provocare la caduta del sindaco, democraticamente eletto, Ignazio Marino su  richiesta del Presidente Renzi e del commissario Orfini

LA FERRARI DI MARCHINI Molti  giornali hanno pubblicato la notizia che l’imprenditore/candidato è stato visto scendere da un’utilitaria in una stazione di servizio sul raccordo anulare e ripartire a bordo di una macchina di superlusso. Interrogato in proposito in TV ha riposto che l’ha sempre fatto, perchè “gli  hanno insegnato che non bisogna ostentare il benessere“. Una spiegazione plausibile, anche perchè probabilmente  un aspirante Sindaco  che facesse la sua campagna elettorale  tra   territori e cittadini abbandonati a se stessi in Ferrari  non raccoglierebbe molti consensi…

SINISTRA X ROMA DI NUOVO IN GIOCO Dopo che il  13 maggio il TAR aveva confermato l’esclusione per vizi di forma di Sinistra per Roma e delle liste a sostegno di Stefano Fassina, il Consiglio di Stato il 16 maggio ha riammesso le liste, prima per il Campidoglio, poi,  con sentenze a scaglioni, per  tutti i Municipi

(10 maggio)

SINISTRA X ROMA DI FASSINA ESCLUSA DALLE ELEZIONI? La commissione elettorale del Campidoglio ha respinto le liste  Sinistra X Roma e Civica per Fassina per  roblemi formali. E’ stato presentato un  ricorso al TAR, che dovrebbe esprimersi venerdì prossimo. Gli errori materiali sono di due tipi: per le liste municipali, sarebbe stata utilizzata una modulistica precedente  la legge Severino (stesso errore per Fratelli d’Italia a Milano e  NCD a Cosenza), per le liste comunali invece,  mancherebbe  la registrazione della data ad alcune firme a sostegno della lista, per cui risulterebbero non valide e quindi insufficienti.

SAICHIVOTI: all’iniziativa nazionale per sindaci trasparenti promossa da Riparteilfuturo e altre associazioni, tra cui Carteinregola, hanno finora aderito solo Stefano Fassina (attualmente fuori gioco in attesa del responso del TAR) e Giorgia Meloni (succesivamente hanno aderito anche Giachetti e Raggi)

meloni affitta all'estero i reperti storiciLA MELONI VUOLE AFFITTARE ALL’ESTERO I “REPERTI STORICI” Mentre nella Capitale ancora echeggiano gli slogan delle migliaia  di manifestanti del 7 maggio per  “Emergenza cultura” – “Non petrolio ma ossigeno” “la cultura non si vende” – la candidata Meloni (Fratelli d’Italia) riafferma invece la visione dei nostri beni culturali come merce da usare per fare cassa. Non da vendere, bensì da “affittare all’estero”. E se persino la destra pura  arriva al punto  di trasfomare la produzione  dell’ingegno italico in “reperti storici” da affittare al migliore offerente straniero, siamo alla frutta. E poi affittare per cosa? Mostre, musei? O magari, come ci ha raccontato qualche tempo fa Tomaso Montanari, animatore della citata manifestazione, per adornare qualche centro commerciale, come la copia del 1962 della statua di Santa Lucia del XV secolo, infilata tra le mortadelle di Eataly a New York,  in compagnia di quattro pezzi originali del Duomo di Milano( tre doccioni autentici del XV secolo e una guglia del Seicento)?

L’APPELLO DI MARCELLO DE VITO (M5S) SUI FINANZIAMENTI ELETTORALI L’ ex consigliere capitolino, che ha aderito  alla Carta del candidato trasparente, lancia un appello per  il tetto di finanziamento e di spesa elettorale: #prendospendo1000euro. Dice De Vito che “il limite di spesa per un candidato per la propria campagna elettorale è pari a circa 140.000 Euro, una cifra che un consigliere comunale  non  percepisce in 5 anni come compenso per la propria attività a servizio dei cittadini”. E se solo alcuni hanno raggiunto e superato in passato questa cifra, “buona parte dei candidati ha comunque speso importi molto rilevanti e ben superiori ad Euro 30.000,00… con  le distorsioni che ne possono derivare” [un consigliere comunale percepisce una cifra mensile che si aggira sui 1500/1800 euro, se non gode dei rimborsi previsti per i lavoratori dipendenti NDR] .Per questo il candidato M5S, oltre a prendersi una serie di impegni, propone ai colleghi di fare come lui  una campagna elettorale che costi massimo  1000 euro,  “o quanto meno di tenersi sotto i 2.500 euro, soglia sopra le quale va nominato un mandatario elettorale“.

I candidati delle liste a sostegno di Andrea Santoro, candidato alal Presidenza del IX Municipio che hanno dichiarato l'intenzione di aderire in massa alla Carta del candidato

I candidati delle liste a sostegno di Andrea Santoro, candidato alal Presidenza del IX Municipio che hanno dichiarato l’intenzione di aderire in massa alla Carta del candidato

60  CANDIDATI PD DEL IX MUNICIPIO FIRMANO  LA CARTA DEL CANDIDATO TRASPARENTE. Il Presidente Andrea Santoro inserirà i dati sul sito www.santoropresidente.it. Per sancire l’impegno una foto di gruppo con i cartelli che inneggiano alla trasparenza.

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Giachetti e Malago

GIACHETTI E LE OLIMPIADI. Leggendo il commento di Giachetti su Facebook all’incontro avuto con   Malagò il 7 maggio, sorgono spontanee varie domande. Sarebbe  questa l’eredità che le Olimpiadi dovrebbero lasciare alla città? Un po’ di verde e qualche campo di calcio in periferia? Quando a Londra e Barcellona hanno fatto rinascere pezzi di città?  E poi, dov’è la città, quella  con cui i decisori dovrebbero  confrontarsi  su quali opere servono alla collettività ?  “Ho chiesto e ottenuto dal Presidente Malagó…L’individuazione di un rappresentante del Comune di Roma nel Comitato promotore delle Olimpiadi per la presenza del Campidoglio“. “Presenza del Campidoglio” nel Comitato promotore come una conquista? Ottenuto anche “il controllo sulle scelte”  Controllo? E’ il Sindaco che deve decidere,  insieme alla città, tutto quello che riguarda lo sviluppo e il futuro di Roma.  Il Comitato promotore deve occuparsi  solo delle scelte tecniche sportive dei giochi olimpici, non delle scelte urbanistiche e della forma e dell’impulso  che le Olimpiadi potranno dare alla città. Ma stiamo parlando di un aspirante sindaco di Roma capitale o di un passacarte di Montezemolo e Malagó? Speriamo che la voce dei cittadini attraverso il referendum rimandi al mittente un’operazione che fin da ora si prospetta calata dall’alto non solo sui cittadini, ma, a questo punto, anche sul Sindaco.  E quel “Roma torna Roma“, riferito a grandi eventi (tanto per dirne uno, i Mondiali di nuoto con le Vele incompiute di Calatrava), fa venire un brivido lungo la schiena… (come si suol dire : “abbiamo già dato”)

(4 maggio)

IL VIDEO DELL’INCONTRO CHIEDIAMOLO AI CANDIDATI  Dalla Città dell’altra economia gli aspiranti sindaci della Capitale (Fassina, Giachetti, Raggi, non intervenuti gli invitati Marchini, meloni, Storace) rispondono ai blogger di “Roma Pulita!”, “Diarioromano” e “Romafaschifo”

IL CANDIDATO RIENZI. Il candidato Sindaco di Roma Carlo Rienzi, del Codacons, invita gli altri candidati Sindaco a  non partecipare all’incontro del 3 maggio “Chiediamolo ai candidati” (a cui non è stato invitato, come gli altri candidati “civici”) in quanto tra gli organizzatori c’è il marchio di Romafaschifo, un blog gestito tar gli altri da Massimiliano Tonelli, che a suo avviso non riporta in modo trasparente i suoi rapporti professionali, che potrebbero condizionare le sue prese di posizione notoriamente molto accese. Ora, noi abbiamo toccato con mano  quanto possa  essere sgradevole e aggressivo Tonelli, e non sappiamo se dietro alcune sue crociate possano esserci convenienze personali, tuttavia ci chiediamo  quanto sia opportuno pubblicare informazioni personali come i datori di lavoro e altro (e noi per questo non linkiamo il comunicato del Codacons) di un blogger che recentemente è stato oggetto di intimidazioni pesanti (raccogliendo tra l’altro anche la solidarietà del Codacons)

marchini traditoMAHrchini, LA TELENOVELA VIRA A DESTRA (E lo sostengono Berlusconi, Alemanno,  Fini, Storace e Alessandra Mussolini)  Continua a imperversare su tabelloni, autobus e tram la faccia di Alfio Marchini che  promette di liberare il cittadino romano dai “partiti ” e da chi “l’ha tradito”. Ora, a parte il taglio sempre più da “soap opera”, tra cuori –   definisce addirittura “Cuoraggiosi” (sic) i suoi candidati e seguaci – e tradimenti, sarebbe interessante sapere esattamente a quale traditore si  riferisce Marchini. E a quali partiti. Perchè se intende chi ha governato in precedenza, va detto che il  sistema di corruzione scoperchiato dall’indagine “mondo di mezzo”,  come commenta Mauro Favale  su Repubblica del  1 maggio (pag.23 rassegna stampa). “… Per adesso le sue uscite elettorali [Marchini NDR] preferisce senza i partiti. Difficile poter dire in loro presenza che “destra e sinistra hanno fallito. Chi ha governato Roma in questi 20 anni non è degno di fiducia. Io mi alleo con i coraggiosi”.Che nello specifico della Capitale sono Forza Italia, NCD e un pezzo di UDC che per un periodo sono stati anche maggioranza in Campidoglio”. Più di un “periodo”, aggiungiamo noi, dato che il partito “Popolo della Libertà”, creato dai partiti  Forza Italia e Alleanza Nazionale, ha governato Roma per l’intero quinquennio di Alemanno. Ora molti protagonisti del centro destra e della destra (o di entrambi) hanno già annunciato l’appoggio all’imprenditore –  oltre al suo principale sponsor Silvio Berlusconi –  a partire dall’ex Sindaco Alemanno, al leader de La Destra Storace, e si parla addirittura di una lista capitanata da Alessandra Mussolini. Niente male per l’erede di una famiglia di costruttori rossi (famoso l’appellativo “calce e martello”) e soprattutto per chi vuole “liberare Roma dai partiti”. Ma Marchini ha già spiegato che non c’è contraddizione, perchè lui non “ha mai detto “Via i partiti” o “morte ai partiti” (Repubblica citato). Ah, ecco. Vedremo come reagiranno  i suoi potenziali elettori  quando si vedranno nelle liste a sostegno dell’imprenditore/costruttore i nomi di tanti consiglieri che fino a poco tempo fa (o ancora adesso) erano i rappresentanti di Forza Italia e di varie formazioni della destra. Intanto all’incontro pubblico del 3 maggio con gli altri candidati,  organizzato da Roma Pulita!, Diario Romano e Roma faschifo, Marchini  non si è presentato.(una domanda: se  al ballottaggio ci arrivassero Marchini e la Raggi, dopo  questa definitiva virata dell’imprenditore,  con  chi si schierebbero il PD e Giachetti?)

LA MELONI RISPONDE AL FORUM DI KOINE’. Non si è presentata neppure Giorgia Meloni all’iniziativa (e nemmeno Storace). Però ha fatto pervenire le sue risposte scritte alle “19 idee e 100 domande per il futuro Sindaco” (> Vai alle risposte di Giorgia Meloni)

UNA SINTESI EFFICACE DELLA CAMPAGNA (ELETTORALE) ROMANA (di Romafaschifo) riprendiamo un passaggio di un articolo del noto blog, che ci sembra dipinga molto bene il quadro della situazione: “(…) La campagna elettorale è quello che è. Lungi dall’essere la campagna elettorale del riscatto morale di una capitale europea ferita dalla mafia, umiliata a livello internazionale e immersa in un fango di degrado e malaffare che non ha paralleli a livello planetario, quella del 2016 si presenta sempre di più come una battaglia sciatta e mediocre tra figure impreparate, prive di una visione, circondate di corti impresentabili.

Storace urla alla tutela degli ambulanti (una delle cause principali di degrado della città, oltre che una delle cause principali del disastro economico che stanno vivendo i commercianti normali) e minaccia su Twitter gli esponenti della Lista Marchini – con la quale si sta alleando – segnalando che il programma da loro scritto dovrà essere adeguato a quello de La Destra. Marchini dal canto suo dichiara di non aver mai detto male dei partiti e quando gli propongono la nipote del Duce come capolista in una lista a lui apparentata, non si scompone. E in questa campagna elettorale, è significativo, la sintesi più lucida la fa un’attrice comica, Simona Marchini (che di Alfio è parente), che spiega come il nonno del candidato (Marchini appartiene ad una lista di costruttori storicamente vicina al PCI) si stia rivoltando nella tomba. Nel mentre Giachetti&Raggi, che non hanno ancora un programma per la città e non sono riusciti mai, sino ad oggi, ad entrare nel concreto e nel merito dei problemi di Roma, si mettono d’accordo sulla liberalizzazione della cannabis. Giusto, per carità, ma possibile che l’unica proposta forte e significativa arrivi su un tema che non è e non sarà mai di competenza di un sindaco? I due candidati vogliono farci sapere anche cosa ne pensano sulla eventuale guerra in Libia, sull’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea e sul patto sugli immigrati con la Turchia? O magari ci spiegheranno un giorno come intendono recuperare le aree verdi, contrastare la sosta selvaggia e -giusto per rispondere a Storace- liberare le strade dalle bancarelle? Peraltro Giachetti ha fatto seguire l’uscita sulle canne all’uscita sulle buche lanciando l’app anti-buche con tanto di numero verde. Il candidato Rienzi, del Codacons, invece di sottolineare come la cosa fosse assurda (le buche esistono perché c’è la mafia nell’assegnazione degli appalti, occorre togliere la mafia operando a monte, non offrire strumenti per segnalare le buche, rassegnandosi a gestirle a valle), la rivendica e accusa Giachetti di avergli rubato l’idea. Siamo alle comiche, ma nessuno riesce a far ridere, manco Giachetti quando sostiene che l’olio extravergine d’oliva fa venire il colesterolo: e per fortuna che Roma è la più grande città agricola del paese. Stefano Fassina candida ad assessori personaggi di altissimo lignaggio come Visco e Bray a riprova del fatto che nomi seri in giunta possono essere fatti solo a mo’ di sberleffo da chi sa che non vincerà mai: tristezza. Sulla Meloni il velo è sempre più pietoso. L’ultima uscita? “Facciamo riparare le buche ai privati e in cambio daremo loro tanta pubblicità”(…) .
IL CASO DELLA CONSIGLIERA NAIM eletta nel 2013 nella lista civica Marino al I Municipio e ora non più candidata nella lista Giachetti a causa di un  rinvio a  giudizio per diffamazione,  in seguito a una denuncia per  un articolo su Il Corriere della Sera del 2013 in cui la Naim – intervistata – faceva alcune affermazioni riguardanti i concessionari degli spazi per  varie attività commerciali sul lungo Tevere durante una manifestazione estiva. Per il candidato Sindaco Dem è un motivo sufficiente per la sua esclusione, ma la vicenda scatena una marea di polemiche (si candiderà con i radicali per Giachetti, dove però  le chances di essere eletta sono assai scarse) (> leggi il nostro articolo sul Caso Naim)

libro alemanno verita capitale(30 aprile)

LA BOCCA DELLA VERITA’ DI ALEMANNO L’ex Sindaco Gianni Alemanno ha presentato il suo libro “Verità Capitale. Caste e segreti di Roma», edito da Koinè Nuove edizioni, demolendo il «teorema fascio-mafioso dell’esistenza di un legame strutturale tra la destra romana e la criminalità organizzata dai tempi della banda della Magliana, che i media hanno cercato di sovrapporre all’inchiesta di Mafia Capitale e che l’inchiesta stessa ha smentito, portando sul banco degli imputati un 70% di imputati di sinistra a fronte di un 30% di destra». E attaccando la sua ex alleata Giorgia Meloni e i numerosi esponenti della sua amministrazione che si ricandideranno con Fd’I: «Erano con me e sono tutti bravissimi e non toccati dall’inchiesta, quindi è inutile demonizzare queste persone. Quello che però deve far riflettere Giorgia Meloni è questo: se quelle persone che hanno fatto gli assessori e hanno avuto ruoli importanti nella mia amministrazione vengono ricandidati con lei, lei non se ne può uscire semplicemente dicendo: “Io Alemanno non lo conosco e con la sua amministrazione non ho nulla a che fare“.(> leggi l’articolo di Il Tempo)

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IMG_6148 bordoniBERLUSCONI PUNTA SU MARCHINI La notizia è l‘abbandono di Bertolaso della competizione elettorale, e del cambio di cavallo di Berlusconi a favore di Marchini, che del resto il Cavaliere avrebbe impalmato fin  dall’inizio, ripiegando su Bertolaso solo nell’illusione di trovare l’accordo con Salvini e Meloni.  E che Bertolaso fosse un “candidato per caso” era chiaro da tempo. Così come si sapeva che  Marchini ambiva a diventare il candidato di Berlusconi fin dal settembre 2015, quando aveva partecipato alla convention di Forza Italia a Fiuggi, rivolgendo parole lusinghiere al consesso e al suo leader Berlusconi (peraltro assente). Quello che non è affatto chiaro è come Marchini pensi di continare a giocarsi la campagna elettorale all’insegna del  “lontano dai partiti” e “da chi ti ha tradito” mettendosi con i tanti esponenti del centrodestra che nei partiti sono immersi da tempo fino al collo. A cominciare, oltre che dallo stesso Berlusconi e dal suo partito personale,  assai simile a quello dell’uomo/partito dell’imprenditore Marchini,  dal coordinatore romano di FI Bordoni, ex assessore al commercio di Alemanno (promotore di alcuni project financing dei mercati rionali contro cui avevamo condotto una battaglia – finora – vittoriosa) e i tanti naviganti  che, da un partito all’altro,   sono già  pronti ad imbarcarsi…

CHE FARANNO I CANDIDATI DI FORZA ITALIA? Poco prima del ritiro di Bertolaso il Corriere faceva  un quadro della situazione: con il rientro “alla base”  di Marco Pomarici, ex presidente dell’Assemblea Capitolina, che da FI era andato a Ncd, poi a «Noi con Salvini» e ora tornato a FI, portandosi dietro un gruppetto di «municipali» (tra cui Luca Aubert). Delle “vecchie glorie”  ci sono il già citato coordinatore romano Davide Bordoni (che potrebbe risultare il più votato), Dario Rossin, passato negli ultimi dieci anni da AN a La Destra e Forza Italia – ma era stato eletto nel 2013 con  Fd’I -, gli ex consiglieri della maggioranza alemanniana poi non rieletti nel 2013 Antonio Gazzellone, già Presidente del XII Municipio Eur ora IX, che nel marzo 2013 assicurava che il  “Waterfront di Ostia tassello fondamentale per il Secondo Polo Turistico” e Alessandro Vannini,ex AN, delegato ai parcheggi di Alemanno. Nei Municipi, sempre secondo il Corriere, si faceva fatica a trovare 24 persone disponibili. Ora arriveranno i candidati della lista Marchini.

L’ANOMALA  COMUNICAZIONE DI GIACHETTI

elezioni-roma-2016-roberto-giachetti-manifesto-770x513 Solo 15 giorni fa Giachetti dichiarava n un’intervista a Il fatto Quotidiano “Niente cene di finanziamento, niente manifesti, niente fondi in contanti“. Invece almeno sui manifesti ha cambiato idea. Vedremo sul resto. Colpisce però lo stile della comunicazione che è stato  scelto  per il candidato di  un partito di centrosinistra: lo slogan,  la postura e il contesto dell’immagine, si direbbero molto più azzeccati per un candidato di destra.Roma torna Roma” è di per sè uno slogan reazionario – ormai anche i più conservatori puntano puntualmente sulle varie declinazioni del “cambiamento” – che,  se si riferisce alla grandezza della storia romana, sarebbe senz’altro   più adatto a una Meloni o a uno Storace. Mentre se la Roma a cui si fa riferimento e si vorrebbe tornare è quella del “Modello Roma” di Rutelli e Veltroni,  sonoramente bocciato dai romani alle urne del 2008, sarebbe un vero autogoal. Quanto alla composizione dell’immagine, anche questa sembra voler esaltare uno dei  tanti condottieri solitari dell’immaginario destrorso, che incuranti della realtà che li circonda fissano lo sguardo dove i miseri mortali non osano e non sanno guardare,   piuttosto che ricorrere alla tradizionale  iconografia sinistrorsa  del candidato in mezzo alle gente normale –  la studentessa promettente, il lavoratore efficiente, la vecchietta fiduciosa – finora rimasta l’ultima  sbiadita icona di una visione solidale e collettiva che evidentemente non interessa più a nessuno.

VIRGINIA RAGGI PRIMA DELLA POLITICA

Dopo le polemiche per la mancata citazione nel suo curriculum di candidata sindaco del lavoro da avvocato presso lo studio Sammarco, adesso è saltata  fuori un’altra esprienza lavorativa che vede la Raggi  presidente per un anno dell’ Hgr , una società di cui era azionista  l’assistente di Panzironi, il braccio destro di Alemanno finito nei guai per Parentopoli e per Mafia Capitale. “Un ruolo tecnico  – precisa la Raggi – Gloria Rojo era presente in studio e la conoscevo come tale. Ho scoperto che lei ha avuto incarichi da Panzironi quando voi ve ne siete occupati, quindi molto più tardi, nel 2012-2013”. Forse però un po’ più di approfondimento del curriculum a questo punto sarebbe necessario, se non altro per dimostrare che non si ha nulla da nascondere.

(23 aprile)

LA REPUTAZIONE DEI CANDIDATI SUL WEB L’analisi  di Reputation Manager, mportante istituto italiano nell’analisi della reputazione online di marchi e figure pubbliche,  sui candidati Sindaco a Roma pubblicata da Repubblica:  Virginia Raggi, M5s,   – in una scala da 0 a 100 – arriva a totalizzare un indice reputazionale di 57,6, Roberto Giachetti per il centrosinistra arriva a 18,7. A seguire Giorgia Meloni con 16,3, Francesco Storace con 9,6, Alfio Marchini con 6,2. Addirittura in negativo i dati di Guido Bertolaso (-6,4) e Stefano Fassina, con il meno 9,4. Con la necessaria precisazione che “non sempre chi comunica e dialoga più intensamente è premiato dall’opinione pubblica”

(22 aprile)

LE LISTE DI M5S PER IL CAMPIDOGLIO

Pubblicate le liste dei candidati M5S: nomi già noti che avevano corso per le comunarie per individuare il candidato Sindaco nel novembre 2015, in cui dopo i ricorsi ai tribunali amministartivi, sono stati reintegrati alcuni candidatie slcusi (> vai alla pagina)

LE LISTE DI GIACHETTI PER IL CAMPIDOGLIO

Pubblicate  le liste a supporto del candidato del Partito Democratico: sono  7, con un elenco in cui figurano tanti ripescaggi e molti candidati civici, che  Giachetti ha subito consegnato alla Commissione Antimafia per un controllo preventivo. Ma l’interrogativo riguarda soprattutto quali e quanti potranno essere  effettivamente eletti, stanti i sondaggi poco favorevoli al candidato dem. In caso di vittoria il PD e le liste gemellate avarnno i 29 posti della maggioranza, in caso di sconfitta, dovranno spartirsi i 21 seggi capitolini  con tutte le altre forze di opposizione. (> vai all’articolo Le liste di Giachetti e del PD  (> vai alla pagina con tutti i candidati PD e liste civiche Giachetti)

Aimmagine roma 2024 referendumMMISSIBILE IL REFERENDUM SULLE OLIMPIADI ROMA 2024 Via libera al referendum popolare sulle Olimpiadi proposto dai Radicali. La commissione per i referendum di Roma Capitale del Campidoglio ha infatti dichiarato ammissibile il quesito sulla candidatura olimpica, entro un mese potrà dunque partire la raccolta firme. L’obiettivo  dei promotori è raggiungere in tre mesi almeno 28683 sottoscrizioni, pari all’1% della popolazione residente. Di seguito il testo del quesito referendario:
Volete voi che l’Amministrazione capitolina anche a seguito del ritiro delle candidature delle città di Boston e Amburgo, ritiri la candidatura di Roma ai XXXIII Giochi Olimpici e ai XVII Giochi Paraolimpici del 2024, espressa con la mozione dell’Assemblea capitolina del 25 giugno 2015 e attuata con i conseguenti provvedimenti sindacali?” A quanto pare  il candidato Sindaco PD, che in passato si era dichiarato contrario al referendum, ha cambiato idea, mentre Virginia Raggi resta sulla posizione sempre espressa di contrarietà alle Olimpiadi fino a che non vengono risolti gli annosi  problemi della città,  tanto che  il Presidente Renzi ha recentemente dichiarato che”Se vince la Raggi, le Olimpiadi non si potranno più fare “. Affermazione che potrebbe essere un boomerang  (> Vai all’articolo con la posizione dei candidati sulle olimpiadi e sui Referendum).(> vai al sito del comitato promotore)

BERTOLASO RESTA IN CAMPO Nonostante le  continue segnalazioni e indiscrezioni sull’imminente abbandono della competizione elettorale di Guido Bertolaso, a favore o di Marchini o della Meloni, a oggi, 22 aprile, è confermata la sua candidatura a Sindaco di Roma per Forza Italia. Secondo il quotidiano Il tempo nel partito di Berlusconi avrebbe vinto quella parte rappresentata da Tajani, Polverini, Marcello Fiori,interessata soprattutto agli equilibri nazionali, che vede  una convergenza sulla Meloni come una trappola alla leadership del Cavaliere. E sarebbero stato sconfitti quelli che guardavano invece alle vicende capitoline – Paolo Romani, Giovanni Toti e Altero Matteoli – che sostenevano, dati alla mano, che “una corsa solitaria a Roma avrebbe rischiato di portare il partito all’irrilevanza“.

La sensazione è che la partita della Capitale, per tutti i partiti, sia decisamente condizionata  dal complesso scacchiere nazionale, e che molte scelte del centro destra  e del centro sinistra, più che a strategie romane, guardino agli  assetti politici futuri del  Paese.

I COSTRUTTORI DELL’ACER SFIDANO I CANDIDATI SU 5 PUNTI: in un’intervista su Il messaggero Edoardo Bianchi definisce la campagna elettorale di “low profile”, dicendo che “legge solo proposte di buon senso molto superficiali”.Ricorda che i cittadini romani sono i più tartassati d’Italia e propone 5 punti: partecipate e società controllate; patrimonio comunale, impianti sportivi e Punti Verde Qualità, rilanciare la gestioen;  potenziamento ufficio condono e con ricavato investire nella manutenzione  delle strade; far ripartire gli uffici (>vai alla pagina con il download dell’articolo del Messaggero del 17 aprile 2016)

(18 aprile 2016)

CANDIDATI REFERENDUM TRIVELLE

MARCHINI THRILLER. Anche il suo voto al referendum  trivelle Marchini preferisce lasciarlo avvolto nel mistero (fonte, Repubblica 17 aprile). Così non si perde gli elettori che votano sì e neanche quelli che votano no. Ma forse si perde gli elettori che vogliono un sindaco che abbia il coraggio di prendere posizione.

DA DIRITTO DI CRONACA A DIRITTO DI BUFALA. Il giornalismo 2.0 secondo il direttore dell’Unità – giornale fondato da Antonio Gramsci – Erasmo De Angelis,  che non ha ritenuto necessario rettificare il video pubblicato dal sito del giornale di una ragazza molto somigliante alla candidata M5S, apparsa nello spot elettorale azzurro del 2008 con la canzone «Meno male che Silvio c’è», ponendo il quesito se si trattasse della Raggi. http://www.ilpost.it/2016/04/17/unita-virginia-raggi/

#RomatornaRoma l’hashtag di Giachetti .Il discorso inaugurazione della sede del comitato  e l’ interessante analisi di Romafaschifo. Da cui apprendiamo chi sono gli autori della campagna del candidato PD: “RomaTornaRoma (con hashtag di prammatica) è lo slogan che i geni della comunicazione e della grafica politica di Proforma di Bari hanno confezionato per Giachetti. Un conto è interpretarlo sulla gloria passata e universale della città; un conto è, come sta facendo Giachetti a tratti, declinarlo come Roma torna la Roma degli anni Novanta quando noi facevamo tante cose fighe e tante cose buone. Perché si da il caso che così non fu, salvo qualche realizzazione che all’estero è la norma a Colonia, a Lione, a Valencia. Ma qui parliamo di Roma e una vera visione da capitale non c’è mai stata, neppure negli anni Novanta. Dunque attenzione allo sguardo all’indietro...”

LA SINDROME DEL VINCENTE Interessante riflessione da una testata del centrodestra: (…) Grazie ad uno strano fenomeno sociologico chiamato bandwagon, una buona fetta degli elettori indecisi punta al candidato che viene percepito come vincente. In Italia c’è un partito inesistente del 7% che si sposta da destra a sinistra in base a chi vincerà e lo fa, di elezione in elezione. A Roma gli indecisi proprio non mancano e secondo il sondaggio di Pagnoncelli sono ben il 57%.”http://www.centro-destra.it/…/giorgia-meloni-vola-nei-sond…/

M5S:

ACCOLTO RICORSO DEGLI ESCLUSI DALLE COMUNARIE. Il tribunale di Roma ha accolto il ricorso di tre espulsi dal Movimento Cinque Stelle, estromessi dalle Comunarie della Capitale. Il giudice ha sospeso l’espulsione, ma non si è pronunciato sull’annullamento delle consultazioni online che hanno visto la vittoria di Virginia Raggi, attualmente candidata a sindaco.

(14 aprile 2016)

GIACHETTI il fatto 12 aprile

Dal sito di Giachetti

LE LISTE PULITE DI GIACHETTI In un’intervista a Il fatto Quotidiano del 12 aprile, Roberto Giachetti dichiara che voterà no al referendum sulle trivelle e spiega  alcune scelte per la sua campagna elettorale con cui intende  segnare discontinuità con il “sistema”: “Niente cene di finanziamento, niente manifesti, niente fondi in contanti” e annuncia che farà “vagliare i candidati delle sette liste che mi appoggiano all’Antimafia: spedirò gli elenchi tra il 19 e il 20 aprile, appena le liste saranno chiuse”. Tuttavia, come vice presidente della Camera, dovrebbe sapere che è ancora  “in attesa di attivazione del casellario nazionale dei carichi pendenti” (cioè non è mai stato istituito) e che attualmente il “certificato dei carichi pendenti”  (che consente la conoscenza dei procedimenti penali in corso a carico di  un determinato soggetto) rilasciato da una qualsiasi Procura della Repubblica,  “rilascia un certificato che riporta solo i procedimenti in corso dinanzi al Tribunale a cui accede la Procura della Repubblica e i relativi giudizi di impugnazione (fonte Ministero della Giustizia):   per  sapere se un candidato ha procedimenti penali in corso bisognerebbe interrogare ad una ad una tutte le Procure d’Italia. E quindi la  certezza matematica non la può dare nessuno, neanche l’Antimafia (davvero bizzarro che, di questi tempi, ancora non sia stato attivato, un simile fondamentale casellario nazionale, neanche dall’anticorruzione!). In ogni caso la  Presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi  il 13 aprile fa sapere che “presenterà una proposta all’Ufficio di presidenza per mettere a punto un lavoro di osservazione delle liste per i comuni sciolti per mafia o in quelli  che hanno avuto la commissione d’accesso e sono in commissariamento, come Roma”. Molti gli impegni annunciati nell’intervista dal candidato Sindaco del PD: i candidati delle liste  dovranno “sottoscrivere un codice d’ onore (documento in cui assicurano che non sono indagati e che non hanno conflitti d’ interesse)” e   i  loro nomi   saranno resi publici il 21 maggio.  Quanto ai candidati consiglieri  capitolini del PD, sono  di competenza del Commissario Orfini, anche se  Giachetti ha dato i parametri” “assieme alla richiesta di un reale rinnovamento. Chi ha già fatto a lungo il consigliere comunale sarà meglio non inserirlo“.  E insieme alle liste, sempre il 21,  il candidato Sindaco presenterà il programma e la Giunta al completo, che  “sarà composta prevalentemente da politici, ma i consiglieri comunali non ne faranno parte“. C’ è da chiedersi se ci siano  in pole position dei  consiglieri della scorsa consiliatura che non  sono ricandidati in Campidoglio.  Sarebbe davvero bizzarro, dopo tutti i discorsi sul cambiamento.    Giachetti assicura comunque che i nomi saranno dati in anticipo anche per fare in modo  “che controllino anche i cittadini, prima che le liste vengano depositate“. Con tutte questa promesssa trasparenza, ancora non abbiamo capito perchè non abbia firmato – finora – la nostra Carta del Candidato Trasparente…

Quanto alla lista del PD,  Orfini qualche giorno fa ha annunciato che  vorrebbe includervi anche membri della  società civile, accanto ad alcune riconferme (si dice l’ex presidente dell’Assemblea Capitolina Valeria Baglio, Michela Di Biase (moglie del ministro Dario Franceschini), l’orfiniana Giulia Tempesta, Orlando Corsetti (già consigliere comunale e presidente del I e prima ancora dell’allora III Municipio), Marco Palumbo, Gianni Paris, più  gli ex presidenti di Municipio Giuseppe Gerace e Valentino Mancinelli, e  Giulio Pelonzi, già  consigliere nella precedente consiliatura Alemanno.  Dal partito arriverebbero,  Marco Tolli, Andrea Casu e  l’altro «giovane turco» Andrea Baldini (ex coordinatore dei «Giovani democratici»).  E si riconcorrono voci di numerose liste civiche a sostegno di Giachetti, tra cui anche una lista organizzata dall’ex sindaco Rutelli, a conclusione della sua iniziativa La Prossima Roma.

bertolaso trolley

pubblicato su Twitter

L’IMPUTATO BERTOLASO VA ALLA CONQUISTA DELLE PERIFERIE CON IL TROLLEY Invece Guido Bertolaso, candidato FI, è partito  per Roma Est in tram con tanto di trolley , poichè conta di girare per  tre giorni  fermandosi a dormire in un B & B.  Curioso modo di attirarsi le simpatie di cittadini che sono per lo più costretti a fare avanti e indietro con il centro di Roma ogni giorno,  su mezzi in ritardo e scalcagnati.  E chissà se qualcuno gli chiederà conto  di qull’opera incompiuta in piena periferia, costata un patrimonio di soldi pubblici –  che avrebbero potuto essere ben altrimenti spesi per tanti servizi inesistenti da quelle parti –  come le   Vele di Calatrava. Infatti per la costruenda Città dello sport ,   la gestione dei fondi fu   affidata proprio alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, che chiamò Angelo Balducci per la gestione dei capitali. Tra il 2006 e il 2007, pur non avanzando i lavori, i costi di costruzione raddoppiarono,  240 milioni di euro. Alla fine  i mondiali di nuoto non si disputarono a Tor Vergata, in quanto la struttura non avrebbe potuto essere completata in tempo. E i costi previsti sono ulteriormente aumentati.

Ma la carriera del candidato FI è punteggiata di problemi con la giustizia:  a tutt’oggi è “imputato per corruzione nel processo degli appalti sul G8 e rinviato a  giudizio per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose a L’Aquila nell’inchiesta Grandi rischi bis“(Repubblica Roma 14 aprile 2016) (> vai al circostanziato articolo di Corrado Zunino su Repubblica del 24 febbraio 2016: “Comunali Roma, le mezze verità di Bertolaso Il punto sui procedimenti giudiziari a carico dell’ex capo della Protezione civile, le sue ricostruzioni incomplete e a volte contraddittorie, che in questa fase sanno molto di scappatoie a fini elettorali”).

Intanto sui cartelloni che tappezzano Roma è finalmente apparso l’indirizzo del  sito del candidato Sindaco: con curiosità siamo andati a visitarlo per leggere cosa Bertolaso diceva di sè, ma ad oggi, 14 aprile, c’è solo una pagina statica che “ringrazia di cuore”. Evidentemente prima di investire sul web, aspetta di essere sicuro del prosieguo della sua candidatura (che potrebbe essere stoppata dalla “legge Severino”   che sancisce l’incandidabilità alle elezioni politiche per coloro che hanno riportato condanne definitive a pene superiori a due anni di reclusione e prevede inoltre la sospensione e decadenza di diritto degli amministratori locali in condizione di incandidabilità).

l'unica pagina del sito di Bertolaso

l’unica pagina del sito di Bertolaso

IL SIMBOLO DELLA LISTA STORACE simbolo storace

Intanto Storace ha presentato il nuovo simbolo per la corsa in Campidoglio, che brilla per originalità…

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IL LIBRO NERO DI BUZZI  (da Cinquequotidiano): Al processo di Mafia Capitale Buzzi rilascia dichiarazioni spontanee e annuncia un libro in cui racconterà  “…Noi prima vittime e poi complici di questo sistema» ha esordito l’ex patron delle cooperative sociali aggiungendo che il sistema corruttivo «non è iniziato con Alemanno o con Marino sindaco di Roma. Il sistema è partito con il Giubileo del 2000 quando sono state eliminate le procedure (a gara, ndr) e sono partite tutte le negoziali (trattative private, ndr)». Un sistema che successivamente ha generato procedure con affidamento diretto alle sue cooperative all’88% con Alemanno e altrettante con Marino…”(> leggi l’articolo  Mafia Capitale, Buzzi chiama in ballo l’amministrazione Marino e prepara il suo libro nero“)

>> ASCOLTA O SCARICA LE REGISTRAZIONI AUDIO DEL PROCESSO SU RADIORADICALE
http://www.radioradicale.it/scheda/472044/processo-mafia-capitale

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(12 aprile 2016)

Grave lutto nel Movimento Cinque Stelle E’ mancato Gian Roberto Casaleggio, cofondatore del Movimento insieme a Beppe Grillo, dopo,  si scopre, una lunga malattia.

Schermata 2016-04-12 alle 16.53.43Alfio Marchini ha presentato il suo programma elettorale (scarica impaginato-programma Marchini_mod) in 101 punti. (> vai all’articolo). Più modetsamente, Francesco Storace, dalle colonne del suo Giornale d’Italia, illustra i 10 punti programmatici inviati agli altri candidati del centrodestra, che dovrebbero  far tornare a nuova vita la Capitale: “A Roma i poteri della Regione; riequilibrio del sistema del welfare comunale con l’accesso prioritario ai servizi per i cittadini italiani; avvio di un programma di mutuo sociale per superare l’emergenza abitativa; rilancio dell’economia con la social card comunale e il ripensamento della Bolkestein per il commercio; chiusura delle procedure concorsuali del 2010 con le assunzioni dei vincitori; moratoria fiscale per le giovani coppie che vogliono sposarsi per il primo triennio; completamento della Metro C e del prolungamento della B da Rebibbia a Casal Monastero e rilancio sito giornale d'italia punti storacedell’urbanistica; chiusura dei campi rom e programma per l’illuminazione pubblica di tutta la città; lotta alla corruzione con la centrale unica degli appalti, la norma tagliamani e il codice etico per gli amministratori pubblici; riqualificazione delle periferie anche con le aperture di cinema e teatri”. La “norma tagliamani” è una legge promossa  da Storace (La destra) e Righini (Fratelli d’Italia),  che da mesi ne sollecitano l’approvazione  in Regione Lazio, che prevede “precise disposizioni per favorire la trasparenza tra cooperative e Pubblica Amministrazione, stabilendo il divieto di finanziamenti regionali alle cooperative che eroghino contributi alla politica”. Ironia della sorte Giancarlo Righini , unico componente in regione di F d’I, è stato condannato in primo grado a 4 anni dal tribunale di Velletri per associazione a delinquere finalizzata alla turbativa d’asta per una vicenda che risale a quando l’era assessore ai lavori pubblici del Comune(*). A oggi ci risulta che si trovi nella paradossale situazione di essere sospeso dal partito ma nello stesso tempo capogruppo di Fratelli d’Italia alla Regione…

* Il fatto Quotidiano di | 26 marzo 2013 Fratelli d’Italia, condannato consigliere regionale Lazio: “Truccò gli appalti”

(10 aprile 2016)

Entra  nel vivo la campagna elettorale. SI VOTA IL 5 GIUGNO E ENTRO SABATO  7 MAGGIO DOVRANNO ESSERE CONSEGNATE LE LISTE ELETTORALI . La data del voto è fissata per il 5 giugno, quando le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 mentre il ballottaggio è previsto per il 19 dello stesso mese. Fissata la data da parte del Viminale, prendono il via le polemiche della classe politica impaurita dallo spettro dell’astensionismo soprattutto a Roma. Eh sì,  perché quella domenica è alla fine di un lungo ponte, quello della Festa della Repubblica che cade di giovedì.

marchini cartellone

Foto ambm

MARCHINI CONTINUA A SOSTENERE DI NON AVERE NIENTE A CHE FARE CON I PARTITI. Il 9 aprile all’Auditorium della Conciliazione, presentando suoi  i candidati all’Assemblea capitolina Alessandro Onorato e Betarice Scibetta, Marchini annuncia per lunedì 11 i 100 punti del suo programma in Campidoglio. Speriamo che sia la volta buona, dato che nella passata consultazione continuò ad annunciare il programma che poi non venne mai diffuso e pubblicato. E continuano gli scambi di dichiarazioni con Bertolaso su chi si dovrebbe ritirare per fare posto all’altro. Ma soprattutto Marchini continua a dirsi “libero dai partiti” : “Pensate se qualcuno di noi, tre anni fa, poteva immaginare che avremmo costretto il PD alla resa e che Forza Italia  potesse essere disposta a rinunciare al proprio simbolo per accordarsi con noi“(Repubblica cronaca tweet onorato 2016-04-09 alle 15.27.25di Roma 10 aprile). Aggiungiamo: pensiamo un po’ come sia possibile che un candidato Sindaco che dice di non essere nè di destra nè di sinistra e che spara a zero sui partiti tradizionali, accusandoli – giustamente – del coinvolgimento in Mafia capitale e in una   palude di corruzione assai più estesa, possa nello stesso tempo essere disposto ad accordarsi con Forza Italia che in  quelle vicende – sotto forma di Popolo delle Libertà che aveva espresso il Sindaco Alemanno – è dentro fino al collo (l’ex capogruppo in Campidoglio, Luca Gramazio,  e il consigliere comunale Giordano Tredicine, sono stati  arrestati nel giugno scorso). E bisogna dire che se  il Partito Democratico almeno il problema se l’è posto, quel pezzo di di centro destra che adesso  “si accorda” con Marchini, non ha messo in discussione un bel niente. Ma queste sono quisquiglie, per uno che afferma che “la nostra rivoluzione lascia cambiamenti veri per la città”. MAHrchini.tweet storace 2016-04-09 alle 15.26.24

FRONTE CENTRODESTRA Intanto Storace, La Destra, si chiede se i partiti del centro destra non si siano pentiti di non aver fatto le primarie…Ma la situazione è ancora tutta in movimento, nonostante Guido Bertolaso, candidato FI, continui imperterrito  nel suo tour elettorale. E’ andato   a  incontrare gli autodemolitori: forse dovrebbe incontrare anche i cittadini che subiscono la presenza degli autodemolitori che spesso occupano spazi che non tweet bertolaso 2016-04-09 alle 15.31.14dovrebbero essere (o che tweet alemanno 2016-04-09 alle 20.51.20non sono)  loro concessi.

Rispunta anche l’ex Sindaco Alemanno, in una versione politica della famosa pubblicità dell’acqua minerale: Liscia gassata o Ferrarelle? :”Nè destra moderata nè destra estremista, ma una destra seria è quella che vogliamo rappresentare“. Parlare di “destra seria” dopo quello che è uscito dalle indagini giudiziarie non solo di Mafia Capitale, è un po’  dura…

GIACHETTI SUSPENCE . Il candidato PD a Sindaco di Roma Giachetti (PD) si smarca dalla linea del presidente del Consiglio Renzi e dice “Andrò a votare al referendum sulle trivelle”. Non una parola però su cosa voterà. Un po’ troppo reticente per essere un politico che sta chiedendo il voto ai cittadini romani. O forse, visto che questa campagna elettorale è una delle più mosce a memoria d’uomo (e di donna), prima di dichiararlo ufficialmente vuole far montare un po’ la curiosità. Ma la vera curiosità è quali nomi saranno scelti per le liste.

PRIMI  DELLE LISTE

Maria Fida Moro, figlia dello statista democristiano rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, sarà capolista di  «Più Roma», una lista riformista di ispirazione cattolica al fianco del candidato PD, che  si aggiunge alla lista già annunciata dei Radicali per Giachetti capitanata da Riccardo Magi. Le solite alchimie messe in campo per “coprire”  i settori più diversi, a partire  dal mondo cattolico, a Roma fondamentale. Anche Stefano Fassina ha scelto come capolista della sua lista civica  Michele Dau, sociologo e manager, tra i fondatori della Caritas con Don Luigi Liegro, che si aggiunge alla lista  “Sinistra x Roma”, che raggruppa, oltre a SEL/Sinistra italiana anche Rifondazione Comunista e Lista Tsipras. capolista Tiziana Perrona, lavoratrice di Almaviva.

RIPRESE VIDEO DEL  PROCESSO DI MAFIA CAPITALE Mentre scoppiava il caso “Porta a porta” con l’intervista   di Bruno Vespa al figlio di Totò Riina, Marco Carta   ci faceva presente che la Rai ha ritirato le telecamere dal processo di Mafia Capitale: “da giorni le telecamere della Rai disertano le udienze del delicato processo romano, che vede alla sbarra, fra i 39 imputati, il “nero” Massimo Carminati, l’ex re delle coop rosse Salvatore Buzzi e molti esponenti politici romani, come l’ex presidente del consiglio comunale Mirko Coratti o l’ex capogruppo regionale Pdl Luca Gramazio…anche le agenzie di stampa, praticamente in blocco, da oltre un mese hanno deciso di non seguire più il processo…Il problema non esisterebbe se la Rai… non fosse l’unica emittente ad essere autorizzata a riprendere le fasi del dibattimento, con l’obbligo di fornire gratuitamente il girato a chiunque ne faccia richiesta. Di fatto, l’assenza della Rai impedisce a tutti gli altri organi di informazione di avere accesso alle riprese video delle udienze di un processo, che proprio nei prossimi giorni vivrà momenti cruciali….“(le telecamere Rai sono tornate in aula il 7 aprile, già il giorno dopo l’articolo di Marco Carta, probabilmente grazie alla sua segnalazione)

IL NODO DELLE PRIVATIZZAZIONI, A PARTIRE DA ATAC

E finalmente le polemiche entrano nel merito delle differenze sui programmi. Punto di divergenza PD/M5S è il destino delle aziende partecipate del comune di Roma, a partire da ATAC, in profondo rosso. Il  candidato PD, che segue la linea del radicale Magi, è a favore della privatizzazione, dopo averla rimessa in sesto per evitare svendite, di un’azienda che “dopo essere stata per anni una mucca da mungere per i partiti e per le loro clientele” “quotidianamente infligge ai cittadini disservizi ed enormi disagi“. Per la Raggi “Giachetti svela esattamente il disegno del PD sulle nostre risorse e sui servizi essenziali: vogliono privatizzare…lo stanno facendo con la scuola, con la sanità e ora lo faranno anche con i mezzi pubblici“(repubblica Roma 10 aprile). Anche Stefano Fassina si schiera contro le privatizzazionitweet fassina  2016-04-09 alle 20.51.31

In realtà l’azienda era di fatto “privatizzata” da tempo, dai partiti – tutti –  che  l’hanno usata da sempre per i loro scopi, come distrubutore automatico di incarichi e posti di lavoro e come serbatoio elettorale. Ma i fautori della privatizzazione non spiegano quali vantaggi offra la gestione privata rispetto a quella pubblica, e quali garanzie di maggiore efficienza, visto che molte statistiche su servizi pubblici privatizzati dimostrano che non ci sono affatto  certezze…

Il video dell’intervento di  Roberto Giachetti al Convegno “Classe Democratica. Scuola di formazione politica del PD – registrato a Roma domenica 10 aprile 2016 alle ore 10:30.
L’evento è stato organizzato da Partito Democratico.
(registrazione RADIO RADICALE)

GRILLO  FA MANGIARE GRILLI ESSICATI A POLITICI M5S A TORINO

Se non era un segnale incoraggiante vedere il video dei candidati alle primarie PD che  cantavano “la società dei magnaccioni” senza ribellarsi al genio  della comunicazione che glielo aveva proposto, l‘episodio di Grillo che, dopo aver invitato sotto il  palco del suo spettacolo torinese alcuni esponenti del M5S, tra cui la candidata Sindaco Chiara Appendino. li mette in fila e dà scherzosamente loro gli insetti da mangiare (la Appendino si sottrae, gli altri ingoiano), è più di  uno scherzo pesante. C’è da augurarsi  che Virginia Raggi, Marcello De Vito, Daniele Frongia, Enrico Stefàno  e i consiglieri regionali M5S, non si prestino a una simile umiliazione, che ricorda un atto di  sottomissione al capo, proprio l’opposto di quello che chiedono i romani che vogliono cambiare aria…

(2 aprile 2016)

foto da twitter la regione per romaIL RICONGIUNGIMENTO MANCATO Il 1 aprile il Presidente della regione Lazio Zingaretti (PD) e il suo vice  Massimiliano Smeriglio (SEL) organizzano un’iniziativa La Regione per Roma” in cui illustrano il “volume digitale delle azioni e dei progetti per la Capitale” che considerano “Un patrimonio a disposizione del nuovo sindaco, per rilanciare cambiamento e innovazione” concludendo: “Se ce l’ha fatta la Regione Lazio ce la può fare anche Roma”(scarica il volume digitale ). Ma l’intento – affatto velato – è ricompattare il centrosinistra ricreando l’asse PD/SEL(SI). Infatti nella presentazione si legge:“Tutti conosciamo i problemi di Roma e nessuno li vuole nascondere o negare. Oggi ci sono due grandi rischi per la nostra Capitale: che vincano di nuovo le destre, principali responsabili della condizione in cui si trova Roma o coloro che fanno speculazione sulla disperazione. Tra la contemplazione dei problemi e la disperazione c’è una terza via: provare a dare una risposta concreta ai problemi delle persone. Questa risposta può avvenire soltanto grazie a un lavoro di innovazione e cambiamento. È il lavoro che stiamo portando avanti per una Regione più trasparente e che funziona meglio, anche per Roma. Un patrimonio di azioni e progetti che vogliamo consegnare alla città”. Un aiuto  a quella parte di SEL/SI – incarnata dal vicepresidente della Regione – che da tempo rema contro alla candidatura di Stefano Fassina. Ma sia Roberto Giachetti, che Stefano Fassina, seduti in prima fila, escludono di poter procedere a una riunificazione elettorale (da Repubblica: Giachetti: “Io non faccio intese” – Fassina: “A Roma non ci sono le condizioni per un rapporto col il Pd. Non è un capriccio di qualcuno, ma un dato politico confermato anche da quello che pensa il nostro popolo…In caso di ballottaggio la confluenza sul candidato Pd non è scontata”). Intanto si dimettono un assessore e un consigliere di Sel in I municipio. Da segnalare la presenza in prima fila di Maurizio Venafro, ex capo di gabinetto di Zingaretti imputato nel porcesso Mafia Capitale (la Procura ne ha chiesto il rinvio a  giudizio per turbativa d’asta per l’appalto Recup), secondo il Messaggero “accolto da baci e abbracci di diversi consiglieri regionali.

Foto da Roma Today

Foto da Roma Today

I RADICALI CON GIACHETTI Arriva invece a Giachetti il sostegno  dei Radicali, che hanno presentato il simbolo e il programma della lista con cui appoggeranno il candidato PD  nella corsa al Campidoglio (ma, precisano, non è un appoggio al Partito Democratico, solo a Giachetti, che ha iniizato la sua carriera politica nel Partito radicale e che ha ancora la tessera). Il simbolo della Lista: un cerchio giallo, bianco all’interno, con la scritta Radicali e, sotto, quattro strisce colorate  con le parole “federalisti laici ecologisti”, spiega Riccardo Magi, ex consigliere della lista Marino e presidente dei Radicali italiani,  un simbolo “semplice e riconoscibile”, scandito dai colori primari (il blu dei “movimenti liberali”,  il giallo,   il colore storico,  il verde, il colore dell’ecologismo). Emma Bonino storica leader dei Radicali definisce  Giachetti  “il più adeguato”. Il programma della lista dei radicali per Giachetti ha dodici punti: mobilità moderna (automazione delle linee A e B della metro; trasformazione della ferrovia regionale Roma-Fiumicino in linea metropolitana; interscambio tra tutte le ferrovie regionali e la stazione Pigneto della linea C della metro), più raccolta differenziata in cambio di meno imposte; la messa a gara dei servizi gestiti in house dalle aziende del Comune e la dismissione di quelle che non forniscono servizi pubblici essenziali; sostegno all’affitto per le famiglie che ne hanno realmente bisogno; coworking; budget-nido e budget cure per le famiglie e i cittadini; l’elezione diretta del sindaco della Città Metropolitana con collegi uninominali; trasformare i referendum oggi solo consultivi in vincolanti per il sindaco e l’amministrazione; sicurezza partecipata; abbattere il lungomuro di Ostia; accoglienza e integrazione dei migranti; superare il sistema dei campi rom; smart city.

2 aprile L’INTERVISTA DEL CORRIERE A MARCHINI alla domanda: Chi sono gli elettori di Marchini?
risponde «Tre anni fa erano per il 70% di area ex centrosinistra. Oggi per l’80% vengono dall’area ex centrodestra. Aver mantenuto lo stesso livello di consensi è stato miracoloso. Ora va completata l’opera».Chissà se dopo tante oscillazioni la definitiva scelta a destra deriva dall’appartenenza del suo “target”. scelta che ormai rivendica “senza se e senza ma”: Berlusconi-Marchini contro Meloni- Salvini? «Non credo ci sia in Italia uno spazio per una grande forza lepenista come in Francia. Credo piuttosto che sia giunto finalmente il tempo di far nascere una destra liberale e sociale che si confronti con una sinistra progressista. Siamo ancora alla politica degli ex. A prescindere dal fatto che siano fascisti, ex comunisti o ex democristiani…».

(1 aprile 2016)

Ignazio Marino, in occasione della presentazione del suo libro “Un marziano a Roma” in un affollatissimo salone della libreria Feltrinelli (> vai al video della presentazione), annuncia la sua decisione definitiva di non candidarsi a Sindaco e invita i suoi sostenitori a individuare un candidato o una candidata della società civile. Intanto scoppiano le polemiche e fioccano le risposte piccate dei tanti politici tirati in ballo nel libro: da Orfini, a Causi, a Esposito, a Guerini, Panecaldo,  Giachetti. da leggere il commento di Alessandro Giglioli sul blog dell’Espresso: ” … se questo libro dice sul Pd cose vere, da esso fondamentalmente emergono due cose. La prima è che almeno un colossale e imperdonabile errore Marino l’ha fatto: cioè fidarsi del suo partito e dei suoi alleati. Diventare sindaco di Roma in una compagnia di mezzi farabutti. Non essersi accorto abbastanza rapidamente di quanto tali fossero. Non averne denunciato la farabuttaggine apena avvedutosene rimandando la trasparenza a quando ormai l’avevano fatto fuori.La seconda cosa che emerge, se i fatti raccontati sono veri, è la non riformabilità morale del Pd, romano e nazionale. Al confronto del quale la peggio banda di giostrai pare un cenacolo di illuminati.Insomma o Marino ha scritto balle e allora ha ragione Orfini, questo è un libro di fantasy. Oppure ha scritto verità e allora sono Orfini e il suo partito a incarnare un genere letterario: quello dell’horror”. (> leggi tutto l’articolo)

Nel centrodestra continua ad essere in dubbio la candidatura di Guido  Bertolaso: lui continua a dire che non si ritirerà, ma voci insistenti danno Berlusconi sul punto di cambiare cavallo a favore di Marchini, o direttamente della Meloni. Marchini intanto riempie Roma di manifesti all’insegna dello slogan “Liberi dai partiti” (dopo, per l’appunto, la  continua altalena per diventare candidato del centrodestra di Berlusconi)

E un  sondaggio del 1 aprile dà la Raggi (m5S) al 27%, contro un 22% di Giachetti (e astensionismo al 42%)

Orfini intanto ha scelto 8 giovani segretari di circolo (ma c’è anche la vicepresidente del PD Lazio e un’assessora ai lavori pubblici municipale) come gruppo di lavoro per formare le liste: Letizia Gallacci, Sabrina Giuseppetti, Federica Assanti, Caterina Rijllo, Federico Gaeta, Enrico Sabri, Stefano Cavini, Fabio Salamida. (> vai alla pagina)

(24 marzo)

L’ATTACCO A RAGGI DEL MESSAGGERO DI CALTAGIRONE(e di vari esponenti PD). Dopo le  dichiarazioni in TV di Virginia Raggi , candidata M5S sindaco di Roma,  sulle intenzioni, se fosse eletta, di cambiare il management (o piuttosto il consiglio di amministrazione) di Acea, si scatena  una polemica  che ha generato false credenze, ingiustificate arroganze, e strane alleanze.  Infatti un fronte bipartisan – con in prima fila  l’antagonista PD Roberto Giachetti –  si è subito allineato all’anatema lanciato dal quotidiano Il Messaggero  dell’editore/costruttore/finanziere aceaFrancesco Gaetano Caltagirone, che è anche il  primo azionista privato di Acea, con il 15,8% delle quote. (> leggi l’articolo con l’editoriale di Marco Travaglio su il Fatto )

(22 marzo 2016)

raggi tweet skynews24Boom mediatico per Virginia Raggi, candidata M5S: l’Economist le dedica un articolo (in verità piuttosto critico verso il Movimento), perfettamente a suo agio dei salotti TV, da Porta a porta  a Virus, l‘Espresso le dedica la copertina.

Il 17 marzo è resa nota la relazione  Cantone sugli  Appalti irregolari secondo il Presidente dell’Anticorruzione con Alemanno erano al 87,69%, con Marino 87,33%. Leggi anche:
Repubblica  15 marzo 2016 Cantone accusa Roma: dagli asili alle strade, ecco tutti gli appalti illegali scarica la relazione  ANAC del.207.2016

copertina libro MarinoLettori ed Elettori. E  cominciano a fioccare i libri scritti dai protagonisti delle recenti vicende politiche romane: ha cominciato Alfonso Sabella, con “Capitale infetta”. Seguirà il libro dell’ex Sindaco Ignazio Marino, il 31 marzo, “Un marziano a Roma. La mia verità”. E, uscirà un’opera anche dell’ex Sindaco Alemanno, il 28 aprile prossimo, ”Verità Capitale”.

E a stare alle anticipazioni di L’espresso del 17 marzo, Alemanno ha tutte le intenzioni di fare i nomi di personaggi oggi di Fratelli d’Italia ma che sono stati promossi o messi in posti chiave dalla sua amministrazione: Giorgia Meloni e quel problema dell’eredità di Gianni Alemanno Lei prende le distanze, dice che è stato un pessimo sindaco. Ma lui contrattacca: «Il tuo partito ha condiviso le scelte della mia amministrazione». Ha pronto un libro e racconta che proprio su indicazione di Giorgia nominò non solo assessori ma i presidenti di importanti partecipate di Luca Sappino

(16 MARZO 2016)

tweet meloni 20 marzo 2Il fronte del centrodestra si spacca: dopo i gazebo di Salvini del 29 febbraio – che vedono prevalere Alfio Marchini (anche se l’organizzazione è molto approsimativa)  e le “gazebarie” del 12 marzo di Forza Italia, promosse da Silvio Berlusconi per testare il gradimento del suo candidato Guido Bertolaso, in cui scendono in campo  Renato Brunetta, Maurizio Gasparri, Antonio Tajani, Francesco Giro, il 16 marzo Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, annuncia la sua candidatura a Sindaco, appoggiata solo dalla Lega di Salvini. Tra le prime frasi pronunciate in piazza del Pantheon la Meloni  lancia un attacco  all’ex sindaco Gianni Alemanno, sottolineandone la sua distanza politica.  Alemanno risponde : “Rompo la consegna del silenzio che mi ero data per consigliare la neo candidata Giorgia Meloni ad essere molto più bertolaso tweetprudente nelle sue dichiarazioni rispetto alla nostra amministrazione. Non si crea una discontinuità positiva rispetto al passato partendo dall’ipocrisia e dallo scaricabarile” ha detto Alemanno in un post sul proprio profilo Facebook. “Lei sa benissimo – ha proseguito Alemanno – che tutte le scelte della nostra amministrazione sono state condivise anche dagli assessori e dai consiglieri di Fratelli d’Italia che durante la mia gestione hanno mantenuto importanti deleghe gestionali. Se ci sono stati errori questi sono di tutto il centrodestra, a cominciare dagli uomini di cui lei si contorna...” Intanto Bertolaso (e il suo sponsor Berlusconi) continuano  la campagna elettorale di Forza Italia

fassina tweet roma non si vendeConflitti interni anche a  sinistra: quello mai sopito tra il  pezzo di SEL da  sempre ansioso di tornare ad alleanze con il PD (non è un segreto che siano per  la linea “filoPD” l’ex consigliere capitolino  GianLuca Peciola e il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio), e quello che sostiene  Fassina. E proprio dai sostenitori di Fassina è partita una lettera a Marino, il 15 marzo 2016, in cui si chiede  all’ex Sindaco di non mettere in discussione la candidatura del deputato ex PD fondatore di Sinistra Italiana. Sembra invece definitivamente archiviata l’ipotesi Bray, nonostante  (o forse a causa di) l’intervento  di Massimo D’Alema sul Corriere contro “il partito della nazione” di Renzi.

(15 marzo 2016)

Secondo il sondaggio Index Research condotto per PiazzaPulita, trasmissione di La7, gli schieramenti su Roma, se si andasse al voto oggi, si confronterebbero secondo le seguenti percentuali: Virginia Raggi è data al 33%, in vantaggio sia rispetto a Roberto Giachetti (30%), sia rispetto a Guido Bertolaso (15%). Al ballottaggio il vantaggio della candidata M5S è netto su Giachetti (55% contro 45%).

(12 marzo)

giachetti tweet dopo maratonaPRIMARIE CENTROSINISTRA Giachetti è il candidato del PD Sindaco di Roma. Il 6 marzo è stato scelto da circa il 60% dei votanti, numero su cui ci sono polemiche, con dichiarazioni trionfalistiche sull’affluenza che scemano già durante la giornata del 6 marzo, per poi ridursi ancora nei giorni successivi, con la scoperta di schede bianche per aumentare il numero dei votanti. Che alla fine saranno 43.000 , meno della metà degli elettori delle primarie del 2013 vinte da Marino.  Questi i voti raccolti: Giachetti  27.968 (64,1%); Morassut 12.281 (28,2%); Rossi 1.320 (3,0%); Ferraro 915 (2,1%); Pedica 594 (1,4%); Mascia 529 (1,2%)“ Ai gazebo delle primarie si è votato anche per scegliere quattro presidenti di municipio. In XIII municipio ha vinto Massimiliano Pasqualini 58.5%  contro Danilo Amelina 41.5%. VI Municipio: Dario Nanni 69.6%  contro Franco La Torre30.4%. In II vince Francesca Del Bello con 61.2%  contro  Andrea Alemanni 38.8%  VII vince  Valeria Vitrotti con il  56.4% contro   Massimiliano Massimiliani 39.3%  e  Gugliemo Calcerano 4.3%

Intanto in  una lettera del segretario generale del Campidoglio Antonella Petrocelli, si osserva che non sono candidabili a Presidente del Municipio per la terza volta consecutiva coloro che, eletti a tale carica nel 2008, abbiamo completato il mandato nel 2013 e che rieletti nello stesso 2013, nel secondo mandato abbiano assommato un periodo di carica superiore a due anni sei mesi e un giorno». E questo riguarda il democratico Giammarco Palmieri del III muncipio e i Presidenti di SEL  del VI e del VII, Andrea Catarci e Susy Fantino

> Primarie, diamo i numeri

>Lettera aperta al Partito Democratico a proposito del Vademecum dei candidati

(24 febbraio 2016)

Resa nota la candidata Sindaco del Movimnto Cinque Stelle: è Viginia Raggi, ex consigliera capitolina eletta con 1764  (45,5%)  dalla consultazione on line di  3862 iscritti che hanno scelto tra i 5 “finalisti” delle comunarie. E’ l’unica candidata donna sindaco (a parte la candidatura simbolica alle primarie di centrosinistra di Chiara Ferrara, una ragazza autistica) e forse è la  prima donna candidata sindaco a Roma in assoluto (> vai al profilo  di Virginia Raggi) Alle comunarie hanno votato in 3.862 su circa 9.500 attivisti certificati  (poco più di un terzo): secondo Marcello De Vito, anch’egli ex consigliere comunale e già candidato sindaco nel 2013, che ha ottenuto il 35%, pari a 1.347 voti.Staccati gli altri candidati: l’ex consigliere in Campidoglio Enrico Stefano (9,5%) e gli ex consiglieri municipali Paolo Ferrara (6%) e Teresa Zotta (4%).

Intanto la Prossima Roma, l’iniziativa di Francesco Rutelli,  ha effettuato un altro passaggio pubblico, il 20 febbraio, in cui ex Sindaco ha invitato tutti i candidati (escluso Storace di La Destra) (in platea ancora la ministra NCD  Beatrice Lorenzin). Non ha partecipato però Guido Bertolaso, candidato del centrodestra attaccato dal leghista Salvini, dopo le dichiarazioni TV – effettivamente un po’ autolesioniste – dell’ex patron della Protezione Civile che con Rutelli aveva lavorato al Giubileo 2000,   sul fatto che come cittadino avrebbe votato per Giachetti. Il quale Giachetti si è intrattenuto alla convention solo pochi minuti, forse per “smarcarsi” da chi lo etichetta come  candidato rutelliano, anche a causa della lunga permanenza (7 anni) nella segreteria e nel gabinetto di Rutelli sindaco. Molti giornali hanno riportato la notizia che la vedette della manifestazione è stato Alfio Marchini, che, dopo la stoccata presa a destra con il rifiuto di Fratelli d’Italia  (vedi sotto),  sembrerebbe  approdato di nuovo a  una interlocuzione con l’area della sinistra  moderata.

Quello che è certo è che nel centro sinistra si teme che l’elettorato di riferimento diserti in massa le urne, tanto che sono stati aumentati i gazebo a 190  per i seggi che il 6 marzo raccoglieranno le preferenze delle primarie.

Anche il leghista Salvini a quanto pare erigerà nei prossimi giorni 15 gazebo in città per “ascoltare l’elettorato” sulla scelta di Bertolaso.

A proposito del candidato Bertolaso alcune associazioni dell’Aquila, il capoluogo abruzzese – 3e32 / CaseMatte, Appello per L’Aquila, Asilo Occupato, il collettivo universitario Link L’Aquila, gli studenti medi dell’Unione degli Studenti (Uds) e l’associazione ambientalista Legambiente – hanno scritto una lettera aperta ai romani,   contenente un duro attacco all’ex capo della Protezione Civile, dominatore della scena pubblica nei primi anni del post-sisma. Nella missiva si fa  cenno anche all’prefetto di Roma (ex dell’Aquila) Franco Gabrielli. “Con questa lettera vorremo cercare di raccontarvi brevemente tutti i danni, le speculazioni e le ingiustizie che ha causato Guido Bertolaso sul nostro territorio” scrivono (> leggi tutto) 

Mentre la candidatura dell’ex Sindaco  Marino appare più incerta, dopo che i giornali hanno riferito della chiusura di  due indagini a suo carico: una legata alle spese sostenute con la carta di credito quando era primo cittadino, l’altra sui compensi destinati alla sua associazione. Ma Marino ha fatto sapere  di essere   tranquillo, ribadendo  in una nota ufficiale  che “io mi sono sempre mosso nel pieno rispetto della legalità ed è per questo che continuerò ad impegnarmi per Roma”.

Sul fronte delle primarie del centrosinistra dei Municipi, a parte Enzo Foschi, i candidati non sono ancora ufficiali.  Le testate giornalistiche riferiscono:

Le riconferme dei candidati Presidenti di Municipio (tutti PD) Si tratta di Sabrina Alfonsi nel I municipio, di Paolo Marchionne a Montesacro, di Emiliano Sciascia al Tiburtino, di Maurizio Veloccia nell’XI, di Cristina Maltese nel XII, di Valerio Barletta a Monte Mario, di Daniele Torquati a Roma Nord, di Giammarco Palmieri al Pigneto-Centocelle e di Andrea Santoro all’Eur.

Le primarie dovrebbro tenersi nei Municipi II VI, VII, VIII, XIII

Municipi II (il Presidente Gerace – PD, lascia forse per candidature capitoline) i contendendi dovrebbero essere Andrea Alemanni,  già capogruppo (e il più votato) del Pd in II Municipio e  Francesca Del Bello, segretaria del circolo di San Lorenzo, che già nel 2013 si candidò alle primarie da minisindaco. (da  Corriere della sera) Alemanni fa parte del gruppo di Angelo Rughetti, sottosegretario alla Funzione pubblica, vicino alla ex consigliera Valentina Grippo. Un’area «renziana» che però alle primarie dei dem ha deciso di stare alla finestra, senza schierarsi apertamente né con Giachetti né con Morassut.

Municipio VI (Roma Post*)Matteo Orfini, commissario del Pd romano non vuole candidare  Marco Scipioni, l’attuale minisindaco,che però intende ripresentarsi, forse con una lista civica.nel  Partito democratico  si fanno le ipotesi di Franco La Torre, figlio di Pio La Torre e dell’ex consigliere  Dario Nanni. Roma Today segnala anche un’ipotesi “Svetlana Celli, figlia di Giuseppe Celli ex presidente del municipio delle Torri, nonchè consigliere in Regione Lazio, nome che conta sul territorio, capace di muovere di molti voti”. La Celli era stata eletta consilgiere Capitolino nella Lista Marino ed era diventata presidente della commissione Sport e delegata alla mobilità di Roma Metropolitana. Aveva poi sottoscritto le sue dimissioni nell’ottobre scorso insiem ai consiglieri PD, lista Marchini e Fd’I che avevano portato alla caduta del Sindaco Marino.

MunicipioVII L’attuale Presidente Susana Fantino, SEL, potrebbe scontrarsi con il vincitore delle primarie: i nomi in ballo sono Valeria Vitrotti ,  Massimo De Simoni e  Erica Battaglia.

MunicipioVIII L’attuale Presidente Andrea Cataraci, Sel, si scontrerà, alle elezioni, con il candidato unico del PD Enzo Foschi.

MunicipioXIII L’attuale Presidente Valentino Mancinelli non si ripresenterà e potrebbe candidarsi in Campidoglio. Alle primarie al momento, idue contendenti: Danilo Amelina (già coordinatore romano delle liste civiche per Marino e presidente del movimento politico-culturale ‘Un’altra Roma c’è’) e Roberto Fera, capogruppo consiliare del Pd.

 

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*(Da Roma Post 22 febbraio 2015)

Municipi, giro di boa per le primarie. E Sel mostra i muscoli By Claudio Bellumori Nel VI Scipioni darà battaglia. Nel VII e VIII il duo Sel (Fantino-Catarci) non lascerà il campo di battaglia. Nel XIII previsto il duello Amelina-Fera. Dal Tuscolano spuntano i nomi di Vitrotti e De Simoni. Foschi (Pd) pronto per l’ex XI

** Roma Today 22 febbraio 2016 Conferme, rivolte silenziate e melina: così Orfini ha ucciso le primarie nei municipi

Nove le riconferme, non senza veleni. Primarie nel II municipio e nell’VIII, dove oggi Enzo Foschi ha annunciato la sua discesa in campo. Da stabilire il futuro del Tuscolano e del municipio delle Torri Matteo Scarlino Direttore responsabile

.(17 FEBBRAIO 2016)

Movimento Cinque Stelle: sul sito del Movimento i video e le presentazioni dei candidati a consigliere e a Sindaco di Roma che saranno selezionate nel prossimo WE dagli iscritti. Tra questi  c’era anche il prof. Antonio Caracciolo,  passato alla storia come il professore che negava l’Olocausto,  dopo un articolo di Repubblica a firma di Marco Pasqua.  Questo dimostra che, come avevano obiettato ai Cinquestelle stelle nel corso del nostro incontro, non basta avere la fedina penale pulita e non essersi candidati in altri partiti, servono anche i  valori  condivisi (come la Costituzione Italiana e l’antifascismo, ad esempio). Un vero scivolone, a cui i pentastellati hanno rimediato in extremis decidendo di ritirare la candidatura. > vai al sito #romaairomani con i video e le presentazioni dei candidati

Centrodestra: accantonata la candidatura Marchini come Sindaco della coalizione (Marchini correrà da solo con la sua lista civica) per l’opposizione di Fratelli d’Italia, i tre leader dei partiti  – Berlusconi, Salvini, Meloni  – hanno scelto come candidato sindaco della Capitale Guido Bertolaso, che in passato aveva goduto di una certa popolarità comne capo della Protezione Civile, prima di inciampare in una serie di guai giudiziari che ancora non sono risolti. D’altra parte il provvisorio codice etico di Fratelli d’Italia prevede l’esclusione solo dei condannati in primo grado (vedi articolo dello statuto sottostante) . Se poi la condanna avviene dopo l’elezione, come per l’unico consigliere FDI della Regione Lazio, si può sospendere il condannato dal partito mantenendolo però capogruppo …STATUTO FD’I ARTICOLO 7 Comitato Etico E’ costituito, in via transitoria e provvisoria, sino a quando l’Assemblea di cui all’articolo 4) non avrà approvato il definitivo Statuto, pure comprendente l’indicazione degli organi di direzione e di funzionamento del Movimento, e le relative modalità di elezione e di nomina, un Comitato Etico, costituito da tre componenti e presieduto da quello di essi di maggiore età, cui è affidato il compito di esaminare le candidature predisposte in forza di quanto previsto dall’articolo 5) che precede, al fine di validarne la compatibilità con le vigenti leggi, oltre che con l’esigenza del Movimento di proporre agli elettori esclusivamente candidati che, anche sotto il profilo della semplice opportunità, non possano essere sottoposti a fondate ragioni di censura, prevedendo in particolare l’esclusione dalle liste per coloro i quali abbiano subito una condanna, anche solo in primo grado, per reati infamanti. [Guido Bertolaso non ha condanne, nemmeno in primo grado, ma dovrebbero chiudersi dei procedimenti a suo carico nei prossimi mesi]

FORSE NON TUTTI SANNO CHE: (da wikipedia) Guido Bertolaso  era responsabile della Protezione civile a cui era affidata la gestione dei fondi della costruzione delle Vele di Calatrava a Tor Vergata per il progetto  della Città dello sport,  a oggi  rimaste incompiute. Il costo previsto per la realizzazione è di 60 milioni di euro, che diventano 120 milioni già all’atto dell’assegnazione dei lavori tramite gara d’appalto, vinta dalla Vianini Lavori del gruppo Caltagirone; la gestione dei fondi è  affidata alla Protezione Civile di Guido Bertolaso, che chiama Angelo Balducci per la gestione dei capitali. Tra il 2006 e il 2007, pur non avanzando i lavori, i costi di costruzione raddoppiano,  240 milioni di euro. Alla fine  i mondiali di nuoto non si disputano a Tor Vergata – la struttura non sarebbe stata  completata in tempo – ma al Foro Italico.  Le Vele restano incomplete e inutilizzabili, la  cifra stimata per il completamento lavori è di 660 milioni di euro, 11 volte il prezzo iniziale

12 febbrao 2016 M5S: quale democrazia

Pubblichiamo il CODICE DI COMPORTAMENTO PER I CANDIDATI ED ELETTI DEL MOVIMENTO 5 STELLE ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI ROMA 2016,  in cui, insieme a molti punti condivisibili,  è inserita  la controversa clausola che prevede che nel caso di violazioni dallo stesso … il candidato si impegna al versamento dell’importo di almeno 150mila euro”…Tra un PD romano con un presidente/commissario al comando e due candidati alle primarie che non esprimono alcun cambiamento (l’uno per 8 anni a fianco del Sindaco Rutelli, l’altro per 8 anni a fianco del Sindaco Veltroni), un centrodestra che con buona probabilità appoggerà un uomo-partito come l’imprenditore Marchini e un movimento che dovrebbe rappresentare il liberatorio attivismo civico e che assomiglia sempre di più a un Grande Fratello autoritario, il dibattito democratico nella Capitale si sta spegnendo, proprio quando la città ne avrebbe un sacrosanto bisogno. (di Anna Maria Bianchi)  (> leggi tutto)

(8 febbraio 2016)

Fervono i preparativi per le campagne elettorali.  Per il PD  – per adesso – si misureranno nelle primarie del 6 marzo il candidato di Renzi Roberto Giachetti (ex radicale, dal  1993 al 2001  prima capo della Segreteria e poi Capo di Gabinetto del Sindaco di Roma Francesco Rutelli) e l’autocandidato Roberto Morassut (ex assessore all’urbanistica di Veltroni dal 2001 al 2008 autore del Piano Regolatore di Roma tuttora vigente), che  sta trovando il sostegno di molti pezzi del  partito democratico romano . Niente di nuovo sotto il sole. Mentre si aspetta di conoscere i nomi dei candidati M5S (le autocandidature  sono state raccolte più di due mesi fa, ora dovrà svolgersi la doppia selezione on line, prima per i consiglieri e poi per il Sindaco, domani dovrebbero apparire i videodei acndidati on line e il tutto concludersi in una settimana),  è ormai dato per certo come campione del Centrodestra l’imprenditore Alfio Marchini, sceso in campo nel 2013 con una lista civica (vedi sotto):  a questo punto  non si sa se Fratelli d’Italia presenterà  un suo candidato o “obtorto collo” accetterà come leader chi  nel 2013 era pronto a correre con il centrosinistra e ha messo una frase di Antonio Gramsci come slogan della lista.   Restano le candidature di Stefano Fassina (deputato ex PD) per SEL/Sinistra italiana, e  dell’ex governatore del Lazio di La Destra Francesco Storace.  Mentre l’ex Sindaco Ignazio Marino non ha ancora  comunicato nessuna decisione sulla sua eventuale candidatura,  neanche nella giornata organizzata ieri 7 febbraio dalla associazione nata in suo sostegno, Parte Civile, a cui ha partecipato anche Fassina, in cui Marino ha invitato i romani a disertare le primarie del PD*.

(Al 9 febbraio i candidati per le primarie del centro sinistra del 6 marzo 2016  sono cinque:  Roberto Giachetti, Roberto Morassut per il Partito Democratico, più Stefano Pedica (ex Italia dei Valori passato a PD); il generale Domenico Rossi per il Centro Democratico (ex Scelta civica) e Gianfranco Mascia per i Verdi. (> vai all’articolo di Giornalettismo)

MAHrchini.

(8 febbraio 2016) Sembra che il suo moto oscillatorio tra sinistra e destra si sia definitivamente assestato a destra. Certo un bel triplo salto carpiato per chi tre anni fa pensava di partecipare alle primarie per la scelta del candidato sindaco del centro sinistra. L’altro ieri, 6 febbraio 2016,  l’imprenditore prestato alla politica che conta di “riunire il centrodestra per vincere al primo turno” è riuscito a indicare  una  qualità  di Salvini, leader della Lega Nord potenziale alleato della coalizione in suo sostegno, manifestando apprezzamento per la sua “autenticità”(*). A Berlusconi aveva già detto, nel settembre scorso alla convention di Forza Italia, «Berlusconi ha rotto la cultura dell’invidia introducendo un’innovazione nell’offerta politica. Non si dura venti anni se dietro non hai un popolo che ama e ti crede»(**). Chissà se con qualche ultriore apprezzamento per la Meloni riuscirà a superare anche le ostlità di Fratelli d’Italia, confermate nel nostro incontro del 4 febbraio?
Ma l’aspetto più curioso  è che Marchini denuncia il “fallimento di chi ha governato Roma negli ultimi decenni” definendolo senza appello “un modello di gestione finito” e prefigurando, oltre le “due strade” per superarlo – “una che dice mandiamo tutti a casa, licenziamo tutti; l’altra che continua con le logiche clientelari”– una terza via d’uscita:” la politica deve contenere civismo, che la deve ossigenare»(**). Sarà interessante  vedere come riuscirà a rendere compatibile il  “civismo”, con gli accordi che prenderà – o ha già preso – con  il centro destra, che rischiano di fargli imbarcare  tanti politici che  nell’amministrazione Alemanno hanno governato fino a poco tempo fa: dagli ex consiglieri di Forza Italia agli ex di Alleanza nazionale, soprattutto  se alla fine anche Fratelli d’Italia entrasse nello schieramento . (AMBM)
*Repubblica 7 febbraio 2016 Roma, Marino: “Elettori Pd, non votate alle primarie farsa, serve una forza civica democratica”
* Corriere delle Sera 6 febbraio 2016 Marchini: «Il centrodestra unitopuò vincere al primo turno»L’imprenditore al Tempio di Adriano per quella che è parsa come la sua prima uscita da candidato sindaco con una missione: fare il «federatore» degli «alternativi» a Pd e M5s
di Ernesto Menicucci
** Il Corriere di Roma e del Lazio , 11 settembre 2015  Campidoglio, Tajani lancia l’opa su Roma: “Prepariamoci a vincere”. Marchini: “Serve serietà, accolgo l’invito: non è tutto uguale”

La Repubblica 13 settembre 2014 Prove di alleanza tra Forza Italia e Alfio Marchini

FRASE GRAMSCI ALFIO MARCHINI

Lo slogan dell’ultima campagna 2015-2016 di marchini con una frase del fondatore del Partito comunista Antonio Gramsci

 (1 febbraio 2015):Dopo la candidatura del deputato PD   Roberto Giachetti, annunciata il 18 gennaio scorso (ma Renzi l’aveva “investito” da tempo), entra in lizza  per le primarie   un altro deputato PD: Roberto Morassut, già assessore all’urbanistica della Giunta Veltroni, che varò l’attuale (e discusso) Piano Regolatore Generale.  Secondo le regole  fissate dal Partito Democratico e le altre forze politiche alleate (cioè Pd, Psi, Scelta Civica, Verdi, Idv, Centro democratico, Democrazia solidale e Rete dei cittadini) ,la presentazione della candidatura a sindaco deve essere sottoscritta da un minimo di 2 mila firme (che possono essere raccolte a partire dal 1 febbraio) di  elettori del Comune di Roma e consegnata entro le 12 del 10 febbraio;  potranno votare sedicenni e immigrati. Ha dichiarato il segretario regionale Melilli : “Allo scopo di favorire il massimo della partecipazione, nelle singole zone della città sono istituiti ‘coordinamenti municipali di zona’ ai quali partecipano i rappresentanti di ognuna delle forze politiche che hanno sottoscritto il regolamento” .”Il regolamento istituisce  tre comitati: quello organizzativo – ce ne sarà uno per ogni Municipio per decidere seggi, luoghi e scrutatori –  quello  per il programma, che definirà le linee guida che verranno sottoscritte da tutti i candidati e infine una commissione di garanzia”, “ogni seggio avrà uno stradario per evitare i doppi voti”. Ci sarà inoltre un codice etico per candidati e anche un tetto di spesa per garantire legalità e correttezza, che saranno all’ordine del giorno del prossimo tavolo organizzativo”.

Per SEL/Sinistra Italiana da tempo (dal 27 novembre) è sceso in campo  Stefano Fassina, ex  deputato PD che insieme ad altri fuoriusciti ha fondato  il nuovo gruppo con SEL, mentre non ha ancora sciolto la  riserva sulla sua candidatura l’ex Sindaco Ignazio Marino, che potrebbe presentarsi con una sua lista civica  senza partecipare alle primarie (come ha ribadito in una recente lettera al quotidiano La Repubblica, in cui ha avanzato la proposta  che il PD non si presenti alle elezioni con il proprio simbolo ma con uno schieramento allargato alle forze civiche). Tra i nomi   tirati in ballo come possibili candidati per le primarie dei DEM c’è  Estella Marino, ex Assessore al’ambiente della Giunta Marino e prima degli eletti PD nel 2013 con 9221 preferenze, promotrice insieme ad altre donne del PD (l’ex presidente dell’Assemblea capitolina Valeria Baglio, le ex assessore Marta Leonori,   la «renziana» di ferro Cristiana Alicata e l’ex consigliera comunale Erica Battaglia) dell’iniziativa del 16 gennaio #ricucireRoma.
Ma è anche ricorrente il nome di Walter Tocci, ex vicesindaco  e assessore alla mobilità delle giunte  Rutelli, che pur partecipando attivamente al dibattito fuori e  dentro il partito sul futuro di Roma (vedi il suo intervento “l’ironia dell’innovazione” alla convention Puoi dirlo forte organizzata da Tobia Zevi e da tanti altri giovani alla Galleria Colonna il 28-1-2016),   ha più volte smentito la sua intenzione di proporsi come Sindaco.

Qualcuno annuncia l’imminente discesa in campo  dell’ex ministro ai beni culturali Massimo Bray, che ha dato le dimissioni da deputato PD nel marzo 2015, che si dice potrebbe correre fuori dalle primarie  con il sostegno di SEL. Mentre continuano i tavoli lanciati il 28 novembre scorso dall’ex Sindaco Francesco Rutelli con la convention La Prossima Roma, che intendeva radunare “Professionisti, imprenditori, associazioni di volontariato, comitati di quartiere, persone del Pd ma non solo… per  mettere al servizio della città sei grandi proposte programmatiche concrete e far emergere persone competenti e nuove energie”. Tuttavia non è ancora chiaro se l’iniziativa preluda all’apoggio di un candidato e di quale (si è parlato del Prefetto  Gabrielli e di Alfio Marchini, entrambi intervenuti alla convention, ma il primo ha sempre smentito di aspirare a fare il  Sindaco  e il secondo non prende posizione – vedi sotto). In occasione dell’ultimo incontro pubblico a Ostia il 23 gennaio sono sfilati sul palco (oltre allo stesso Rutelli e alle  varie realtà civiche invitate) il Vice Presidente del Parlamento Europeo  PD David Sassoli (che ha partecipato alle primarie del 2013), il Presidente di Roma Natura, Maurizio Gubbiotti (già candidato con i Verdi alle regionali del Lazio) e il Ministro della Salute in quota Nuovo Centro Destra, Beatrice Lorenzin.

Sul fronte del centrodestra l’unico ad aver deciso  di candidarsi a sindaco per adesso è Francesco Storace di La Destra, vicepresidente del consiglio regionale, che ha presentato una propria lista, “proposta per Roma”,   il 31 gennaio. Nessuna candidatura  per ora dal fronte dell’ex centro destra di Alemanno: dopo il nome subito decaduto di Bertolaso da parte di Forza Italia, l’unica vera candidata, che però non ha ancora sciolto le riserve, è  Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia, una figura che potrebbe riunire ancora una volta in  un unico schieramento destra e centrodestra, riproponendo lo schema delle passate elezioni.

Ma il più accreditato candidato per il centro destra è Alfio Marchini della lista omonima, anche se fino a oggi ha proceduto con moto decisamente ondivago: praticamente dalla fondazione del suo movimento/partito personale, l’imprenditore non ha mai voluto fornire  indicazioni definitive sulla sua collocazione nel centro destra o nel centro sinistra. Scelta  dovuta alla sua autoassegnazione a quell’area moderata in grado di  prendere voti da entrambi i fronti e alla rivendicata natura “civica” della sua lista. Ma la sbandierata distanza dal sistema partitico  è  destinata a crollare non appena Marchini  dovesse accettare  ufficialmente l’appoggio  di Forza Italia e di altri  movimenti come “Cuori italiani” del senatore Andrea Augello (suo grande sostenitore, oggi del Gruppo Grandi Autonomie e Libertà, ma proveniente da Alleanza nazionale e popolo delle Libertà ed  ex assessore in Regione con Storace) e imbarcare esponenti  dei partiti  del centro destra romano,  magari provenienti dalle fila  dell’amministrazione alemanniana.

Resta l’incognita del Movimento Cinque Stelle, che dopo aver aperto le iscrizioni a candidato consigliere/Sindaco a tutti i militanti (raccogliendo 233 autocandidature), ancora non ha comunicato i nomi, tra i quali si dice ci siano anche personaggi  di spicco. Altre   fonti  giornalistiche (che in realtà lasciano il tempo che trovano) ipotizzano che lo  scontro per la carica di primo cittadino sarà tutto  interno tra gli ex consiglieri capitolini  Marcello De Vito (già candidato sindaco nel 2013) e Virginia Raggi. Quello che è certo,  è che questa volta la selezione finale sembra un po’ più strutturata: non più abboracciati video casalinghi, ma i  218 autoselezionati che diventeranno 48 candidati (di questi i  primi 10 saranno poi votati sul blog per individuare il candidato sindaco) saranno protagonisti di  video  girati in un ministudio,  con set e tempi uguali per tutti. Sempre che gli iscritti possano  capire se gli autocandidati siano in grado di prendersi responsabilità amministrative come quelle dei consiglieri comunali o municipali e addrittura di governo della Capitale d’Italia,   sulla base di un programma scritto dal candidato stesso e  illustrato in uno spot di  pochi minuti. Un metodo che pochi sarebbero disposti a utilizzare anche solo per nominare un amministratore di condominio.

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Solo la cultura può salvare Roma dalla tristezza da Internazionaledel 17 gennaio 2016, articolo di Christian Raimo, giornalista e scrittore Soffocata dalle polveri sottili e dalla pioggia di guano degli uccelli, Roma si sta trasformando in una specie…

Cinquequotidiano 18 gennaio Politici senza qualità per governare Roma I partiti sempre più in crisi per il dopo Marino. E questo è il personale politico che dovrebbe fare uscire la capitale dalla palude?

Corriere della sera 17 gennaio 2016 Roma : degrada il commercio, degrada il turismo, degrada la città di Sergio Rizzo ..Il commercio degrada perché la politica che ha la responsabilità di tracciare la rotta non sa usare la bussola, perché le amministrazioni non amministrano, perché i controllori non controllano, perché chi deve sanzionare non sanziona. Degrada il commercio, degrada il turismo, degrada Roma.

Senza Marino la decadenza di Roma non fa più notiziadi Furio Colombo   16 Gennaio 2016 Quando i media sono servi del potere vuol dire che la democrazia è ferita. Questa piccola testimonianza di un giornalista fuori dal coro che risponde a un lettore ci aiuta a comprendere quanto in Italia la ferita sia profonda. Il Fatto Quotidiano, 16 gennaio 2016

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