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Dai cittadini di Via Giulia all’onorevole Giachetti

via giulia light 3 12 2016 foto ambm IMG_8399Paolo Gelsomini, del Coordinamento Residenti Città Storica, dopo aver letto una delle cosiddette delibere che  Roberto Giachetti e la sua Associazione Roma Bella hanno presentato  al pubblico e alla stampa il 20  maggio, ha scritto all’ex candidato Sindaco PD,  constatando la notevole disinformazione che trapela dalla numero 09 “Approvazione del progetto di sistemazione a giardino pubblico della parte superiore del parcheggio di Via Giulia”. E colpisce l’espressione “parte superiore del parcheggio”, per definire quella che  gli addetti ai lavori chiamano “sistemazione superficiale”. Ma  è una definizione più che azzeccata, dato che il parcheggio cosiddetto  interrato, su un lato emerge   di 6 metri dal piano stradale, come  rilevato dai comitati del centro storico, che hanno presentato un ricorso al TAR.  Ricorso motivato soprattutto dalla mancanza di ulteriori accertamenti tecnici a fronte  di un nuovo progetto che presenta  una   maggiore profondità dello scavo. E  proprio poche settimane fa  il Tribunale amministrativo  ha dato loro ragione… (per la cronaca: ci piacerebbe anche sapere a cosa si riferisca la delibera dove dice “la trasformazione del fabbricato di Via Giulia in un parcheggio multipiano…”) (AMBM)

Onorevole Giachetti, per fare il giardino di Via Giulia si rispettino le regole…

di Paolo Gelsomini

Gent.mo on. Giachetti,

via giulia 3 12 2016 light foto ambm IMG_8404_2è vero che il Comune dovrebbe impiegare gli oneri di diritto di superficie che ammontano a 1 milione e trecentomila euro per la realizzazione del giardino progettato dallo studio Diener a copertura  del parcheggio parzialmente interrato di via Giulia,  ma c’è un problema che Lei avrebbe dovuto conoscere prima di scrivere quella delibera da governo ombra della Capitale.

Il TAR del Lazio sezione seconda, con sentenza pubblicata in data 24 marzo 2017, ha annullato di fatto tutti gli atti amministrativi relativi all’approvazione del progetto di variante del 2014 ed al permesso di costruire in quanto  “la differenza di quota di scavo (compresi gli spessori dei solai di base) tra il progetto del 2008 e la variante del 2014 è di 3,17 m.”

In pratica è stato accolto pienamente il ricorso del Coordinamento residenti Città Storica secondo il quale si rivelava con relazione tecnica che il progetto originario del 2008-2010 era stato approvato con regolare V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale*)  ma che aveva subìto modifiche dopo il ritrovamento di importanti reperti archeologici nell’area, con un ridimensionamento della superficie e dei posti auto ma con uno sprofondamento di oltre tre metri della quota di scavo senza che questa modifica sostanziale fosse stata posta all’attenzione dell’Ufficio V.I.A. dell’Assessorato Ambiente della Regione Lazio con una richiesta di assoggettabilità ad una nuova V.I.A.

Infatti solo quell’Ufficio della Regione è titolato per valutare e decidere se quella modifica di quota può incidere negativamente o meno sulla falda idrica a pochi metri dal Tevere e se questo possa o meno costituire un rischio idrogeologico.

Il Comune approvò quel progetto di variante con delibera n. 195 del 2014, ed oggi quella delibera viene considerata illegittima per le ragioni sopra esposte.

Questi i fatti che portiamo a sua conoscenza.

Come può oggi il Comune approvare un progetto di superficie sopra un parcheggio già funzionante la cui delibera di approvazione è stata dichiarata illegittima dal TAR?

E’ la conseguenza di un pasticcio che ha visto scorporare in due progetti distinti e con procedure separate, un progetto che avrebbe dovuto invece essere unitario (parcheggio + giardino).

Come ha fatto il Comune ad approvare quel progetto di variante nel 2014 e a dare il permesso di costruire nel 2015?

Dei normali cittadini, tecnici e non, attenti alle regole, sono ricorsi al TAR perché tutti capivano che un parcheggio di quattro piani non poteva avere la stessa profondità di scavo di un parcheggio di tre piani a parità di volume emergente dalla via Bravaria parallela al Lungotevere Sangallo. Questa semplice intuizione empirica fu corredata da disegni dei due progetti posti a confronto e da relazioni tecniche. Ma al Comune ed al primo Municipio questo sembrava ininfluente, ma  il TAR ha dato loro ragione.

Ora non c’è dubbio che quel giardino vada fatto presto e bene, ma la soluzione per sbloccare la situazione deve essere trovata dalla Ditta concessionaria  e dal Comune,  per presentare all’Ufficio VIA della Regione Lazio quei documenti con richiesta di assoggettabilitò a V.I.A. che avrebbero dovuto consegnare insieme al progetto di variante del 2014 prima della sua approvazione.

Quindi come vede, on. Giachetti, la situazione è più complessa e seria di quello che Lei vuole fare apparire.

Se avesse consultato i cittadini che quel progetto hanno studiato,  forse avrebbe evitato di richiedere semplicemente al Comune di approvare una delibera per il progetto del giardino.

Dichiarandomi a Sua disposizione per chiarimenti seri Le invio cordiali saluti.

Arch. Paolo Gelsomini

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vedi anche:

Paralisi Cinque Stelle, paralisi PD, paralisi Capitale di Maurizio Geusa 22 maggio 2017

Caro PD, la facciamo noi l’opposizione! di Anna Maria Bianchi Missaglia 23 maggio 2017

> Vai alla scheda su PUP Via Giulia con la cronologia e i materiali (in aggiornamento)

Scarica la sentenza del TAR: https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=XRXCNV5A5BXZWMTQXOMEB3XODY&q=via%20or%20giulia%20or%20coordinamento%20or%20residenti%20or%20citt?%20or%20storica

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4 Responses to Dai cittadini di Via Giulia all’onorevole Giachetti

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