Delibera Modifiche al Piano Regolatore: lettera al Sindaco, all’Assemblea Capitolina, ai Municipi
Autore : Redazione
Da quasi un anno la Giunta Gualtieri ha approvato le modifiche alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore di Roma del 2008 e da quindici giorni la Proposta di Delibera 120/23 Adozione della variante parziale alle Norme tecniche di attuazione del Piano Regolatore Generale vigente è all’ordine del giorno dell’Assemblea capitolina, in vista del voto con cui sarà adottata.
Nell’autunno scorso si sono svolte presso la Commissione urbanistica delle audizioni di rappresentanti di ordini e categorie e anche di associazioni, tra le quali Carteinregola, tuttavia la stragrande maggioranza dei cittadini romani ancora ignora quanto si sta per decidere, perché nessuna informazione è stata fatta dall’Amministrazione comunale, nonostante la Regione Lazio, nel recente passaggio di competenze urbanistiche a Roma Capitale, avesse previsto che “Le varianti … sono adottatedall’Assemblea capitolina, previa consultazionedegli enti pubblici e delle organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico-professionali e sindacali interessate – e ciò è avvenuto in Commissione – garantendo, comunque, idonei processi di partecipazione e informazione dei cittadini.” (1)Quindi l’informazione e la partecipazione dovrebbero avvenire prima del voto in Assemblea.
Facciamo presente che, al di là della formula inserita nelle premesse della Proposta di delibera – “la revisione e l’aggiornamento delle attuali regole che governano le trasformazioni territoriali, nonché la semplificazione della normativa attuativa vigente, anche al fine di recepire le innovazioni legislative a livello regionale e nazionale” – le modifiche non si limitato a modifiche e integrazioni, ma incidono profondamente sui contenuti del testo vigente, innovando istituti e aggiungendo correzioni sostanziali che prospettano una differente visione su questioni di non secondaria importanza.
Carteinregola ha inviato le sue osservazioni su alcune delle modifiche inserite nella Proposta, ma ci preme soprattutto ricordare che l’urbanistica, e le regole che la governano, non è materia burocratica per addetti ai lavori, ma riguarda scelte che incidono profondamente sulla qualità della vita dei cittadini e sul patrimonio collettivo, che è anche verde, paesaggio, patrimonio e spazio pubblico.
Riteniamo quindi che questa Amministrazione debba portare a conoscenza della cittadinanza la Proposta di Delibera con gli interventi che si intendono effettuare sul Piano Regolatore, insieme alle motivazioni e ad esempi delle ricadute che ne consentano la comprensione anche a chi non ha competenze sulla materia, e che, come per la campagna “Romasitrasforma”, tali informazioni siano diffuse attraverso i canali istituzionali – sito istituzionale, social, piattaforme dedicate – e oggetto di incontri e di dibattiti nei territori e nei Municipi.
E chiediamo che siano oggetto di informazione e di confronto preventivo anche le ulteriori modifiche che si volessero apportare alla stessa Proposta di delibera attraverso emendamenti della Giunta e dell’Assemblea, emendamenti che da giorni stanno circolando non ufficialmente, anche se non sappiamo se siano ipotesi o proposte definitive.
Alcuni di questi emendamenti, se fossero confermati, potrebbero sollevare molte contrarietà e riteniamo che prima di essere presentati in Aula dovrebbero essere oggetto di confronto nelle sedi istituzionali, sia nelle Commissioni capitoline – non solo la Commissione Urbanistica ma anche, per i vari aspetti che investono, cultura, patrimonio, commercio – sia nei Municipi.
Facciamo un solo esempio significativo: siamo venuti a conoscenza di una proposta di emendamento per portare da 250 mq fino a 500 mq la superficie di vendita delle attività commerciali – anche con l’accorpamento di unità immobiliari ricadenti in diverse unità edilizie adiacenti – nei tessuti storici della città, a partire dai tessuti medievali, che vorrebbe dire supermercati e mega ristoranti delle solite catene anche in Area UNESCO. Ci chiediamo quale sia la ratio di tale proposta e se sia coerente con le generalizzate dichiarazioni di tutela del centro storico dall’iperturismo e del mantenimento della residenzialità. E se il I Municipio ne sia al corrente e se si sia espresso in proposito. E possiamo immaginare gli argomenti di quei cittadini che da tempo chiedono di impedire la trasformazione del cuore della città in una Disnelyland per turisti.
Riproponiamo le altre criticità che abbiamo già segnalato nelle nostre osservazioni, presentate alla Commissione e pubblicate (2), modifiche che ci sembrano non riguardare solo adeguamenti normativi obbligatori ma anche scelte discrezionali, che dovrebbero essere ispirate all’interesse pubblico generale, in quanto plasmano e danno una direzione al futuro della città. Scelte che certamente spettano a chi è stato eletto dai cittadini, ma che con i cittadini dovrebbero essere condivise – la possibilità di inviare osservazioni in seguito ci sembra modalità insufficiente, anche considerando la mancata informazione – come aveva del resto promesso il Sindaco Gualtieri nel suo programma elettorale e nelle sue linee programmatiche, dove si legge: “…abbiamo un metodo che è l’unico plausibile e efficace: quello della condivisione, il metodo del “noi”. Partecipazione e dialogo sono la condizione necessaria per comprendere i problemi e affrontarli realmente. Il confronto e la discussione devono coinvolgere tutte le organizzazioni romane, i luoghi di cultura e sapere, le forze economiche e sociali, il volontariato e le imprese private” (3). E ancora: “Nella tensione tra problemi irrisolti e nuove opportunità, va disegnata la Roma di domani: una città verde e sostenibile, che cresce e crea sviluppo, contrasta le diseguaglianze e accorcia le distanze, e che fa della partecipazione di tutte le cittadine e i cittadini il suo punto di forza. Roma in questi anni si è arricchita di esperienze di straordinario civismo. Tale ricchezza va posta a sistema attraverso forme organizzate di ascolto e di partecipazione attiva ai processi decisionali della città in armonia con le linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza” (4).
Per questo abbiamo scritto ancora una volta al Sindaco, alla Giunta, all’Assemblea Capitolina e ai Municipi, per chiedere informazione e partecipazione della cittadinanza prima dell’adozione della Variante e saremo in Aula Giulio Cesare con un presidio simbolico ad ogni seduta in cui si discuterà la Proposta.
commi da 61 a 68 Conferimento di funzioni in materia di governo del territorio e di pianificazione urbanistico-edilizia a Roma Capitale nonché ai comuni capoluogo di provincia e a quelli con popolazione superiore a cinquantamila abitanti
61. Al fine di semplificare i procedimenti amministrativi in materia di governo del territorio e di pianificazione urbanistico-edilizia, Roma Capitale, ferme restando le funzioni ad essa già conferite dalla normativa statale e regionale, provvede all’approvazione delle varianti al Piano regolatore generale e alle norme tecniche attuative, ivi incluse quelle derivanti dai Programmi integrati di intervento di cui alla legge regionale 26 giugno 1997, n. 22 (Norme in materia di programmi integrati di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del territorio della Regione) e successive modifiche, le varianti di cui agli articoli 4, commi 1 e 5, e 6 bis della legge regionale 2 luglio 1987, n. 36 (Norme in materia di attività urbanistico–edilizia e snellimento delle procedure) e le varianti derivanti dai programmi di rigenerazione urbana di cui all’articolo 2, comma 6, della legge regionale 18 luglio 2017, n. 7 (Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio), in conformità alla legge 17 agosto 1942, n. 1150 (Legge urbanistica) e successive modifiche, secondo le disposizioni di cui ai commi 62 e 63.
62. Le varianti di cui al comma 61 sono adottate dall’Assemblea capitolina, previa consultazione degli enti pubblici e delle organizzazioni sociali, culturali, ambientaliste, economico-professionali e sindacali interessate, garantendo, comunque, idonei processi di partecipazione e informazione dei cittadini. Le varianti adottate sono depositate presso la segreteria comunale in libera visione al pubblico, dandone avviso nei modi stabiliti da Roma Capitale. Entro trenta giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso di deposito, chiunque può presentare osservazioni. Nei successivi sessanta giorni l’Assemblea capitolina si esprime sulle osservazioni presentate e approva le varianti apportando le modifiche conseguenti al recepimento delle osservazioni ritenute accoglibili. Le varianti approvate sono pubblicate sull’albo pretorio di Roma Capitale, dandone notizia sul relativo sito istituzionale, e acquistano efficacia il giorno successivo a quello della loro pubblicazione.