Emergenza climatica, tra il dire e il fare: un caso di scuola, lo Stadio di Pietralata
Autore : Redazione
“Un vero e proprio polmone verde per l’intera città di Roma, in stretta connessione al sistema del trasporto pubblico e a vocazione principalmente pedonale e ciclabile” dallo Studio di fattibilità dell’ A.S. Roma ottobre 2022 e dossier di progetto della Roma, settembre 2023
Il 23 gennaio scorso in Campidoglio si è tenuta la presentazione della STRATEGIA DI ADATTAMENTO CLIMATICO DI ROMA CAPITALE, a cui seguirà un “processo di consultazione” della cittadinanza (1). L’evento, è stato contestato da alcuni comitati, anche della zona di Pietralata, dove l’Amministrazione Gualtieri ha dato il pubblico interesse al progetto per la realizzazione di uno stadio privato della AS Roma su suolo pubblico, che verrebbe dato in concessione per 90 anni (2)
La vicenda dello Stadio della Roma a Pietralata ci sembra un ottimo caso di scuola di come le Amministrazioni pubbliche viaggino spesso su un doppio binario: da un lato i programmi elettorali, i convegni, i protocolli, i discorsi ufficiali e i post sui social, i rendering e i manifesti come quelli della candidatura di Roma a Expo 2030 “Human lands”, con la bambina che pianta un albero vicino al Colosseo; dall’altro le scelte urbanistiche di ogni giorno, che vanno troppo spesso nella direzione di nuove edificazioni, cementificazioni del suolo, riduzione del verde e degli alberi.
La delibera che conferisce il pubblico interesse allo Studio di fattibilità della A.S. Roma per lo Stadio a Pietralata è stata in questo senso un banco di prova per il Sindaco,la Giunta e anche dell’Assemblea Capitolina, che l’ha approvata il 9 maggio 2023 con i voti di maggioranza e opposizione, esclusi il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia.
Premettiamo che chi è stato eletto democraticamente dai cittadini ha tutto il diritto di fare le scelte che ritiene opportune. Ma come cittadini noi abbiamo il diritto di pretendere Chiarezza e Coerenza.
Se ci si schiera per l’ ecologia, il contrasto all’emergenza climatica, all’inquinamento, per i progetti di riforestazione, soprattutto nelle periferie, per le persone svantaggiate, quelle che vivono in isole di cemento in luoghi inquinati e assai poco “humanlands”, non si può ridimensionare il verde pubblico per costruire uno stadio privato, che non è solo uno stadio ma una struttura per iniziative a pagamento “365 giorni l’anno h24″.
Lo Studio di fattibilità della AS Roma prevede una riduzione della superficie a verde pubblico rispetto al Piano Particolareggiato vigente, che gli stessi uffici del Dipartimento Urbanistica avevano quantificato in “circa 29.000 m quadri, 54.000 m quadri restanti…”, insieme allo “spezzettamento” del verde in tanti spazi di risulta, tra un “Parco dello Stadio”, un’area di 110.000 mq all’interno della quale sorgerà l’impianto sportivo, e un “Parco centrale” un’area più piccola, di 42.000 mq, in cui sono inseriti anche vari campi sportivi, un anfiteatro per spettacoli all’aperto e una “piazza per eventi” sopra un parcheggio interrato multipiano. Va osservato che il “Parco dello Stadio” viene conteggiato nel verde, anche se è un anello recintato intorno alla struttura sportiva, costituito da terreno impermeabilizzato – con parcheggi, ingressi ecc sottostanti- , dove per ragioni di sicurezza non possono esserci “ostacoli visivi”. Un’area dove, nonostante i suggestivi rendering, al massimo potrà esserci qualche cespuglio.
Prima dell’approvazione della Delibera, in più occasioni come Carteinregola – e non solo noi – avevamo chiesto che la quantità e la qualità di verde pubblico previsto dall’attuale piano particolareggiato fosse mantenuto. E che se non ci fosse stata la possibilità di reperirlo tutto insieme nell’area, fosse inserito in altri spazi del quartiere (3).
Nella Delibera approvata dall’Assemblea, un primo emendamento di maggioranza è intervenuto sugli aspetti urbanistici, fugando ogni possibilità di mantenere le precedenti previsioni, passando dalla superficie a verde del Piano Particolareggiato – ca 77.000 mq – a un conteggio in base alla “dotazione di aree a standard” per il verde pubblico e quindi decisamente ridimensionata; per quanto riguarda la qualità, non è stato introdotto alcun correttivo rispetto all’inserimento della superficie denominata “parco dello Stadio” nel “verde” pubblico. E’ stato inserito, con un altro emendamento, quella che di fatto è solo una generica esortazione a una progettazione che mantenga una maggiore continuità del verde, integrandolo con gli spazi pubblici e mantenendo una prevalenza dei “caratteri naturalistici”, insieme a una serie di altrettanto generiche raccomandazioni di “porre particolare attenzione” alla “sostenibilità ambientale” , alla “forestazione urbana come elemento di mitigazione ambientale” e così via. Senza inserire nessun elemento vincolante e soprattutto successivamente verificabile (4)
Sul fronte del dibattito pubblico che si è svolto dal 7 settembre al 30 ottobre2023 (5), i partecipanti, tra i quali Carteinregola, hanno subito appreso che il confronto – come “regola di ingaggio” – non avrebbe messo in discussione la scelta della realizzazione dello Stadio, o soluzioni alternative, ma solo quegli aspetti del progetto che avrebbero potuto essere “migliorati” con il contributo dei cittadini. E a una domanda di un partecipante del pubblico su “che fine hanno fatto i 14 ettari di verde previsti a Pietralata“, il Direttore della Pianificazione Generale del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale, mettendo a confronto le mappe del Piano Particolareggiato del PRG con il masterplan dello studio di fattibilità dell’AS Roma, ha dichiarato che si può preferire ” un’area dove il verde è distribuito in maniera diversa, ma sull’aspetto delle quantità, le quantità sono analoghe (sic)”, in palese contraddizione con quanto messo a verbale dallo stesso Dipartimento urbanistica nella Conferenza dei servizi preliminare (6). Ma in realtà tali affermazioni si basano su un complicato conteggio tecnico, che la dirigente dell’U.O. Rigenerazione e Progetti Speciali ha spiegato come frutto di mera ““ragioneria urbanistica”.
Tutto questo in una delle zone di Roma più inquinate e più soggette a isole di calore, che avrebbero bisogno come il pane di polmoni verdi e di un verde diffuso, da mantenere e aumentare, non ridurre.
Prendiamo atto che in Campidoglio, dove si mettono a punto piani e strategie contro l’ermegenza climatica, quando si arriva a un dunque che riguarda nuove edificazioni ricorre ai calcoli “da ragionieri”, che finiscono col risultare quasi sempre a favore dei privati e mai dei cittadini.
(4) Così l’emendamento: “la dotazione delle aree verdi deve essere concepita in base a principi di sostenibilità ambientale, economicità nella manutenzione, sicurezza urbana, mitigazione dell’impatto delle infrastrutture, massima fruibilità, ponendo particolare attenzione al tema della permeabilità dei suoli, alla gestione delle acque meteoriche, alla tutela delle alberature di pregio esistenti e al recupero e allo sviluppo delle biodiversità e della forestazione urbana come elemento di mitigazione ambientale;”
(Non hanno avuto alcun seguito – nessuna possibilità – neanche due emendamenti delle opposizioni, uno del M5S/Lista Raggi e uno di Fratelli d’Italia che chiedevano entrambi la realizzazione di una superficie di verde pubblico continuo e liberamente fruibile, con un terreno permeabile di estensione equivalente all’attuale parco di Pietralata (quantificato in 14 ettari).
(6) la riduzione del verde è stata certificata dal Dipartimento il 10 gennaio 2023 con queste parole: il Dipartimento urbanistica,nel parere della Conferenza dei servizi preliminare, rileva che: “… in merito alla dotazione di verde pubblico urbano (V4) pari a 77.000 mq di Piano Particolareggiato”la proposta [della Roma] prevede una quota di riduzione di superficie del verde urbano pari a circa 29.000 m quadri, 54.000 m quadri restanti…” (ed è da segnalare anche il ridimensionamento della componente secondaria della rete ecologica per una quota di circa 20.000 m² a fronte di una superficie totale di circa 77.000 m² (Parere Dipartimento Urbanistica 10 gennaio 2023 pag. 20 21-Determinazioni PAU)
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