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FOIA: COME RISPONDONO LE REGIONI

aereoplanino bn costruito  da Monitor appalti
Accesso alle informazioni: come rispondono le Regioni?
All’inizio di luglio 2017, Transparency International Italia ha deciso di utilizzare il FOIA (Freedom of Information Act) per comprendere meglio i tempi e i modi di risposta di alcune regioni italiane in merito a gare d’appalto concluse e finanziate attraverso fondi europei (POR, FSE, FESR). Il FOIA permette ad ogni cittadino di accedere agli atti amministrativi prodotti e detenuti da ogni Pubblica Amministrazione, senza obbligo di pubblicazione. Si rivela quindi uno strumento utile per conoscere meglio il percorso svolto dalle regioni nell’affidamento di appalti finanziati dall’Unione Europea.

Secondo il FOIA, gli enti pubblici hanno 30 giorni per rispondere alle richieste di accesso. Nella nostra indagine, vedremo quante regioni rispetteranno questo limite ragionevole. Abbiamo preso in esame le seguenti regioni: Abruzzo, Campania, Lazio, Piemonte, Puglia, Sicilia, Sardegna e la Provincia Autonoma di Bolzano.

Cosa fare prima di utilizzare lo strumento FOIA

Prima di formulare istanza di accesso, sarebbe bene, per non oberare la Pubblica Amministrazione, percorrere altre strade. È possibile consultare la sezione “amministrazione trasparente” sui siti web di ogni ente pubblico, consultare la banca dati di A.N.AC.(Autorità Nazionale Anticorruzione), oppure utilizzare Open Coesione, piattaforma online che ha lo scopo di offrire informazioni sugli investimenti e sulle spese degli enti pubblici, anche derivanti da risorse comunitarie.

Abbiamo quindi iniziato la nostra ricerca attraverso la sezione “amministrazione trasparente”: il bando della gara d’appalto, il criterio di aggiudicazione, le offerte economiche sono documenti che potrebbero essere pubblicati proattivamente dall’ente. Purtroppo, nel nostro caso, la maggior parte delle regioni non ha pubblicato, nella loro totalità o in parte, le informazioni di cui avevamo bisogno. Abbiamo perciò deciso di muoverci in un’altra direzione, cercando i documenti utili all’interno del sito di A.N.AC. La consultazione della banca dati è risultata parzialmente completa, sia per quanto riguarda la quantità di gare d’appalto, sia per quanto riguarda i dettagli relativi a queste, come l’aggiudicatario, l’offerta economica e talvolta l’importo del’aggiudicazione. A questo punto abbiamo deciso di passare ad Open Coesione. Qui è stato possibile trovare dati relativi ad appalti pubblici in formato excel e suddivisi per regione. Il valore aggiunto di Open Coesione è quello di fornire la possibilità di scaricare questi dati e creare un proprio database ex novo. Quindi abbiamo effettuato una prima e sostanziale scrematura degli appalti che realmente volevamo investigare, comprensive di importo di aggiudicazione e del nome dell’aggiudicatario.

Figure a tutela del richiedente

L’unico problema ancora persistente era la mancanza della documentazione ufficiale degli appalti. Per questo si è reso necessario inoltrare istanze di accesso agli atti (decreto legislativo 97/2016), strumento che poteva realmente fornire copia dell’intera documentazione ufficiale, prodotta durante la gara d’appalto. Una volta superati i 30 giorni che le regioni hanno a disposizione per fornire una risposta, il richiedente può appellarsi al Responsabile della prevenzione della corruzione (RPC), allo scopo di stimolare una risposta in tempi brevi. Se nemmeno questo dovesse essere d’aiuto, il richiedente può contattare il difensore civico (che opera a livello regionale), oppure fare ricorso al TAR.

Un dialogo discontinuo

Per le regioni coinvolte nella nostra indagine abbiamo inviato 8 istanze di accesso, di cui 5 hanno avuto esito positivo mentre le restanti hanno subìto un iter difficoltoso. Per “esito positivo” si intende una risposta da parte degli enti regionali alle istanze di accesso pervenuta entro i termini di legge, ovvero 30 giorni dalla data di ricevimento dell’istanza (e non di protocollazione). Ad ogni amministrazione è stata inoltrata istanza di accesso tramite l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) e modello predefinito di accesso civico generalizzato presente sul sito web.

 

Regione oggetto gara ricezione doc. (giorni) vincitori note
Abruzzo Assistenza Tecnica per l’attuazione del POR-FSE 2015/2016 11 Affidamento diretto ad Abruzzo s.p.a.
Campania Affidamento dell’Asse Tecnico POR-FSE 2007/2013 35 RTI PNI s.p.a, PWC Advisory s.p.a., Cles s.r.l. Atti risalenti al 2009 ma comunque condivisi e ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Lazio Assistenza Tecnica all’autorità di gestione e certificazione del POR Lazio FSE 2014/2020 16 I documenti non sono stati inviati poichè lesivi del segreto commerciale ed economico degli operatori interessari. Ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Piemonte Assistenza Tecnica dell’autorità di gestione POR-FSE per il periodo 2015/2016 44 Raggruppamento Temporaneo di Impresa (DTM s.r.l. + PWC s.r.l.) Ci hanno inoltrato la richiesta fatta alle aziende e ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Puglia Assistenza Tecnica FESR-FSE 2014/2020 9 Lotto 1 aggiudicato da RTI composto da Ernst&Young FInancial Business Advisors s.p.a e Studio Legale Tributario. Il lotto 2 da RTI composto da Deloitte Consulting s.p.a., Deloitte & Touche s.p.a. e D.T.M. s.r.l. Ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Sardegna Assistenza Tecnica per la fase finale del POR-FSE complementari a quelli del contratto 11/07/2014  75 Raggruppamento temporaneo con capofila ISRI s.r.l. e PWC advisory Ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Sicilia Assistenza Tecnica per le attività connesse all’Autorità di Audit FESR-FSE 2007/2013 10 RTI composto da ITER AUDIT s.r.l., M.B.S. s.r.l., CIREM Consulting s.r.l. Ci hanno informato dell’inoltro all’ufficio competente
Provincia Autonoma di Bolzano Assistenza Tecnica per l’attuazione del programma operativo FSE 2007/2013 8 T&D s.p.a.

 

Le regioni nel dettaglio

Dalla tabella emerge chiaramente come in alcune regioni, quali Campania, Piemonte e Sardegna, il tempo di attesa per la risposta all’istanza di accesso sia oltre i limiti consentiti dalla legge. Il Lazio, inoltre, è l’unica regione che non ha condiviso la documentazione richiesta in quanto la visione dei documenti di gara avrebbe leso il segreto economico e commerciale degli operatori economici inclusi. A questo proposito, la normativa è lasciata in diversi punti ancora all’interpretazione e non ci permette di avere ulteriore voce in capitolo.

Quando la regione non risponde

Per quanto riguarda Regione Sardegna, in un primo momento la nostra richiesta è caduta nel silenzio. Abbiamo quindi individuato il vincitore tramite la consultazione di documenti pubblici. Il problema che si è presentato è però quello di non possedere documenti ufficiali della gara d’appalto indagata, che permettano al richiedente di compiere il percorso effettuato dalla regione allo scopo di monitorare.

Nel corso del mese successivo alla formulazione dell’istanza e già in ritardo, questa viene inoltrata ad un ufficio diverso da quello interpellato in un primo momento. Nonostante ciò non pervengono risposte e dunque sollecitiamo la Responsabile della prevenzione per la Corruzione a causa del forte ritardo accumulato. Solo dopo l’intervento di quest’ultima si è arrivati alla conclusione del procedimento ed all’invio dei documenti richiesti, ben oltre i limiti consentiti dalla normativa.

Il feedback trasparente della Campania

Una nota positiva sulla Regione Campania che, nonostante abbia ritardato di qualche giorno, ha inoltrato la documentazione richiesta anche se non obbligata a farlo. Infatti, per legge, il diritto di accesso agli atti copre la documentazione con effetto giuridico al momento della presentazione dell’istanza. Gli atti da noi richiesti risalivano al biennio 2009/2010, oggigiorno dunque privi di effetto e dunque tendenzialmente non accessibili.

È importante ricordare però che la normativa lascia ancora molta discrezionalità alle amministrazioni pubbliche: queste hanno infatti la facoltà di decidere se condividere o meno gli atti. Una volta premesso ciò, la Regione Campania, ha deciso di inoltrarci comunque i documenti relativi all’affidamento dell’assistenza tecnica in oggetto, operando collaborativamente ed in sinergia con il richiedente. Un valido esempio di quanto una pubblica amministrazione possa operare in modo trasparente insieme al cittadino.

 

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