Il GRAB deve passare per le ville storiche e per altre zone verdi e pedonali applicando il criterio del rispetto dei luoghi e del minor impatto possibile della ciclovia sugli stessi, nell’ottica che le giuste tutele consentano consentano comunque il perseguimento dell’interesse generale alla realizzazione dell’opera. Se così non fosse verrebbe meno il senso del GRAB che è un’opera utile perchè ricongiunge diversi tratti già ciclabili e interi pezzi di città.
Il GRAB dando unicità ai diversi percorsi ciclabili già esistenti, sfrutta appieno la vocazione turistica della Capitale e rende contemporaneamente effettiva una politica per la mobilità sostenibile, andando a realizzare tratti ciclabili che potranno essere utilizzati quotidianamente dai cittadini in bicicletta anche per muoversi in sicurezza in città, andare al lavoro, accompagnare i figli a scuola o semplicemente recarsi nei parchi. Occorre consentire l’accesso delle biciclette anche alle ville storiche di modo che le stesse siano rese effettivamente e agevolmente fruibili a tutti (e non solo a coloro che abitano nei dintorni e possono raggiungerle comodamente a piedi). Con i percorsi del Grab previsti nelle aree verdi, comprese le ville storiche, si dà la possibilità a chi abita distante di frequentarle e fruirne, arrivandoci con la bicicletta, che è un mezzo ecologico, senza inquinare, senza perdere ore a trovare un parcheggio per le automobili, riducendo il traffico veicolare che danneggia proprio coloro che abitano nelle vicinanze. Occorre muoversi secondo una visione ecologista orientata all’implementazione e agevolazione degli spostamenti in bicicletta, dei singoli, e soprattutto delle famiglie, che mostrano sempre più di apprezzare l’uso della bicicletta in alternativa all’automobile, soprattutto per le uscite domenicali. Il tratto del GRAB che interessa villa Ada, consta di 2226 metri, di fatto è già ciclabile, nasce dall’ingresso di Ponte Salario e sfocia su via Panama. E’ una delle aree meno frequentate della Villa, non richiede sostanzialmente particolari interventi, a parte l’eliminazione di una rampa, l’introduzione della cartellonistica e probabilmente in alcuni tratti l’adeguamento del terreno. Per lo stesso, difatti, nell’ambito del PUMS (lotto 4 – presentazione slide 56) https://www.pumsroma.it/download/8_GRAB-Album-Lotto-4.pdf si prevede l’uso di terreno stabilizzato, generalmente adoperato per percorsi ciclabili nelle aree verdi, utile per rendere la superficie maggiormente drenante. Il terreno stabilizzato è stato già adoperato per percorsi ciclabili nei pressi dell’area archeologica Terme di Caracalla. In un’ottica volta a favorire l’uso della bicicletta quale mezzo ordinario e prevalente per gli spostamenti, alla realizzazione del GRAB non può che associarsi la contestuale realizzazione di adeguate infrastrutture dedicate all’intermodalità. Sicchè, nella città e nei tratti interessati dal GRAB, si ritiene opportuno che siano finanziate la realizzazione di ciclostazioni custodite, per poter ricoverare le biciclette in sicurezza. Tale servizio, oltre a favorire l’intermodalità consentirebbe davvero l’uso quotidiano della bicicletta e si porrebbe quale efficace azione di contrasto al dilagare dei furti. Il progetto del GRAB ipotizza la realizzazione delle ciclostazioni, ma è importante che l’Amminsitrazione comunale, attraverso i Municipi, considerato anche il vasto patrimonio immobiliare pubblico, faccia partire una mappatura di possibili luoghi appositamente dedicati a tale funzione, per la successiva destinazione degli stessi in tal senso, senza escludere l’eventuale coinvolgimento di soggetti privati nella relativa gestione, nell’ambito di regole predeterminate dalla stessa ammnistrazione e nell’ottica di rendere tali servizi accessibili a tutti, considerato il beneficio generale che l’intera città trae da un’aumento della mobilità ciclistica e contestuale riduzione del traffico veicolare motorizzato.