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Il rapporto di Nonna Roma sui senza dimora a Roma

Ad Ayedi, morto nel novembre del 2021 dopo aver aspettato per 4 ore un’ambulanza.

Ad Ayedi ed a tutti i senza dimora morti di indifferenza e di incuria istituzionale.

Alle e agli invisibili, volti di cui non conosciamo il nome di una città escludente.

A voi è dedicato questo Rapporto, con tutto l’impegno a costruire una società che “sappia camminare

al passo del più lento” senza lasciare indietro nessuno.

Proponiamo il rapporto “Dalla strada alla casa” curata da Nonna Roma sui senza dimora, presentato il 5 febbraio 2022 alla Città dell’Altra Economia. Il rapporto è diviso in tre parti: Non chiamatela emergenza: i numeri di un fenomeno strutturale, I diritti negati e Esperienze, approcci e buone pratiche per la costruzione di un nuovo modello di intervento, con una approfondita bibliografia. Pubblichiamo l’introduzione e l’indice. Qui il PDF da scaricare

Passare dalla strada alla casa per le quasi ventimila persone senza dimora di Roma è impossibile se non vengono messe in campo soluzioni strutturali. Nonna Roma è impegnata da anni su questo fronte in forme e modalità diverse e pensiamo che bisogna modificare il carente modello di accoglienza attuale, individuando delle soluzioni strutturali che ci aiutino a superare questo fenomeno. Il nostro primo dossier “Dalla strada alla casa. Un rapporto sui senza dimora a Roma” è un passo importante della nostra campagna Rhomeless, un momento di riflessione e di impegno perché Roma torni ad essere la città della solidarietà e non dell’abbandono.

Introduzione

Il Rapporto “Dalla strada alla casa” sui senza dimora a Roma cerca di analizzare il fenomeno homelessness a tutto tondo, partendo dai dati delle statistiche nazionali e dalla letteratura scientifica, fino ad arrivare a modelli innovativi e proposte che possano invertire la rotta delle politiche sociali attuate negli ultimi anni.

La pandemia ha determinato un aumento del +21,9% di nuovi poveri che ha toccato il milione, di cui 532 mila (+22,9%) donne e 222 mila (+23,2%) giovani, così come un aumento della povertà assoluta (oltre i 5 milioni e mezzo). Il Covid-19 ha fatto emergere le storture di un sistema economico e sociale che, già nella fase pre-pandemica, mostrava livelli di disuguaglianza elevati che si sono acuiti e che i sistemi di welfare non hanno saputo contenere.

Tuttavia, ormai è noto che gli effetti dell’emergenza sanitaria e sociale non sono stati uguali per tutti: le persone in una condizione di grave marginalità hanno subito particolarmente la fase che abbiamo e che stiamo ancora passando.

Durante il periodo di lockdown, infatti, i senza fissa dimora, già più esposti al contagio e con uno stato di salute in media più fragile, non hanno potuto usufruire appieno dei servizi di accoglienza (posti letti, docce, mense), così come dell’accesso all’assistenza sanitaria per tamponi e vaccini.

Se con riferimento all’emergenza sanitaria si parla già di fase post-emergenziale, quella economica e sociale è tutt’altro che finita e, dopo aver messo in campo molteplici attività durante il lockdown, dalla distribuzione alimentare a domicilio, a quella di strumenti informatici, all’apertura di centri di accoglienza per senza dimora e dopo aver visto moltiplicarsi giorno dopo giorno le richieste di aiuto, riteniamo che non sia più rinviabile affrontare le storture sistemiche che determinano tali livelli di esclusione, disagio sociale e impoverimento della popolazione.

Il presente lavoro nasce, dunque, dall’esigenza di mettere a sistema quanto, in questi anni, Nonna Roma ha avuto modo di osservare, ponendoci dall’angolo visuale degli ultimi di questa città. Anni di politiche sociali inadeguate, in cui i senza dimora sono stati destinatari non solo dell’indifferenza istituzionale ma anche di strumenti punitivi diretti a sanzionare una condizione di povertà in nome del “decoro”. Anni di politiche miopi a livello nazionale e locale, con l’approvazione di provvedimenti e l’introduzione di prassi amministrative che hanno reso un percorso ad ostacoli l’accesso ai servizi essenziali per chi si trova a vivere in una condizione di marginalità. Di tutto questo e di molto altro diamo atto in questo lavoro.

Il Rapporto “Dalla Strada alla Casa”, infatti, si fonda su due diversi pilastri: (i) da un lato, la nostra quotidiana attività sul campo e, dunque, un metodo di indagine empirica; (ii) dall’altro un lavoro di studio e di ricerca che si è sviluppato in questi anni anche attraverso il “Comitato scientifico” costituitosi nell’ambito della nostra associazione.

Entrambi tali aspetti sono stati la base metodologica di questo Rapporto.

In particolare, nell’incipit di tale lavoro si indaga il fenomeno degli homelessness affrontando in maniera problematica le eterogenee definizioni date ai “senza (fissa) dimora” per far emergere come, in base alle stesse, si giunga a delle metodologie di rilevazione differenti e, più o meno, attinenti al reale. Proprio rispetto a ciò, si tenta di comprendere come dalla carenza di statistiche sul tema e/o da rilevazioni non ben rappresentative della popolazione d’interesse possano derivare importanti conseguenze dal punto di vista della mancata programmazione di politiche adeguate (Capitolo 1).

Successivamente si passa ad analizzare i provvedimenti adottati negli ultimi anni dal Comune di Roma sul tema, sottolineando come la totale assenza di politiche strutturali abbiano – nei fatti – comportato ulteriori processi di marginalizzazione dei senza dimora. A riguardo, attraverso una metodologia di ricerca empirica, si prova a fornire una fotografia delle gravissime difficoltà che gli homeless hanno nell’accedere alla residenza fittizia, sottolineando anche gli effetti distorsivi causati dall’art.5 del decreto Lupi in una città come Roma, caratterizzata da una drammatica emergenza abitativa. Sempre nell’ambito dei “diritti negati” si pone – inoltre – l’accento su come l’attuale Regolamento di Polizia Urbana della  Capitale stia comportando una vergognosa repressione di quanti si trovano in una condizione di disagio sociale, che divengono i destinatari privilegiati di Daspo urbani e sanzioni pecuniarie (Capitolo 2).

Infine, nell’ultima parte di questo lavoro, si provano a porre a confronto buone pratiche e modelli di “accoglienza” sperimentati in Europa ed in altre città italiane, con l’intento di prendere spunto dagli stessi per elaborare una strategia di lungo periodo che sappia affrontare, anche nella nostra città, il fenomeno degli homelessness in termini strutturali e non più emergenziali (Capitolo 3).

Dinanzi ad una Roma divenuta sempre più Capitale delle diseguaglianze emerge chiaramente l’esigenza di un’inversione di rotta che sappia affrontare i temi del disagio sociale e dell’emergenza abitativa attraverso delle necessarie politiche di welfare.

Questo Rapporto tenta, senza alcuna pretesa di esaustività, di individuare alcune proposte chiare che potrebbero consentire di affrontare il fenomeno degli homelessness, non solo garantendo un “riparo” nel periodo invernale ma anche avviando dei percorsi di reale emancipazione di queste persone dalla condizione di marginalità.

Portare le persone senza dimora “Dalla strada alla casa” non è utopia. È una proposta che può e deve diventare realtà.

Questo rapporto deriva dal lavoro della campagna Rhomeless promossa da Nonna Roma, affinché Roma cessi di essere città delle disuguaglianze e torni ad essere una città solidale.

Coordinamento editoriale a cura di Federica Borlizzi Ilaria Manti

Testi Federica Borlizzi, Sara Fiordaliso, Teresa Ilardo, Ilaria Manti, Dafne Marzoli, Sara Seghizzi

Coordinamento progetto grafico Anastasia Vasapollo, Francesca Ventura

Impaginazione Emanuele Bellisario

nonnaroma.it
info@nonnaroma.it | +39 3425815441

(AMBM)

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com


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