La Casa del XIV Municipio, un conflitto in stallo
Autore : Redazione
L’ Urban center XIV, la “Casa del Municipio”, è da alcuni mesi al centro di un conflitto che anzichè trovare strade di dialogo va sempre più aggravandosi. L’unico e virtuoso spazio della Capitale che vedeva affiancati rappresentanti delle realtà territoriali e delle istituzioni municipali per diffondere informazioni e promuovere la partecipazione dei cittadini, è infatti oggetto di un braccio di ferro che rischia di non avere vincitori. E di vedere ridimensionato e snaturato un esperimento che poteva essere di esempio per gli altri Municipi, passando, paradossalmente, da un regolamento condiviso e una rappresentanza a forte componente civica voluta dalla precedente amministrazione PD, a una probabile prevalenza di nominati dai vertici municipali e a un nuovo regolamento calato dall’alto.
Noi ci auguriamo che tutti i protagonisti riescano a trovare la strada del confronto collaborativo, ce lo auguriamo per i cittadini e i comitati, che per due anni si sono impegnati con passione per costruire la Casa del Municipio come strumento di partecipazione attiva, e anche per il Presidente, la sua Giunta e la sua maggioranza Cinque Stelle, che rischiano di perdere, ancora prima del consenso, la credibilità come forza in grado di governare democraticamente i territori, rispettando l’autonomia dei cittadini e degli strumenti partecipativi.
Carteinregola pubblica una circostanziata cronologia dei fatti che riguardano la vicenda, che forse potrà contribuire a fare chiarezza su quanto accaduto e sulle intenzioni e la disponibilità dei comitati a trovare una soluzione della vertenza in atto, rispettosa delle regole e dell’impegno dei cittadini.
Attualmente la situazione è bloccata, dopo che il Presidente non ha voluto ratificare il risultato delle elezioni indette il 4 luglio dalla componente civica dell’Urban center, a cui hanno partecipato 21 comitati e associazioni del quartiere.
Noi riteniamo che le richieste dei cittadini siano più che ragionevoli, dato che si sono detti disposti a far dimettere i membri del comitato partecipativo eletto a luglio e indire nuove elezioni, chiedendo solo che non si sospenda l’esperienza della Casa del Municipio, neppure per pochi mesi (finora i passi dell’Amministrazione municipale hanno avuto durate assai più lunghe delle previsioni). E anche che, come già durante l’Amministrazione precedente, il nuovo Regolamento venga elaborato in modo condiviso.
Oppure, se ciò non fosse possibile, i comitati chiedono che l’attuale giunta Municipale se ne prenda la reponsabilità, cancellando quanto costruito in questi anni dai cittadini con un atto formale.
La strada scelta finora – lo stallo senza decisioni – non è rispettosa nè delle istituzioni nè dei cittadini.
Noi confidiamo che la Giunta Raggi, e i consiglieri della maggioranza capitolina, si impegnino per ricomporre la frattura. Frattura che, se acuita, non può che portare frutti avvelenati per tutti, con conseguenze che possono investire anche la credibilità dell’amministrazione capitolina.
Anna Maria Bianchi Missaglia
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