La direttiva del Sindaco per chi ha occupato le case: una riflessione sulle regole
Autore : Redazione
Ha destato reazioni controverse la direttiva del Sindaco Gualtieri che permette l’iscrizione anagrafica della residenza, l’allacciamento ai pubblici servizi e la partecipazione alle procedure di assegnazione delle case popolari anche per chi ha occupato abusivamente un immobile, se in condizioni di fragilità propria o dei familiari. La prendiamo come un’occasione per la nostra associazione, che abbiamo chiamato “Carteinregola”, per una riflessione sulle regole.
Il 7 giugno 2022 l’Assemblea capitolina aveva approvato una mozione (1) che impegnava Sindaco e Giunta a farsi portavoce con il Governo e il Parlamento per procedere alla modifica del cosiddetto “Decreto legge Renzi Lupi” del 2014 (2), “con previsioni atte a garantire la dignità umana”. L’art. 5 del Decreto legge infatti prevede che “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non puo’ chiedere la residenza nè l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo“, costringendo gli occupanti non solo a non avere servizi essenziali – luce gas acqua – ma a non poter accedere a una serie di diritti basilari: dalla richiesta del medico di base alla possibilità di aprire un conto corrente e quindi essere regolarizzati dal punto di vista lavorativo, all’accesso alle graduatorie per l’ assegnazione di alloggi popolari per i cinque anni successivi alla data di accertamento dell’occupazione abusiva. Anche se un comma dello stesso articolo prevede che “il sindaco, in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela, puo’ dare disposizioni in deroga a quanto previsto … a tutela delle condizioni igienico-sanitarie“. La mozione impegnava quindi il Sindaco a “procedere all’iscrizione della residenza nella fase transitoria che precede la ricollocazione [degli occupanti]”, anche “… dei richiedenti asilo, titolari di protezione internazionale e cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in condizione di vulnerabilità“.
Il 4 novembre scorso il Sindaco Gualtieri ha emanato una direttiva che accoglie il contenuto della mozione, consentendo, in presenza di soggetti “meritevoli di tutela”, l’iscrizione della residenza nel luogo in cui la persona ha la dimora abituale e la deroga ai divieti di allacciamento ai pubblici servizi essenziali e di partecipazione alle procedure di assegnazione di alloggi ERP, nella fase transitoria che precede la ricollocazione. La direttiva indica come “meritevoli di tutela” persone e famiglie seguite dai servizi sociali, in condizioni di particolare vulnerabilità, in presenza di bambini, disabili, anziani. Inoltre include i nuclei con il reddito stabilito dalla Legge regionale come requisito per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica (3), i richiedenti asilo e le persone in situazione di precarietà abitativa per le condizioni igienico sanitarie.
Il provvedimento ha incontrato l’opposizione delle forze politiche del centro destra (4), ma anche del M5S capitolino, che ha evidenziato il rischio che tra gli occupanti ci siano anche malavitosi che spesso spadroneggiano nelle occupazioni delle case popolari (5), ed è stato anche oggetto di alcuni incontri dell’Assessore Zevi con il Prefetto, che ha chiesto chiarimenti, che da quanto riportano i giornali, si sono risolti positivamente senza modifiche alla direttiva (6).
Sulle regole
Avevamo già avviato una riflessione quando, nel maggio 2019, l’elemosiniere del Papa, il cardinale Krajewski, dopo aver inutilmente sollecitato azienda elettrica e autorità cittadine a ridare la corrente allo Spin Time, un palazzo occupato in via Santa Croce in Gerusalemme dove vivevano 450 persone tra cui 98 bambini, si è calato lui stesso in un tombino e, ricorrendo alle sue competenze professionali risalenti a prima di prendere i voti in Polonia, ha armeggiato con la centralina togliendo i sigilli e ha fatto tornare la luce, prendendosi la responsabilità del suo gesto (7).
Come allora, pensiamo che le regole dell’umanità vengano prima delle regole della legge. Che non si possa negare una vita sana e dignitosa, le cure mediche, le condizioni per aspirare a un lavoro regolare, soprattutto di avere una casa a chi ha il solo torto di essere povero, soprattutto se si parla di disabili, bambini, anziani. Anche la legge prevede che rubare perchè si ha fame sia un “esimente”, cioè, che se si agisce per un reale e grave stato di bisogno, non si può essere perseguiti. E il diritto di tutti di avere uno spazio sano e sicuro dove vivere dovrebbe essere al primo punto dell’agenda di qualsiasi Amministrazione, nello spirito della nostra Costituzione: “… E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese“.
Per questo le misure contenute nella direttiva sono sacrosante, ma certamente solo se transitorie, in attesa quindi di risposte concrete alle situazioni di precarietà abitativa, non solo degli occupanti senza titolo, ma di tutte le migliaia di persone in attesa dell’assegnazione di una casa popolare da anni. E’ il vero vulnus della cosiddetta “emergenza abitativa” della Capitale, che in realtà è una condizione ormai di perpetua normalità: finchè le Amministrazioni preposte – Stato, Regione, Comune – non sapranno/vorranno affrontare e risolvere con giustizia ed efficacia il problema di chi non ha casa perché non è in grado di pagare affitti a prezzi di mercato, facendo ripartire serie politiche per la casa, avviando un piano pluriennale di nuove realizzazioni, tamponando con l’acquisizione i casi più urgenti e facendo periodiche verifiche sulla situazione patrimoniale degli inquilini delle case popolari per liberare gli alloggi da chi non ha diritto, e anche ponendo fine alle vendite degli appartamenti di edilizia pubblica in favore di chi può permettersi l’acquisto, parenti compresi, anziché assegnarle a chi è in graduatoria.
E non ci sembrano corretti i provvedimenti adottati in passato dalla Regione Lazio e dal Comune di Roma per destinare quote delle case disponibili a chi ha occupato (8), provvedimenti che hanno introdotto di fatto una corsia preferenziale rispetto alle persone che, magari in condizioni assai più precarie, e in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa, sono in lista d’attesa da lungo tempo per la troppo esigua disponibilità di alloggi pubblici. Ed è indispensabile, a monte, accertare le posizioni, distinguendo chi ha occupato perchè versa in effettivo stato di bisogno da chi invece ha occupato per convenienza e magari è legato alla gestione parallela degli alloggi popolari organizzata dalla criminalità organizzata, come ci ricordano spesso le cronache della Capitale (9).
E’ però evidente, che prima di tutto vengono le persone, e soprattutto le persone più fragili: la casa è un diritto di tutti, e la politica deve farsene carico fino in fondo. Nessuno deve essere spinto, per disperazione, a commettere un reato come l’occupazione abusiva, che ancora prima di esporlo al trauma dello sgombero – come quello che subisce anche un poveraccio sfrattato – lo costringe a vivere in condizioni inaccettabili per promiscuità, igiene, privacy, sicurezza.
Anna Maria Bianchi Missaglia
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
vedi anche: Roma Today, 24 ottobre 2022 L’opinione di Valerio Valeri: Perché la direttiva di Gualtieri sulla residenza agli occupanti non è un “liberi tutti” ma un atto di umanità Il Campidoglio riconosce un diritto a chi vive in emergenza, ma ciò non significa che i “furbetti” non verranno sgomberati. E basta ipocrisie sugli allacci alle utenze: gli occupanti lo fanno abusivamente se non glielo si permette legalmente
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
NOTE
(1) Mozione n. 121 del 7 giugno 2022 a firma Trombetti, Converti, Ciani, Luparelli, Biolghini, Bonessio, Baglio e Battaglia approvata dall’Assemblea Capitolina con 28 voti favorevoli e 13 contrari
(2) dell’art. 5 del Decreto-Legge 28 marzo 2014, n. 47 (Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015), convertito con la Legge 23 maggio 2014, n. 80 rubricata “Lotta all’occupazione abusiva di immobili. Salvaguardia degli effetti di disposizioni in materia di contratti di locazione”
Misure urgenti per l’emergenza abitativa, per il mercato delle costruzioni e per Expo 2015. (14G00059)note: Entrata in vigore del provvedimento: 29/03/2014. Decreto-Legge convertito con modificazioni dalla L. 23 maggio 2014, n. 80 (in G.U. 27/05/2014, n. 121). (Ultimo aggiornamento all’atto pubblicato il 29/02/2020)(GU n.73 del 28-03-2014)
Art. 5
Lotta all’occupazione abusiva di immobili. Salvaguardia degli effetti di disposizioni in materia di contratti di locazione.
1. Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non puo’ chiedere la residenza ne’ l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge. A decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, gli atti aventi ad oggetto l’allacciamento dei servizi di energia elettrica, di gas, di servizi idrici e della telefonia fissa, nelle forme della stipulazione, della volturazione, del rinnovo, sono nulli, e pertanto non possono essere stipulati o comunque adottati, qualora non riportino i dati identificativi del richiedente e il titolo che attesti la proprieta’, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unita’ immobiliare in favore della quale si richiede l’allacciamento. Al fine di consentire ai soggetti somministranti la verifica dei dati dell’utente e il loro inserimento negli atti indicati nel periodo precedente, i richiedenti sono tenuti a consegnare ai soggetti somministranti idonea documentazione relativa al titolo che attesti la proprieta’, il regolare possesso o la regolare detenzione dell’unita’ immobiliare, in originale o copia autentica, o a rilasciare dichiarazione sostitutiva di atto di notorieta’ ai sensi dell’articolo 47 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445.
1-bis. I soggetti che occupano abusivamente alloggi di edilizia residenziale pubblica non possono partecipare alle procedure di assegnazione di alloggi della medesima natura per i cinque anni successivi alla data di accertamento dell’occupazione abusiva.
1-quater. Il sindaco, in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela, puo’ dare disposizioni in deroga a quanto previsto ai commi 1 e 1-bis, a tutela delle condizioni igienico-sanitarie.
((1-quinquies. Le disposizioni del presente articolo non si applicano alle ipotesi di successione di un fornitore del servizio ad un altro)).
(8) Roma Today 21 febbraio 2020Casa, in Regione approvata la sanatoria per gli occupanti delle case popolari: ecco chi ne ha diritto La regolarizzazione è passata nel maxiemendamento della legge sul collegato al bilancio. In un secondo articolo si destina il 10 per cento di case popolari all’emergenza abitativa di Ylenia Sina
(9) vedi tra gli altri: Roma Today 23 febbraio 2022 Tor Bella Monaca, sgomberate case Ater occupate nella palazzina dove morì una 30enne Quattro gli appartamenti liberati in viale Santa Rita da Cascia. L’operazione voluta dal prefetto Matteo Piantedosi è scattata all’alba
Roma Today 31 mar 2020Ostia, case popolari occupate dagli Spada con metodo mafiosola sentenza della CassazioneIl processo nasce dallo scontro per il controllo di Ostia tra gli Spada e il gruppo dei ‘Baficchio’
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.
GIANNI RODARI, Filastrocche in cielo e in terra (Torino, Einaudi 1960).