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Proposta di legge della Regione Campania per la rigenerazione urbana, che disastro

Aggiornamento 4 agosto 2022: il Piano è stato approvato dal Consiglio regionale, con modifiche, apprendiamo dal comunicato di Italia Nostra*, ancora peggiorative

L’onda anomala cementifera, se mai si fosse attenuata, sta ripartendo alla grande, con una tendenza che riprende la filosofia del far west edilizio degli sciagurati “Piani casa”: dai progetti di legge nazionale a quelli regionali, con l’accattivante formula della “Rigenerazione urbana”, il comune denominatore sono i premi di cubatura, le mani libere ai privati e il tramonto della guida pubblica, il baratto delle tutele di beni di tutti come il Paesaggio e l’ambiente con il profitto di pochi. Pubblichiamo il testo che approderà al voto del Consiglio Regionale insieme a un documento di alcune associazioni che ne analizzano i profili di illegittimità, e un articolo di Luigi De Falco, Presidente di Italia Nostra a Napoli, che spiega che la prospettivanon è contrastare il consumo di suolo, come schizofrenicamente dichiarato nelle finalità, ma ulteriormente indiscriminatamente consumarlo, fuori da ogni programmazione e dai processi di partecipazione democratica, e a discapito della tutela paesaggistica“. (AMBM)

Delibera di Giunta regionale n. 314 del 21 giugno 2022 con la Proposta di Disegno di Legge recante “Disposizioni in materia di semplificazione edilizia, di rigenerazione urbana e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” (dal sito della Regione Campania, scaricata il 28 luglio 2022).

(*)Comunicato 4 agosto 2022: Approvato dalla Regione Campania il ddl sulla rigenerazione urbana che Italia Nostra, assieme all’associazione Bianchi Bandinelli, all’Icomos-Iclafi e ad Attuare la Costituzione hanno fortemente contestato. La commissione urbanistica consiliare, dopo la farsa delle pubbliche audizioni, rito doveroso che si tramuta ormai in una inutile cerimonia, ha aggiunto emendamenti solo peggiorativi. Tra essi quello che, attraverso i non meglio identificati programmi di rigenerazione, introduce la possibilità di stabilire gli indici edilizi giusti per permettere la sanatoria di quanto abusivamente realizzato. In particolare i comuni, attraverso programmi di rigenerazione che prescinderanno da qualsiasi logica di pianificazione e corretta gestione del territorio, stabiliranno i parametri edilizi che permetteranno di sanare gli abusi. Il motto della prima Repubblica: “a Fra’ che tte serve?” torna ancora a pronunciarsi tra i banchi di Santa Lucia. Le associazioni confidano nell’azione di controllo del Consiglio dei Ministri che già ha rinviato alla Corte costituzionale le analoghe leggi di Lombardia, Piemonte, Calabria e che ha all’esame ulteriori leggi regionali sulla cosiddetta rigenerazione urbana, riservandosi di proporre le proprie osservazioni fondate sui rilievi accertati di incostituzionalità anche della legge della Campania. F.to il Consiglio regionale delle sezioni della Campania di Italia Nostra.

vedi anche Legge rigenerazione urbana della Campania: profili di illegittimità, il documento delle associazioni Italia Nostra Campania, Attuare la Costituzione, Ranuccio Bianchi Bandinelli e il Comitato scientifico Iclafi di Icomos Italia con le osservazioni al ddl regionale sulle nuove norme per la rigenerazione urbana e la semplificazione, con il quale chiedono al Consiglio regionale della Campania di rigettare la proposta della Giunta per gli evidenti contrasti con la Costituzione (19 luglio 2022) scarica il documento

vedi anche: Il fatto Quotidiano 25 luglio 2022 Edilizia in Campania, levata di scudi contro la proposta di legge per la semplificazione: “Apre le porte agli ecomostri legalizzati” di Manlio Lilli

L’urbanistica è una scienza prevalentemente sociale, un insieme di saperi che si fonda sul legame tra territorio e società. Si occupa delle trasformazioni del territorio, di come queste avvengono e sono avvenute, di chi le promuove, delle intenzioni e delle logiche utilizzate, dei risultati e degli esiti ottenuti, dei problemi che di volta in volta sollevano, inducendo a nuove trasformazioni. (dal sito dell’Assessorato al Governo del territorio della Regione Campania)

Regione, l’urbanistica in deroga di Luigi De Falco*

Con la proposta di legge sulla “semplificazione e la rigenerazione urbana” si favorisce un regime edilizio esclusivamente derogatorio, a sostegno della libera iniziativa privata, nella più totale anarchia garantita paradossalmente da una legge che incentiva premialità volumetriche fino al 35% del patrimonio edilizio esistente.

La prospettiva che ne deriva non è contrastare il consumo di suolo, come schizofrenicamente dichiarato nelle finalità, ma ulteriormente indiscriminatamente consumarlo, fuori da ogni programmazione e dai processi di partecipazione democratica, e a discapito della tutela paesaggistica.

La Corte Costituzionale ripetutamente censura il consolidamento di leggi regionali derogatorie originate dagli stati d’emergenza, così come ora in continuità con il Piano casa, la Campania intende fare con la proposta, proprio mentre essa stessa ha avviato il procedimento per formare il Piano Paesaggistico che la legge obbliga all’elaborazione concordata tra Stato e Regioni.

Nel 2021 la Corte Costituzionale ha annullato la legge Calabria n.10 rilevando gli identici motivi di illegittimità oggi presenti nella proposta della Regione Campania, e la legge Sardegna n.1. Scrive la Consulta: “La legge regionale, consentendo interventi parcellizzati, svincolati da una coerente e stabile cornice normativa di riferimento, trascura l’interesse all’ordinato sviluppo edilizio, proprio della pianificazione urbanistica, e così danneggia il territorio in tutte le sue connesse componenti e, primariamente, nel suo aspetto paesaggistico e ambientale. La proroga, disposta in pendenza del procedimento condiviso con lo Stato, di adeguamento del piano paesaggistico [in corso] finisce per compromettere la stessa pianificazione paesaggistica, deputata a indicare le linee fondamentali della tutela del paesaggio. La disciplina impugnata contrasta dunque con la normativa codicistica posta a tutela del paesaggio, che costituisce limite anche alla competenza legislativa primaria della Regione autonoma Sardegna nella materia dell’urbanistica e dell’edilizia”.

Non basta più affermare la prevalenza dei piani paesistici oggi vigenti, Put e piani paesistici “in genere” (così è scritto nel disegno di legge). La Consulta introduce un nuovo motivo di contrasto: la pianificazione paesaggistica non ancora conclusa verrebbe compromessa dalle deroghe causando danni al territorio, visto che la pianificazione paesaggistica è oggi cosa diversa da quella prodotta nei precedenti regimi di tutela (ovvero i piani vigenti) dopo le novità introdotte dal D. Lgs. n. 63/2008, e deve prendere in considerazione tutto il territorio nella sua interezza. Insomma le deroghe che anche la Campania vorrebbe concedere agirebbero con effetti devastanti sul territorio oggetto di pianificazione paesaggistica in atto (impedendo l’esercizio della tutela) la quale si troverà ampie parti del territorio mutate secondo i desideri – univoci- della Regione.

Ancora. I Comuni devono espletare opportune valutazioni delle previsioni di trasformazione stabilite con i piani regolatori e, quando necessario, quelli attuativi. La Regione invece spalma d’emblée  il 20/35% dell’edificato su parti nemmeno ben identificate del territorio campano, e, travisando lo stesso concetto di “semplificazione”, senza alcuna valutazione (la cd. Vas) dell’incidenza di tale decisione, i cui effetti saranno registrati negli atti dei Puc dai Comuni stessi, nei Piani di coordinamento dalle Provincie (che per legge devono stabilire i dimensionamenti dei piani comunali), nei Piani paesaggistici dal ministero per la Cultura. Insomma c’è da chiedersi “cui prodest”? La risposta l’avremo analizzando chi saranno i beneficiari di questo criminogeno disegno di legge nel periodo che intercorrerà tra l’approvazione e il suo annullamento da parte della Consulta.

* L’autore è presidente di Italia Nostra a Napoli


Articolo pubblicato su “la Repubblica – Napoli” il 25 luglio 2022
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