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La relazione del Coordinamento agli Stati generali del Verde

Venerdì 24 novembre, presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio, sono stati convocati gli Stati Generali del Verde, una giornata dedicata al “Verde Urbano e Biodiversità nel Clima che Cambia”, con il coordinamento dell’Assessorato all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti e in collaborazione con Città Metropolitana, il CREA, il CUFA, l’Ordine degli Agronomi e Forestali di Roma e Provincia, il Collegio degli Agrotecnici di Roma, Rieti e Viterbo. Partecipa anche il Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano di cui fa parte Carteinregola.

Pubblichiamo la Relazione del Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano

La relazione del Coordinamento del Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano agli Stati generali del Verde

Il Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano di Roma Capitale è ancora all’Anno Zero. Approvato dall’Assemblea Capitolina il 12 marzo 2021, il Regolamento rimane tuttora ignorato e disapplicato in molte sue parti. Scopriamone insieme le ragioni.

Il Regolamento del Verde

La nostra Amministrazione è prodiga di annunci, ma tra le celebrazioni del Secondo Rapporto alla città non può certo vantare di aver dato completa applicazione al Regolamento del Verde e del Paesaggio urbano. Per rintracciare alcuni riscontri oggettivi di tanta narrazione è sufficiente ricorrere ai dati contenuti nei documenti ufficiali che l’Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali di Roma Capitale (ACOS) fa conoscere con le sue periodiche pubblicazioni.

C’è una lunga lista di obiettivi mancati che ACoS Roma elenca impietosamente nella sezione dedicata a Verde Pubblico e Parchi (Consulta del Verde, Censimento e Catasto del Verde, Piano di tutela, sviluppo, manutenzione e gestione del Verde, Relazione sull’attuazione del Regolamento, Piano di gestione dei Parchi, Ville e Giardini storici, Sostituzione e compensazione paesaggistica degli abbattimenti, Tavolo interdipartimentale per il riordino delle competenze sulle aree verdi, ecc.) (1).

Due obiettivi, ripetutamente sollecitati dai cittadini e per i quali non erano richiesti investimenti, ma solo la capacità e volontà di portarli a compimento, non sono ancora raggiunti: l’istituzione della Consulta del Verde, in cui i cittadini stessi sono chiamati a dialogare con l’Amministrazione su come tutelare, curare e far conoscere il verde cittadino, rimane ancora una proposta in bozza; la Tabella delle Sanzioni per le violazioni alle norme del Regolamento, finalmente approvata nel luglio scorso, non è stata ancora pubblicata, come tale, sul sito istituzionale.

Attenzione, però, il ritardo non si limita agli adempimenti formali, ma riguarda il rispetto di molte disposizioni applicative di cui riferiamo nei paragrafi seguenti!

La Comunicazione ai cittadini

La cura e la gestione del verde pubblico richiedono da parte dei soggetti pubblici “una conoscenza solida e un’informazione corretta ed efficacemente comunicata”. “La produzione e la diffusione delle informazioni ambientali è centrale” in ogni strategia di conservazione, di mantenimento in efficienza e di riqualificazione del servizio pubblico. Queste parole non rispecchiano soltanto il nostro punto di vista, sono le indicazioni dell’ISPRA (Roma, 2009) riportate in una relazione illustrativa che il Dipartimento Tutela Ambientale ha elaborato e pubblicato nel marzo di quest’anno. Siamo, dunque, nel migliore dei mondi possibili? Non proprio, perché lo stesso Dipartimento non si cura di informare preventivamente i cittadini, tranne che per gli abbattimenti, sui programmi di potatura disposti per le alberate stradali, per i parchi e quant’altro (art. 32, comma 1). Né si è curato finora di assicurare un diffuso programma di informazione e formazione sulle norme del Regolamento rivolto ai cittadini, né di aggiornare adeguatamente lo stesso personale dell’Amministrazione tra cui spiccano per rilevanza il Corpo di Polizia Locale e i tecnici del SIMU.

Durante il convegno del 18 febbraio 2022, tenutosi presso il CREA (Centro di Ricerca Difesa e Certificazione in Agricoltura), Roma Capitale, presentando il programma di protezione per i pini aggrediti dalla Toumeyella parvicornis, garantì di voler avviare una diffusa campagna informativa per i cittadini così da far loro comprendere la gravità della minaccia del parassita e ricordare l’obbligo di segnalare e di curare i pini non appartenenti al patrimonio comunale. Nulla di quanto promesso, e di molto altro riguardante la cura dei pini, è stato poi mantenuto. Considerati gli effetti deleteri che si sono prodotti, si tratta di una responsabilità gravissima trattandosi degli alberi che meglio rappresentano l’ambiente naturale, storico e paesaggistico della nostra città.

Verrà costituita una task force ad hoc per attuare immediatamente un “piano emergenziale” di cura endoterapica al fine di fermare la strage dei Pini attaccati dall’infestazione di Toumeyella parvicornis Sindaco Gualtieri – Linee programmatiche – 11 novembre 2021

I Pini di Roma

In un successivo convegno (14 settembre 2022), dedicato alla “Cura degli Alberi” (CREA) e largamente partecipato dai tecnici del settore e dalle associazioni dei cittadini, Roma Capitale ribadì l’impegno, nell’ambito del programma di protezione dei pini aggrediti dalla Toumeyella, di applicare la cura endoterapica ai pini pubblici in ogni ambito del territorio comunale.

Alla prova dei fatti, in numerose aree comunali interventi sui pini malati non ne sono stati fatti, sono stati eseguiti con colpevole ritardo o non sono stati sistematicamente ripetuti, quando era richiesto dai protocolli di cura. Il motivo lo dobbiamo attribuire all’approssimazione con cui si sono programmati i trattamenti e al mancato coinvolgimento dei cittadini la cui vigilanza avrebbe evitato di trascurare i pini di tante aree. Non vi è stato alcun preavviso relativo ai giorni e ai luoghi degli interventi d’endoterapia, né comunicazioni da parte dei Municipi, venendo meno ad un preciso obbligo contenuto nella Delib. Regionale n. 548 del 5 agosto 2021 (2) e nel Decreto del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Una speciale menzione meritano i pini della Tenuta di Casteporziano, che rientra nel territorio comunale, ma non è affidata alla tutela del Dipartimento Ambiente. La disastrosa condizione dei pini della Tenuta, aggrediti dalla cocciniglia e scientemente lasciati al loro destino dai “curatori”, è tristemente visibile lungo l’intero perimetro della riserva. Ci si augura soltanto che il Dipartimento Ambiente non venga colto da una tale sconsiderata opzione “naturalistica” e un identico destino non si abbatta così sulle pinete delle ville e dei parchi cittadini.

Gli interventi sul Verde

Tra gli interventi di manutenzione del verde più spesso criticati da cittadini e associazioni ci sono le potature indiscriminate e radicali che, quando non deformano il naturale portamento dell’albero, si rivelano ugualmente dannose. Sembra sia prevalsa finora un’interpretazione distorta della “riduzione del rischio” come unico obiettivo perseguito dal Dipartimento Tutela Ambientale, l’eliminazione, cioè, di quante più branche e rami per scongiurarne gli ipotetici crolli. Agendo in questo modo, però, si dimentica che un albero mutilato non sarà un albero sicuro, sia perché un rischio zero in natura non esiste, sia perché sarà una pianta più fragile per malattie e sviluppo squilibrato e comporterà maggiori spese di mantenimento.

A chi si domanda che disposizioni ricevano gli autori di tali sconquassi, quale “regola d’arte” osservino nel loro lavoro, possiamo rispondere che non sono certo quelle contenute nei Capitolati tecnici e prestazionali dei bandi comunali in cui sono puntualmente richiamate le buone regole agronomiche, finalizzate alla riduzione del rischio, ma anche ad “evitare tagli drastici e indiscriminati”, ecc. (3) Ciò significa che, se non è comprovata l’evidenza di un rischio, non bisogna mutilare la pianta, tantomeno di capitozzarla. In ciò i Capitolati prestazionali e il Regolamento del Verde concordano in modo sostanziale.

Per affrontare tale contrasto di posizioni è del tutto ragionevole, come chiede l’Assessorato, che le associazioni dei cittadini che vogliono contestare gli interventi programmati mostrino le perizie agronomiche contrarie. Ma, affinché ciò possa aver luogo nei tempi e nei modi richiesti, è indispensabile che l’Amministrazione renda anticipatamente pubblica (sul sito istituzionale) l’intera documentazione che li riguarda: alberature interessate, motivazioni e tecniche degli interventi previsti, probabili date d’esecuzione, nome del funzionario responsabile e della figura tecnica che ha rilasciato le valutazioni agronomiche.

Nuovi impianti, sostituzioni e compensazioni

È apprezzabile lo scrupolo con cui l’Amministrazione tiene a comunicare l’intenzione di mettere a dimora nuove piante in sostituzione di tutti gli alberi abbattuti entro un anno, anche perché la conta fatta a luglio 2023 di ben 7.000 alberi abbattuti (nell’ultimo anno) è stata aggiornata in questi giorni a 10.000 esemplari. Non si vuol qui contestare la decisione di aver eseguito un così gran numero di abbattimenti. Si prende per vera e del tutto necessaria l’intenzione di avviare “un complesso di interventi mirati alla rigenerazione e cura di alberature stradali invecchiate e in aree con forte depauperamento arboreo”.

Si chiede però di conoscere come potrà essere realizzato un simile programma. Sono disponibili così tante piante? Sono disponibili i fondi per acquistarle? Sono stati scritti, pubblicati e assegnati i bandi per poter avviare gli impianti entro la stagione climaticamente più propizia?

Ai fallimenti della forestazione urbana nessuno potrà dirsi estraneo. Ci riferiamo tanto alle nuove alberature messe a dimora nella città consolidata e nei parchi ove buona parte degli impianti realizzati negli ultimi anni, non assistiti da un’adeguata manutenzione, sono gravemente deperiti e poi perduti, quanto alle improbabili forestazioni periferiche finanziate dal PNRR (4)

I punti di partenza sono rappresentati dalla necessità di rafforzare e rilanciare il Servizio Giardini dal punto di vista quantitativo e qualitativo per aumentarne le capacità tecniche, gestionali e di controllo Sindaco Gualtieri – Linee programmatiche – 11 novembre 2021

Il Servizio Giardini

Molto resta, dunque, da fare se si vuole realizzare una vera politica del verde. Al di là dei finanziamenti fin d’ora richiesti per la sua attuazione, la prima, indifferibile necessità è il potenziamento del Servizio Giardini. Solo attraverso l’incremento della pianta organica del personale con l’immissione di funzionari, di tecnici delle più diverse e appropriate specializzazioni e competenze, nonché di un congruo numero di giardinieri si potrà consentire al Servizio di affrontare i compiti che il Regolamento gli affida.

All’incremento del personale dovrà accompagnarsi la dotazione di nuovi mezzi per gli operatori e degli strumenti tecnici e informatici richiesti per un’efficiente gestione dei sistemi integrati di rilevamento e per la comunicazione ai cittadini.

Nella sventolata pianificazione assunzionale 2023, annunciata dalla Giunta a fine marzo 2023 e che solo in questi giorni muove i primi passi, osserviamo, al contrario, che tra i 1500 nuovi dipendenti da inserire nell’organico di Roma Capitale ci sono solo 20 giardinieri con qualifica OSA (Operatori Servizi Ambientali)! (5)

Come e con chi si pensa di poter affrontare, sia a livello centrale che periferico (Municipi), la programmazione, la gestione e il controllo del vasto territorio cittadino? Questa esigenza, citata all’inizio del mandato, è ancora assente nelle comunicazioni dell’Amministrazione, né ci pare siano annunciati altri programmi di adeguamento del Servizio. Si tratta, all’evidenza, di una questione ormai centrale e ineludibile, pena il fallimento delle politiche ambientali per il verde.

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

21 novembre 2023

Vedi anche https://www.agenzia.roma.it/documenti/schede/03_ra2022_verde_pubblico.pdf

NOTE

(1) https://www.agenzia.roma.it/it-settori-9-verde_pubblico_e_parchi

(2) (https://sicer.regione.lazio.it/PublicBur/burlazio/FrontEnd#

(3) https://gare.comune.roma.it/gare/id35547-dettaglio

(4) https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS1090613

(5) https://www.comune.roma.it/web/it/notizia.page?contentId=NWS1036907

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