L'”economia circolare” necessita della partecipazione consapevole dei cittadini
Autore : Redazione
Vai alla registrazione dell’evento
Intervento di Paolo Gelsomini al convegno on line organizzato dal Comitato DeliberiamoRoma il 26 ottobre 2020 per presentare le Linee guida per un piano del ciclo dei rifiuti a Roma.
di Paolo Gelsomini
Premessa
La scorsa settimana l’Assemblea capitolina ha bocciato la delibera di iniziativa popolare n.104/19 che indicava delle linee di indirizzo per attuare a Roma un ciclo di economia circolare per il trattamento dei rifiuti o, come dovremmo cominciare a chiamarli, dei materiali post consumo.
La maggioranza capitolina, in sostanza tutto il M5S, ha ritenuto opportuno astenersi con tre voti addirittura contrari, mentre i consiglieri dell’opposizione presenti alla video assemblea capitolina hanno votato a favore. Di fatto la proposta di delibera è stata affossata.
A parte l’espressione di voto, ovviamente legittimo, due sono le cose che ci sono sembrate politicamente poco corrette nella forma o poco comprensibili nella sostanza.
La prima riguarda la mancata possibilità offerta ai proponenti di rielaborare insieme nelle commissioni competenti il testo prima di presentarlo in Aula, visto che in quella sede una delibera di iniziativa popolare non è più emendabile.
La seconda riguarda invece gli argomenti che sono stati portati, in particolare dal consigliere Roberto Di Palma, per giustificare il voto di astensione. Principalmente si è trattato della questione degli Osservatori, sostituiti dal M5S dalle Consulte, e del decentramento di funzioni di controllo e di gestione del ciclo dei rifiuti ai Municipi, con il conseguente potenziamento di competenze e di risorse umane e finanziarie.
Lunedi 26 ottobre, si è svolto un convegno di studio e di approfondimento on line organizzato dal Comitato DeliberiamoRoma per presentare le Linee guida per un piano del ciclo dei rifiuti a Roma.
Questo l’intervento di Paolo Gelsomini per Carteinregola:
Sulla locandina che annuncia questo evento di oggi, c’è scritto: “Attuare la delibera popolare n.104 per un modello di economia circolare dei rifiuti di Roma”, anche se quella proposta di delibera è stata affossata per il massiccio voto di astensione della maggioranza capitolina.
Non è un refuso o una dimenticanza aver conservato quella parola d’ordine. Si tratta piuttosto di una volontà di andare avanti salvando i principi e gli indirizzi contenuti in quella proposta di delibera.
La stessa presentazione di oggi delle linee guida per un piano industriale, costituisce una prima proposta di attuazione di quella delibera di iniziativa popolare.
Principi generali legati alla realizzazione di filiere produttive di economia circolare del ciclo dei materiali post consumo e Indirizzi specifici come quelli del “decentramento dei poteri di controllo ai Municipi”, del “decentramento di funzioni a strutture AMA municipali” e dell’“attuazione della partecipazione popolare”, vanno rilanciati presso i rappresentanti politici e istituzionali, presso i cittadini tutti e le comunità locali interessate.
Possiamo ricominciare a lavorare insieme su questi punti di indirizzo e di programma, sulle proposte impiantistiche emerse da questo incontro, sugli strumenti di partecipazione popolare per la gestione dell’intero ciclo dei materiali post consumo da riciclare, da recuperare, da trasformare in materia e, solo in misura sempre più ridotta, da incenerire o da depositare in discarica.
Secondo l’Associazione “Carteinregola” che qui rappresento, l’avvio della transizione verso il nuovo sistema di raccolta differenziata ed in particolare il nuovo obiettivo europeo di “economia circolare” e della relativa impiantistica, necessita di una fortissima azione culturale e sociale e della partecipazione consapevole dei cittadini.
Da troppo tempo si è rotto quel patto di fiducia tra istituzioni e cittadinanza, e anche i migliori progetti a favore dell’interesse pubblico e della comunità si scontrano con la diffidenza di chi teme impatti insostenibili nel proprio territorio per ogni iniziativa e per ogni cambiamento.
Per questo, a maggior ragione riteniamo che tutte le operazioni di reperimento delle aree, di progettazione e collocazione di piattaforme impiantistiche integrate a livello municipale, debbano essere condotte insieme alle comunità dei cittadini nei territori.
Per portare avanti queste esperienze di progettazione partecipata abbiamo bisogno del coinvolgimento della politica e delle istituzioni, a cominciare da quelle di vicinato come i Municipi.
Nella prospettiva di questo percorso, avevamo proposto nella delibera di iniziativa popolare la costituzione degli Osservatori, intesi non solo come punti di monitoraggio e controllo ma anche come centri di organizzazione e di pratica di un processo partecipativo capace di produrre analisi, studi, atti di indirizzo e capaci soprattutto di ricomporre la frattura tra società civile e politica, tra cittadini dei quartieri e A.M.A.
Con questo significato, gli Osservatori non possono essere retrocessi a Consulte, con tutto il rispetto delle Consulte che appartengono ad un’altra epoca e ad un’altra fase storica.
Sul piano culturale è necessario diffondere nelle scuole, nei posti di lavoro, nei quartieri, la necessità di ridurre la quantità dei rifiuti prodotti, in particolare degli imballaggi, costruire centri di riuso per gli oggetti usati ma ancora in buone condizioni, incentivare il riciclo ed il compostaggio domestico, ridurre la tassazione a chi davvero produce meno rifiuti.
Unendo le forze, le esperienze, le conoscenze, le competenze, possiamo farcela…….
Paolo Gelsomini
26 ottobre 2020
Vedi anche
17 Ottobre 2020 Carteinregola chiede ai Consiglieri di approvare la Delibera per la gestione partecipata dei rifiutidi Paolo Gelsomini
6 Ottobre 2020 La delibera di iniziativa popolare per una gestione del ciclo dei rifiuti decentrata e partecipata, approda finalmente in Assemblea Capitolina di Paolo Gelsomini