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Lettera aperta al Presidente Bonaccini, candidato alle elezioni europee

Gentile Presidente Bonaccini,

da anni Carteinregola si impegna per far conoscere le conseguenze dell’autonomia regionale differenziata sull’unità della Repubblica e sull’uguaglianza dei cittadini. Un progetto che, a partire dalla riforma del Titolo V della Costituzione nel 2001 voluta dal centro sinistra sotto la spinta del successo della Lega, ha attraversato le varie maggioranze che si sono susseguite, in versioni non molto lontane dall’attuale disegno di legge del Ministro Calderoli. Anche se bisogna riconoscere, come ha rilevato il costituzionalista Pallante (1) che il secondo governo Conte e il governo Draghi ne hanno rallentato l’iter, mentre il governo Meloni sta procedendo a tappe forzate, anche per il presumibile raccolto elettorale che la Lega pensa di assicurarsi alle prossime europee.

Abbiamo apprezzato le ferme parole di Elly Schlein e di Giuseppe Conte il 16 gennaio scorso, in occasione della manifestazione indetta dai Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata prima dell’approvazione del DDL al Senato (2), che hanno segnato un netto cambio di rotta dei rispettivi partiti rispetto al passato: in particolare la segretaria del Partito Democratico, a una precisa domanda sulle richieste di autonomia avanzate dall’Emilia Romagna, ha dichiarato che il Congresso del Partito che l’ha eletta ha sancito una “linea chiara e inequivocabile, per cui tutto il PD oggi compattamente contrasta questa riforma Calderoli dell’autonomia differenziata“. Il senatore Francesco Boccia, capogruppo del PD al Senato e già Ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Conte II, ha precisato ulteriormente che le pre intese siglate il 28 febbraio 2018 dal Governo Gentiloni e dai Presidenti del Veneto, della Lombardia e da Lei stesso per l’ Emilia Romagna, “non esistono più. E all’obiezione di Franco Russo dei Comitati NO AD, che ricordava che un comma del DDL Calderoli (3), prevede che “Gli atti di iniziativa delle Regioni già presentati al Governo, di cui sia stato avviato il confronto congiunto tra il Governo e la Regione interessata prima della data di entrata in vigore della presente legge, sono esaminati secondo quanto previsto dalle pertinenti disposizioni della presente legge“, chiedendo come “atto simbolico, oltre che politico e istituzionale, che fosse ritirato  il progetto di intesa  da parte dell’on. Bonaccini(4), l‘on. Boccia ha dato una risposta inequivocabile: “Quello  che noi abbiamo il dovere di  fare, e per questo sì, io penso che toccherà anche al presidente  Bonaccini fare, è ribadire che quella pre intesa è figlia di un’altra storia politica che nulla ha a che fare con la nostra condizione attuale… io  posso garantire che, per quanto ci riguarda, quelle pre intese non esistono più,  se anche ci dovessero essere norme che resuscitano intese che noi riteniamo non esistano più, sul piano politico saremo compatti nel dire che sono pezzi di una storia normativa che non ci riguarda(4).

Nel febbraio scorso il Comitato NO Autonomia Differenziata Emilia-Romagna ha consegnato alla Regione 6.000 firme raccolte a sostegno di una proposta di Legge d’Iniziativa Popolare (LIP) per il ritiro della richiesta dell’autonomia differenziata avanzata dall’Emilia Romagna (5) che finora non ha avuto alcun seguito, nè ci risulta che lei si sia espresso pubblicamente in tal senso, nemmeno in occasione della sua imponente campagna elettorale social, dove ha citato anche l’autonomia differenziata (6), addebitandone però i rischi per il Paese al solo DDL Calderoli.

Teniamo a ricordare le richieste che Lei ha avanzato al Governo, non solo nelle citate pre intese, ma anche nelle bozze di intesa aggiornate durante il primo governo Conte, tra il febbraio e il maggio 2019 (7): ben 16 materie, tra le quali norme generali sull’istruzione, tutela dell’ambiente, governo del territorio, grandi reti di trasporto e di navigazione, valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali e altre. Il finanziamento di queste materie, come nell’impianto generale dell’autonomia differenziata, prevedeva di fatto la compartecipazione al gettito fiscale maturato nel territorio regionale dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, cioè il famoso “residuo fiscale” (8).

E vogliamo ricordare che la richiesta di autonomia dell’Emilia Romagna, come ha sottolineato Gianfranco Viesti (9), affiancandosi nel 2017 alle richieste di Veneto e Lombardia,  ha trasformato l’iniziativa in un tema prioritario nell’agenda politica italiana, facendo perdere alle richieste regionali l’identificazione con la Lega Nord.

Nell’imminenza delle elezioni europee, l’Associazione Carteinregola ha scritto a tutti i partiti per chiedere ai candidati di esprimersi esplicitamente contro l’Autonomia differenziata del DDL Calderoli (10), ma anche contro qualsiasi autonomia che divida il Paese in tanti staterelli che traggono le proprie risorse dal gettito fiscale dei propri abitanti, dividendo, nella forma e nella sostanza, i cittadini italiani in cittadini con diritti variabili secondo la regione di residenza.

Ci rivolgiamo quindi a Lei, nella tripla veste di Presidente del Partito Democratico, della Regione Emilia Romagna e anche di candidato alle prossime elezioni europee, chiedendole, per trasparenza di fronte agli elettori e per coerenza con le posizioni del Partito di cui è presidente, di ritirare ufficialmente la richiesta di “ulteriori forme di autonomia” per l’Emilia Romagna. Tanto più che ha dichiarato che “al dunque nessun presidente di Regione o sindaco potrà sacrificare la propria comunità al diktat di Salvini(6). Oppure le chiediamo una presa di posizione pubblica riguardo il percorso già fatto in quella direzione, con la spiegazione agli elettori delle motivazioni che la spingono a non archiviarlo.

Per trasparenza, chiarezza e senso di responsabilità.

Laboratorio per una Politica trasparente e democratica di Carteinregola (11)

6 maggio 2024

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

vai a Unione Europea o stati (dis)uniti d’Italia? La lettera appello di Carteinregola ai candidati alle elezioni europee 6 maggio 2024

Vai a Appello di 70 intellettuali e associazioni per dire NO all’Autonomia differenziata che spezza l’Italia 26 aprile 2024

Vai a Autonomia Regionale Differenziata cronologia e materiali

NOTE

(1) vedi Francesco Pallante “Spezzare l’Italia – le regioni come minaccia all’unità del Paese” Einaudi

(2) vedi l’intervento di Elly Schlein alla Manifestazione del 16 gennaio 2023

vedi l’intervento di Giuseppe Conte

(3) Art. 11. (Disposizioni transitorie e finali) “Gli atti di iniziativa delle Regioni già presentati al Governo, di cui sia stato avviato il confronto congiunto tra il Governo e la Regione interessata prima della data di entrata in vigore della presente legge, sono esaminati secondo quanto previsto dalle pertinenti disposizioni della presente legge“. (> vai al testo del DDL Calderoli)

(4) vedi l’intervento dell’on. Boccia alla Manifestazione del 16 gennaio 2023 prima parte e seconda parte

Alla domanda di Franco Russo dei Comitati NO AD “Noi chiediamo al PD e al senatore Boccia di fare in modo che ci sia un atto simbolico, oltre che politico e istituzionale ,   affinchè sia ritirato  il progetto di intesa  da parte dell’on. Bonaccini, perché sarebbe un atto immediato di rottura con un passato dove sono stati fatti anche  errori, e riteniamo che, anche in considerazione dell’iniziativa in quel senso dei nostri comitati dell’Emilia Romagna,   un atto del PD sarebbe importante per aiutare le mobilitazioni esterne e dire che finalmente abbiamo aggiunto un punto di svoltaFrancesco Boccia risponde:  “Ponendomi questo quesito mi ha consentito di chiarire un altro aspetto, quello che  questa maggioranza ha provato a raccontare in modo errato. Quelle pre intese, delle regioni Veneto Lombardia e Emilia Romagna  erano già morte e defunte nel 2020, perchè quando, con il governo giallo rosso,  tornammo al tavolo della conferenza Stato/Regioni, c’erano solo Veneto, Lombardia e Emilia Romagna, tutte le altre Regioni del sud e del nord non si erano sedute a quel tavolo istituzionale,  come tutte le grandi città e tutti gli enti locali:  avevano deciso volutamente di disertare quel tavolo, portato avanti dalle tre regioni tra il 2017 e il 2019 ,che poi portò alla caduta del governo Conte I.

Quando noi abbiamo fatto un’intesa che è stata votata da tutti, avevamo posto un principio, che qui è stato tradito, e il  principio era: si definiscono prima i Livelli Essenziali delle Prestazioni  su trasporto pubblico  locale, scuola, sanità e assistenza, dai bambini agli anziani –  stiamo palando del  95% del bilancio – e solo dopo aver definito  un fondo di perequazione, che dalle stime che avevamo fatto noi  andava dagli 80 ai 100 miliardi,  e solo messi sul tavolo quei miliardi si ripartiva con nuove intese, “a condizione di”.  Quel passaggio è agli atti e avvenne nell’ottobre 2020:  per quanto ci riguarda quelle pre intese sono morte, sono un pezzo di preistoria, utile per gli storici. Ora in maniera subdola, in maniera anche politicamente disonesta  – io penso incostituzionale,  ma lo diranno i miei colleghi costituzionalisti e giuristi in parlamento –   il centrodestra, per provare a costruire un’altra narrazione, si inventa un emendamento che riporta in vita quelle pre intese;  noi pensiamo che sia incostituzionale la norma ma anche inaccettabile il metodo, poi, avendo solo i numeri, e non avendo la politica questa maggioranza, con i numeri si può fare i gradassi e si possono imporre norme incoerenti.

Quello  che noi abbiamo il dovere di  fare e per questo sì, io penso che toccherà anche al presidente  Bonaccini fare, è ribadire che quella pre intesa è figlia di un’altra storia politica che nulla ha a che fare con la nostra condizione attuale;  la posizione del Partito Democratico  è stata espressa all’unanimità nell’ultimo congresso, e quel congresso ha dato la linea politica all’attività dei gruppi parlamentari, che voi avere toccato con mano nel confronto che è stato  fatto con i gruppi qui presenti,  e che è  stato sintetizzato per la linea del PD  con i senatori con cui avete parlato, quindi io  posso garantire che, per quanto ci riguarda, quelle pre intese non esistono più,  se anche ci dovessero essere norme che resuscitano intese che noi riteniamo non esistano più, sul piano politico saremo compatti nel dire che sono pezzi di una storia normativa che non ci riguarda.

(5) vedi l’articolo sul sito dei Comitati NO AD

(6) Post pubblicato sul profilo Instagram del Presidente Bonaccini il 2 maggio 2024 con la sintesi di un’intervista a Il Corriere della Sera

(7) Le bozze aggiornate della negoziazione tra governo e Emilia Romagna, Veneto e Lombardia, sono da intendersi come atti provvisori, dato che ciascuna reca parti in cui governo e Regione hanno trovato un accordo e parti in cui non è stata trovata una formulazione condivisa, e non sono mai stati resi pubblici, anche se sono circolati e come Carteinregola abbiamo potuto prenderne visione.

(8) Si veda in proposito l’intervento del costituzionalista Pallante nel libro “Autonomia differenziata Perchè no” , e nel libro citato “Spezzare l’Italia”

(9) Gianfranco Viesti “Contro la secessione dei ricchi. Autonomie regionali e unità nazionale” Laterza 2023

(11) vedi Unione Europea o stati (dis)uniti d’Italia? La lettera appello di Carteinregola ai candidati alle elezioni europee inviata il 6 maggio a tutti i partiti, invitando i candidati alle elezioni europee a prendere posizione rispetto al Disegno di Legge Calderoli sull’autonomia regionale differenziata e a renderla un tema della propria campagna elettorale.

(11) vedi Laboratorio per una Politica trasparente e democratica di Carteinregola

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