Pubblichiamo il testo dell’intervento della Presidente di Carteinregola, elaborato dal gruppo di lavoro, alla Conferenza stampa del 15 marzo 2024 presso il Senato della Repubblica.
Il mio intervento si concentrerà su due aspetti: le criticità del Progetto per la realizzazione del Porto turistico-crocieristico di Fiumicino – Isola Sacra evidenziate dalle Richieste di integrazioni documentali della Soprintendenza Speciale per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nell’ambito della Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, che in buona parte coincidono con le osservazioni inviate da Carteinregola, e l’inserimento della realizzazione del Porto tra gli interventi “essenziali” per il Giubileo 2025, quindi sottoposto ai poteri commissariali di deroga e accelerazione delle procedure, nonostante un cronoprogramma già al limite della fine del 2025 nelle previsioni del giugno scorso, che ora, come vedremo, è stato ampiamente superato.
Rimandando alla lettura integrale del documento, scaricabile in calce, per quanto riguarda le criticitàche emergono dalle richieste di integrazioni documentali della Soprintendenza, va fatto innanzitutto notare che, come è rimarcato in vari passaggi del documento, si tratta di problematiche – e richieste – già sollevate in occasione di un precedente parere del dicembre 2019, nell’ambito della procedura di “istanza di scoping di valutazione di Impatto Ambientale[1], “che – scrive la Soprintendenza – non risultano essere stati adeguatamente affrontati e risolti nel progetto presentato in valutazione”. Ed è ripetuta in entrambe le valutazioni, una considerazione preliminare, che condividiamo completamente: “ tenuto conto della modifica sostanziale derivante dall’inserimento della funzione croceristica e delle sue conseguenze sul resto delle originali previsioni [del porto esclusivamente turistico NDR], nonostante l’istanza dei proponenti la indichi “quale “variante” di un progetto già assentito [nel 2010], quest’ultima non possa che essere considerata alla stregua di “nuovo progetto” per la quale risulta necessaria una approfondita valutazione degli aspetti di competenza di questo Ministero”.
Il documento della Soprintendenza raggruppa quindi anche osservazioni contenute nelle note inviate nel tempo dagli Uffici territorialmente competenti per la tutela del Patrimonio culturale, passando in rassegna le caratteristiche delle opere ed il contesto culturale e paesaggistico di riferimento, a partire dalla situazione vincolistica, che viene approfonditamente richiamata, come già nelle osservazioni inviate da Carteinregola a cura della Dott.ssa Daniela Rizzo e dell’Arch. Clarice Marsano, che riassumerò per punti:
La valutazione del progetto del Porto turistico crocieristico alla foce Sud del Tevere non può non comprendere un contesto più ampio, a cominciare dalla realizzazione del Porto commerciale alla Foce Nord, considerando “il cumulo degli impatti causati dalla presenza ravvicinata di due porti (oltre il piccolo porto di Ostia) ed in particolare dalla realizzazione di due moli per le navi di crociera che, per le specifiche esigenze di tale attività, prevede lo scavo del fondale e la realizzazione di edifici a servizio dei passeggeri”.
Anche “il sistema delle emergenze culturali storico archeologiche risulta molto più esteso, comprendendo anche tutto il sistema dei beni monumentali ed archeologici degli scavi e del borgo di Ostia antica e delle aree archeologiche minori”
Ma soprattutto pesa la situazione vincolistica– che appare insormontabile – perchè sulle aree interessate dalle opere di progetto insistono due tipi di vincoli: il vincolo dichiarativo, ovvero un vincolo emanato con Decreto Ministeriale che classifica l’area come “paesaggio naturale”[2]eil vincolo “opelegis”[3] che scaturisce dalla presenza di una data condizione ambientale; nel caso in esame l’area dall’intervento ricade nel territorio costiero compreso “in una fascia della profondità di 300 metri dalla linea di battigia” denominato “coste del mare”, entrambi soggetti alle stringenti normative del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio, adottato nel 2007 e approvato definitivamente nell’aprile 2021.
Si tratta di norme che non consentono “trasformazioni territoriali pregiudizievoli alla salvaguardia dei beni” e che anche per la valorizzazione indicano “limiti nelle specifiche modalità di tutela”. Basti ricordare che non è consentita la realizzazione di nuova viabilità locale e di grande viabilità, sono completamente esclusi i parcheggi, e devono rispondere a condizioni stringenti per il rispetto del contesto persino i percorsi pedonali e i sentieri naturalistici, le piste ciclabili. E porti e aeroporti “sono consentiti esclusivamente se inseriti nel piano territoriale di settore e recepiti negli strumenti urbanistici”, con le necessarie analisi e valutazioni sulla compatibilità paesaggistica” e con la previsione di “adeguate azioni di mitigazione e compensazione degli effetti ineliminabili degli interventi sul paesaggio”
Ma soprattutto, per quanto riguarda la protezione delle fasce costiere marittime e i corsi d’acqua, la Soprintendenza evidenzia subito, come già rilevato anche dalla nostra Associazione, che in proposito la normativa risulta molto stringente e perentoria: nelle fasce costiere sono consentite solo opere destinate a piccoli attracchi e sono previste deroghe solo per attrezzature portuali che, si deduce, debbano essere relative a tali opere. E aggiunge che non sono consentite aree a finalità turistico – ricreative e l’hotel/aparthotel “per le quali si ritiene non possano essere applicate eventuali deroghe, qualora previste, con riguardo all’esplicito dettato delle norme del PTPR”[4]. Infine, poiché il progetto prevede una modificazione della linea di costa, con nuove strutture aggettanti, la Soprintendenza ricorda che “Le superfici delle opere artificiali aggettanti rispetto alla linea di battigia rientrano comunque nell’area del vincolo”.
Come da tempo sostiene la nostra associazione, anche in questo caso specifico, lo stato di degrado dell’area non può costituire una motivazione per derogare alle norme paesaggistiche, ma dovrebbe essere al contrario motivo di riqualificazione. Alle valutazioni espresse dal proponente, che nei documenti aveva dichiarato che il paesaggio sarebbe stato “modificato ma in modo tale da rivalorizzare un’area attualmente in stato di degrado e quindi già alterata da parte dell’uomo e resa attualmente ad un livello di qualità basso” la Soprintendenza risponde che tali valutazioni “non sono supportati da una lettura dei caratteri dell’assetto storico paesaggistico, ma solo sulla constatazione di uno stato di degrado in cui il comparto versa, dovuto prevalentemente ad incuria, abbandono e mancanza di previsioni, come unico elemento a supporto di un giudizio strumentalmente basso, che non coglie totalmente la reale potenzialità del contesto e , conseguentemente, non prevede nel progetto alcuna misura reale di recupero e riqualificazione dei fattori storico testimoniali del comparto”
Per quanto riguarda gli aspetti archeologici, come osservato anche da Carteinregola, la Soprintendenza sottolinea che[5]“Il rischio archeologico non è dato solo dall’opera in sé, ma anche dalle infrastrutture ad essa collegate (strade in primis, ma anche cavidotti, fognature, smaltimento dei rifiuti, ecc.), necessarie per il suo funzionamento”. Si deve rilevare, ad esempio, che una parte della viabilità di cantiere e di esercizio prevista in progetto, ricade in aree gravate da: vincolo archeologico diretto e indiretto[6], vincolo areale[7], beni d’insieme d’interesse paesaggistico[8], aree per le quali è intervenuto [9] un DM del 1985 con il quale si è sottoposta a tutela l’intera area da Ostia antica a Isola sacra, poiché le diverse presenze archeologiche fino ad ora note costituiscono un INSIEME d’interesse paesaggistico.
Vista la serie di documenti e elaborati integrativi richiesti dalla Soprintendenza, con indicazioni assai stringenti e perentorie, il proponente, a nostro avviso, non potrà rispondere adeguatamente se non facendo un progetto completamente diverso, ovvero rinunciando a fare un porto di grandi dimensioni come è un porto crocieristico.
Per quanto riguarda l’inserimento del Porto turistico crocieristico tra gli interventi “essenziali” per il Giubileo 2025, vogliamo ricordare che a fronte di tutte le criticità – e le impossibilità – elencate, tale opera potrà usufruire delle accelerazioni e delle deroghe permesse dai poteri commissariali del Sindaco Commissario per il Giubileo 2025 Roberto Gualtieri, che potrà “provvedere a mezzo di ordinanza in deroga a ogni disposizione di legge diversa da quella penale…, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione …, delle disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio …, nonche’ dei vincoli inderogabili derivanti dall’appartenenza all’Unione europea“, quindi si potrà derogare, almeno teoricamente, a norme poste a tutela dell’ambiente e della sicurezza dei cittadini, ma non ai vincoli posti dal Codice dei Beni culturali e del Paesaggio.
Ma cosa vuol dire “interventi essenziali per il Giubileo”? Secondo il DPCM dell’ 8/6/2023 sono“ interventi inclusi nel Programma dettagliato che hanno effetto durevole per il territorio e/o che migliorano la qualità della vita al cittadino e ai pellegrini, completati in tempo utile per lo svolgimento delle celebrazioni del Giubileo o, in subordine… dei quali, entro il medesimo termine, è assicurata la fruizione anche per stralci funzionali…”
Secondo il cronoprogramma della scheda 146 del DPCM del Porto turistico crocieristico la conclusione della procedura VIA sarebbe dovuta avvenire nel giugno 2023, della conferenza dei servizi nell’agosto 2023[10]: a marzo 2024 non si è ancora conclusa la procedura VIA e il proponente, a fronte delle integrazioni richieste non solo dalla Soprintendenza ma anche dal Ministero dell’Ambiente e della Sostenibilità energetica, Commissione Tecnica PNRR-PNIEC, ha chiesto una sospensione della procedura VIA per predisporre la documentazione.
Ci sembra quindi ormai certo che il Porto, e a maggior ragione la funzione crocieristica, che già da cronoprogramma era previsto che sarebbe entrato in attività a ottobre 2025, non sarà pronto neanche per la fine del Giubileo.
Si utilizzano quindi poteri speciali per il Giubileo per realizzare un’opera privata che non sarà neanche parzialmente funzionale al Giubileo, un’opera i cui impatti richiederebbero tempi e modalità dettati dall’interesse pubblico, dalla tutela del paesaggio, dell’ambiente, della salute e del benessere della cittadinanza, e, chiediamo, anche un profondo ripensamento, con la cancellazione dal progetto della funzione crocieristica.
Anna Maria Bianchi Missaglia – Gruppo di lavoro Porto Fiumicino di Carteinregola
Osservazioni riguardanti le procedure di Anna Maria Bianchi Presidente di Carteinregola
Osservazioni riguardanti la pianificazione dei trasporti ed il terminal crociere di Fiumicino di Pietro Spirito, già Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale, oggi Professore di Management delle infrastrutture Universitas Mercatorum Roma
Osservazioni riguardanti gli aspetti paesaggistici di Clarice Marsano, già funzionaria del Ministero dei Beni Culturali
Osservazioni riguardanti gli aspetti archeologici di Daniela Rizzo, archeologa, già funzionaria dello Stato.
[5]“Benché l’opera in progetto non sia direttamente interferente con strutture antiche note, la sua posizione a qualche centinaio di metri dal Parco di Ostia Antica e dalla Necropoli di Isola Sacra merita una più che attenta valutazione della pressione che la sua realizzazione sicuramente comporterà sul patrimonio e sul paesaggio archeologico”
[10] Nel cronoprogramma, poi superato già da quello allegato ai documenti sottoposti alla VIA, è indicata la fine di settembre 2023 per la conclusione delle procedure: della procedura VIA (giugno 2023) della conferenza dei servizi (agosto 2023) e dell’accordo di programma (settembre 2023); nel luglio 2023 sarebbe dovuta iniziare la fase 1 di costruzione, con l’inizio del dragaggio a dicembre 2023 da concludersi nel giugno 2024, e anche la realizzazione di spazi pubblici e community hub, da avviare a giugno 2024 e concludere a dicembre 2024.