con Marina Boscaino, Donatella Albini, Rubens Curia, Anna Maria Giammarioli, Loretta Mussi, Edoardo Turi, coordina Anna Maria Bianchi.
Continua la nostra serie di incontri per far conoscere un tema di cui non si parla, l‘Autonomia regionale Differenziata, oggetto di una legge quadro che sta per approdare al voto del Parlamento, con conseguenze che rischiano di mettere in pericolo la nostra stessa unità nazionale e il fondamento costituzionale dell’uguaglianza dei cittadini.
Una questione complessa, che abbiamo scelto di raccontare attraverso le ricadute che può avere sulla vita dei cittadini: abbiamo cominciato da cosa succederebbe alla scuola*, con il passaggio alle regioni delle competenze che oggi sono esclusiva dello stato, e continuiamo parlando di cosa succederebbe alla Sanità, una materia che già oggi è in buona parte gestita dalle regioni, con notevoli disomogeneità tra i territori.
La pandemia ha dimostrato i disastrosi effetti delle politiche sanitarie di alcune regioni nel nord che hanno promosso la sanità privata (regolata dal profitto) a scapito della sanità pubblica (regolata dall’interesse pubblico), ma già prima era evidente la differenza dei servizi sanitari tra nord e sud, tra centri urbani e aree interne.
Cosa succederà se con l’Autonomia differenziata la gestione della sanità passerà totalmente e definitivamente alle Regioni che ne fanno richiesta, con la possibilità di legiferare sulla tutela della salute e sui molti ambiti collegati, con servizi ai cittadini che saranno di fatto proporzionali al gettito fiscale delle regioni stesse?*
ne parliamo con
Marina Boscaino, portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti
Donatella Albini, Consigliera comunale di Brescia con delega alle Politiche della Sanità
(*) Accordo preliminare di Regione Lombardia del 28 febbraio 2018 (firmano il Presidente Roberto Maroni e il sottosegretario per gli Affari Regionali e le Autonomie Gianclaudio Bressa):
• determinazione del numero dei posti dei corsi di formazione per i Medici di Medicina Generale e di accesso alle scuole di specializzazione nonché di inserimento dei medici specializzandi all’interno delle strutture del Servizio Sanitario Regionale
•maggiore autonomia nell’espletamento delle funzioni attinenti al sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria
•programmazione di interventi sul patrimonio edilizio e tecnologico del Servizio Sanitario Regionale
•decisioni in merito alla equivalenza terapeutica (AIFA)
•maggiore autonomia legislativa, amministrativa ed organizzativa in materia di istituzione e gestione di fondi sanitari integrativi