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Lontano da Roma (New York)

di Alessandro Scassellati*

Sono a New York City da quattro giorni, in visita da mio figlio che lavora e vive in città con la sua famiglia (con due figli di 8 e 5 anni che frequentano la scuola pubblica a 300 metri da casa) da circa 15 anni (da quando 25enne decise di abbandonare l’Italia per sfruttare l’opportunità di avere una cittadinanza statunitense, essendo nato a NYC nel 1983). Di seguito, le mie prime impressioni che vorrei condividere con voi.

Ho vissuto a NYC per quasi tutti gli anni ’80, quando ero studente in un dottorato in antropologia culturale alla CUNY (la più grande università urbana pubblica al mondo, con oltre 300 mila iscritti). Poi, ero stato a NYC una decina di anni fa l’ultima volta. Scrivo per segnalarvi la piacevole sorpresa che sto avendo dalla città.

Si percepisce un clima generale molto positivo. Uscendo presto la mattina (intorno alle 6 am, grazie al mio jet lag) si incontrano in giro centinaia di persone che portano a spasso i loro cani o che vanno a correre in giro. Mi è capitato ogni tanto di ricevere un saluto – un gradevole “Good Morning” – da persone che non conosco. Soprattutto ho finora ricevuto la netta sensazione di essere in una città che è cambiata in meglio.

Negli ultimi anni, sono stati piantanti centinaia di migliaia di alberi e di arbusti per siepi e sottobosco nei parchi e nelle strade. I parchi sono di nuovi tutti curati, le potature degli alberi sono rispettose e non punitive. Oltre agli scoiattoli grigi e neri, ci sono uccellini di vario tipo che cinguettano ovunque. Negli spazi dove sono stati piantati gli alberi chi vive nei palazzi di fronte pianta rose, edere e violette. C’è un enorme sforzo collettivo di manutenzione del verde, ma soprattutto da parte dell’amministrazione comunale (con addetti che innaffiano, tolgono le piante infestanti, puliscono, etc.).

Finalmente, per chi vive a NYC si può avere la consapevolezza che le piazze possono essere un luogo di incontro tra le persone e che la città è un’isola circondata da due fiumi (Hudson e East River). I due lungo fiumi sono stati risistemati e rinverditi con prati (dove ci si può mettere a prendere il sole), alberi e cespugli. I vecchi pontili marittimi (la maggior parte abbandonata per anni) sono stati trasformati in piccoli parchi sull’acqua.

Il comune ha decisamente puntato sulla mobilità con le biciclette elettriche (e non sui monopattini, come a Roma) che si trovano parcheggiate a decine in appositi parcheggi presenti pressoché ovunque, dove avviene la ricarica. Ci sono piste ciclabili in ogni strada e le biciclette vanno a velocità folli, da motorino (bisogna stare molto attenti quando si attraversa). I marciapiedi sono tutti curati e le strade sono decisamente pulite. Se si cammina presto la mattina ci si rende conto della gigantesca quantità di immondizia che questa città produce. La raccolta è differenziata (senza cassonetti) e ogni palazzo deve sistemare (nei diversi giorni della settimana) i sacchi e gli scarti sul marciapiede la sera prima (Mi è capitato di vedere quelli che a Roma si chiamano “sorci” camminando presto la mattina per le strade). Ma alle 10 di mattina tutto è già stato caricato sui camion del servizio (un mix tra privato e pubblico). I parchi giochi per i bambini sono ovunque e sono molto curati, tenuti puliti e sorvegliati da personale comunale o altro.

Si percepisce di essere in una città in cui l’automobile non è più il centro del mondo. Alcune strade sono state addirittura chiuse al traffico auto e in molte delle grandi avenue lo spazio per la percorrenza delle auto è stato decisamente ristretto a vantaggio di piste ciclabili, dehors dei bar/ristoranti e parcheggio auto. Il parcheggio in strada costa 5 dollari l’ora e 13.50 per 2 ore. La rete capillare della metro e dei bus pubblici continua a coprire la città e i mezzi sono stati rinnovati.

Certo, si è costruito (abbattendo il preesistente) moltissimo dappertutto (gli immobiliaristi sono i veri padroni della città, insieme ai finanzieri) e buona parte degli edifici è attualmente interessato da lavori di rifacimento/pulizia delle facciate (per cui ci sono cantieri aperti un po’ dappertutto). Anche zone come Alphabet City (sotto la 14ma strada, con le avenue tra la A e la D) che negli anni ’80 inizio ’90 sembrava la Gaza di oggi, sono state “rigenerate” (pur non essendo servita dalla metro) e ha gli stessi standard (in termini di servizi pubblici, come parchi, parchi giochi, impianti sportivi e altro) del resto della città. I prezzi degli immobili sono comunque alle stelle (un appartamento di due stanze con salotto, bagno e cucina costa intorno ai 4 mila dollari al mese), come i prezzi in generale (un hamburger non di MacDonald costa 17 euro e un piatto di pasta tra i 20 e i 24 dollari in un ristorante di medio livello).

Ovviamente, queste sono solo le mie prime impressioni che conto di approfondire nel corso delle due settimane della mia ulteriore permanenza.

Alessandro Scassellati Ricercatore sociale e socio di Carteinregola

(foto di Alessandro Scassellati)

24 maggio 2024

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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Connie
Connie
1 mese fa

Descrizione perfetta!!!