Misure per il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo: la Regione Lazio metta a terra quanto promesso
Autore : Redazione
Un gruppo di associazioni*, tra le quali Carteinregola, da tempo segue le vicende di una legge regionale molto avanzata (Legge 5/2013 modificata nel febbraio 2020 [1]) per tutelare i soggetti maggiormente vulnerabili e prevenire e contrastare fenomeni di GAP (Gioco d’Azzardo Patologico), che ha introdotto tra, le altre misure, il “distanziometro”, il divieto per gli esercizi come bar e tabaccherie di tenere slot machine nel raggio di 500 metri dai “luoghi sensibili” (scuole, luoghi di culto, ospedali, centri giovanili, centri anziani). Il divieto sarebbe dovuto scattare il 1 settembre 2021, ma nonostante le ripetute assicurazioni da parte della Assessora regionale al sociale Troncarelli, perfino alla Caritas [2], prima la Giunta poi il Consiglio insieme al bilancio hanno approvato il rinvio al 1 settembre 2022[3] inserendo alcune misure che avrebbero dovuto assicurare che i Comuni si organizzassero per tempo, per garantire l’effettiva applicazione del distanziometro alla nuova scadenza [4]. Pochi giorni fa, preoccupati dal passare dei mesi, le associazioni hanno scritto alle Assessore Troncarelli e Corrado (Turismo, Enti Locali, Sicurezza Urbana, Polizia Locale e Semplificazione Amministrativa) sollecitando la “messa a terra” (per usare un termine ultimamente molto amato dalle Amministrazioni) di tutta una serie dimisure per rendere effettiva la legge regionale, senza nascondere la preoccupazione per il rischio di un nuovo rinvio (in calce).
La lettera per ora non ha avuto risposta, in compenso è apparsa sul sito di una delle associazioni rappresentative degli operatori del gioco d’azzardo, la notizia che è stata siglata “l’alleanza per la legalità”, un coordinamento che vede incluse tutte le sigle maggiormente rappresentative degli operatori del gioco d’azzardo della regione Lazio [5]. Pubblichiamo il commento di Gianguido Santucci di RES (Rete Sociale Esquilino), facendo presente che nella colonnina accanto all’annuncio spiccava un altro articolo: “Il gioco è un bene normale e necessario” in cui si afferma che: “il gioco fa parte della nostra società, perché, afferma Raffaele Oriani, referente scientifico del progetto di ricerca sul settore del gioco e associate dean della Luiss business school*, si “considera il gioco sempre più come un bene ‘normale’ e un bene ‘necessario’, quindi parte del proprio tempo libero, ineliminabile dunque dal paniere dei consumi” , e si aggiunge che “Il gioco è sinonimo di socialità e aggregazione, non dimentichiamolo: infatti, per quasi tutti gli operatori [del settore NDR] intervistati “senza il loro esercizio il territorio ne avrebbe un grave danno, anche in termini di luogo di aggregazione”. Assistiamo così alla solita strategia comunicativa, improntata sulla contrapposizione “gioco legale/gioco illegale”, che ha trovato sponda anche in recenti iniziative, come la app “Gioco sicuro” promossa dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che induce l’idea, sbagliata, che il gioco legale non sia problematico, mentre, come sottolinea la campagna Mettiamoci in gioco“…le persone in trattamento hanno sviluppato dipendenza o un consumo problematico del gioco d’azzardo quasi esclusivamente attraverso l’offerta di gioco legale” [6]. E se sono senz’altro positivi gli investimenti – oltre 3 milioni di euro in due anni – annunciati qualche giorno fa dalla Regione Lazio per la “realizzazione di interventi territoriali per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico, nonché, con le stesse finalità, per la costruzione e il rafforzamento di sistemi locali improntati all’integrazione dei servizi pubblici socio-sanitari per le dipendenze patologiche e della salute mentale con i soggetti locali del Terzo Settore (ETS), del cooperativismo sociale, del volontariato, dell’associazionismo civico, delle comunità informali e religiose, delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati” [7],avranno una ben scarsa efficacia se contemporaneamente non si ridimensiona l’offerta del gioco legale sul territorio. Infatti vari studi, esposti anche nel webinar di Carteinregola [8], dimostrano che le postazioni fisiche intercettano un’utenza diversa da quella del gioco on line e/o illegale, e quindi solo con il distanziometro per le slot machine che entrerà in vigore il 1 settembre 2022 e con altre regole stringenti per la dislocazione e gli orari delle sale da gioco, che dovrebbero scattare in seguito [4] si potrà ridurre l’impatto devastante sulla vita delle persone, delle famiglie, e sulla stessa società prodotto dalla dipendenza dal gioco d’azzardo. Che non è un “bene”, tantomeno “normale” e “necessario”
Anna Maria Bianchi Missaglia
(*) Da leggere l’articolo su La Repubblica: Rapporto Luiss-Ipsos: l’evoluzione del settore del Gioco nel periodo della Pandemia del 26 gennaio 2022, su un rapporto che combina due indagini che fotografano lo stato del settore nel periodo Covid e le caratteristiche socio-economiche del giocatore tipo (uno basato su 300 imprese impegnate nella distribuzione del gioco, il secondo sui dati forniti dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e da Istat). Tale rapporto merita un articolo di approdondimento a parte (AMBM)
Misure per il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo: il tempo delle attese è finito
di Gianguido Santucci
E’ di oggi la notizia della nascita “dell’alleanza per la legalità” [5] che unisce il coordinamento delle sigle rappresentative del settore del gioco d’azzardo della Regione Lazio per “sostenere un manifesto per la cultura del gioco legalecon con l’obiettivo di informare e prevenire i rischi connessi al gioco e per promuovere la cultura della legalità.
Leggendo il manifesto apprendiamo che “la crescita del gioco illegale è stata causata dalla chiusura dei punti fisici del gioco dovuti sia alla avanzata della pandemia che alle leggi espulsive di alcune regioni che hanno così ridotto i presidi di sicurezza e legalità sul territorio rappresentati dai punti di gioco legale…”
Tutto questo ci sembra un atteggiamento volto a contrastare l’attuazione della legge 5 /2013 e gli articoli più significativi come quelli che riguardano la rimozione degli apparecchi vicini ai luoghi sensibili, la vigilanza sugli accessi alle sale gioco ed esercizi con slot e video-lottery, e gli orari di apertura/chiusura degli stessi esercizi .
In questo contesto la mancanza di un forte input della Regione Lazio nei confronti di ANCI e Comuni per rendere effettive le disposizioni della legge, e del farsi carico della definizione e gestione degli aspetti applicativi ad essi correlati facenti capo alla stessa, rende tutto più difficile, soprattutto tenendo conto dell’approssimarsi della proproga delle rimozioni del 31 agosto.
La salute dei cittadini non è barattabile con gli interessi privati dei gestori ed operatori, il cui legittimo obiettivo del profitto, anche ammantato di una retorica rivendicazione di legalità non nasconde l’evidente squilibrio tra la tutela degli interessi economici e quella delle fragilità di chi esposto ai rischi patologici del gioco che può essere salvaguardata solo dalla corretta ed integrale applicazione della legge 5/2013.
Per questo motivo anche la circolare[9]inviata dalla Assessora Valentina Corrado ai comuni della Regione il 13 dicembre 2021, che avrebbe dovuto dare indicazioni puntuali e perentorie, non ci sembra adeguata, visto che si limita ad una breve nota riassuntiva dei contenuti dei principali articoli di legge.
Come abbiamo detto, serve ben altro, e per questo sarà necessario chiamare a raccolta la società civile e le organizzazioni che hanno sostenuto le inziative per la piena attuazione della legge 5 per battersi ancora una volta contro la ulteriore proroga per lìeliminazione delle slot machine dalle aree sensibili e per l’adozione di tutte le misure necessarie al contrasto di una piaga sociale che riguarda i più deboli. Il tempo delle attese è finito.
Gianguido Santucci (RES)
3 febbraio 2022
Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com
La lettera inviata dalle associazioni il 17 gennaio 2022 alle Assessore Alessandra Troncarelli (Politiche Sociali, Welfare, Beni Comuni e ASP) e Valentina Corrado (Turismo, Enti Locali, Sicurezza Urbana, Polizia Locale e Semplificazione Amministrativa)
Gentili Assessore,
Le scriventi Associazioni,con la presente, intendono evidenziare l’urgenza di misure di effettivo contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo, con provvedimenti volti a chiarire gli adempimenti di legge, e le relative iniziative da assumere al riguardo, da parte della Regione e dei Comuni, per rendere “effettiva “ l’azione di contrasto al gioco e le sue patologie. Ciò ad evitare che l’assenza di precise indicazioni possa determinare incertezze interpretative e motivo per protrarre i termini della proroga degli interventi stabiliti dal comma 2, art 11 bis della legge 5 , rinviati con la successiva legge 14 del 2019.(collegato alla Finanziaria regionale 2021).
Alla luce di quanto detto , e di quanto riportato nella circolare inviata ai Comuni del 13 dicembre 2021, certi della considerazione delle nostre richieste, si evidenziano come urgenti e prioritari:
La strutturazione del portale “Osservatorio regionale on line del gioco d’azzardo” come sito non solo di analisi e studio ma anche di:
Conoscenza delle attività e dei provvedimenti assunti dai Comuni per quanto riguarda le azioni intraprese per contrastare il gioco ;
provvedimenti di sostegno a chi in difficoltà per dipendenza;
monitoraggio cui all’art 4 e dei provvedimenti di rimozione, a partire dal 1 settembre 2022 (art 11 – c.2);
informazione sui servizi forniti dalle realtà socio-assistenziali territoriali impegnate nel contrasto al gioco d’azzardo
Predisposizione di una piattaforma telematica per la verifica del rispetto delle distanze dai luoghi sensibili cui all’articolo 4 comma 1 della legge n.5/13; al riguardo si ricorda la disponibilità gratuita del software fornito dal Dipartimento di Ingegneria Informatica della Sapienza nell’ambito del progetto di contrasto al gioco d’azzardo del Municipio I , con l’ ASL RM1, Rete Esquilino Sociale, Libera ed AUSER nel 2019.
L’urgenza della nuova nomina dei componenti dell’Osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo e, nello stesso tempo, rafforzarne il ruolo in termini di suggerimento e proposta anche per quanto riguarda gli aspetti socio-sanitari cui all’art 10 strettamente connessi con i compiti dell’osservatorio cui al precedente art 6, in particolare per quanto riguarda la promozione di campagne d’informazione sui pericoli del gioco d’azzardo, e l’avvio di percorsi di collaborazione attiva con le Associazioni di cittadini e del volontariato e con le organizzazioni del terzo settore .
L’invio di una ulteriore nota all’ANCI e ai Comuni della Regione evidenziando i provvedimenti da adottare prima dello scadere della proroga cui al secondo comma dell’ art 11 bis della legge 5/2013 riguardanti :
Ricognizione delle sale gioco e degli esercizi commerciali con apparecchiature elettroniche atte al gioco e la loro distanza dai luoghi sensibili individuati dalla legge.
La vigilanza degli orari di apertura e chiusura delle attività di gioco e della esposizione delle relative disposizioni all’ingresso degli esercizi con apparecchi per il gioco fisico
Attenzione alle sostituzioni degli attuali impianti , prima del 31 agosto 2022, con altri che presentano condizioni di gioco molto più attrattive del passato, tra le quali le famigerate “gaming hall” .
Direttiva ai Comuni sulle modalità relative alla promozione della formazione del personale operante nelle sale da gioco presenti nel territorio secondo quanto previsto dall’art 9 della legge 5/2013
La predisposizione di agevolazioni comunali cui al secondo periodo del comma 1/bis dell’art 4 della legge 5 del 2013
La comunicazione dell’esito dei procedimenti cui ai precedenti punti a, b e c all’osservatorio regionale e all’assessorato delle politiche sociali entro il 31 agosto 2022.
Distinti saluti
Rete Esquilino Sociale, Mettiamoci in gioco, Carte in regola, Associazione Progetto Celio, Associazione Parsec, SLOTMOB; daSUD, CILD centro di iniziativa per la legalità democratica; Aspettare Stanca; RETE PER LA PARITÀ, Coordinamento Residenti Città Storica , CILD periferie Corviale
NOTE
(1) Il 21 febbraio 2020 il Consiglio regionale, ha approvato, con 26 voti a favore e 16 contrari, il cosiddetto “Collegato”, al cui interno l’articolo 15 modifica la legge regionale n.5 del 2013 sulla prevenzione e II trattamento del gioco d’azzardo patologico.Regione Lazio Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP)Numero della legge: 5 Data: 5 agosto 2013 Numero BUR: 64 Data BUR: 08/08/2013 (modificata dalla legge regionale 27 febbraio 2020, n. 1) Misure per lo sviluppo economico, l’attrattività degli investimenti e la semplificazione Numero della legge: 1 Data: 27 febbraio 2020 Numero BUR: 17 s.o.2 Data BUR: 27/02/2020 > Vai alla L.R. 05 Agosto 2013, n. 5 e successive modificazioni Disposizioni per la prevenzione e il trattamento del gioco d’azzardo patologico (GAP)
È stata siglata nella regione Lazio “l’alleanza per la legalità”, un coordinamento che vede incluse tutte le sigle maggiormente rappresentative come Sapar, Acadi, Acmi, Assotabaccai, Donne in gioco, FIT Sts, Astro e Egp.
Le associazioni rappresentative degli operatori hanno pubblicato il manifesto per la cultura del gioco legale: tra gli obiettivi c’è la volontà di informare e prevenire sui rischi connessi con le attività di gioco e lavorare ogni giorno per promuovere la cultura della legalità.
I protagonisti di questo patto sono le realtà associative del territorio, le aziende, i 16.000 lavoratori del Gioco Pubblico, ovvero quelle donne e quegli uomini che gestiscono e offrono intrattenimento sano e legale ai cittadini e che vogliono identificare un modello nazionale. “Dobbiamo puntare a una riforma organica, inclusiva, che aumenti la sicurezza della popolazione e dia certezze ai lavoratori e alle loro famiglie.”
Su questa importante alleanza è intervenuto il Presidente della delegazione Sapar Lazio, Gabriele Perrone, che ha affermato: “Un lungo lavoro per confermare l’unità del settore e raggiungere, insieme, i risultati che ci siamo prefissati. Stiamo lavorando per concepire e portare avanti un modello innovativo che possa rappresentare il giusto punto di equilibrio tra interessi coinvolti, un riferimento per le altre regioni oltre che uno spunto per il Governo in sede di riordino”.