Nè RAGGIanti nè scoRAGGIati
Autore : Redazione
A due mesi dall’insediamento della Sindaca Raggi – un mese e mezzo da quello della sua Giunta – facciamo un punto della situazione, ben lontani dal coro di critiche premature e strumentali che ha caratterizzato queste settimane agostane, ma mettendo in guardia la nuova amministrazione da alcuni errori in cui rischia di cadere.
- PARLARE CHIARO
- DIFFONDERE LE INFORMAZIONI CORRETTE E FARLO IN SPAZI PUBBLICI E ISTITUZIONALI
- RISPETTO PER LE CONQUISTE PRECEDENTI (E SIMBOLICHE)
- RISPONDERE SEMPRE ALLA SOCIETA’ CIVILE (anche alle critiche)
- PENSARE AL BENE DI ROMA E NON A QUELLO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Inizio durissimo quello della Giunta Raggi, che non ha fatto in tempo a prendere le consegne che si è trovata di fronte a un fuoco di fila mediatico (1) che ricorda molto quello subìto dalla Giunta Marino, agli esordi – allora il battage riguardava lo “scarso” numero delle delibere approvate – poi lungo tutta la consiliatura e naturalmente alla fine. Se i giornali si fossero impegnati così anche rispetto alle amministrazioni precedenti, a partire da quella di Alemanno, la Capitale probabilmente non si troverebbe nelle attuali condizioni. Condizioni sicuramente gravi – lo sapevamo – che adesso qualcuno ha il coraggio di rinfacciare ai nuovi arrivati, come se problemi accumulati in decenni si potessero risolvere in pochi giorni (2).
E si può immaginare che il lavoro della Giunta e della maggioranza continuerà a lungo ad essere il bersaglio di critiche e attacchi feroci che, come spesso è accaduto per la Giunta Marino, potrebbero anche essere considerati dalla cittadinanza come la migliore cartina di tornasole del cambiamento in atto. La reazione dei poteri – forti e non – allo smantellamento del vecchio sistema bipartisan, a cui nessuna amministrazione però è in grado di tenere testa senza il sostegno dei cittadini e delle forze sane della Capitale.
E’ quindi fondamentale che la Sindaca Raggi e il Movimento Cinque Stelle sappiano fare tesoro della fiducia ricevuta dalla schiacciante maggioranza degli elettori romani e sappiano costruire insieme ai cittadini, alle associazioni e ai comitati, un presidio invalicabile di legalità, interesse pubblico, regole uguali per tutti, basato sulla trasparenza e sulla partecipazione.
Per fare questo, a costo di ripeterci, facciamo alcune raccomandazioni.
PARLARE CHIARO I cittadini si aspettano che chi è alla cabina di comando sappia sempre quale rotta seguire, come risolvere problemi annosi e emergenze impreviste, lo faccia in poco tempo e possibilmente restando coerente con la linea promessa. Soprattutto non ammettono incertezze, contraddizioni, repentini cambiamenti di posizione, e non apprezzano neanche chi procrastina le decisioni e elude le domande. Come è avvenuto spesso su Olimpiadi e nuovo Stadio della Roma. Il “ni” fa pensare che chi governa non sappia che pesci pigliare o non sia in grado di resistere alle pressioni.
DIFFONDERE LE INFORMAZIONI CORRETTE E FARLO IN SPAZI PUBBLICI E ISTITUZIONALI La comunicazione è sempre importante, ma in una città dove ogni giorno si presentano emergenze vecchie e nuove, spesso montate ad arte, avere canali di informazione diretta con i cittadini è particolarmente vitale (3). Ma i social network, un utile strumento per raggiungere molti romani, non possono essere il luogo principale usato dalle istituzioni comunali per informare i cittadini sulla propria attività, rendendo trasparenti le scelte e le difficoltà. E attenzione all’uso del sito del Movimento per le comunicazioni istituzionali: come è stato più volte segnalato ogni “clik” su quel sito corrisponde ad una entrata economica, sia pure infinitesimale. “Onestà” anche in questo caso. Deve essere il sito del Comune a rinnovarsi e farsi “a misura di cittadino” ospitando in modo facilmente accessibile nei percorsi e nel linguaggio la “casa di vetro” amministrativa. Ed è proprio a partire dal sito del Comune che dovrebbe essere visibile il cambiamento: dalle riprese video non solo delle assemblee capitoline ma anche delle commissioni, con la possibilità di rivederle o consultarne i testi degli interventi anche in seguito (4), alla modalità di pubblicazione delle convocazioni delle commissioni (ancora PDF confusi!), alla tempestività della messa on line delle delibere di Giunta e di Assemblea (già velocizzata), da estendere alle proposte di deliberazione da sottoporre all’Assemblea, nonchè alle memorie di giunta, alle determine dirigenziali, al resoconto delle attività e delle decisioni degli assessori. Anche perchè sui social network le informazioni vivono poche ore, negli spazi istituzionali possono essere archiviate e consultate sempre. In merito il Programma di mandato è molto chiaro, elenca 12 azioni prioritarie gran parte a costo zero riorganizzando le risorse attuali. (5)
RISPETTO PER LE CONQUISTE PRECEDENTI (E SIMBOLICHE) Difficile fare una classifica delle priorità e dei problemi più drammatici della Capitale. Se si partisse da dati oggettivi, sicuramente ai primi posti non ci sarebbero i centurioni e i camion bar al Colosseo, o lo sfalcio delle aiuole, i cartelloni, le bancarelle della Befana a piazza Navona, i tavolini abusivi di bar e ristoranti. Ma ci sono situazioni che per i cittadini sono l’emblema dell’arroganza di poteri, categorie e famiglie e soprattutto di un degrado che cancella Roma dall’elenco delle città civili. Situazioni intollerabili per i romani, che spiegano anche perchè Roma abbia meno turisti di Berlino (6). I neoassessori non possono non tenere conto delle battaglie portate avanti da anni da cittadini e comitati, quando parlano di certi argomenti: dalle frasi infelici dell’assessore alla attività produttive Meloni sui camion bar che “svolgono un ruolo è anche importante che la gente possa dissetarsi” (7) e sul commercio su area pubblica (8) alla delibera della Giunta Raggi in cui si annuncia un regolamento per “disciplinare l’attività dei cosiddetti “centurioni“(9) – attività che offende la dignità dei siti archeologici romani – l’impressione è che nella Giunta non ci si renda sufficientemente conto di quanto una frase maldestra possa creare diffidenze e distanze proprio in quei cittadini che hanno visto nella proposta Cinque Stelle il coronamento delle loro battaglie per il rispetto delle regole e la prevalenza dell’interesse pubblico.
RISPONDERE SEMPRE ALLA SOCIETA’ CIVILE (anche alle critiche)
Anche Carteinregola appartiene a quello sterminato fronte di associazioni, comitati e cittadini che hanno altissime aspettative verso la nuova amministrazione e che intendono sollecitare sindaco e assessori su problematiche generali e particolari, chiedendo provvedimenti, tavoli, appuntamenti, per sottoporre proposte e prodigare consigli, e che facilmente resteranno delusi se non saranno ricevuti e soprattutto ascoltati. D’altra parte, ci rendiamo conto che, se Sindaca e assessori dessero seguito a tutte le richieste, non avrebbero più il tempo per fare la Sindaca e gli assessori. Argomento di buon senso ma piuttosto ostico per chi – ed è anche un’autocritica – pensa che le questioni di cui si occupa siano questioni prioritarie per la Capitale e che come tali dovrebbero avere l’interesse prioritario della nuova amministrazione. Per questo è urgente che la Sindaca Raggi e i suoi assessori istituiscano gruppi di lavoro – formati da gente competente delle varie materie – che rispondano tempestivamente alle richieste/proposte dei cittadini, segnalando a Sindaca e assessori con adeguati report le situazioni che meritano corsie preferenziali, fino a convocare riunioni con gli interessati per confrontarsi sulle possibili soluzioni (9). Soprattutto è indispensabile che vengano avviate interlocuzioni con tutte le realtà della società civile della Capitale, comprese quelle che – come Carteinregola – possono essere anche critiche verso alcune scelte della Giunta. Per governare la complessità di Roma le critiche – se non faziose o strumentali – devono essere considerate un’opportunità per rendere più efficace l’azione amministrativa e per avere un feedback su quanto si sta facendo. Circondarsi solo di entusiasti supporters vuol dire votarsi all’isolamento e al fallimento.
PENSARE AL BENE DI ROMA E NON A QUELLO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
La Sindaca Raggi e la sua Giunta non sono Sindaco e Giunta del Movimento Cinque Stelle, nè dei romani che hanno votato M5S. Virginia Raggi e i suoi assessori si sono impegnati per Roma, e tutte le loro scelte devono essere prese in nome dell’interesse pubblico, cioè dell’interesse di tutti. La campagna elettorale è finita con una vittoria schiacciante, non è più tempo di pubblicizzare il Movimento per raccogliere consenso. Nè è più tempo di slogan di facile presa popolare e di richiami continui alla discontinuità con il passato, soprattutto se questo fa sì che si mettano nello stesso calderone di mala amministrazione tutte le amministrazioni precedenti, compresa quella del Sindaco Ignazio Marino, che molti sforzi ha fatto e molti risultati ha raggiunto. Risultati da cui bisognerebbe ripartire senza fare “tabula rasa” a tutti i costi per vantare la propria alterità. La diversità si vede nelle cose, nei fatti, nel coraggio. Anche coraggio di continuare strade aperte da altri, se valide.
Nonostante la quotidiana lente di ingrandimento dei tanti detrattori – gli stessi che con amministrazioni assai meno trasparenti non usavano neanche gli occhiali – la Sindaca Raggi e la sua squadra partono da un consenso vero, quello della maggioranza dei romani che ha scelto il cambiamento. Per non perderlo basta poco. Continuare a parlare con i cittadini. Senza paure, senza insicurezze, senza inganni.
Anna Maria Bianchi Missaglia e l’Associaizone Carteinregola
Post scriptum: il punto sul rispondere ai cittadini è da noi particolarmente sentito, dato che alcune nostre lettere in cui, anche a nome del gruppo di associazioni nazionali che hanno promosso “Sai chi voti”, invitavamo la Sindaca Raggi a mantenere gli impegni presi in campagna elettorale per quanto riguarda le audizioni pubbliche per le nomine dei dirigenti di enti, consorzi o società(10), non hanno a oggi ricevuto risposta. Un brutto segno, soprattutto verso chi si è detto ben cosciente delle difficoltà che la Giunta sta affrontando e che avrebbe trovato incoraggiante anche una sintetica spiegazione delle difficoltà a mantenere gli impegni presi..
(1)Si veda la campagna contro l’assessore Muraro su cui abbiamo già scritto: Caso Muraro, facciamo chiarezza e valutiamo i fatti http://www.carteinregola.it/index.php/caso-muraro-facciamo-chiarezza-e-valutiamo-i-fatti/ In seguito gli attacchi si sono concetrati sui compensi di alcuni ruoli capitolini, ma qualunque spunto si trasforma in titoli che mettono in dubbio l’operato del Campidoglio, come Repubblica Roma del 24 agosto, che titola “La Regione striglia il Campidoglio“. Poi si legge l’articolo e si scopre che il regolamento del verde è in “stand by” da anni – aggiungiamo, con le Giunte Rutellie Veltroni non è mai stato introdotto, con quelle Alemanno e Marino non è mai stato approvato – e che nell’intervista Gubbiotti, comissario di Roma Natura, dice che “finora il Comune non ha fatto quello che doveva fare” (e non si riferisce certo all’attuale Giunta).
(2)Decisamente surreale questo editoriale di Pigi Battista sul Corriere della Sera del 23 luglio – 23 luglio – che commenta: “…Ma ogni giorno che passa senza che si percepisca la benché minima differenza con il giorno prima è un giorno in cui la cupa profezia della Taverna, impegnata a difendere la presenza di un suo congiunto nel Direttorio romano, potrebbe avverarsi. Mentre i topi ballano nei cassonetti. Mentre il trasporto pubblico è orribile come prima. Mentre divampa la polemica sui centurioni che ritornano davanti al Colosseo. Ieri è stata la giornata delle indicazioni programmatiche. Ancora sul generico delle indicazioni programmatiche? Almeno la collega Appendino a Torino, pur perduta tra diete vegane, wi-fi inquinanti e proteste No Tav, un po’ di delibere le ha fatte approvare. E a Roma? A Roma si dice «stiamo ancora a carissimo amico» e la Raggi dovrebbe conoscere questo detto. Ecco, nella Roma della sindaca Raggi, dopo trenta giorni trenta, siamo ancora, mestamente, a «carissimo amico».
Il primo mese tra liti, veleni e sospetti La sindaca Raggi e la paralisi di Roma Dopo i trionfi del 19 giugno e la giunta a 5 Stelle partita al rallentatore, finora nessun cambiamento su traffico e rifiuti e il tempo non è a favore della nuova giunta di Pierluigi Battista
(3) forse proprio questo è stato l’errore principale dell’ex Sindaco Marino, non aver saputo costruire un’informazione rivolta ai cittadini su quanto stava facendo la sua amministrazione che bypassasse i mezzi d’informazioni schierati contro
(5) DAC 9/2016 – 8.1.3. Azioni prioritarie
(6)Berlino attrae più turisti che Roma. È tra le prime 7 al mondo
(7) «Non bisogna semplicemente dire “debelliamo i camion bar” — spiegava giovedì, forse ingenuamente, il titolare del Commercio — se svolgono un ruolo è anche importante che la gente possa dissetarsi»
da Repubblica 16 luglio 2016
(9) In cui si legge che “l’amministrazione capitolina ha avviato i lavori per la revisione del regolamento di polizia urbana anche per disciplinare l’attività dei cosiddetti “centurioni” http://www.comune.roma.it/resources/cms/documents/Ordinanza_centurioni_luglio2016.pdf
(10) Un ruolo attivo dovrebbero averlo anche le commissioni, che in parte hanno già cominciato a muoversi (vedi convocazione delle associazioni legate alla mobilità il 30 e 31 agosto alla Commissione presieduta da Enrico Stefàno)