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Nel V Municipio c’è posto per la solidarietà ?

Una vicenda che ha del paradossale: gli uffici municipali che revocano la licenza per la somministrazione a un circolo ARCI per “cambio di destinazione d’uso” perchè ha accolto nei locali otto senza fissa dimora. Una vicenda per fortuna finita bene, ma dopo l’intervento degli avvocati e lo scoppio del “caso”…

Qualche settimana fa il circolo Arci Sparwasser al V Municipio ha deciso di aprire le sue porte a chi vive per strada e rischia la vita per l’emergenza freddo: “Ci sembra paradossale e insopportabile che un luogo come Sparwasser, che è sempre stato cuore di mille attività, resti chiuso e inutilizzato mentre fuori c’è chi, per il freddo e l’indifferenza, sta morendo. Abbiamo deciso di mettere a disposizione quello che abbiamo: il nostro posto, le nostre braccia, il nostro tempo. Lo facciamo insieme a tante associazioni, al sindacato e alla rete dei circoli Arci di cui facciamo parte. Certo non sarebbe stato facile in tempi normali, e ora lo è ancora di meno. Ma per gli stessi motivi derivanti dalla pandemia è ancora più necessario” scrivevano in un lungo post su Facebook (1). Ma la generosità dei tanti volontari mobilitati per garantire un letto ed un pasto caldo a otto persone in difficoltà, anzichè sostenuta e incoraggiata dalle istituzioni, ha dovuto subire la revoca della SCIA, ovvero la possibilità di svolgere alla riapertura attività di somministrazione di bevande: dopo una segnalazione della Questura, gli uffici del V Municipio (2) hanno infatti ritenuto che l’accoglienza dei senza fissa dimora comportasse un “cambiamento di destinazione d’uso dei locali”. Pronta è stata inviata la risposta formulata dagli avvocati dell’OPA, (Osservatorio Pubblica Amministrazione): “quando ci è stata girata la nota abbiamo pensato trattarsi solo di uno scherzo. Di pessimo gusto ma comunque solo uno scherzo“. “Invece di ringraziare chi si è attivato per un interesse generale e solidaristico, ai sensi dell’art. 118 della costituzione che sancisce che gli enti “favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà “ il Municipio V ha ritenuto doveroso dare avvio ad un procedimento amministrativo volto ad imporre il divieto di proseguire l’attività, peraltro in questi giorni di particolare freddo“. E, sottolinea l’Osservatorio, “nella vicenda nessun caso di cambio di destinazione d’uso si è verificato ma solo di un diverso uso temporaneo dovuto ad una emergenza pubblica e di rilevanza generale. L’attività portata avanti dall’Associazione, quindi, avendo natura temporanea, legata ad esigenze contingenti ed urgenti, non ha quindi alcuna rilevanza dal punto di vista edilizio (rientrando nella fattispecie di cui all’art. 6, comma e bis) del d.P.R. n. 380/01) né costituisce una violazione del rapporto contrattuale con codesta Amministrazione alla quale il circolo Arci si è dovuta surrogare, ai sensi di quanto sopra, per far fronte all’emergenza freddo“. Infine OPA chiede di recedere immediatamente dalla determinazione, visto che “Alcun mutamento di destinazione d’uso rilevante, quindi, è intervenuta nell’edificio in questione, ove l’attività sicuramente cesserà al termine dell’emergenza freddo o, prima, qualora codesta Amministrazione fornisca soluzioni alternative ai soggetti attualmente aiutati dal circolo Arci

Poche ore dopo lo scoppio del caso, il V Municipio ha fatto marcia indietro: “Facendo riferimento alla vostra nota con la quale è stato precisato che non si è trattato di un cambio di destinazione d’uso dei locali bensì di un diverso utilizzo temporaneo degli stessi, dovuto a un’emergenza pubblica, si comunica che lo scrivente ufficio, vista l’eccezionalità del caso, provvederà all’archiviazione del procedimento avviato” ha risposto alla nota di OPA (2) e il presidente del V municipio, Giovanni Boccuzzi, ha spiegato che “gli uffici hanno preso in considerazione la segnalazione di una fonte ufficiale come la Questura e si sono comportati di conseguenza. Appena ci siamo accorti che c’è stata un’incomprensione, l’abbiamo sanata(2). Ma la miopia burocratica non cancella l’inadeguatezza delle risposte istituzionali ai gravi problemi sociali che affliggono la città, ancora di più ora, in tempi di Covid. Mentre si continua a morire per la strada, per un freddo che arriva puntuale ogni anno, e che non è un’emergenza. (AMBM)

17 febbraio 2021

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(1) (dalla pagina FB di ARCI Sparwasser ) QUI C’È POSTO: SPARWASSER DIVENTA RIFUGIO PER L’EMERGENZA FREDDO #caloreumano
Dona qui 👉https://nonnaroma.it/unposto

A Roma 10 persone sono morte perché non avevano un riparo per la notte. Sono morte di freddo, da sole.
A Roma da mesi tantissime strutture sono vuote. Alberghi senza turisti, spazi sociali e locali che pagano un affitto. Il loro tetto non copre altro che uno spazio inutilizzato.

Nell’anno in cui abbiamo sentito ripetere costantemente “restate a casa” si continua a ignorare il problema di chi una casa non ce l’ha.
Da settimane chiediamo al Comune di intervenire per risolvere i problemi di un piano freddo inadeguato.
Stiamo assistendo a morti annunciate che potevano essere evitate, morti non causate dal freddo ma dall’indifferenza. L’arrivo puntuale delle temperature gelide non può infatti essere considerato un’emergenza improvvisa e imprevedibile.

Ci sembra paradossale e insopportabile che un luogo come Sparwasser, che è sempre stato cuore di mille attività, resti chiuso e inutilizzato mentre fuori c’è chi, per il freddo e l’indifferenza, sta morendo. Abbiamo deciso di mettere a disposizione quello che abbiamo: il nostro posto, le nostre braccia, il nostro tempo. Lo facciamo insieme a tante associazioni, al sindacato e alla rete dei circoli Arci di cui facciamo parte. Certo non sarebbe stato facile in tempi normali, e ora lo è ancora di meno. Ma per gli stessi motivi derivanti dalla pandemia è ancora più necessario.

Sparwasser sarà aperto per chi ne ha bisogno perché è la cosa giusta da fare.
A partire da domenica il circolo del Pigneto alzerà di nuovo la sua saracinesca gialla e garantirà un letto ed un pasto caldo a chi una casa non ce l’ha, grazie all’impegno di tanti volontari e volontarie che gestiranno la logistica, cucineranno pasti caldi e si alterneranno in turni per supportare gli ospiti. Il tutto in piena sicurezza, con test antigenici, sanificazioni quotidiane e con grande attenzione ai protocolli anti Covid. I costi organizzativi ed economici non sono bassi, ma è urgente agire.

Aiutaci a rispondere alla freddezza delle istituzioni con quello che abbiamo a disposizione: calore umano.

Puoi contribuire con una donazione a sostegno delle spese sanitarie, logistiche e di supporto a chi accoglieremo; puoi supportarci dando disponibilità per cucinare un pasto o mettendo a disposizione il tuo tempo e le tue energie.
Fuori fa freddo, è tempo di calore umano.

Dona qui 👉https://nonnaroma.it/unposto

(2) Roma Today Il circolo Arci aiuta i senza tetto, il V municipio lo punisce: “Mai più bevande”. Poi si accorge dell’errore e ritira il provvedimento https://www.romatoday.it/zone/pigneto/pigneto/circolo-arci-sparwasser-licenza-bevande-v-municipio.html

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