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No Autonomia Differenziata, i perchè

L’autonomia regionale differenziata a prosegue il suo iter e nelle prossime settimane arriverà al voto del Parlamento. Intanto nessuno ne parla, nè le istituzioni, nè la stragrande maggior parte dei media e nemmeno molte realtà della società civile, che pure ne sono a conoscenza, in una sorta di inspiegabile consegna del silenzio, interrotto solo da qualche drappello di risoluti e instancabili volenterosi, purtroppo con scarsa visibilità e, finora, scarso ascolto da parte della politica di ogni schieramento. Così i cittadini si accorgeranno delle conseguenze solo dopo il punto di non ritorno dell’approvazione: regioni ricche del nord che potranno trattenere fino a nove decimi del proprio gettito fiscale per spenderlo nei propri territori, e che avranno competenze, come già per la sanità, per altre materie importantissime finora esclusiva dello Stato: Tutela dell’ambiente e dell’ecosistema; Tutela della salute; Istruzione; Tutela del lavoro; Rapporti internazionali e con l’Unione europea. Un provvedimento che confligge con il patto di solidarietà della nostra Costituzione e che accrescerà ulteriormente le disuguaglianze. E tutto questo senza nessun dibattito pubblico, che sarebbe il minimo indispensabile di fronte a scelte così impattanti. Perchè l’autonomia differenziata non sarà solo un piccolo ulteriore scivolamento di un sistema già profondamente disuguale, sarà l’inizio di una valanga che spingerà le classi politiche e dirigenti di ogni pezzo grande o piccolo di Italia a cercare di arraffare qualcosa per il proprio elettorato e per i propri interessi, distruggendo quel patto nazionale che fino a oggi era chiamato a rispondere alle disuguaglianze sociali, a vigilare sul nostro patrimonio collettivo – i beni culturali e l’ambiente – a garantire i diritti dei cittadini, gli stessi, per tutti. (AMBM)

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Vai a Autonomia regionale differenziata, cronologia materiali

DIARIO

Lunedì 31 gennaio dalle 18 alle 19.30 L’ITALIA NON SI TAGLIA – Autonomia Differenziata: cosa succede alla scuola in diretta sulla pagina Facebook di Carteinregola, a cura di Carteinregola e ANPI San Lorenzo con Gabriele Bartolini, Marina Boscaino, Lorenzo Giustolisi, Tomaso Montanari, Grazia Maria Pistorino, Massimo Villone (> VAI ALLA PAGINA)

Il 21 dicembre dalle 14 alle 18,30 in piazza Santi Apostoli a Roma si è tenuto un Presidio, promosso e sostenuto anche da Carteinregola, Per il ritiro dell’Autonomia differenziata dal collegato al bilancio.

> guarda il video della diretta (inizio al minuto 35: https://fb.watch/a1XVILAEn0/

Vai al comunicato del Tavolo NO AD sottoscritto anche da Carteinregola Per il ritiro dell’Autonomia differenziata dal collegato al bilancio

> Guarda il video della conferenza stampa del 17 dicembre sul canale web del Senato, http://www.senato.it/4316

Vai a Pancho Pardi: l’autonomia regionale, insieme alle autonomie locali, è già in Costituzione (Art.5) Perché deve essere differenziata? 16 dicembre 2021

Vai a L’autonomia differenziata e la Prussia in Italia temuta da Piersanti Mattarella di Andrea Del Monaco e Gregorio De Falco da Huffington Post 16 dicembre 2021

Vai a Torna l’autonomia differenziata: così il governo Draghi rischia di allargare il divario Nord – Sud di Gregorio De Falco, senatore gruppo Misto e Andrea Del Monaco, Esperto Fondi Europei Da Fanpage 29 novembre 2021

il VIDEO del webinar del 25 ottobre 2020 : Autonomia regionale differenziata, la fine dell’uguaglianza e della solidarietà nazionale? con Gianfranco Viesti (autore del libro Verso la secessione dei ricchi – Autonomie Regionali e Unità Nazionale*),   Vincenzo Smaldore di openpolis (autore delle inchieste  Il calcolo disuguale**) Giancarlo Storto (curatore del libro Territorio senza governo – tra Stato e regioni: a 50 anni dall’istituzione delle regioni), Anna Falcone, avvocata e attivista, sen. Gregorio De Falco (Gruppo misto), Marina Boscaino portavoce nazionale Comitati per il ritiro di ogni autonomia differenziata, l’unità della Repubblica, l’uguaglianza dei diritti.

Vai alla petizione No all’attuazione del “regionalismo differenziato” in Lombardia (possono firmare solo residenti in Lombardia)

Autonomia differenziata, ambiguità del governo e iniziative dei comitati No AD

L’ articolo di Massimo Villone su Il Manifesto del 2 novembre 2021 e il video dell’assemblea nazionale di Noad Comitati contro qualunque autonomia differenziata -8 Novembre 2021Continua#

scarica il libro Verso la secessione dei ricchi – Autonomie Regionali e Unità Nazionale Edizione digitale gennaio 2019 Proprietà letteraria riservata Gius. Laterza & Figli Spa, Bari-Roma – Nota dell’editore del 2019: Questa pubblicazione è gratuita e fornita esclusivamente in versione digitale perché il tema delle autonomie regionali è passibili di forti cambiamenti in breve torno di tempo. D’intesa con l’Autore è possibile che il testo venga aggiornato e che, in futuro, possa essere base per una pubblicazione ordinaria sia in digitale sia su supporto cartaceo. Viesti Verso la seccessione dei ricchi autonomia differenziata

Vedi anche i nostri articoli:

I Governi cambiano, l’autonomia differenziata va avanti, nel silenzio generale 8 ottobre 2021

Si va avanti con l’autonomia regionale differenziata a dispetto dei fallimenti rivelati dalla pandemia-4 Gennaio 2021Continua#
Villone: Autonomia regionale differenziata, la debole proposta del Ministro Boccia-23 Dicembre 2019Continua#
I programmi elettorali del 2018 del M5S e del PD su: autonomia regionale differenziata4 Settembre 2019Continua#
A giorni si compirà l’ “autonomia differenziata” di alcune Regioni ricche dal resto del Paese, una sorta di “secessione dei ricchi”. -12 Febbraio 2019Continua#

Vedi anche

Il Fattto Quotidiano 2 ottobre 2021 Riesumata la secessione dei ricchi: così Draghi premia la “Lega nordista” Di Marco Palombi

(Il Manifesto 9 ottobre 2021) Lo scambio politico resuscita il morto che camminaAutonomia differenziata. Le polemiche a partire dai pre-accordi tra Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna e il governo Gentiloni, e poi la pandemia, hanno messo in luce un paese assai più frammentato e diviso di quanto molti fossero consapevoli – di Massimo Villone (LEGGI L’ARTICOLO)

Vedi la puntata di Report, Raitre Divorzio all’Italiana In Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna vive il 30% della popolazione italiana. Ma si produce il 40% del Pil. Oggi le tre regioni chiedono una maggiore autonomia per gestire 16 miliardi di spesa pubblica in più. Per alcuni garantirà maggiore efficienza nella spesa pubblica. Per altri è una secessione dei ricchi, che produrrà un impoverimento del Mezzogiorno. Chi ci guadagna e chi ci perde dall’autonomia differenziata? Nell’inchiesta saranno presentati i dati raccolti nel dossier “Il calcolo disuguale. La distribuzione delle risorse ai comuni per i servizi”, elaborato da Openpolis in collaborazione con Report. https://www.raiplay.it/video/2019/11/divorzio-allitaliana—04112019-3e9e51ad-822b-40c8-b0a9-89f833e68e6f.html

vedi anche Autonomia differenziata, ambiguità e silenzi di governo di Massimo Villone, il video dell’assemblea nazionale di Noad Comitati contro qualunque autonomia differenziata che si è svolta il 31 ottobre a Roma. In calce anche i link per sottoscrivere le petizioni promosse in Emilia Romagna e in Lombardia

Vedi il webinar di presentazione del libro Territorio senza governo – tra Stato e regioni: a 50 anni dall’istituzione delle regioni 

Vedi il calcolo disuguale da openpolis,

PER OSSERVAZIONI E PRECISAZIONI: laboratoriocarteinregola@gmail.com

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