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Osservazioni modifiche PRG: 7. Città Storica

È nella evidenza dei fatti che nella Città storica si stanno concentrando i maggiori interessi degli operatori immobiliari per gli alti profitti assicurati, non confrontabili con quanto avviene altrove. Ne consegue che appare del tutto ingiustificata la previsione, in questo ambito, di qualsiasi tipo di incentivo, soprattutto quando si identifica con le premialità volumetriche, che favorisce e esalta la componente meramente speculativa dell’intervento. Consentire inoltre la ristrutturazione edilizia (con le avvertenze prima ricordate a proposito della prevalenza della definizione di cui al Testo unico dell’edilizia) in termini generalizzati può portare ad alterazioni profonde della struttura e dell’immagine della parte più antica della città che non può che essere oggetto di una tutela che la preservi nel suo complesso. Nell’art. 25, co. 9 (1), la ristrutturazione edilizia in modalità diretta viene ammessa in via ordinaria nella Città storica, subordinando l’intervento a Permesso di costruire o all’approvazione di uno strumento attuativo solo nel caso sia esteso a più edifici. Decisamente una cautela troppo debole: almeno per i tessuti più pregiati (da T1 a T5) (2) la modalità di intervento deve essere contenuta nel risanamento conservativo e, se sussistono motivi del tutto particolari per interventi di maggiore consistenza, decisioni in questo senso non possono essere lasciati alla discrezionalità del privato, che potrà per di più avvalersi nell’avviare i lavori di un titolo abilitativo implicito (SCIA) (3). Anche la possibilità di procedere all’accorpamento al piano terra tra unità immobiliari ricadenti in diverse unità edilizie adiacenti comporta un’alterazione dei tipi edilizi originali che vanno al contrario preservati, oltre a costituire un ulteriore incentivo all’espansione delle attività di ristorazione e di somministrazione già presenti in misura abnorme. Da ultimo, non certamente per importanza, è da sottolineare la necessità di una riscrittura dell’art. 24, co. 19 (4), poiché, a seguito della sentenza del TAR Lazio del 30 novembre u.s. (5), nell’area interna al perimetro UNESCO gli interventi devono essere assoggettati al parere vincolante della Soprintendenza che dovrà preventivamente esprimersi nel merito del titolo abilitativo.

> torna al sommario delle Osservazioni di Carteinregola alle modifiche del Piano regolatore illustrate in occasione dell’Audizione alla Commissione Urbanistica del 28 novembre 2023

Per osservazioni e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com

NOTE

(1) Da Variante parziale al PRG vigente Revisione delle Norme Tecniche di Attuazione – Relazione

(2) da NTA PRG 2008 Norme Tecniche di Attuazione scarica

  • Art. 26 Tessuti di origine medievale (T1) pag. 33
  • Art. 27 Tessuti di espansione rinascimentale e moderna pre-unitaria (T2) pag. 34
  • Art. 28 Tessuti di ristrutturazione urbanistica otto-novecentesca (T3) pag.34
  • Art. 29 Tessuti di espansione otto-novecentesca ad isolato (T4) pag. 34
  • Art. 30 Tessuti di espansione otto-novecentesca a lottizzazione edilizia puntiforme (T5) pag.35

(3) SCIA Segnalazione certificata di inizio attività in Italia, è un atto privato con valenza amministrativa che ha sostituito la denuncia di inizio attività in edilizia.

(4) Da Piano Regolatore Generale 2008 Norme Tecniche di Attuazione

Art. 26 comma 19. Nella parte di Città storica interna alle Mura Aureliane – dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità -, le competenze consultive assegnate al “Comitato per la qualità urbana e edilizia”, ai sensi dei commi 9, lett. c), e 12, e dell’art. 25, comma 8, sono esercitate dalla Soprintendenza statale per i beni architettonici e per il paesaggio per il Comune di Roma, organo periferico del Ministero per i beni e le attività culturali; in tal caso, il parere consultivo di cui al comma 12 è esteso agli interventi di categoria MS e RC, nonché agli interventi da abilitare tramite DIA, ai sensi del comma 21.

(5) VEDI

Autorizzazione paesaggistica nel centro storico di Roma: la – storica – sentenza del TAR 14 dicembre 2023

Centro storico di Roma, è necessaria l’autorizzazione paesaggistica (lo dice il TAR) 14 dicembre 2023